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  ABC Vino Numero 21, Estate 2004   
UmbriaUmbria  Sommario 
Numero 20, Giugno 2004 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 22, Settembre 2004

Umbria

Da sempre terra di santi e di eroi, il cuore verde d'Italia è anche indiscussa patria di storici e celebrati vini, un forte legame che ha sempre accompagnato la genuina e prelibata cucina della regione nel corso della sua storia

 L'Umbria, fra le più suggestive e affascinanti regioni d'Italia, è da molti apprezzata per la sua ricchezza storica, culturale e artistica oltre che per i suoi incantevoli paesaggi, ricchi di verde in cui dominano incontrastati l'olivo e la vite. L'olio d'oliva e il vino sono infatti due fondamentali pilastri della cultura enogastronomica della regione che affonda le sue profonde radici nelle tradizioni contadine e rurali. La cucina dell'Umbria si basa su ingredienti semplici e modesti tuttavia genuini, gustosi e prelibati: una sicura attrattiva per gli innumerevoli turisti che ogni anno arrivano nella regione anche alla ricerca del buon bere e del buon mangiare. L'Umbria è stata sempre considerata terra di santi, eroi e raffinati artisti che hanno dato lustro e prestigio non solo alla storia della regione ma anche a quella d'Italia. L'Umbria è inoltre famosa nel mondo per i suoi vini: non a caso la regione è da molti considerata come la “Borgogna d'Italia”, e qui l'enologia affonda le sue radici nell'antichità dei tempi degli Etruschi, il glorioso e misterioso popolo che si stabilì nella parte occidentale della regione più di 3.000 anni fa.

 Il prestigio dei vini Umbri fu molto alto durante l'epoca Etrusca e Romana e molte sono le lodi scritte da alcuni grandi e importanti autori del passato, come Plinio il Vecchio e Marziale, che ne decantarono le qualità nelle loro opere. In epoche successive la notorietà dei vini Umbri visse momenti di alterna fortuna e pregio. Verso la fine del 1400 il vino Umbro era molto apprezzato e ricercato, in particolare quelli prodotti ad Orvieto che furono anche richiesti dal celebre pittore Perugino Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, come parte del compenso per i suoi lavori svolti nel duomo di Orvieto. Anche altri pittori Umbri, fra cui il grande Pietro Vannucci, detto il Perugino, chiesero che parte del compenso per le loro opere fosse conferito in vino buono, una consuetudine, a quanto pare, piuttosto comune fra gli artisti del passato. In epoche successive, in Umbria come in altre regioni d'Italia, il vino era prodotto in grande quantità a scapito della qualità, in quanto era una fondamentale risorsa di sostentamento per coloro che lo producevano, pertanto più se ne produceva e meglio era.


L'Umbria
L'Umbria

 Il rilancio dell'enologia e della viticoltura in Umbria inizia all'inizio degli anni 1960 che porterà, nel 1968, al primo e grande traguardo di prestigio con il conferimento della prima DOC Umbra riconosciuta a Torgiano. Questo importante e fondamentale successo si deve alla capacità e alla tenacità di uno dei più grandi personaggi dello scenario enologico Umbro e Italiano, Giorgio Lungarotti, i cui vini sono oggi conosciuti in tutto il mondo. Il successo di Torgiano sarà consacrato nel 1990 con il riconoscimento della prima DOCG Umbra attribuita al Torgiano Rosso Riserva. A pochi chilometri da Torgiano un altro grande personaggio dell'enologia Umbra è pronto a valorizzare il grande patrimonio della sua terra. Arnaldo Caprai inizia il suo trionfale cammino nel mondo del vino acquistando nei primi anni 1970 alcuni vigneti in Montefalco. Da subito concentra la sua attenzione nel sogno di rivalutare la locale uva rossa Sagrantino, da molti dimenticata e poco apprezzata tanto che a Montefalco sono in molti a sostituirla nei vigneti con altre varietà. Caprai è convinto nelle potenzialità dell'uva Sagrantino e coinvolge nell'azienda vinicola anche il figlio Marco, che con la sua passione e tenacia sarà fondamentale per lo sviluppo dell'affermazione e del successo del Sagrantino nel mondo.

 Anche ad Orvieto, già famosa in antichità per i suoi vini bianchi, si verificheranno alcuni importanti eventi che contribuiranno notevolmente al rilancio e al prestigio dell'enologia Umbra. Saranno gli Antinori a dare vita al Castello della Sala a Ficulle, nelle vicinanze di Orvieto, a due dei più celebrati vini d'Italia degli ultimi anni e che hanno dato inizio ad un nuovo stile. Grazie all'intuizione e alla passione dell'enologo Renzo Cotarella - fratello di un altro celebrato enologo, Riccardo Cotarella, entrambi Umbri di nascita - prende vita un grande bianco, il Cervaro della Sala, prodotto in gran parte da Chardonnay e al quale viene aggiunto una piccola parte dell'uva bianca per eccellenza dell'Umbria: il Grechetto. Un vino che stupisce sin dall'inizio per l'eleganza e che apre di fatto un nuovo stile nei vini bianchi Italiani. Il successo si ripete pochi anni più tardi con il celebre Muffato della Sala, prodotto con uve attaccate dalla Botrytis Cinerea - la muffa nobile - un fenomeno che in Italia ha come maggiore e principale rappresentante la suggestiva zona di Orvieto.

 La condizione enologica attuale dell'Umbria registra un notevole fermento in cui la qualità è in continua crescita e la maggioranza dei produttori della regione hanno abbandonato da alcuni anni la produzione di massa in favore di una migliore qualità. L'Umbria è l'unica regione dell'Italia peninsulare a non essere bagnata dal mare e il territorio è prevalentemente collinare, una condizione che consente un'ottima coltivazione della vite e dell'olivo. Lo scenario collinare è infatti una caratteristica pressoché costante in tutta la regione. Da nord a sud, da est a ovest, in Umbria è un continuo salire e scendere di colli e pendii su cui prevalgono i colori grigio-verde degli olivi e l'ordinato schieramento dei vigneti intervallati dalle innumerevoli e placide località ricche di arte, storia e tradizione. I vini prodotti in Umbria sono sia bianchi, sia rossi - praticamente in pari misura - a cui fanno seguito i vini dolci prodotti con uve lasciate appassire su graticci, di cui i migliori rappresentanti rimangono il Vin Santo, che in Umbria vanta una lunga e consolidata tradizione, esattamente come in altre zone d'Italia, e il Sagrantino di Montefalco Passito.


 

 In Umbria si coltivano uve sia bianche sia rosse, ed entrambe rappresentano un fattore importante dell'enologia della regione. A differenza di altre regioni in cui domina uno specifico stile di vino, in Umbria, anche per effetto della sua tradizione, la produzione è divisa, quasi equamente, fra vini bianchi e vini rossi. Fra le uve a bacca bianca è certamente il Grechetto a ricoprire il ruolo primario, un'uva autoctona dell'Umbria diffusa in tutta la regione e con la quale si producono interessanti bianchi, sia in purezza, sia miscelata ad altre uve e in particolare con lo Chardonnay. L'uva rossa la più importante è il Sagrantino, che nonostante sia quasi esclusivamente presente in Montefalco - la sua zona d'origine - i vini prodotti con quest'uva sono oggi fra i più rappresentativi di tutta l'Umbria. Fra le altre uve a bacca bianca della regione si ricordano Malvasia Bianca, Trebbiano Toscano, Verdello, Canaiolo Bianco e Procanico, mentre fra le uve a bacca rossa si ricordano Sangiovese, Ciliegiolo, Canaiolo Nero, Montepulciano, Barbera e, in particolare, il Gamay introdotto nell'area del Lago Trasimeno da oltre un secolo e con il quale si producono interessanti vini. In Umbria non mancano nemmeno le uve cosiddette “internazionali” come lo Chardonnay, Sauvignon Blanc, Pinot Bianco e Riesling, per quelle a bacca bianca, oltre a Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Cabernet Franc, per le uve a bacca rossa.

 

La Classificazione dei Vini dell'Umbria

 I vini dell'Umbria sono classificati in accordo al sistema di qualità in vigore in Italia e precisamente, dal livello più basso a quello più alto: Vini da tavola, IGT (Indicazione Geografica Tipica), DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). In Umbria sono attualmente riconosciute due DOCG: il Torgiano Rosso Riserva e il Sagrantino di Montefalco (o Montefalco Sagrantino), entrambi vini rossi e certamente da considerarsi fra gli esempi più importanti della regione. Le aree riconosciute dall'attuale sistema di qualità per la produzione di vini DOC sono 11 e precisamente: Assisi, Colli Altotiberini, Colli Amerini, Colli del Trasimeno, Colli Martani, Colli Perugini, Lago di Corbara, Montefalco, Orvieto, Rosso Orvietano e Torgiano. Va inoltre osservato che in Umbria una percentuale piuttosto elevata di vini è prodotta come IGT (Indicazione Geografica Tipica) e qui, come in tutte le altri regioni d'Italia, la qualità di questi prodotti è spesso superiore a molti vini appartenenti alle categorie superiori.

 

Torgiano e Torgiano Riserva

 A pochi chilometri a sud di Perugia, il capoluogo dell'Umbria, si trova la città di Torgiano, da anni celebre nel mondo per la produzione di vino. Il suo successo va principalmente riconosciuto a Giorgio Lungarotti, che grazie alla sua lungimiranza, tenacità e capacità è riuscito a trasformare l'immagine di un luogo attraverso il vino. L'area di Torgiano è oggi riconosciuta sia come DOC sia come DOCG, in entrambi i casi è stata la prima dell'Umbria a raggiungere questo traguardo (la DOC è stata riconosciuta nel 1968 mentre la DOCG nel 1990). La celebrità di Torgiano è senz'altro rappresentata dal Torgiano Rosso Riserva, l'unico vino DOCG di questa zona e prodotto prevalentemente con Sangiovese e Canaiolo Nero. La produzione dei vini DOC di Torgiano è piuttosto varia e comprende bianchi, rossi, rosati e spumanti. Il Bianco di Torgiano è prodotto con Trebbiano Toscano e Grechetto e fra i vini di questa categoria sono inoltre interessanti anche i monovarietali di Chardonnay, Pinot Grigio e Riesling Italico. Il Rosso di Torgiano - il primo rosso ad avere raggiunto la notorietà al di fuori di questa zona - è prodotto con Sangiovese, Canaiolo Nero e, in minore parte, Trebbiano Toscano. La produzione dei vini rossi prevede anche i monovarietali Cabernet Sauvignon e Pinot Nero, mentre il vino rosato è prodotto con lo stesso uvaggio del Torgiano Rosso.

 

Montefalco e Sagrantino di Montefalco

 Montefalco è certamente l'area vitivinicola di cui si parla maggiormente negli ultimi tempi e che sta diventando sempre più l'area di riferimento dell'Umbria enologica. L'area di Montefalco si trova a circa 40 chilometri ad est di Perugia e il successo del suo Sagrantino ha chiamato nella zona anche celebri produttori provenienti da altre regioni. Come la vicina Torgiano, anche l'area di Montefalco condivide le denominazioni DOC e DOCG. Solo ai vini prodotti esclusivamente con Sagrantino è riconosciuta la categoria DOCG che prevede le versioni secco e passito. In tempi passati il Sagrantino era unicamente prodotto come passito, un vino dolce, ricco e potente, che ben accompagnava i ricchi pasti Pasquali degli abitanti di Montefalco. Nonostante il Sagrantino Passito sia ancora molto apprezzato - e non solo a Montefalco - tuttavia è la versione secca a riscuotere il maggiore interesse. Il Sagrantino vinificato in secco è frutto di studi piuttosto recenti, che risalgono a circa 30 anni fa, ma il suo miglioramento si deve prevalentemente all'encomiabile e preziosa opera di ricerca e di rivalutazione svolta da Arnaldo Caprai e da suo figlio Marco. Il Sagrantino è un'uva robusta e possente - con una carica tannica notevole e una ricchezza organolettica rilevante - che ha seriamente rischiato di scomparire dai vigneti di Montefalco in favore di altre varietà, mentre oggi, grazie agli sforzi dei produttori, è un'uva capace di produrre vini che si apprezzano - con merito - ovunque nel mondo. Nell'area di Montefalco si producono anche vini DOC nelle tipologie bianco e rosso. Il Montefalco Bianco è prodotto con Grechetto e Trebbiano Toscano, mentre il Montefalco Rosso - un vino di notevole interesse - è prodotto prevalentemente con Sangiovese e Sagrantino e disponibile anche come riserva.

 

Orvieto

 In tempi passati quando si pensava al vino Italiano, Orvieto era uno dei pochi nomi che venivano ricordati più frequentemente. Ad onore del vero si deve ammettere che se nell'antichità - in tempi che risalgono addirittura all'epoca Etrusca - i vini di Orvieto erano celebrati e apprezzati ovunque, lo stesso non si può dire delle epoche successive. La speculazione che si è fatta ad Orvieto, non solo da parte dei produttori locali ma anche e soprattutto di quelli di altre zone, puntava unicamente a massicce produzioni di quantità a scapito di quella gloriosa qualità che rese celebre questa zona nel passato. Per fortuna negli ultimi decenni le cose sono cambiate e i produttori puntano ora ad una rigorosa qualità con la speranza di raggiungere nuovamente quella qualità tanto decantata in tempi passati. Orvieto è prevalentemente celebre per i suoi vini bianchi prodotti con Procanico - nome con cui è noto nella zona il Trebbiano Toscano - Verdello, Grechetto, Drupeggio - altrove noto come Canaiolo Bianco - e Malvasia Toscana. I bianchi sono prodotti anche nella versione Classico, Superiore e Classico Superiore. Di notevole e assoluto rilievo è la produzione di alcuni vini dolci prodotti con uve attaccate dalla Botrytis Cinerea - la celebre muffa nobile - un fenomeno che nella zona di Orvieto è frequente e conosciuto da molti anni. Ad Orvieto recentemente si producono vini rossi DOC conosciuti come Rosso Orvietano (o Orvietano Rosso), sia come miscele di uve, sia monovarietali, con Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Pinot Nero, Ciliegiolo, Canaiolo Nero e Aleatico.

 

Colli del Trasimeno

 Una delle zone che recentemente sta riscuotendo un crescente interesse e successo è quella dei Colli del Trasimeno. L'area si trova ad ovest di Perugia e si estende intorno ai comuni limitrofi al Lago Trasimeno. L'area è riconosciuta come DOC e la produzione di vino si avvale di una quantità piuttosto elevata di varietà di uve, sia bianche, sia rosse. Fra le uve a bacca bianca troviamo il Grechetto - l'autoctono Umbro diffuso in tutta la regione - Trebbiano Toscano, Malvasia del Chianti, Verdello e Verdicchio. Da notare che il Grechetto è l'unica uva a bacca bianca utilizzata per la produzione di vini bianchi monovarietali. Fra le uve rosse sono coltivate il Sangiovese, Gamay, Ciliegiolo, Cabernet Sauvignon e Merlot. Interessante è la presenza del Gamay, da considerarsi come un particolare caso nella diffusione di questa celebre uva. Il Gamay fu introdotto nella zona del Trasimeno oltre un secolo fa e oggi è così diffusa da essere considerata quasi come un'uva tipica del luogo. I vini rossi prodotti con Gamay dei Colli del Trasimeno sono piuttosto interessanti e sono da considerarsi fra i migliori rossi DOC di quest'area.

 

Altre Zone di Produzione

 Fra le zone di interesse enologico dell'Umbria vanno certamente ricordati i Colli Amerini, fra le aree più interessanti della regione per i vini rossi che qui si producono con Sangiovese, Montepulciano, Ciliegiolo, Canaiolo Nero, Barbera e Merlot. Fra le aree DOC più recenti va ricordata Assisi, in particolare per il Grechetto vinificato in purezza. Anche la produzione dei Colli Martani è interessante sia per i vini bianchi sia per i vini rossi, tuttavia la celebrità di quest'area è il Grechetto di Todi, un vino prodotto in quantità piuttosto limitate. Un'area completamente dedita alla produzione di vini rossi è quella del Lago di Corbara, nelle vicinanze di Orvieto, in cui troviamo Merlot, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero, vinificati anche in purezza. Nella zona che si estende da Perugia fino a quasi il confine settentrionale dell'Umbria si trova la DOC dei Colli Altotiberini, in cui si producono sia bianchi sia rossi. A sud di Perugia si estende la zona DOC dei Colli Perugini, che raggiunge parte della provincia di Terni, e in cui si producono prevalentemente vini bianchi e rossi.

 




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