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  Eventi Numero 152, Giugno 2016   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Presentato a Santo Stefano Belbo l'OPIV


 
La presentazione dell'Osservatorio sulla Proprietà Industriale e Intellettuale nel settore vitivinicolo e delle tecnologie eno-alimentari (O.P.I.V.) si è svolta a casa della Fondazione Pavese ed è iniziata con le parole del sindaco di S. Stefano Belbo e presidente della Associazione Comuni del Moscato Luigino Icardi, promotore di questo importante progetto. Nelle sue parole di apertura ha ricordato il ruolo della Fondazione Pavese, che ha una parte significativa nel nuovo contesto avendo identità di promozione e di valorizzazione rivolta alla Cultura di questo territorio, e ha poi subito parlato del Moscato di queste terre il cui valore è stato stimolo per il progetto e sarà l'interesse posto in primo piano nello sviluppo del lavoro. Core-business dell'osservatorio sarà infatti creare marchi collettivi che, affiancati alla Docg, siano garanti di qualità e innovazione per vini d'eccellenza, prodotti con grande qualità di materie prime e lavorazioni certificate. A tale scopo, all'interno dell'Osservatorio si è voluto rappresentare diverse categorie del settore: le grandi, le medie e le piccole aziende della vitivinicoltura, oltre alle associazioni sindacali che operano nel comparto.
Il ricco e dettagliato programma della presentazione ha intrattenuto il numeroso pubblico presente per quasi due ore e ha visto l'avvicendarsi dei tanti relatori sui diversi temi: L'avvocato Alessandro Picchi, amministratore delegato della Gancia Spa ha parlato degli attuali problemi di mercato che interessano l'Asti e quindi l'economia dell'intero territorio, di una qualità da ricercare e da tutelare attraverso una grande sinergia di tutta la filiera, di un percorso comune che abbia l'ambizione e la consapevolezza di valorizzare ulteriormente con i cambiamenti necessari un prodotto unico. Dell'unicità e quindi del valore delle uve Moscato di queste colline ha parlato anche Giuseppe Laiolo per l'azienda Paolo Saracco di Castiglione Tinella, tra i soci fondatori a rappresentare le medie aziende, e così anche Barbara Gatti che possiede una piccola azienda vitivinicola a S. Stefano Belbo ed è assessore alla Cultura e all'Agricoltura del Comune: onorata di essere tra i fondatori, invita a partecipare ai lavori dell'Osservatorio, sostiene l'idea dei marchi collettivi e la tutela contro la concorrenza sleale, che possono aiutare i produttori grandi e piccoli a lavorare serenamente per produrre qualità ed esportare in tutto il mondo. Giovanni Satragno, presidente di Assomoscato, rappresenta la “parte agricola” e particolarmente “arrabbiata” per la situazione negativa in cui si trova attualmente il mercato delle uve, ma ribadisce che gli agricoltori sono pronti a fare la qualità se guidati in un proficuo percorso di valorizzazione del mercato stesso.
Sono seguiti poi gli interventi di professionisti ed esperti tra cui il commercialista Carlo Vicarioli che ha spiegato i dettagli della costruzione del sodalizio: avrà la forma di una associazione senza scopo di lucro, sarà una struttura con soci fondatori, sostenitori e aderenti, un comitato scientifico promotore delle iniziative da sviluppare e un ente di formazione. Enrica Acuto Jacobacci, amministratore delegato di Jacobacci & Partners ha spiegato l'intenzione di offrire un contributo tecnico per valorizzare un brand mondiale di questo territorio e ha mostrato gli elementi con i quali si è creato il logo dell'Osservatorio: le bottiglie bordolesi “monumentali”, la sede della Fondazione Pavese e le linee a rappresentare le colline e gli ingranaggi della meccanizzazione. Come da scaletta, sono poi ancora intervenuti l'avvocato Paola Gelato e l'ingegnere Edgardo Deambrogi, sempre della Jacobacci & Partners, e gli avvocati Vittorio Merlo ed Emanuela Nespola dello Studio Legale Merlo Nespola che hanno concluso i lavori parlando di registrazione e tutela dei marchi e dei domini internet. I lavori ora proseguiranno per definire e concretizzare questo importante progetto che avrà grande valore per il territorio.

Il Miglior Bursôn è il 2011 della Tenuta Uccellina

Il miglior Bursôn Etichetta Nera (la riserva) in commercio nel 2016 è l'annata 2011 della Tenuta Uccellina. A decretarlo è stata una giuria popolare formata da oltre 150 persone - giornalisti, gourmet, addetti del settore e tantissimi appassionati - che nel corso di una cena con degustazione alla cieca (ossia senza sapere di quale azienda fosse il vino) ha espresso la propria preferenza nei confronti del Bursôn dell'Uccellina.
Gli altri Bursôn Etichetta Nera arrivati a questa finale della 13esima edizione del concorso enologico “A che punto siamo?” sono stati (in ordine di classifica) quelli delle aziende: Randi Augusto di Lugo, Poderi Morini di Faenza, Spinetta di Faenza, Longanesi Daniele di Bagnacavallo.
A condurre la serata organizzata dal Consorzio “Il Bagnacavallo”, che si è svolta all'Agriturismo Rossetta di Masiera di Bagnacavallo il 25 maggio, è stato Sergio Ragazzini, enologo e ideatore e promotore del concorso.
Nell'albo doro del concorso “A che punto siamo?”, la Tenuta Uccellina si era aggiudicata il titolo di Miglior Bursôn anche negli anni 2006, 2007, 2010, 2013, 2014 e 2015.
Nel mese di novembre, poi, il Bursôn 2011 della Tenuta Uccellina affronterà quattro fra i vini più famosi e blasonati d'Italia (dal Brunello all'Amarone, giusto per fare un paio di nomi importanti) nel corso di una degustazione alla cieca il cui scopo è proprio quello di valutare l'autoctono bagnacavallese nei confronti dei migliori vini nazionali.
Il Bursôn, ottenute da Uva Longanesi, è un vino autoctono di carattere. Si presenta di un colore impenetrabile, si va dal rubino al granato intenso. La sua struttura consistente è evidente dopo poche rotazioni nel bicchiere, dalla forma ampia e panciuta per coglierne al massimo il bouquet di profumi che vuole offrirci: ciliegie, more, frutta di bosco con spezie tostate e note di tabacco e vaniglia. Un vino di grande intensità e finezza. Il sorso è energico e carnoso, con un buon equilibrio tra il tannico e l'alcool e, nel finale persistente, resta a lungo in bocca il suo frutto dolce e concentrato, piacevolmente delicato. Per le sue caratteristiche, il Bursôn Etichetta Nera può sopportare l'invecchiamento, migliorando nel tempo.






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