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  Eventi Numero 72, Marzo 2009   
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Numero 71, Febbraio 2009 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 73, Aprile 2009

Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Conclusa la Prima Edizione della Settimana del Vino Italiano negli USA


 
In un clima di grande soddisfazione si è conclusa a Miami VINO 2009, la Settimana del Vino Italiano negli Usa, inaugurata lo scorso 24 gennaio a Boston e che ha visto la sua tappa principale a New York. «Sicuramente VINO 2009 è l'evento che mancava negli Stati Uniti, in particolare a Manhattan - ha detto Aniello Musella, Direttore Esecutivo dell'ICE di New York in occasione dell'inaugurazione dell'evento - È la principale operazione di promozione dei vini italiani dell'ultimo decennio. È stato un grosso intervento fatto nei confronti della distribuzione americana, quindi di importatori, distributori, dettaglianti, ristorazione e anche della stampa specializzata».
Complimenti ai promotori dell'evento, ICE, Ministero dello Sviluppo Economico e le regioni Abruzzo, Calabria, Lombardia, Toscana e Veneto, da parte del produttore vinicolo Giovanni Bonmartini-Fini: «Sono cinque anni che noi vendiamo il vino in America e devo dire che sono molto ben impressionato da questa iniziativa. Se questo è il primo evento organizzato dall'ICE in un momento di recessione come l'attuale, devo dire che ho delle aspettative molto buone per l'anno prossimo e gli anni che seguiranno».
Pensiero condiviso anche da altri partecipanti. «Per quella che è la mia esperienza, è stata una manifestazione di una portata grandissima, uno spiegamento di forze al quale sinceramente non ero abituato. Non avevo mai assistito a niente del genere», ha commentato Fausto Emilio Albanesi, proprietario dell'Azienda Agricola Torre dei Beati, Loreto Arputino, Pescara. L'evento ha riscosso il successo delle aziende vitivinicole italiane e degli importatori/distributori americani non solo per l'ottima organizzazione, ma soprattutto per la formazione offerta agli addetti ai lavori. Seminari di approfondimento e incontri di degustazioni a tema hanno caratterizzato le tre tappe statunitensi. «Questo è un mercato che risponde molto bene all'educazione e all'approfondimento sul vino - ha spiegato Leonardo Locascio, Presidente dell'azienda di importazione-distribuzione Winebow - Secondo me questa è una delle cose vincenti del tour, non è la solita degustazione. La gente vuole capire, vuole approfondire, vuole parlare con gli esperti del settore, vuole sentire più campane. Direi che questa dei seminari è sicuramente una strada molto indovinata».
È stata un'opportunità unica nel suo genere sia per le cantine già famose sia per i produttori che per la prima volta si sono affacciati sul mercato americano. «Noi siamo un'azienda medio piccola - ha precisato Roberta Bricolo dell'azienda agricola veronese Gorgo di Custoza - Questo tipo di organizzazione è veramente molto importante per noi, ci ha offerto l'occasione d'incontrare e confrontarci con i professionisti del settore. Abbiamo presentato il nostro nuovo DOCG, un Bardolino. Questa iniziativa ci è servita molto per farci conoscere».
Dello stesso parere anche altri espositori. «Perché a noi produttori - ha spiegato Nicodemo Librandi della cantina calabrese Librandi - piace moltissimo lavorare con il consumatore finale, però quando c'è da introdurre i vini sui mercati è molto importante anche lavorare con gente del trade, con chi ha negozi, ristoranti, con chi lo fa a livello professionale. E devo dire che la concentrazione di operatori del trade in questo evento è stata incredibile. Io penso che non ci siano stati più di due o tre i consumatori finali, il resto erano tutti professionisti del settore, molto interessati, che facevano le domande giuste, che erano alla ricerca di quelle tipicità che sono presenti in una manifestazione come questa».
Alla Settimana del Vino Italiano hanno potuto aderire anche singole aziende non appartenenti alle regioni promotrici. Come nel caso di alcuni produttori: «Abbiamo riproposto il Lambrusco. Un prodotto fatto come una volta, in un modo tradizionale. Siamo riusciti a imporlo bene nei ristoranti alla moda di New York, come vino al bicchiere, come vino gioioso, come vino che, con le sue bollicine rosse, porta un po' di allegria e felicità», ha commentato Alberto Medici, responsabile dell'omonima azienda emiliana, a margine di uno dei seminari tenutisi a New York. Note positive e previsioni ottimistiche per i produttori del “bianco con le bollicine”. Infatti, lo “sparkling” italiano sta guadagnando quote di mercato a discapito del più nobile e costoso cugino francese, lo champagne. «Stiamo assistendo a una crescita nella domanda di spumanti italiani da parte degli Stati Uniti - ha sottolineato Francesco Marone Cinzano, presidente della società agricola Col D'Orcia Montalcino - Siamo sempre più credibili, sempre più apprezzati dal palato internazionale».
La crisi economica che ha investito gli Usa e l'Europa sembra spaventare meno alla luce dei positivi riscontri avuti durante la settimana di promozione dei vini italiani. «Diciamo che è molto importante, forse ancora più di prima, unirsi, fare gruppo - ha sottolineato Patrizio Cencioni, Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino - Bisogna sia consolidare i mercati tradizionali, sia cercare degli sbocchi nuovi in altri mercati. Chiaramente la situazione economica internazionale non è delle migliori, però abbiamo dalla nostra il fatto di uscire in commercio proprio adesso con l'ottima annata del 2004. La nostra forza appunto è proprio l'incredibile qualità del vino».
Segnali positivi anche dal mondo della ristorazione. «Lo sforzo fatto dalle regioni e dall'ICE e un po' da tutti quelli che credono tantissimo che il commercio deve continuare è stato enorme», ha commentato Piero Selvaggio proprietario del ristorante Valentino a Santa Monica, California. E da ultimo, innovazione, come chiave del successo italiano nelle parole di alcuni esperti. «L'innovazione di una certa perfezione nel sapore e nei gusti - ha precisato Giuseppe Martelli, Direttore Generale dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani - sono sempre esistite però mancava una tecnologia adatta per poterle far esplodere, per poterle far lievitare. Credo che l'Italia vitivinicola questo risultato se lo merita perché l'ha conquistato in anni d'intenso lavoro, cercando prima di tutto di migliorare proprio le performance in cantina seguendo una tradizione fondamentale, ma sempre guardando all'innovazione. Perché come enologi noi pensiamo che, in fondo, che cos'è la tradizione se non un'innovazione ben riuscita, gradita da quello che noi chiamiamo sua maestà il consumatore?».
Dello stesso parere il marchese Lamberto Frescobaldi, portavoce dell'omonima azienda fiorentina. «In Toscana più che in altre regioni, abbiamo cercato di essere innovativi. Nel rispetto di una nostra tradizione, però con un grande spirito innovativo. E questo, specialmente i mercati anglosassoni, ce l'hanno riconosciuto, ci hanno premiato.» Il tour statunitense si è concluso a Miami dopo un seminario di degustazione che ha visto la partecipazione di oltre 92 produttori italiani e un Grand Tasting tenutosi presso l'Intercontinental Hotel di Miami. Sono intervenuti oltre 600 tra importatori, dettaglianti specializzati e ristoratori, oltre alla stampa americana di settore. La settimana del Vino Italiano negli Usa era iniziata sotto i migliori auspici in concomitanza con il Wine Expo di Boston. Nella capitale del Massachussets, lo scorso 24 gennaio sono intervenute 85 aziende italiane, la maggiore tra le partecipazioni collettive nazionali presenti fra cui Spagna, Francia e Australia.
La tappa clue di VINO2009 è stata a New York dove sono state promosse, di fronte a circa 150 aziende americane di importazione-distribuzione venute da tutte le parti del Paese, oltre 1.300 etichette prodotte da 270 aziende italiane. Il 27 gennaio, dopo una fitta serie di seminari tecnici e degustazioni tematiche, c'è stata la premiazione di otto fra operatori del settore e giornalisti che si sono distinti nella promozione dei vini italiani negli Usa. La tre giorni newyorchese si è conclusa il 28 gennaio con il Grand Tasting.

Insieme per Educare al Consumo Consapevole

Alla fondazione, nel 1989, l'impegno era migliorare la preparazione delle aziende per renderle più competitive sul mercato globale, oggi è trasmettere ai consumatori, soprattutto ai giovani, la cultura del bere consapevole. È questa la mission Agivi, Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, che riunisce produttori di vino tra i 18 e i 40 anni di ogni regione d'Italia.
Durante l'evento organizzato al Lotvs di Milano per festeggiare i 20 anni, il Presidente Enrico Drei Donà ha lanciato questo appello «Siamo favorevoli all'estensione ed all'ampliamento di tutti i controlli su strada, portandoli a livello di altri paesi europei, come la Francia, dove si effettuano 10 volte più controlli che in Italia. Queste sono azioni concrete che limiterebbero le problematiche, abbassare il limite alcolemico consentito servirebbe a poco, poiché chi eccede sente che essere controllati è una casualità e non una costante. Il consumo eccessivo di alcol è inoltre sintomo di un disagio che parte da cause ben più profonde. L'educazione al bere responsabile è, a nostro avviso, l'unica via e vogliamo essere i primi a combattere l'abuso, perché il nostro cliente non è chi esce ubriaco dalle discoteche alle 3 di mattina. Noi ci rivolgiamo ai giovani che considerano il vino parte della propria socialità, un valore positivo e un elemento della identità del nostro Paese. Per bere vino ci vuole cultura. Abbiamo quindi ideato, ancora sei anni fa, il Wine Bar del BereGiovane, degustazione dei giovani produttori rivolta ai giovani consumatori e, soprattutto, da un anno a questa parte, abbiamo introdotto nel nostro protocollo di degustazione, che in ogni evento avvenga la consegna di un etilometro tascabile a ogni visitatore. Un piccolo gesto, certo, ma un gesto veramente concreto per promuovere l'autocontrollo. In questa azione ci stiamo muovendo con le nostre forze, perché non veniamo ancora ascoltati come vorremmo dal mondo istituzionale, ma ci auguriamo che questo avvenga presto.»
È quindi proprio la diffusione della cultura del bere bene e moderato la priorità di Agivi oggi. Accanto a questo, Agivi continua ad investire anche nella formazione dei manager. L'associazione, sin dagli esordi, è stata infatti una palestra per gli imprenditori del vino e la formazione di figure importanti per il settore, come ricordato da Andrea Sartori, Presidente di UIV. In questi anni Agivi ha saputo anche introdurre una nuova mentalità, dove le aziende vitivinicole di tutta Italia si vedono come colleghe e non come avversarie, dove lavorare insieme è meglio che da soli. È proprio l'associazionismo uno dei valori che Agivi ha saputo insegnare, ha evidenziato Lamberto Vallarino Gancia, eletto primo presidente Agivi quando, il 18 luglio 1989, un gruppo di 9 giovani imprenditori soci di UIV si riunirono a Milano per fondare Agivi, il primo e ancora unico movimento giovanile del vino. I soci erano allora Lamberto Vallarino Gancia, Max Vallarino Gancia, Luigi Folonari, Cesare Cecchi, Andrea Cecchi, Andrea Sartori, Pier Nicola De Castris, Pier Francesco Bolla, Alberto Medici. Questo gruppo di giovani imprenditori ha saputo instaurare subito un rapporto di amicizia e stima.
Un momento importante nella storia di Agivi è segnato dall'introduzione del Wine Bar del Bere Giovane e dei Forum, avvenuta sotto la Presidenza di Alessandro Fabiano. Il primo, iniziativa rivolta all'esterno, il secondo studiato per affrontare di volta in volta tematiche strategiche per i soci. «Agivi è il piacere di stare assieme ma anche la possibilità di crescere e imparare, perché nessuno dei soci vuole vivere all'ombra dei propri padri, spesso uomini che hanno fatto la storia del vino, ma vuole essere artefice del futuro dell'azienda. Agivi ha dato un ruolo ai giovani ed è stato fatto quando i giovani si sono riavvicinati al vino, per questo l'associazione sente il dovere di dialogare con loro per diffondere la cultura del bere moderato.» Per fare questo, Agivi organizzerà nel mese di marzo una serie di serate dedicate al Bere Responsabile presso il Lotvs di Milano. Ogni partecipante potrà degustare un calice di vino di qualità, dire la propria opinione sul vino compilando un questionario anonimo e riceverà in omaggio un etilometro tascabile.

Anteprima Taurasi Annata 2005

Sabato 7 e domenica 8 marzo 2009 ritorna Anteprima Taurasi, evento di presentazione agli operatori specializzati della nuova annata del più importante dei vini rossi irpini, il Taurasi Docg. Giunta alla sua settima edizione, la manifestazione è organizzata dal Consorzio di tutela Vini d'Irpinia e Comune di Taurasi ed è promossa da Regione Campania - Assessorato all'Agricoltura e Attività Produttive, Terre Antiche del Nocciolo, Ais Campania, AIS Delegazione di Avellino.
Tradizionalmente organizzata nel mese di dicembre, l'Anteprima Taurasi si svolge quest'anno nel mese di marzo a chiusura di una tre giorni interamente dedicata al vino campano e alla sue eccellenze, inaugurata con gli Stati Generali del Vino Campano, che si terranno ad Avellino i giorni 6 e 7 marzo. Cambia la collocazione nel calendario ma non muta la formula di un evento cresciuto progressivamente edizione dopo edizione fino a diventare un appuntamento fondamentale non soltanto per giornalisti ed appassionati, ma anche e soprattutto per l'intera filiera enogastronomica irpina, che nei giorni dell'Anteprima trova occasione per riflettere sul suo stato di salute e sul suo ruolo all'interno di un comparto agguerrito e compatto come quello italiano. Se da un lato ci si accorge di quanta strada ci sia ancora da percorrere per un territorio storicamente ai margini delle principali rotte di comunicazione e di promozione, dall'altro si registra un interesse sempre più forte verso un distretto vitivinicolo dal profilo decisamente originale, una terra di vino del sud i cui caratteri hanno ben poco a che fare con gli stereotipi della vitienologia meridionale. Una storia che viene da lontano ma che solo negli ultimi 15 anni ha dato il via ad una lenta ma progressiva strutturazione territoriale, arricchita dalla comparsa sulla scena di protagonisti sempre nuovi. Un percorso che vede nell'Aglianico, e nella sua espressione più prestigiosa che è il Taurasi, uno dei fattori maggiormente in grado di suscitare la curiosità degli addetti ai lavori, specialmente a livello internazionale, e di far intuire le enormi potenzialità connesse al vitigno e all'intera area irpina.
La rassegna di quest'anno si focalizza in modo specifico sulla vendemmia 2005, annata controversa ed eterogenea per la quale sarà importante più che mai la prova del bicchiere. Le aziende partecipanti potranno proporre in degustazione anche i loro Taurasi Riserva e i Taurasi di altre annate che non siano stati presentati in occasione di precedenti edizioni dell'Anteprima, senza trascurare la possibilità di assaggiare i primi campioni di Irpinia Campi Taurasini Doc, Irpinia Aglianico Doc e Campania Aglianico Igt della promettente vendemmia 2007. Teatro di questa settima edizione sarà per l'intera manifestazione il Castello Marchionale di Taurasi, sede dell'enoteca regionale dei Vini di Irpinia e da un paio d'anni location prestigiosa della rassegna dedicata al principe dei rossi del sud.
Prologo della manifestazione sarà la degustazione tecnica di sabato 28 febbraio, sessione che servirà ad assegnare la valutazione da una a cinque stelle per l'annata 2005 e che verrà affidata ad una commissione formata dai migliori enologi ed enotecnici operanti sul territorio e presieduta da un importante esponente del mondo accademico. Gli esiti della sessione, corredati dall'analisi dei dati climatici e produttivi, verranno discussi all'intern dell'Incontro-Convegno curato dal Consorzio di Tutela in sinergia con lo Stapa-Cepica di Avellino, che inaugurerà ufficialmente l'Anteprima Taurasi, e che si svolgerà sabato 7 marzo presso il Castello Marchionale, con inizio alle ore 17:30. Sarà un'occasione di approfondimento e confronto molto importante sia per le aziende che per gli operatori che interverranno: si analizzeranno i dati legati alla produzione ma si parlerà anche di ricerca, mercato, marketing territoriale.
Al termine del convegno si terrà la grande cena di benvenuto, interessante momento di conoscenza e condivisione territoriale, alla quale parteciperanno giornalisti, aziende ed autorità. La rassegna vera e propria è invece tutta concentrata nella giornata di domenica 8 marzo. Si inizia alle 10:00 con la sessione di degustazione riservata alla stampa specializzata, che si terrà presso la sala convegni del Castello Marchionale di Taurasi. La sessione di assaggio vedrà la partecipazione di circa 50 giornalisti ed esperti del mondo vino italiani e stranieri, la maggior parte dei quali arriverà in Irpinia già nella giornata di sabato 7 marzo. In contemporanea, presso la sala consiliare del Comune di Taurasi, verrà inaugurata la prima edizione del Master Aglianico, iniziativa promossa e organizzata dall'Associazione Italiana Sommeliers e riservata ai soci professionisti e degustatori che interverranno per l'occasione da tutta Italia. Nel pomeriggio, invece, è il momento dell'incontro con i tanti operatori e appassionati che giungeranno nella piccola cittadina della Valle del Calore per i primi assaggi della controversa vendemmia protagonista dell'edizione di quest'anno. Il Consorzio di Tutela inviterà circa 1.500 professionisti tra ristoratori, enotecari, rappresentanti, distributori, membri delle principali associazioni e testate attive sul territorio regionale e nazionale. Ai banchi d'assaggio ci saranno rappresentanti delle aziende partecipanti che saranno a disposizione per tutte le informazioni a proposito dei Taurasi e degli altri rossi a base Aglianico che proporranno in degustazione. Dalle 17,30 alle 19,30 l'ingresso sarà consentito esclusivamente agli operatori invitati, dalle 19,30 alle 22,00 la manifestazione sarà aperta anche al pubblico, previa registrazione, che sarà chiamato ad eleggere il proprio Taurasi 2005 preferito.

 


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