Quasi certamente furono gli Egiziani a costruire i primi rudimentali apparecchi
per la distillazione: gli alambicchi. A quel tempo la distillazione serviva per
produrre essenze e anche i Romani utilizzavano la stessa tecnica per la
produzione di sostanze medicamentose. Solo dopo diversi anni il procedimento
della distillazione fu utilizzato per la produzione di alcol. Verso la fine del
Medio Evo, le città di Salerno, Toledo e Montpellier videro nascere i primi
rudimentali distillati alcolici utilizzati per ottenere un liquido
infiammabile. Dobbiamo attendere Theophrast Bombast von Hohenheim per poter
leggere per la prima volta la parola alcol nel senso in cui lo intendiamo oggi.
Il processo di distillazione venne in seguito elaborato nei diversi luoghi
dando origine a molti prodotti, ognuno dei quali con la sua storia e le sue
tradizioni.
I prodotti più utilizzati per la produzione di acquaviti furono senz'altro i
cereali, sia per la loro disponibilità a livello locale, dove erano
indispensabili per la sussistenza delle popolazioni, sia per la disponibilità
sui mercati, oltre che per il costo relativamente conveniente. Le acqueviti di
cereali più conosciute sono il whisky, il whiskey e la vodka. La vodka è il
liquore tipico Russo più conosciuto al mondo. In Russia le origini della vodka
si fanno risalire a Pietro il Grande, nonostante non sia l'unica terra a
vantarne i natali. Anche la Polonia ha i suoi diritti, poiché vanta origini su
questo distillato antiche quanto la Russia.
I popoli Scandinavi e le popolazioni Slave del Nord hanno preso, sin dai tempi
antichi, le bevande alcoliche molto sul serio. La spiegazione più logica sta
nel clima particolarmente rigido che comprometteva il trasporto delle bevande a
bassa gradazione alcolica, come la birra o il vino. Queste bevande, se
trasportate durante l'inverno, tendevano a ghiacciare con il relativo aumento
di volume e la perdita del prezioso carico. Questo contribuì alla diffusione di
bevande ad alta gradazione alcolica che restavano immuni a questo problema.
Prima della diffusione dell'alambicco, la produzione di bevande dal contenuto
alcolico più alto ricorreva ad uno stratagemma che consisteva nello sfruttare
il freddo. Poiché l'acqua a zero gradi si trasforma in ghiaccio, mentre invece
l'alcool ha una temperatura di congelamento più bassa, si faceva fermentare del
vino, della birra o dell'idromele, poi si ghiacciava e si separava quindi
l'alcol dall'acqua. Un metodo sicuramente meno raffinato ma, in ogni caso, per
quei tempi valido, anche perché non esisteva un'alternativa valida.
Sembra che nell'Europa dell'Est il primo distillato fu ricavato dalla birra o
dall'idromele e fu chiamato perevara. Il distillato chiamato vodka
prende il nome dall'acqua che veniva aggiunta durante la produzione, infatti
nella lingua Russa voda significa appunto acqua. Inizialmente la vodka era
una preparazione utilizzata come medicinale. Lentamente le procedure di
distillazione si fecero sempre più raffinate fino ad ottenere un prodotto degno
di essere bevuto per piacere e non per dovere. Il termine vodka - in
Polonia conosciuta con il nome di wodka - gradualmente venne usato per
identificare la celebre bevanda alcolica. All'inizio, non appena le tecniche di
distillazione permettevano di ottenere un prodotto dall'elevato grado alcolico,
veniva utilizzata come ingrediente per la preparazione della polvere da sparo
(polvere nera) per i moschetti. Il suo aspetto incolore ed il suo sapore
neutrale la rendevano un prodotto veramente appetibile per i produttori di
Sherry e di Porto. Proprio per queste sue caratteristiche si prestava bene ad
essere utilizzata per fortificare questi straordinari vini.
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| La vodka è molto utilizzata nella
preparazione dei cocktail e molti l'apprezzano anche liscia |
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L'origine della vodka è, come per quasi tutti i prodotti tipici che affondano
le radici nella storia, incerta e controversa. Uno dei paesi che vanta
l'origine della vodka è la Polonia. Le prime notizie risalgono al 1300 e sono
situate nei dintorni di Cracovia, tuttavia per avere dei riferimenti scritti
bisogna attendere fino al 1400. Il progenitore della vodka sembra essere
l'okowita, probabilmente dal latino aquavitae, utilizzata sia
come medicinale sia come bevanda, così come per altri scopi. Nel 1534 un testo
di medicina cita la vodka come una lozione dopo barba, mentre le vodka
aromatizzate con infusi di erbe officinali furono molto popolari come rimedi
per curare vari tipi di malattie - come per esempio la depressione - e dolori
di varia natura. Nel 1546 il re liberalizzò la produzione e la vendita di vodka
e di prodotti legati a questo distillato, tuttavia l'aristocrazia fece
pressione per riservarsi il privilegio di produrre e vendere vodka. Dalla metà
del 1800 le distillerie Polacche spedivano vodka naturale ed aromatizzata in
tutti i paesi del Nord Europa, compresa la Russia. Attualmente, dopo la caduta
del comunismo, le distillerie sono tornate in mano all'imprenditoria privata
che esportano vodka di qualità in tutto il mondo.
Anche la Russia è uno dei paesi che vanta l'origine della vodka ed i Russi ne
sono fermamente convinti. Le fonti fanno iniziare la produzione e la
commercializzazione della vodka in Russia intorno al XIV secolo. Nel 1540 lo
Zar Ivan il Terribile stabilisce il primo monopolio governativo della vodka
riservando alla nobiltà il diritto alla distillazione. Questa restrizione fece
nascere in tutto il paese numerose distillerie clandestine. Con il passare del
tempo le distillerie ufficiali cominciarono a produrre vodka di qualità sempre
maggiore, sia naturale, sia aromatizzata. Anche gli Zar erano interessati alla
preparazione di questo prezioso prodotto a tal punto da far costruire nei loro
palazzi delle distillerie sperimentali con lo scopo di ottenere una qualità
sempre maggiore. Dall'alambicco semplice si passò alla distillazione multipla,
finché uno scienziato sperimentò il filtraggio con carbone vegetale per
purificare il prodotto distillato.
La produzione di vodka in Russia portò ad una crescita costante sia in quantità
sia e soprattutto in qualità, grazie anche ai contributi statali, all'inventiva
dei Russi e agli alambicchi importati dall'Europa Occidentale. Le autorità
continuarono a spingere la ricerca anche con finanziamenti. Nel 1902 la Vodka
Moskovskajia, vodka di segale al 40% di alcol ed addizionata di acqua non
distillata e non aromatizzata, venne decretata per legge il punto di
riferimento per tutta la produzione Russa. La produzione di vodka Russa
raggiunse livelli qualitativi eccellenti ma il prodotto di qualità era
riservato solo alle classi abbienti, mentre le classi proletarie si dovevano
accontentare di prodotti di bassa qualità. La caduta del muro di Berlino, il
cambio dell'assetto geografico e politico dell'area dell'Est Europa non ha
portato cambiamenti nella produzione della vodka. Oggi nella nuova Federazione
Russa, come allora nell'Unione Sovietica ed ancora nella Russia
pre-rivoluzionaria, la vodka di qualità viene consumata dalle classi sociali
più alte e destinata in parte all'esportazione, mentre il popolo si deve
accontentare di marche dal prezzo più abbordabile e dalla qualità mediocre.
Parlando del resto del mondo, la vodka venne importata negli Stati Uniti
d'America dal XX secolo per soddisfare la richiesta degli immigrati dell'Europa
dell'Est. A parte questa nicchia di mercato, le vendite della vodka negli Stati
Uniti furono scarse per diversi anni e fino alla fine della seconda guerra
mondiale. Come a volte capita, per lanciare un prodotto sul mercato basta
un'idea originale o una campagna pubblicitaria vincente: questo è il caso del
mercato Statunitense. Un venditore di liquori del Sud Carolina cominciò a
pubblicizzare il suo prodotto con lo slogan Smirnoff, il whisky bianco.
Nessun sapore. Nessun odore. L'idea piacque ed anche la vodka. Le vendite
iniziarono a crescere, accompagnate dal successo della vodka come base per il
bere miscelato. Le sue caratteristiche si addicono bene alle stravaganti e
fantasiose miscele dei cocktail diffusi in tutte le parti del mondo. Oggi la
vodka è il distillato bianco più diffuso grazie alla sua versatilità ed
all'abilità dei produttori con le loro riuscite campagne pubblicitarie. Non
basta fare un buon prodotto bisogna anche saperlo vendere.
L'Europa dell'Est è senz'altro la patria della vodka, tuttavia anche altre
popolazioni hanno sviluppato una tecnica per la produzione di liquori. Oltre ai
produttori storici della vodka - coma Russia, Polonia, Ucraina, Estonia,
Lettonia e Lituania - troviamo anche la Svezia dove si producono vodka sempre di
maggior qualità, naturali ed aromatizzate. La Finlandia, per esempio, produce
vodka a base di cereali e in particolare a base di frumento. Inghilterra,
Germania e Olanda sono anch'essi produttori di vodka. La produzione Americana
deve essere, per legge, limitata a vodka non aromatizzata. Nel Centro America
la produzione locale si concentra sulla vodka da melassa, destinata
all'esportazione per essere miscelata con altre preparazioni. L'Australia ne
produce una piccola quantità ed è quasi tutta consumata all'interno del paese.
In Asia, tranne qualche realtà locale di piccola dimensione, le migliori vodka
sono quelle prodotte in Giappone.
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