![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
|
Numero 134, Novembre 2014 |
Sommario |
|
|
DiWineTaste Mobile per iPhone e iPad |
Mi fa molto piacere annunciare, finalmente, la disponibilità della nostra app DiWineTaste Mobile per i dispositivi iOS, quindi iPhone e iPad. La app si aggiunge a quella disponibile da tempo per Android ed entrambe mettono a disposizione dei nostri lettori le stesse funzioni. Abbiamo cercato infatti di realizzare le due app in modo tale da proporre lo stesso aspetto e le stesse funzionalità sia in Android sia in iOS, pur prevedendo gli opportuni adattamenti operativi e applicativi dei due sistemi. Dalla lettura della rivista fino all'etilometro, tutte le funzioni della nostra app sono state implementate e messe a disposizione nella versione per iPhone e iPad. Ci auguriamo, esattamente com'è accaduto per la versione Android, che anche i nostri lettori che fanno uso di iPhone e iPad possano apprezzare DiWineTaste Mobile. In questo senso, siamo sempre ben felici di ascoltare i vostri suggerimenti e le vostre critiche. Il rilascio della versione per iOS non ha esattamente rispettato i tempi che avevamo previsto. Ritardo non certamente attribuibile allo sviluppo in sé, piuttosto per la naturale evoluzione della versione Android che, giustamente, imponeva l'implementazione delle nuove funzioni anche in quella per iOS. Lo sviluppo della versione per iPhone e iPad è iniziato pochi mesi dopo il rilascio della app per Android e - trattandosi di progetto giovane - l'uso e il tempo hanno inevitabilmente portato all'introduzione di nuove funzioni. Era pertanto giusto che queste nuove funzioni fossero presenti anche nella versione per iOS, costringendo - per certi aspetti - a rivedere e ampliare la progettazione della app. Visto che le funzioni e le novità si aggiungevano nel tempo e che portavano all'inevitabile allineamento della versione per iPhone e iPad, abbiamo deciso di congelare lo sviluppo della versione Android così da avere una base stabile e definitiva.
Questo spiega la mancanza di rilasci della app per Android da un po' di tempo: il progetto non è ovviamente concluso; si tratta di una necessità progettuale adottata con lo scopo di avere due prodotti sostanzialmente allineati e dai quali ripartire. Il nostro obiettivo è infatti mantenere le versioni Android e iOS perfettamente allineate, così da assicurare un cammino comune per entrambe. Questo significa che stiamo lavorando a nuove funzioni per la versione Android e che saranno implementate anche in quella per iOS. In verità abbiamo avuto anche altri incidenti di percorso, in particolare la rottura della macchina di sviluppo dedicata alla app per iOS e che ha richiesto qualche mese prima di essere definitivamente risolta. Una vicenda fra centri di assistenza e, infine, sostituzione in garanzia che hanno portato a un ulteriore ritardo. In questo senso, mi sento di dire tutto è bene quel che finisce bene. Sono ovviamente molto felice per avere finalmente concluso la prima parte dello sviluppo della app per iOS e di avere soddisfatto le tante richieste degli utenti iPhone e iPad che ci chiedevano DiWineTaste Mobile per i loro dispositivi. Mi auguro le loro aspettative e richieste siano soddisfatte anche dal punto di vista del risultato e possano trovare piacevole e utile la consultazione della nostra app. Esattamente com'è accaduto per la versione Android, mi auguro anche gli utenti di iPhone e iPad contribuiscano al miglioramento della nostra app con i loro consigli, commenti e critiche. Siamo consapevoli che la app per iOS è molto giovane e che, inevitabilmente, ci saranno aspetti da migliorare e correggere: in questo senso, non può essere diverso dalla maggioranza dei progetti software e del loro ciclo di sviluppo. Mi piace pensare a DiWineTaste Mobile allo stesso modo con il quale ho sempre diretto la mia pubblicazione: un progetto comune con tutti i lettori che ci hanno sempre dimostrato un supporto significativo e fondamentale. Con il rilascio della app per iPhone e iPad abbiamo introdotto anche un piccolo cambiamento nella nostra Guida dei Vini e in Aquavitae. I più attenti avranno probabilmente notato che le nostre schede di degustazione sono state leggermente cambiate, introducendo dei marcatori grafici per ogni aspetto sensoriale così da rendere la lettura più immediata e agevole. Questo cambiamento estetico è visibile in ogni contesto funzionale e applicativo delle due Guide, pertanto le modifiche sono attive sia nella versione disponibile nel nostro sito sia nelle due app. Il nuovo aspetto grafico delle schede di valutazione riguarda unicamente quelle pubblicate a partire da settembre 2014, mentre le altre non subiranno modifiche, almeno per il momento. La nostra Guida dei Vini conta oltre 4800 schede e la modifica è certamente un lavoro importante tale da chiedere un tempo piuttosto lungo. Modifiche che sarebbero più contenute nel caso di Aquavitae, visto che attualmente conta circa 250 schede di valutazione. DiWineTaste Mobile per iOS e Android può essere scaricata gratuitamente rispettivamente dall'App Store di Apple e dal Play Store di Google. Le modalità sono le stesse che gli utenti usano per scaricare qualsiasi app, anche attraverso la semplice ricerca indicando diwinetaste nell'apposita casella dei termini chiave. Il rilascio della app per iPhone e iPad è anche un modo per festeggiare il nostro tredicesimo anno di attività dedicato al vino e ai distillati. Un nuovo passo che aggiungiamo a tutti gli altri fatti in questo emozionante viaggio e che ci ha portato fino a qui insieme a tutti voi e grazie a voi. Ci auguriamo DiWineTaste Mobile per iPhone, iPad e Android continui a incontrare il vostro interesse e soddisfazione. Il viaggio continua. Antonello Biancalana
|
Vini MultivarietaliLa degustazione dei vini multivarietali introduce un grado di complessità maggiore rispetto a quelli monovarietali. Un esercizio che porta al successo attraverso alla pratica |
I vini multivarietali sono prodotti dall'unione di più varietà di uve. Le tecniche per la loro produzione, come vedremo più avanti, sono diverse e in ogni caso giungono allo stesso risultato: creare un vino capace di esprimere le qualità sensoriali di tutte le varietà che lo compongono. Non si tratta unicamente di un esercizio di alchimia enologica, piuttosto di una pratica compensativa tale da esprimere un migliore equilibrio e complessità sensoriale in un vino. Si pensi, ad esempio, a una varietà di uva rossa dal profilo decisamente fresco e astringente, come il Nebbiolo. Unendo una varietà dallo spiccato carattere rotondo - come per esempio il Merlot - l'acidità e l'astringenza del Nebbiolo saranno attenuati e contrastati in accordo alle rispettive percentuali di composizione. Non si tratta di correggere difetti di una varietà, piuttosto di creare un nuovo vino con qualità sensoriali proprie. Va precisato che la produzione di vini multivarietali è molto diffusa in tutto il mondo, una pratica che si può definire vecchia quanto il vino stesso. Molte delle celebri aree vitivinicole del mondo producono infatti vini dall'unione di diverse varietà, pertanto la pratica deve intendersi del tutto normale, consolidata e molto diffusa. Molte delle grandi aree vitivinicole del mondo producono vini di questo tipo, come per esempio Bordeaux, Valpolicella e Chianti, tanto per citare un brevissimo elenco. I vini multivarietali, per onore di chiarezza, non possono essere considerati migliori di quelli monovarietali. Si tratterebbe di una discutibile assunzione che non trova nessun fondamento pratico e sensoriale. Nessuno dei due tipi si può infatti considerare migliore dell'altro: sono stili enologici diversi e che producono risultati diversificati in termini qualitativi. In entrambi i casi, si possono create da vini ordinari e modesti a vini di infinita grandezza. Prima di affrontare il tema della degustazione sensoriale dei vini multivarietali, cerchiamo di comprendere come si producono. Il fattore principale è costituito dalla presenza di due o più varietà di uva, generalmente appartenenti allo stesso tipo - bianche o rosse - anche se questo non è un requisito essenziale e fondamentale. Si pensi, per esempio, alla ricetta tradizionale del Chianti codificata dal barone Bettino Ricasoli e nella quale Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca si uniscono al Sangiovese e Canaiolo Nero. Una ricetta oggi raramente utilizzata dai produttori del celebre vino toscano, ma che per un lunghissimo tempo ha rappresentato un fondamento indiscutibile nella produzione del Chianti. Nella maggioranza dei casi si tratta comunque dell'unione di uve appartenenti allo stesso tipo, pertanto varietà bianche per i vini bianchi, uve rosse per quelli rossi. L'unione di uve diverse con lo scopo di creare un vino unico si esegue sostanzialmente in due modi distinti. La prima tecnica prende il nome di uvaggio e consiste nella fermentazione contemporanea e unica di tutte le varietà. Le uve, dopo la raccolta, sono pigiate insieme così da ottenere un mosto unico che sarà poi fermentato. La seconda tecnica si chiama vinaggio e consiste nella produzione dei vini da ogni singola varietà per poi assemblare i risultati di ogni uva ottenendo così un vino unico. Il vinaggio è più diffuso dell'uvaggio poiché consente - di fatto - il controllo della qualità del risultato finale attraverso l'attuazione di tecniche e procedure specifiche per ogni singola varietà. Nessuna delle due si può considerare migliore rispetto all'altra: tutto dipende dalle varietà di uva impiegate e dal tipo di vino che si intende produrre.
Si deve infatti considerare che ogni varietà giunge a piena maturazione - e quindi utilizzabile in senso enologico - in tempi propri, pertanto l'uvaggio si impiega eventualmente con uve che maturano nello stesso periodo. Con le varietà che giungono a maturazione in tempi diversi, si preferisce l'uso del vinaggio proprio per favorire la migliore espressione di ogni singola uva, rispettando le singole necessità biologiche ed enologiche. Questa considerazione è particolarmente importante per la varietà a bacca rossa, per le quali non si considera unicamente la maturazione tecnologica - cioè quella determinata essenzialmente dalla quantità di zucchero - ma anche e soprattutto quella polifenolica. Per questo motivo, si preferisce utilizzare la tecnica del vinaggio proprio per consentire alle uve di giungere alla giusta maturazione - tecnologica e polifenolica - così da ottenere da ognuna di queste un vino qualitativamente significativo. L'assemblaggio dei singoli vini si esegue in accordo al tipo di risultato che si intende ottenere. In certi casi, si decide di assemblare i singoli vini subito dopo il termine della fermentazione e della preliminare stabilizzazione, per poi procedere con la maturazione dell'intera massa. In altri casi, si preferisce svolgere la maturazione di ogni singolo vino - in accordo alle caratteristiche enologiche delle singole uve - per poi assemblarli tutti insieme così da ottenere un vino unico. Quest'ultimo caso consente di svolgere la maturazione dei singoli vini usando tecniche e contenitori distinti per ogni singola varietà. Per alcune uve si può infatti decidere di svolgere la maturazione in vasche d'acciaio, mentre per altre si potrebbe preferire l'uso della barrique o della botte. Questa tecnica consente di mantenere integre le qualità delle varietà che non sono esattamente adatte alla fermentazione o maturazione in legno e che invece beneficiano dell'uso di contenitori inerti. Lo studio dei vini multivarietali pone il degustatore difronte a maggiore difficoltà, poiché il vino che verserà nel calice è anche il risultato delle espressioni di più varietà. Questo significa che si dovranno ben conoscere le caratteristiche di ogni singola uva così da poterla individuare e riconoscere nel quadro organolettico complessivo del vino. In un certo senso, è come riconoscere una persona in mezzo a tante altre, confusa nella folla dove si trovano anche altre persone e che magari si conoscono. Delle tre fasi dell'analisi sensoriale - vista, olfatto e gusto - l'aspetto offre generalmente minori indizi rispetto alle altre due fasi, poiché il colore risultate è spesso fuorviante rispetto alle qualità di ogni singola varietà. Si deve inoltre considerare che le pratiche enologiche potrebbero ulteriormente complicare le cose nell'esame visivo, poiché la macerazione e la maturazione possono alterare - anche in modo significativo - l'aspetto. Per questo motivo, prima di affrontare la degustazione dei vini multivarietali, è bene concentrarsi sui monovarietali e le loro diverse espressioni enologiche e territoriali. Anche nella degustazione dei vini multivarietali vale, in termini generali, la stessa considerazione che abbiamo spesso citato nelle nostre pagine: non si può riconoscere quello che non si conosce. Si deduce, pertanto, che lo studio dei vini multivarietali è successivo a quelli multivarietali, proprio per acquisire la necessaria esperienza e capacità nel riconoscere le diverse varietà di uva. Un buon metodo consiste nello studio concomitante di entrambi i tipi di vini e facendo uso della comparazione. In questo caso è bene ricordare che, in ogni caso, è necessaria la conoscenza delle singole varietà, poiché si dovrà essere capaci di riconoscerle in mezzo alle altre. La difficoltà dell'esercizio, evidentemente, aumenta in accordo al numero delle uve che compongono il vino multivarietale. Proviamo a seguire questo metodo di studio, iniziando dai vini bianchi e, in particolare, da quelli prodotti con uve aromatiche, più facili da riconoscere. In questo esercizio ci concentreremo sulla varietà Gewürztraminer - nota varietà aromatica - e che spesso troviamo in altri vini unita ad altre uve, proprio per aumentarne l'aromaticità. Procuriamoci due vini: uno prodotto con Gewürztraminer in purezza, l'altro prodotto con più varietà e nel quale sia comunque presente quest'uva. Per semplificare la ricerca di vini con queste caratteristiche, possiamo certamente fare riferimento al vasto territorio del nord-est d'Italia, zona nella quale il Gewürztraminer è spesso usato sia da solo sia in vinaggio. Sarà inoltre opportuno scegliere vini che siano stati vinificati in contenitori inerti così da rendere più semplice lo studio e la degustazione. Sempre con lo scopo di semplificare lo studio, è opportuno scegliere un vino multivarietale composto da tre uve e, di queste, è essenziale che il Gewürztraminer sia l'unica varietà aromatica della composizione. Versiamo i due vini in calici distinti, facendo attenzione che siano serviti alla stessa temperatura. Iniziamo con la valutazione olfattiva del vino prodotto con il solo Gewürztraminer e soffermiamoci sul suo esuberante carattere aromatico di uva. Si passi ora al secondo vino, cercando di riconoscere il medesimo aroma di uva nel quadro olfattivo che, probabilmente, è più confuso e complesso. La difficoltà nel riconoscere il Gewürztraminer nel secondo vino è direttamente proporzionale alle qualità aromatiche delle altre uve. Per questo motivo, proprio per semplificare lo studio, le altre uve, nonostante abbiano qualità aromatiche proprie, non devono essere di tipo aromatico. Il Gewürztraminer, ovviamente, non è solamente profumo d'uva. Il suo profilo olfattivo è decisamente più complesso, pertanto si continuerà lo studio cercando di individuare le altre sfumature dei suoi aromi nel vino multivarietale. Anche dal punto di vista gustativo, questa interessante uva aromatica è piuttosto riconoscibile, non solo per il piacevole sapore di uva, ma anche per la morbidezza che contraddistingue i vini dove è presente. In questo caso, è bene ricordare che la rotondità del Gewürztraminer non va confusa con la sensazione di dolcezza, una qualità che talvolta disorienta il degustatore poco attento. Con il procedere dello studio, si può introdurre un vino multivarietale e composto da una quantità crescente di uve, compreso il Gewürztraminer. L'intensità di quest'uva varierà in accordo alla sua percentuale di composizione e, da non sottovalutare, dalla zona di produzione e dalle caratteristiche enologiche del vino. Lo stesso metodo si può ovviamente usare per lo studio dei vini rossi multivarietali. Nonostante fra le uve rosse esista solamente una varietà aromatica - il Brachetto - questa è raramente utilizzata per la creazione di vini multivarietali. Si può comunque eseguire lo studio considerando varietà molto diverse fra loro, come per esempio il Sangiovese e il Merlot, una combinazione piuttosto diffusa nel centro Italia. Le due uve hanno caratteristiche molto diverse sotto ogni aspetto e soprattutto nel gusto: fresco e brioso il Sangiovese, più robusto e rotondo il Merlot. Anche in questo caso è opportuno scegliere, all'inizio, vini prodotti in contenitori inerti, per poi passare a quelli maturati e fermentati in botte o barrique. Lo stesso metodo di studio per comparazione è ovviamente applicabile a ogni stile di vino, poiché la produzione di vini multivarietali è molto diffusa, inclusi nei vini dolci e spumanti.
|
I Vini del Mese |
|
Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
![]() |
|
Montefalco Rosso Riserva 2010 |
|
Fongoli (Umbria, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 18,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Montefalco Sagrantino Passito 2007 |
|
Fongoli (Umbria, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 22,00 - 375ml | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Fontana del Vescovo 2011 |
|
Heart of Italy (Umbria, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 12,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Antica Porcellaia 2011 |
|
Heart of Italy (Umbria, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 18,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Valdobbiadene Prosecco Superiore Dry Rive di Col San Martino La Primavera di Barbara 2013 |
|
Merotto (Veneto, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 12,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Prosecco di Valdobbiadene Superiore Brut Rive Col di San Martino Cuvée del Fondatore Graziano Merotto 2013 |
|
Merotto (Veneto, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 15,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Conero Riserva Grosso Agontano 2009 |
|
Garofoli (Marche, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 21,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Riserva Serra Fiorese 2009 |
|
Garofoli (Marche, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 17,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Le Vignole 2011 |
|
Colle Picchioni (Lazio, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 12,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Il Vassallo 2011 |
|
Colle Picchioni (Lazio, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 22,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Villa Gresti 2008 |
|
Tenuta San Leonardo (Trentino, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 28,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
San Leonardo 2007 |
|
Tenuta San Leonardo (Trentino, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 55,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
Notiziario |
In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.
|
L'Amarone di Tedeschi fa Scoprire il Gusto del Vino |
||||
L'Amarone è un vino che presenta un quadro analitico molto variegato, espressione anche dei diversi stili che le singole aziende gli conferiscono grazie a scelte produttive differenti: zona di selezione delle uve, gradi di appassimento, modalità di fermentazione e di maturazione in legno. Partendo dal fatto che le sensazioni percepite durante la degustazione provengono da tipi diversi di stimolazioni sensoriali (visive, olfattive, gustative, alle quali bisogna aggiungere le stimolazioni dei recettori tattili e dei ricettori termici della cavità orale), il Prof. Thomas Hofmann ha voluto intraprendere un percorso di analisi e di definizione del gusto. Obiettivo di Hofmann è stato catalogare, quantificare e misurare l'attività sensoriale dei metaboliti presenti nel vino, responsabili delle sensazioni di acidità, dolcezza, amarezza e astringenza; una ricerca, quindi, non dedicata all'analisi olfattiva (oggetto di numerosi studi negli ultimi 30 anni) ma all'analisi del gusto. Hofmann e il suo team hanno basato la ricerca su metodi analitici e su un panel di volontari formati nel corso di un periodo di due anni per identificare gli attributi sensoriali come acido, astringente, dolce e salato. È noto che queste stesse sensazioni, prodotte da sostanze diverse, possono avere una componente tattile diversa: ecco perché parliamo spesso di vino setoso o vellutato piuttosto che ruvido, solo per portare qualche esempio. Nel 2008 i Ricercatori hanno iniziato i loro studi in profondità, utilizzando la cromatografia liquida per dividere in frazioni molecolari l'Amarone di casa Tedeschi. Successivamente, gli stessi hanno usato la spettrometria di massa per identificare i composti specifici in ogni frazione e infine riprogettato il vino. Per rendere questa bevanda sintetica, hanno selezionato un'ottantina di molecole che sono state poi aggiunte all'acqua in concentrazioni che normalmente si trovano nell'Amarone. Lavorando con gli assaggiatori addestrati, Hofmann e il suo team hanno poi rimosso alcuni composti uno alla volta fino a quando non sono arrivati a individuare le 35 molecole (corosensory) sufficienti a simulare il gusto e la sensazione di un vero e proprio Amarone. Può anche capitare che siano sostanze minori, in termini quantitativi, ad essere responsabili di sensazioni gustative di piacevolezza. Con questa ricerca Hofmann ha costruito un modello, basandosi sull'Amarone, che è stato poi ripetuto su altri vini di qualità ed è tuttora l'unico modello valido per definire il gusto di un vino. Quanto rende unico e riconoscibile un vino sono le differenze di concentrazione di questi composti chiave. «Questo è anche il motivo per cui - afferma Hoffman - vini della stessa azienda ma di annate diverse possono avere gusto simile ma non identico. Nel vigneto, lievi modifiche nelle concentrazioni delle molecole sono indotti nelle uve da variazioni di temperatura, umidità e da altri fattori.» La ricerca è stata presentata lo scorso agosto durante l'American Chemical Society National Meeting e il Prof. Hofmann, con il suo intervento intitolato Molecular targets determining the taste of wine, ha impressionato i presenti. Il professor Hofmann ha confermato di voler continuare la ricerca utilizzando tipologie diverse tra i vini di Tedeschi, confrontando anche qualche annata diversa. Un ulteriore riprova dell'impegno che da sempre la famiglia Tedeschi dimostra nei confronti di una vitivinicoltura moderna e di qualità; un impegno che, dopo il lavoro di zonazione e di caratterizzazione sia nella tenuta di Maternigo sia nei vigneti posti nella zona Classica, verrà profuso nel processo che porterà l'Azienda alla certificazione ISO 14001. L'azienda in questo nuovo progetto si impegna in un percorso virtuoso, imponendosi volontariamente dei vincoli nella gestione di quegli aspetti che, non a priori ma dopo attenta analisi, siano risultati significativamente impattanti sull'ambiente, con l'obiettivo di rispettare le risorse mantenendo elevata la qualità del prodotto. |
Conclusa la decima edizione di Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme |
Si è concluso il decimo Concorso Enologico Internazionale Emozioni dal Mondo
Merlot e Cabernet Insieme 2014. La kermesse nata e cresciuta a Bergamo che
ogni anno raccoglie un numero sempre maggiore di consensi sia per quanto
riguarda il numero di campioni partecipanti sia per quanto concerne le adesioni
dei giudici internazionali, ha festeggiato nel 2014 il suo 10° anniversario. «Molta strada è stata fatta dal 2005 - ricorda il direttore del Concorso Sergio Cantoni - allora i vini in concorso erano un centinaio ed erano prodotti in 7 nazioni, avevamo 68 giurati provenienti da 13 paesi e le degustazioni erano affidate a 4 giurie.» Dieci anni dopo Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme porta avanti la bandiera di Bergamo nel mondo enologico internazionali con numeri di tutto rispetto. Durante le sessioni di assaggio, svoltesi venerdì 17 ottobre 2014 presso il Filandone di Martinengo, i 93 giurati originari di 23 paesi (Colombia, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Georgia, Grecia, Israele, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Perù, Polonia, Romania, Serbia, Spagna, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Turchia e Ungheria) hanno degustato, riuniti in 7 commissioni, i 210 vini iscritti al Concorso e prodotti in 20 nazioni nel mondo (Bosnia e Herzegovina, Croazia, Francia, Germania, Georgia, Israele, Italia, Macedonia, Malta, Perù, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Sud Africa, Svizzera, Turchia e Ungheria). Internazionalità è dunque senz'altro la parola chiave di questa decima edizione del Concorso Enologico Internazionale: un'internazionalità che si riscontra sia nel numero di paesi rappresentati dai giudici, sia in quello dei paesi produttori partecipanti. «Per la prima volta nella storia del concorso - ha voluto sottolineare Cantoni - possiamo affermare che la maggioranza dei campioni partecipanti è straniera. Inoltre il primato che Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme detiene ormai da tempo, quello del Concorso Enologico Internazionale con il maggior rapporto numerico tra giudici e campioni degustati, ci consente di avere dei risultati affidabili ed estremamente rappresentativi del gusto mondiale tanto dei tecnici quanto dei giornalisti.» Veniamo ora ai risultati, resi noti sabato 18 ottobre 2014 al termine del Convegno sul tema Aggregazione: chiave per la promozione di un territorio e dei suoi prodotti svoltosi presso la sala Caravaggio della Fiera di Bergamo. Le medaglie d'oro assegnate sono state 63, delle quali 32 conferite a vini di provenienza italiana. Ecco in breve il medagliere internazionale: 8 medaglie alla Croazia e altrettante alla Serbia, 4 a Israele, 2 rispettivamente a Francia, Romania, Turchia e Malta, una medaglia a Slovenia, Slovacchia e Georgia. I risultati delle degustazioni non lasciano spazio a dubbi: il Concorso vede tra i suoi partecipanti campioni di altissima qualità. «Quest'anno possiamo davvero parlare di risultati eccezionali - ha sottolineato Cantoni - ben 136 sono i vini che avrebbero ottenuto una medaglia, il Regolamento OIV, però, ci consente di premiare solo il 30% dei partecipanti, abbiamo quindi dovuto porre lo sbarramento piuttosto in alto. Ciononostante sono state 63 le medaglie d'oro assegnate.» La giuria stampa, composta da membri a maggioranza straniera, ha assegnato 15 Premi della Stampa mentre i 21 membri della Giuria dei Consumatori, selezionati grazie a una partneship con Radio Number One, hanno selezionato i 4 vini per La Scelta del Consumatore, 2 italiani e 2 stranieri. Da notare come anche per questa edizione del 2014 il giudizio dei consumatori e quello dei tecnici si sia trovato in accordo: 2 dei vini selezionati dai consumatori hanno anche ottenuto la medaglia d'oro della giuria tecnica. Ma Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme non è solo degustazione ma anche, e soprattutto, un momento di incontro e di confronto. Quest'anno il tema scelto per il Convegno conclusivo della manifestazione è stato L'Aggregazione: Chiave per la Promozione di un Territorio e dei suoi prodotti, un momento di confronto davvero interessante che ha visto la partecipazione di 5 relatori di grande rilevanza a livello internazionale che hanno portato la propria esperienza sul tema in oggetto. Vignaioli Bergamaschi e il Consorzio Tutela Valcalepio intendono Emozioni dal Mondo Merlot e Cabernet Insieme come un momento di fondamentale importanza per la promozione del territorio bergamasco, ecco perché ogni anno viene selezionato un tema conduttore dell'evento. Il tema scelto per il 2014 è stato il tessile, elemento di fondamentale importanza per la cultura, la storia e l'economia della regione bergamasca. Di qui la scelta di portare gli ospiti italiani e stranieri in visita al museo del Tessile di Leffe e di ospitare la degustazione delle commissioni presso il Filandone di Martinengo, presso il quale è stato anche organizzato un importante momento di rievocazione delle antiche tecniche di filatura della seta. Altro momento molto importante è il banco d'assaggio dei vini vincitori che ha aperto al pubblico nel pomeriggio di sabato 18 ottobre 2014 presso gli spazi della Banca Popolare di Bergamo in Piazza Vittorio Veneto. Con l'occasione, inoltre, si è rinnovata la collaborazione tra Consorzio Tutela Valcalepio, Vignaioli Bergamaschi e la Onlus Nepios. L'accesso alla degustazione, infatti, è avvenuto previo pagamento di un'offerta libera a questa importante associazione molto attiva sul nostro territorio. |
AquavitaeRassegna di Grappe, Distillati e Acqueviti |
|
I punteggi delle acqueviti sono espressi secondo il metodo di valutazione di DiWineTaste. Fare riferimento alla legenda dei punteggi nella rubrica "I Vini del Mese" |
![]() |
|
Acquavite di Idromele di Castagno, Rosmarino e Acacia |
|
Nannoni (Toscana, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 15,00 - 200ml | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Wine Parade |
|
I 15 migliori vini secondo i lettori di DiWineTaste. Per esprimere le vostre preferenze comunicate i vostri tre migliori vini al nostro indirizzo di posta elettronica oppure compilare il modulo disponibile nel nostro sito. |
Posizione | Vino, Produttore | |
---|---|---|
1 |
![]() | Sagrantino di Montefalco Collepiano 2007, Arnaldo Caprai |
2 |
![]() | Villa Gresti 2006, Tenuta San Leonardo |
3 |
![]() | Pelago 2009, Umani Ronchi |
4 |
![]() | Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi 2007, Tedeschi |
5 |
![]() | Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2007, Mastrojanni |
6 |
![]() | Collio Ribolla Gialla L'Adelchi 2012, Venica |
7 |
![]() | Maximo 2010, Umani Ronchi |
8 |
![]() | I Sodi di San Niccolò 2008, Castellare di Castellina |
9 |
![]() | Langhe Riesling Herzu 2011, Ettore Germano |
10 |
![]() | Adarmando 2011, Tabarrini |
11 |
![]() | Brunello di Montalcino 2007, Donatella Cinelli Colombini |
12 |
![]() | Montiano 2011, Falesco |
13 |
![]() | Brunello di Montalcino Montosoli 2009, Altesino |
14 |
![]() | Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Podium 2010, Garofoli |
15 |
![]() | Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio 2007, Lungarotti |
| |||||||
Informativa sulla Riservatezza |
Copyright © 2002-2025 Antonello Biancalana, DiWineTaste - Tutti i diritti riservati |
Tutti i diritti riservati in accordo alle convenzioni internazionali sul copyright e sul diritto d'autore. Nessuna parte di questa pubblicazione e di questo sito WEB
può essere riprodotta o utilizzata in qualsiasi forma e in nessun modo, elettronico o meccanico, senza il consenso scritto di DiWineTaste. |