La vastità dei prodotti disponibili nel mercato del vino è spesso oggetto di
discussioni e, come in tutte le cose in cui prende parte la soggettività degli
esseri umani, si arriva alla costituzione di veri e propri schieramenti con lo
scopo di sostenere le proprie opinioni rispetto a quelle di chi la pensa in
modo diverso. Uno dei vini che ha praticamente da sempre diviso i suoi
consumatori è certamente il vino spumante, non solo fra coloro che lo
definiscono semplicemente dolce o secco, ma anche fra quelli che
prediligono la tipologia più comune, cioè gli spumanti secchi, spostando la
contesa sulle zone e le metodologie di produzione.
Il re incontrastato, spesso vincitore di qualunque guerra che riguarda i
vini spumanti, è certamente lo Champagne, grande, anzi grandissimo vino
spumante, simbolo dell'eccellenza del mondo delle bollicine. Eppure in questo
vasto mondo non esiste solamente lo Champagne. Ciò che rende speciale lo
Champagne, e di certo questo vino è speciale nel suo genere, è tutta quella
serie di luoghi comuni e di tradizioni che fanno pensare, ogni volta che si
apre una bottiglia di Champagne, indipendentemente dalla marca o dalla sua
reale qualità, ci si trovi difronte ad un momento speciale, di gran classe, uno
di quei momenti da ricordare.
Vogliamo premettere subito che la nostra non è una guerra contro lo Champagne,
lo ripetiamo, lo Champagne è un vino spumante grandioso e di grande classe,
quando è fatto bene, e di certo non tutto lo Champagne si può definire in
questo modo. Esistono anche altri vini spumanti e praticamente ogni paese che
produce vino offre anche vini spumanti. Italia, Spagna, Stati Uniti d'America,
Germania, Australia e Sud Africa sono solamente alcuni degli esempi di paesi
che si possono citare e di certo non sono gli unici. Lo spumante Italiano,
tanto per fare un esempio, offre una vasta scelta di vini e di zone, certamente
non tutti possono essere definiti straordinari, anzi, molti sono semplicemente
ordinari, eppure ci sono delle zone in Italia capaci di offrire degli spumanti
di grande classe. Lo stesso si può dire anche per gli altri paesi produttori di
vini spumanti.
Certo, ogni volta che si assaggia un vino spumante, indipendentemente dalla sua
zona di origine o dalla sua tipologia, il confronto con lo Champagne pare quasi
sempre inevitabile. La zona della Champagne ha caratteristiche uniche e
straordinarie, dal terreno alle uve, dal clima alla serietà di certi
produttori, e ciò che si trova nei grandi Champagne è, e sempre sarà,
impossibile da trovare in altri spumanti prodotti in altre zone, ed è allo
stesso modo impossibile trovare nello Champagne ciò che si trova in altri
spumanti, nel bene e nel male, prodotti in altre zone. Per fare un ulteriore
esempio, nei Franciacorta Italiani, da considerarsi certamente come prodotti
eccellenti e non tutti i Franciacorta sono eccellenti, e come nello Champagne,
troviamo caratteristiche che sono assenti negli Champagne e vice versa,
nonostante siano prodotti seguendo le stesse metodologie di spumantizzazione.
Crediamo che alla fine questa guerra produca tante vittime, tanti sconfitti e
nessun vincitore. Se si aggiunge poi anche il fatto che gli spumanti, fra tutti
i vini prodotti nel mondo, soffrono anche di una stagionalità di consumo,
in certi paesi lo spumante è tradizionalmente consumato in occasione di
specifiche festività, in particolare il Natale, Capodanno e Pasqua, oltre ad
essere stappato in rare occasioni e nei momenti di festa o di celebrazione,
questo rappresenta un ulteriore ostacolo che riguarda ogni produttore di vino
spumante. Crediamo che la vera guerra delle bollicine non debba essere la
concorrenza fra i vari spumanti, la vera sfida è quella di migliorare la
cultura del consumo di questi vini e di farli uscire da quel ruolo che si è
loro imposto a causa di tradizioni, pregiudizi e opportunità commerciali.
Crediamo che questa, più che essere una guerra, debba essere una sfida che
coinvolga principalmente i produttori, gli enogastronomi e, non da ultimo, i
consumatori.
Perché, allora, non pensare a stappare una buona bottiglia di spumante e di
abbinarla ad un buon pasto? È un'idea che sembra bizzarra? Eppure lo spumante
offre nuove ed eccellenti possibilità enogastronomiche. Del resto esistono così
tanti spumanti disponibili sul mercato, prodotti con uve diverse, in zone
diverse e con metodologie diverse, da quelli più leggeri e delicati fino a quelli
più robusti e complessi, come nel caso di spumanti millesimati prodotti con
metodo classico, da quelli secchi a quelli dolci, capaci pertanto di soddisfare
un'ampia possibilità d'uso nell'abbinamento con il cibo. Dall'aperitivo al
dolce, si possono trovare eccellenti risposte negli spumanti prodotti nei vari
paesi del mondo.
Crediamo che questa sia la vera sfida alla quale ci si dovrebbe dedicare in
modo serio e concreto: i produttori, che dovrebbero iniziare ad investire di
più nella promozione e nella cultura dei loro spumanti anche in periodi e in
occasioni diverse dell'anno e non solamente per sfruttare le opportunità
commerciali di certi periodi, gli enogastronomi che dovrebbero imparare ad
osare di più e, infine, gli stessi consumatori che dovrebbero essere più
curiosi e intraprendenti e provare qualcosa di nuovo e, ne siamo certi,
l'esperienza non li deluderà. La prossima volta che si pensa a celebrare o a
festeggiare qualcosa di importante, apriamo certamente una buona bottiglia di
spumante, ma ricordiamoci anche di rendere questi vini più presenti nelle
nostre tavole, insieme a tutti gli altri, perché in fondo, sempre di vino si
tratta, anzi, di buon vino con le bollicine.
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