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 Gusto DiVino  Condividi questo articolo     Sommario della rubrica Eventi Non Solo Vino 
  Eventi Numero 67, Ottobre 2008   
NotiziarioNotiziario  Sommario 
Numero 66, Settembre 2008 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 68, Novembre 2008

Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet Insieme


 
La quarta edizione del Concorso internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme”, si svolgerà dal 16 al 18 ottobre presso la Fiera Nuova di Bergamo. La manifestazione, come negli anni precedenti gode del patrocinio dell'Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino che ad oggi lo ha concesso solo ad una quindicina di concorsi internazionali. «È questo un vanto - ha commentato il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca presidente del Consorzio Tutela Valcalepio - che premia il nostro grande lavoro e che ci stimola a operare sempre di più nella valorizzazione e nella difesa dei nostri vini». L'evento ha l'autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole e si avvale della collaborazione scientifica del Centro Inter universitario per la Viticoltura e l'Enologia di Verona, del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Udine, dell'Istituto di Viticoltura dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e del Centro Studi Assaggiatori. Hanno inoltre garantito il loro contributo all'organizzazione la Regione Lombardia; la Provincia, la Camera di Commercio e il Comune di Bergamo; l'Ente Fiera Promoberg; Agripromo Bergamo e la Siad.
Lo scorso anno al concorso dedicato al Merlot e Cabernet hanno partecipato centosessantatré vini provenienti da 13 nazioni che sono stati esaminati da sei commissioni composte da 64 giudici fra enologi e giornalisti provenienti da 17 Paesi diversi i quali, senza alcun stress, hanno valutato 34 vini a testa. «Un successo enorme a livello internazionale - ha commentato Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio e coordinatore del Comitato organizzatore del Concorso - che quest'anno intendiamo ripetere raggiungendo, e magari superando, le duecento etichette». «Inoltre quest'anno - ha anticipato Vanessa Verdoni referente di Vignaioli Bergamaschi sca - avremo una grossa novità: i vini vincitori verranno posti in degustazione anche al Vinitaly 2009 presso lo stand “Emozioni dal Mondo. Merlot e Cabernet insieme” allestito all'interno di Piazza Valcalepio».
«Questo evento - ha aggiunto il presidente della Provincia di Bergamo Valerio Bettoni - è un vanto per la nostra città e per la nostra provincia perché oltre a far conoscere quanto di eccellente viene prodotto dalle nostre aziende vitivinicole, vanto del nostro territorio, esalta quel turismo enologico che grazie allo scalo aereo di Orio al Serio sta portando un numero rilevante di stranieri in terra orobica». Come nelle precedenti edizioni anche quest'anno nella mattinata di sabato 18 ottobre, prima della comunicazione dei vincitori, è previsto un convegno promosso in sinergia con Agripromo Bergamo. Sarà un “Forum sull'agroalimentare bergamasco” a cui parteciperanno come relatori esperti del settore che affronteranno il tema a 360 gradi. «Il nostro intento - ha anticipato Carlo Mangoni presidente di Agripromo - è quello di fare un punto sull'attuale situazione e stilare eventuali programmi in difesa della filiera produttiva, dei grossi e piccoli imprenditori e del mondo agricolo bergamasco». Informazioni dettagliate e modulistica per la partecipazione si possono trovare sul sito: www.emozionidalmondo.it

Montepulciano d'Abruzzo, Oltre la DOC e la DOCG

Si è svolta sabato 6 settembre presso il Teatro Comunale di Atri (Teramo) un Convegno organizzato dall'Accademia Italiana della Vite e del Vino dal titolo “Montepulciano d'Abruzzo, oltre la DOC e la DOCG”. Hanno collaborato a questa Tornata: l'Università (Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia e Dipartimento di Scienze degli Alimenti) e la Camera di Commercio di Teramo, l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Abruzzo e l'Agenzia Regionale dei Servizi di Sviluppo Agricoli (ARSSA).
Dopo i saluti delle autorità, tra cui il vescovo di Teramo, Monsignor Michele Seccia, la parola è passata al Presidente dell'Accademia, il professore Antonio Calò, che ha tracciato il percorso storico del Montepulciano dal 1300 fino a oggi, dissipando ogni dubbio e chiarendo la differenza profonda tra il Sangiovese e il Montepulciano, vitigno con personalità e qualità importanti, sicure e oggi universalmente e completamente riconosciute. I lavori sono continuati con la relazione del Presidente Assoenologi, Nicola Dragani, il quale ha evidenziato i profondi cambiamenti della produzione vitivinicola negli ultimi decenni: «In Abruzzo - ha dichiarato - la vitivinicoltura ha vissuto, negli ultimi 15-20 anni, trasformazioni importanti sia negli impianti viticoli, che nelle Aziende di trasformazione e nelle forme di commercializzazione del prodotto». Il Montepulciano d'Abruzzo DOC ha una produzione di quasi 900 mila ettolitri e rappresenta quasi l'80% di tutto il vino a denominazione d'origine prodotto nella Regione.
L'attenzione è stata rivolta anche alla nuova Organizzazione Comunitaria del Mercato del Vino (OCM Vino) che sarà valida fino al 2013 e che, per la prima volta, è stata approvata con il voto contrario di Italia, Spagna, Francia e Portogallo e l'astensione di Germania e Austria (esprimendo, in pratica, il punto di vista dei soli paesi consumatori e non di quelli produttori): «Un risultato, ha commentato Nicola Dragani, che richiede adeguata riflessione nell'applicare le nuove disposizioni in Abruzzo, per evitare sconvolgimenti nella filiera e ripercussioni negative sugli operatori».
La parola è poi passata al professore Michele Pisante, del Centro di Ricerca e Formazione in Agronomia e Produzioni Vegetali del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Teramo, che ha illustrato il progetto “Agroscopeampelos”, finalizzato allo studio e alla classificazione del sistema vitivinicolo delle Colline Teramane: «Obiettivo prioritario del progetto, ha spiegato il professor Pisante, è l'integrazione tra le conoscenze disponibili sul sistema vitivinicolo delle Colline Teramane e le nuove esigenze di ricerca dinamica rivolta a studiare quelle specificità del sistema vitivinicolo che non siano ancora state indagate in modo approfondito».
L'intervento di Giovanna Suzzi, Direttrice del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Teramo, ha avuto come oggetto la selezione dei lieviti da utilizzare durante il processo fermentativo del Montepulciano d'Abruzzo: «Il ceppo S615, ha spiegato, presenta caratteristiche enologiche importanti per la produzione del Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane DOCG, per il contributo aromatico e per il colore stesso, che esaltano la tipicità del vino». Il ceppo S615, ha la capacità di essere sempre presente durante tutta la fermentazione e di dominare gli altri lieviti: «I risultati ottenuti confermano come l'uso di starter autoctoni è di importanza fondamentale per la produzione di vini di alta qualità e per coloro che mirano all'ottenimento di vini con peculiari caratteristiche di tipicità».
Il professore Giuseppe Arfelli, del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Teramo, ha poi illustrato i risultati di una ricerca condotta su uve prodotti in diverse zone dell'Abruzzo volta a verificare con moderni strumenti tecnologici, l'influenza sulla produzione vitivinicola delle uve provenienti da terreni diversi e trattate con differenti tipi di lieviti. I lavori della mattina sono stati conclusi dall'intervento del professore Giovanni de Gaetano, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Campobasso, che ha trattato il tema dell'effetto del consumo di vino sulla salute, spiegando come l'assunzione in dosi moderate abbia conseguenze benefiche sull'organismo umano, aiutando a prevenire numerose patologie. «L'intero settore vitivinicolo è stato in qualche modo trainato negli ultimi anni dalla ricerca biomedica: ecco perché, quando parliamo di consumo moderato di vino, non ci riferiamo solo a una sana abitudine di vita, ma anche a un processo di riappropriazione culturale, di recupero di tradizioni e di valori del territorio, in netta antitesi con la tendenza all'omologazione dei gusti e dei valori».
Nel pomeriggio si è svolta una Tavola Rotonda sul tema “I punti di forza e di debolezza del Montepulciano d'Abruzzo”, introdotta dalla relazione di Cesare Intrieri, vice Presidente dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino, il quale ha illustrato il ruolo delle applicazioni della tecnologia nella produzione vitivinicola. Solange Ramazzotti, ricercatrice del Centro di Ricerca e Formazione in Agronomia e Produzioni Vegetali del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Teramo, è intervenuta con una relazione sulla viticoltura di precisione, che attraverso l'impiego dei più moderni sistemi di rilevamento satellitare consente di realizzare una mappatura precisa dei vigneti. Il monitoraggio delle vinificazioni del Montepulciano d'Abruzzo è stato al centro dell'intervento di Rosanna Tofalo, del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Teramo, che ha illustrato uno studio condotto durante la vendemmia del 2007.
Renzo Angelici, Direttore Marketing & Technical Management di Bayer CropScience, ha dedicato la sua relazione alle innovazioni nel campo dei sistemi di difesa della vite da malattie e parassiti. Maurizio Odoardi, dell'ARSSA Abruzzo, ha riassunto i vantaggi derivanti alla viticoltura abruzzese dall'utilizzo e dalla diffusione di innovazioni tecnologiche, che hanno reso la regione molto competitiva sui mercati nazionali e internazionali. «L'Abruzzo ha una grande tradizione nel settore della viticoltura, ha sottolineato il Presidente dell'Accademia, Antonio Calò, e le sue grandi potenzialità devono essere valorizzate per migliorare la qualità della produzione vitivinicola della regione, al fine di consentirle di continuare a competere al meglio sul mercato del vino.»

Nelle Cantine Giorgio Lungarotti l'Energia Viene dalla Vite

Il primo impianto in Italia a fornire energia dalla vite si è acceso il 15 settembre nelle Cantine Giorgio Lungarotti di Torgiano (Perugia). È stato il momento culminante di un innovativo programma di ricerca applicata che in due anni ha portato alla realizzazione di un impianto pilota per il recupero energetico degli scarti di potatura dei vigneti, frutto della collaborazione tra la nota azienda vitivinicola umbra e il Centro Ricerca sulle Biomasse dell'Università di Perugia. L'accensione vera e propria è seguita all'intervento tecnico del prof. Franco Cotana del CRB, che ha illustrato l'impianto alla presenza del Sottosegretario alle Politiche Agricole On. Antonio Buonfiglio in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, delle Istituzioni locali e del Presidente di Confagricoltura Vecchioni. È l'inizio di una nuova era nel panorama delle fonti energetiche.
L'impianto di Torgiano è frutto del programma di filiera agro-energetica “ERAASPV - Energia Rinnovabile per le Aziende Agricole derivante da scarti di Potature dei Vigneti”, co-finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e progettato e realizzato dal Centro di Ricerca sulle Biomasse, punto di riferimento internazionale per la ricerca sui biocarburanti ad uso energetico, istituito dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio presso l'Università degli Studi di Perugia.
La Cantina Lungarotti ha già dimostrato in numerose iniziative una spiccata coscienza ecologica e una costante attenzione ai temi della tutela del territorio e della salvaguardia dell'ambiente. Questa particolare sensibilità l'ha portata ad essere selezionata per il progetto pilota già nel 2006. Il sito del resto era idoneo: gli oltre 250 ettari di vigneti Lungarotti garantiscono infatti una massa critica adeguata ai bisogni. Una volta effettuata la potatura i residui vengono raccolti automaticamente da una macchina rotoimballatrice, stoccati all'aperto fino alla loro essiccazione naturale e poi sminuzzati per passare ad essere bruciati in una caldaia di 400KW di potenza.
Lungarotti, durante la fase di sperimentazione, è riuscita a incrementare e ottimizzare il volume degli scarti raccolti ed ora ha raggiunto un notevole livello di produttività a costi estremamente bassi. In alcuni terreni dell'azienda si riesce a raccogliere anche 1,25 t/ha di biomassa, con una percentuale di umidità del 40%. Ciò consente all'azienda di avere a disposizione per usi energetici oltre 200 ton/anno di biomassa. Grazie a questo materiale e alla peculiare caldaia scelta per ottimizzarlo, l'azienda di Torgiano è in grado di produrre 720 MWh/anno, sufficienti per soddisfare completamente i consumi termici dell'azienda, vale a dire avere acqua calda a 80°C per il riscaldamento invernale; acqua surriscaldata (95°C) e vapore per il processo di sterilizzazione delle bottiglie; acqua fredda a 7°C per il condizionamento estivo; acqua refrigerata fino a -10°C per il condizionamento dei serbatoi d'acciaio. Il sistema inoltre riesce anche a coprire circa il 30% dei consumi elettrici delle macchine frigorifere, per un totale del 40% circa del fabbisogno energetico.
Nel futuro una espansione dell'impianto per la produzione di altri 50 KW di energia elettrica e l'installazione di ulteriori macchine che permetteranno di recuperare il calore ancora presente nei fumi della caldaia compirà un altro passo verso la completa indipendenza energetica e il raggiungimento di emissioni zero. La soddisfazione di completare il ciclo della vite e di sorseggiare un calice di vino prodotto solo con l'energia della vite darà sicuramente più gusto e qualità alla vita.

Bollicine di Montefalco

Da oggi il Sagrantino non è solo rosso strutturato ma anche spumante. Ad averci pensato è stato Stefano Novelli, presidente di Cantina Novelli che ha presentato in anteprima alla stampa il primo spumante da uve Sagrantino e quello da uve Trebbiano Spoletino. Vini nati dalla passione per il territorio e dall'esperienza tutta francese di fare spumante. Per questo progetto, infatti, Stefano Novelli ha voluto al suo fianco Bertrand Praz, enologo alsaziano della cantina Wolfberger, il più importante produttore di Cremant d'Alsace. Un progetto nuovo non solo perché per la prima volta vede un Sagrantino con le bollicine, ma anche perchè vede collaborare due paesi simbolo dell'enologia mondiale, l'Italia e la Francia, che si uniscono per produrre un vino e non per sfidarsi sul mercato.
«Sin dalla sua nascita Cantina Novelli si è caratterizzata per la sperimentazione sui vitigni autoctoni, mirata a conoscere fino in fondo le potenzialità della viticoltura di Montefalco. Si pensava di avere già detto tutto sul Sagrantino, ma nessuno aveva mai pensato di produrre uno spumante. E le potenzialità sono ottime» - afferma Stefano Novelli - «c'è inoltre una seconda motivazione che ci ha portati a seguire questo percorso: l'ascolto delle esigenze del consumatore. Oggi è cambiato lo stile di vita, è cambiata la cucina, si va sempre più su vini con moderato tenore alcolico e più bevibili. Gli spumanti si stanno rivelando per questo una tipologia ideale, e la crescita del loro successo ne è la dimostrazione. Lo conferma anche il loro successo all'estero: l'esportazione degli spumanti italiani è infatti cresciuta, nel primo semestre del 2008, dell'8% in volume e del 60% in valore con un fatturato di ben 40 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Infine, parlando del Sagrantino, abbiamo voluto ideare uno spumante rosé, oggi in grande ascesa».
Vi è poi una terza motivazione. Lo spumante, infatti, ha una storia antica sul territorio, storia che negli anni è stata dimenticata. Il territorio umbro vanta infatti la paternità di uno dei primi studiosi delle bollicine, il monaco benedettino Francesco Scacchi che nel 1622, nella sua “De Salubri Potu Dissertatio”, rara opera composta da 235 pagine, precedendo di ben cinquant'anni il confratello Dom Perignon, seppe descrivere l'arte di fare spumante, attribuendosene la primogenitura. Copia dell'opera è stata battuta da Sotheby's, e acquistata da una nota casa spumantistica italiana. I giornalisti italiani e stranieri che hanno partecipato alla presentazione hanno promosso a pieni voti i due prodotti. In particolare, il Sagrantino Rosè ha rivelato grandi potenzialità e sarà molto interessante vedere la sua evoluzione nel tempo. Per il primo anno, Cantina Novelli ha prodotto 7000 bottiglie del Trebbiano Spoletino e 7000 del Sagrantino Rosè.
Cantina Novelli due anni fa aveva intrapreso il più grande studio mai realizzato sul Trebbiano Spoletino, varietà autoctona appartenente alla famiglia dei Greco. Oggi l'azienda sta portando questo vino in tutto il mondo, facendolo appezzare e conoscere. Il 18 ottobre, ad esempio, il Trebbiano Spoletino rappresenterà l'Italia a Washington, in occasione del Gran Galà per il 33º anniversario del National Italian American Foundation, dove è prevista anche la presenza dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Barak Obama e John Mc Caine.
La presentazione si è conclusa con “Grape Tasting - Acino oggi, grande vini domani”, iniziativa introdotta lo scorso anno da Cantina Novelli. L'enologo Massimo Giacchi, infatti, ha presentato agli ospiti il metodo Delteil che vede la degustazione delle uve per determinare l'epoca ideale per la vendemmia e le potenziali caratteristiche dei vini.

Record di Presenze al IX Festival del Franciacorta

«Si chiude con un record di presenze, con oltre 5000 visitatori e un pubblico sempre più giovane, la nona edizione del Festival del Franciacorta». Così Adriano Baffelli, direttore del Consorzio per la tutela del Franciacorta, esprime anche a nome dei produttori, una grande soddisfazione e lancia l'appuntamento con la prossima edizione, che probabilmente vedrà gli spazi di esposizione notevolmente ampliati.
Appuntamento conclusivo, la tavola rotonda tenutasi questa mattina nella splendida cornice di Villa Lechi, ad Erbusco, in cui produttori, giornalisti e addetti ai lavori, coordinati da Massimo Giletti, conduttore del programma di Rai Uno “Domenica in”, si sono confrontati su alcuni punti di forza del Franciacorta. Prima caratteristica sottolineata è stata la combinazione tra un “grande prodotto” e un “grande territorio”. «Solo in una zona come la Franciacorta, infatti, con le sue condizioni climatiche e le sue tradizioni, è possibile la nascita di un “grande vino”, sperimentato proprio in questi giorni non solo come prodotto d'élite ma come vino a tutto pasto», così asserisce il vicepresidente del Consorzio per la tutela Paolo Pizziol.
È stato detto, inoltre, che il legame inscindibile tra la zona di produzione e il vino realizzato è anche garanzia e sinonimo di qualità. Per permettere agli appassionati, e comunque al grande pubblico in generale di conoscere sempre meglio la realtà “Franciacorta”, si svolgeranno numerose iniziative ed eventi che porteranno il territorio e i suoi prodotti ad essere conosciuti e riconosciuti in maniera massiccia. Infatti, in occasione della decima edizione del Festival, sarà organizzata una caccia al tesoro denominata “Scoprir tesori in Franciacorta”. Una sorta di Mille Miglia, che coinvolgerà oltre 300 equipaggi, che scopriranno, tra colline e vigneti, l'intero territorio della Franciacorta e le sue tradizioni. L'ambìto primo premio sarà una vettura del valore commerciale di oltre 100mila euro.

 


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