Fra tutti gli stili di vino, probabilmente quelli che da sempre sono considerati
un po' i figli minori di Bacco sono i vini rosati. Verrebbe da chiedere a
Bacco in persona la sua opinione su questi vini e forse, nella saggezza
conferita come si conviene a tutte le divinità, risponderebbe che ai suoi occhi
ogni vino è per lui prediletto, esattamente come lo è ogni figlio per ogni
madre. Eppure noi umani, mortali per definizione e ben lontani dalla saggezza
divina, senza escludere nemmeno i più fervidi appassionati del vino, sembriamo
pensarla in modo completamente diverso e se dobbiamo scegliere una categoria di
vini minori, la scelta ricade sovente sui vini rosati. Nel caso in cui i vini
rosati non sono scelti come minori è perché semplicemente non sono stati
nemmeno considerati. Molto spesso i vini rosati non sono nemmeno considerati
vini, per qualche strano e certamente ingiusto pregiudizio, non si riconosce
loro nemmeno la dignità di vino.
Il problema dei vini rosati è stato spesso sollevato anche dagli utenti
del nostro EnoForum, i quali
sembrerebbero piuttosto rammaricati di questa situazione e certamente - da ciò
che si legge nei loro commenti - sarebbero ben lieti di vedere questo vino
meritare altre fortune e di non vederlo relegato alla poco nobile famiglia dei
non vini. Gli utenti del nostro forum sul vino riconoscono ai rosati
un'ottima versatilità soprattutto nell'abbinamento enogastronomico e - in
particolare - con il pesce, un abbinamento da sempre considerato un'esclusiva
prerogativa dei vini bianchi. In effetti, è proprio difficile essere contrari
alle loro opinioni e ai loro pensieri poiché - ne siamo convinti - i vini rosati
sono prodotti che andrebbero maggiormente rivalutati e che certamente non
meritano la condizione a loro imposta praticamente da sempre. I vini rosati
soffrono del fatto di trovarsi - enologicamente parlando - in mezzo ai bianchi e
ai rossi, e pertanto non essendo palesemente né l'uno né l'altro, cioè in
nessuna delle due maggiori categorie di vini riconosciuti, sono
semplicemente esclusi.
Di vini rosati non se ne parla, o certamente se ne parla poco, raramente si
trovano produttori che credono in questi vini e i loro sforzi non sono premiati
dal mercato, quel mercato che non chiede - almeno non in questo momento - vini
rosati. Abbiamo notizie certe di produttori che hanno deciso di terminare la
produzione dei vini rosati semplicemente perché non era più conveniente,
nonostante il loro piacere di farlo. La triste conclusione è sempre la stessa:
produrre vino significa investire capitali di denaro e pertanto è opportuno
aspettarsi come naturale conseguenza - almeno auspicabile - ottenere un
profitto. Quello che non si vende, non si produce. Una legge di mercato
spietata, tuttavia comprensibile. A contribuire alla cattiva fama dei vini
rosati - è bene riconoscerlo - hanno contribuito le tante e certamente troppe
produzioni discutibili del passato con qualità scadenti che di certo non hanno
reso una buona immagine a questi vini. Nonostante questa tendenza sia
attualmente in declino, è comunque innegabile che non tutto il vino rosato è di
ottima qualità, ma lo stesso si può certamente dire per qualunque tipo di vino.
Per molti - fra questi anche molti appassionati di vino - i rosati sono
semplicemente uno spreco di uva. Essi sostengono che durante la loro produzione,
molte delle qualità contenute nelle bucce sono perse a causa di un limitato
tempo di macerazione con il mosto. Secondo la loro opinione, i rosati sarebbero
vini sprecati e sottratti alla produzione dei più nobili rossi. Andrebbe
ricordato che spesso i vini rosati si producono mediante la tecnica del
salasso utilizzata anche per la produzione di tanti e blasonati vini
rossi. In questi casi si provvede a prelevare una certa quantità di mosto in
macerazione con le bucce con lo scopo di aumentare il rapporto di quantità di
estratti nel prodotto finale, in altre parole, per produrre vini più robusti. Se
si guardano le cose da questo punto di vista, i vini rosati prodotti in questo
modo dovrebbero essere di qualità eccellente, visto che sono prodotti con uve di
elevata qualità tanto da fare meravigliare i degustatori non appena queste si
trasformano in densi vini rossi.
Eppure i vini rosati sono vittime di una sorta di paradosso e basta aggiungere
delle bollicine - possibilmente mediante la spumantizzazione secondo il metodo
classico - per farli diventare subito nobili, ricercati, apprezzati e accettati.
Infatti, gli spumanti metodo classico rosé vivono in ben altre e invidiate
condizioni, poiché incontrano il favore estremo di molti appassionati delle
bollicine. E certamente siamo d'accordo, poiché gli spumanti metodo classico
rosati - come Champagne e Franciacorta - sono capaci di trasmettere emozioni
assolutamente uniche in un'esplosione di meravigliosi aromi e piaceri. Eppure
anche quelli sono vini rosati e non sono per questo considerati minori nello
scenario delle bollicine, come invece accade per i vini rosati da tavola. Che i
produttori di spumanti rosati siano più attenti alla qualità? Sicuramente sì.
Tuttavia è curioso notare che se negli spumanti al colore rosa è riconosciuta
nobiltà ed eccellenza, nei vini da tavola lo stesso colore non gode della stessa
sorte, anzi, spesso non viene nemmeno considerato, se non denigrato.
Va comunque riconosciuto che la cattiva fama acquisita dai vini rosati nel
passato è piuttosto difficile da cambiare, e nonostante il lodevole impegno di
molti produttori seri, i pregiudizi sono sempre difficili da cambiare.
Certamente è necessaria una maggiore e più efficace rivalutazione di questi
vini, così versatili e piacevoli da bere, ottimi alleati della buona tavola. Se
è vero che spesso nei vini bianchi è proprio la freschezza degli aromi una delle
qualità più apprezzate, non dovrebbe essere difficile accettare i vini rosati
poiché è proprio la freschezza organolettica una delle loro principali
caratteristiche. Anche la scelta è piuttosto ampia e di buona qualità. Se
consideriamo per esempio l'Italia, l'offerta di rosati è piuttosto buona e
vasta, sicuramente interessante. Riscopriamo quindi il piacere dei vini rosati:
la primavera è in arrivo e con questa anche le nuove produzioni del 2004. Non
resta che prendere il proprio cavatappi, un calice e brindare in rosa!
|