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Contrasti di Catarratto e Incrocio Bruni 54Questo mese il Catarratto – fra le uve più importanti della Sicilia – a confronto con il più celebre degli incroci ottenuti dal Prof. Bruno Bruni |
Il 1900 è stato un secolo che ha introdotto fondamentali cambiamenti nella viticoltura italiana ed europea. Un periodo segnato da un'intensa attività di sperimentazione e ricerca, spesso dettato dalla necessità di porre rimedio a condizioni e patologie nuove e per le quali non si conoscevano né le cause né i rimedi. Si pensi, per esempio alla comparsa della fillossera nel continente europeo, un flagello che ha seriamente messo in pericolo l'esistenza della vitis vinifera in Europa e, ovviamente, in Italia. L'esigenza della sperimentazione, in Italia e altrove, era inoltre dettata dall'intento di migliorare la produttività e la resistenza della vite al maggiore numero possibile di patologie con lo scopo di assicurare un raccolto abbondante. Si deve infatti osservare che, a quei tempi, la produzione di vino aveva un'importanza commerciale di rilievo oltre a essere considerato alla stregua di un alimento così come un elemento dalla forte connotazione culturale e tradizionale. La strada seguita nella sperimentazione fu essenzialmente una: l'incrocio fra varietà diverse con lo scopo di creane nuove. Proprio nel periodo che va dalla fine del 1800 fino ai primi decenni del 1900, si registrano infatti il maggiore numero di nuove varietà di uve va vino create per mezzo della tecnica dell'incrocio. Un evento che ha visto impegnati diversi ricercatori nella quasi totalità di paesi vinicoli d'Europa, in particolare la Francia e l'Italia. Nel nostro paese molti si sono dedicati al miglioramento della vite, fra questi si ricordano – fra i tanti – Luigi Manzoni, Giovanni Dalmasso, Bruno Bruni, Riccardo Terzi e Rebo Rigotti. Una delle due uve della degustazione per contrasto di questo mese – l'Incrocio Bruni 54 – è appunto un rappresentante di quel periodo di ricerca e sarà comparato con una delle uve più importanti della Sicilia – il Catarratto – ancora oggi protagonista delle vitivinicoltura dell'isola.
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Il Catarratto è una delle varietà a bacca bianca più importanti e diffuse della Sicilia, presente in larga parte dell'isola, entra nella produzione di innumerevoli vini. La presenza di questa varietà in Sicilia è documentata da almeno tre secoli, tuttavia la sua origine non è del tutto chiara sebbene siano in molti a riconoscere al Catarratto origini molto antiche. Si tratta, in ogni caso, della varietà a bacca bianca più diffusa in Sicilia e l'impatto della sua coltivazione è tale tanto da risultare secondo solamente alla vasta famiglia dei Trebbiano. Inoltre, alcune ricerche genetiche hanno permesso di appurare il Catarratto è la varietà che – insieme al Moscato d'Alessandria, o Zibibbo – ha dato vita all'uva Grillo, frutto di un incrocio spontaneo. Si ritiene inoltre il Catarratto sia un progenitore della Garganega, uva bianca di primaria importanza nel Veneto e diffusa anche in altre regioni d'Italia. Quando si parla di Catarratto, è bene ricordare che di questa importante varietà sono classificati quattro biotipi distinti. La fondamentale ricerca condotta nel 1970 da Bruno Pastena, identifica infatti ben quattro tipi diversi di Catarratto, classificandoli come Comune o Latino, Lucido Spargolo, Lucido Serrato e Lucidissimo o Extralucido. La classificazione si basa, essenzialmente, sulla forma del grappolo e si deve notare che, in accordo al Registro Nazionale delle Varietà di Uve da Vino, questa è stata ridotta a due tipi: Catarratto Bianco Comune e Catarratto Bianco Lucido. Di questi due tipi, il Lucido è quello più diffuso, coltivato e utilizzato per la produzione di vini, ed è considerato il vero Catarratto. Questa importante varietà siciliana è impiegata nella produzione di diversi vini bianchi dell'isola e ha, per anni, condizionato il carattere di questi vini, poiché tendevano facilmente all'ossidazione, quindi definiti marsalati. L'impiego di moderne pratiche enologiche hanno chiaramente migliorato questa condizione, tanto che oggi i vini da Catarratto si caratterizzano per la finezza dei suoi profumi e che possono presentare anche certi caratteri di complessità.
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La storia dell'Incrocio Bruni 54 è, per certi aspetti, unica e avvolta – per così dire – da un certo alone di mistero che riguarda sia la sua creazione sia la sua diffusione. Con certezza, la creazione di questa varietà si deve all'ampelografo marchigiano prof. Bruno Bruni, il quale si dedico, fra le altre cose, al miglioramento produttivo e qualitativo delle varietà da vino. Molte sono le varietà ottenute dal prof. Bruni, la maggioranza delle quali risultano oggi essere estinte, e fra queste quella che ha avuto certamente maggiore successo è l'Incrocio Bruni 54. L'anno della sua creazione si fa risalire al 1936, periodo durante il quale il prof. Bruni sembra essere stato piuttosto prolifico nella sua attività di incrociare varietà di uva. Questa interessante varietà, che porta il numero 54, è il risultato dell'incrocio del più importante vitigno marchigiano a bacca bianca – il Verdicchio – con una delle più emblematiche uve cosiddette internazionali: il Sauvignon Blanc. L'intento del prof. Bruno Bruni era quello di creare una varietà di pregio, soprattutto a livello aromatico, adatta ai territori collinari delle Marche e dell'Umbria, zone dove, in effetti, si registrò la sua massima diffusione. Il prof. Bruni era solito annotare il risultato dei suoi incroci, soprattutto indicandone le potenzialità enologiche, abitudine che – a quanto pare – non fu seguita per il 54 e del quale lasciò una succinta descrizione. Dopo una buona diffusione, accolto favorevolmente dai produttori di vino dell'epoca, la presenza dell'Incrocio Bruni 54 si è progressivamente ridotta tanto da rischiare concretamente l'estinzione. Grazie alla caparbietà e al rinnovato interesse verso questa interessantissima varietà, oggi l'Incrocio Bruni 54 sta vivendo un nuovo momento di gloria, soprattutto nelle Marche e, in particolare, nelle provincie di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino, dove è noto anche con il nome di Dorico. L'interessante connubio fra Verdicchio e Sauvignon Blanc produce vini nei quali si riconoscono le caratteristiche sensoriali di entrambe le varietà, con una netta riconoscibilità del Sauvignon Blanc al naso, struttura ed eleganza del Verdicchio al gusto.
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La scelta dei vini della degustazione per contrasto di questo mese non presenta difficoltà eccessive, soprattutto per il vino prodotto con il Catarratto. La produzione enologica siciliana offre infatti un'ampia scelta di vini prodotti con questa uva bianca, pertanto la reperibilità risulta essere semplice. La scelta del vino prodotto con Incrocio Bruni 54 presenta invece una relativa difficoltà a causa dell'esiguo numero di produttori che si dedicano a questa varietà. Per quanto riguarda il vino siciliano, la nostra scelta sarà a favore di un Catarratto prodotto nella provincia di Trapani, nello specifico, la produzione della Denominazione d'Origine Controllata di Alcamo. La scelta dell'Incrocio Bruni 54 sarà invece a favore di un vino appartenente all'Indicazione Geografica Tipica Marche, possibilmente prodotto nel territorio settentrionale della regione. Va detto che l'Incrocio Bruni 54 è impiegato nella produzione di alcuni vini DOC della regione, tuttavia nessuna di queste prevede il suo uso in purezza. Entrambi i vini appartengono all'annata più recente e prodotti in contenitori inerti – evitando quindi l'uso del legno – serviti in calici da degustazione alla temperatura di 10 °C. Versiamo i vini nei rispettivi calici e iniziamo la degustazione per contrasto di questo mese, iniziando dall'Alcamo Catarratto. Come di consueto, incliniamo il calice sopra una superficie bianca – un foglio di carta è sufficiente – e valutiamo il colore alla base del calice. Si osserva un colore giallo paglierino intenso e brillante, con una trasparenza elevata: l'oggetto posto a contrasto dietro al calice è perfettamente visibile. La sfumatura del Catarratto – osservata all'estremità del calice, verso l'apertura – conferma il colore giallo paglierino, talvolta tendente all'oro. Passiamo ora alla valutazione del colore del Marche Incrocio Bruni 54, osservando la base del calice inclinato. Il colore di questo vino non differisce molto da quello del Catarratto, confermando quindi la tonalità giallo paglierino intenso e brillante. La sfumatura dell'Incrocio Bruni 54, rispetto al vino siciliano, tende a mostrare una tonalità giallo verdolino, tuttavia dipendente dalla tecnica enologica impiegata per la produzione. I profili olfattivi di Catarratto e Incrocio Bruni 54 sono caratterizzati da differenze sostanziali e, per molti aspetti, perfino distanti. La caratteristica dei vini prodotti con il Catarratto è quella di offrire al naso profumi che ricordano direttamente fiori, non mancando, ovviamente sensazioni associabili ai frutti. I riconoscimenti di fiori più frequenti nel Catarratto includono biancospino e ginestra, mentre gli aromi riconducibili a frutta, ricordano mela, pera, susina oltre alla mandorla. Non mancano, in alcuni casi, aromi che ricordano la frutta tropicale, ananas su tutti. Nel Catarratto, inoltre, si possono riconoscere aromi di erbe aromatiche, come rosmarino e origano. Ben diverso il profilo dell'Incrocio Bruni 54, nel quale si possono riconoscere gli aromi tipici delle varietà che hanno generato questa varietà: Verdicchio e Sauvignon Blanc. In questa varietà, infatti, possiamo riconoscere la mela verde, mango, pesca, agrumi e mandorla, oltre ai riconoscimenti floreali che ricordano il sambuco, biancospino e ginestra. Non mancano, inoltre, sensazioni che conducono alle erbe aromatiche, in particolare la salvia. Procediamo con la valutazione dei profili olfattivi dei vini della nostra degustazione per contrasto, iniziando, come per l'esame precedente, dall'Alcamo Catarratto. Manteniamo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, procediamo con la prima olfazione così da valutare i profumi di apertura. Dal calice emergono, intensi e puliti, aromi di mela, susina e biancospino, oltre a sensazioni che ricordano gli agrumi. Dopo avere roteato il calice – operazione che favorirà lo sviluppo delle altre qualità olfattive – il profilo del Catarratto si completa con ginestra, pera e mandorla. A questi si aggiungono talvolta accenni di frutta tropicale nei quali si riconosce, in particolare, l'ananas. Passiamo al calice del Marche Incrocio Bruni 54 e valutiamo la sua apertura: dal calice si percepiscono aromi intensi e puliti di mela verde, kiwi e, spesso, il fiore di sambuco, unendo – in questo senso - le qualità aromatiche sia del Verdicchio sia del Sauvignon Blanc. Dopo avere roteato il calice, il profilo olfattivo dell'Incrocio Bruni 54 si completa con sensazioni di agrumi, biancospino, mango, pesca, mandorla, anice e salvia. È arrivato il momento di assaggiare i vini della nostra degustazione per contrasto e quindi valutare i rispettivi profili gustativi, iniziando – come per le fasi precedenti – dall'Alcamo Catarratto. Prendiamo un sorso di questo vino e valutiamo il suo attacco, cioè le sensazioni iniziali che produce in bocca. Si percepisce una netta freschezza, conferita dall'acidità, con una buona struttura e un grado alcolico moderato e comunque sufficiente a bilanciare la freschezza. In bocca si percepiscono i sapori di mela, susina e pera, confermando la buona corrispondenza con il naso. Passiamo ora all'assaggio del Marche Incrocio Bruni 54 e prendiamo il primo sorso. In bocca si percepisce, anche in questo caso, una netta percezione di freschezza conferita dall'acidità – caratteristica comune sia del Verdicchio sia del Sauvignon Blanc – e una buona struttura, così come la percezione pseudo-calorica dell'alcol, sufficiente a rendere il vino equilibrato. In bocca, inoltre, si percepiscono i sapori di mela verde, kiwi e pesca, oltre a richiami di frutta esotica nei quali si riconosce il mango. L'ultima fase della degustazione per contrasto si concentra sulla valutazione delle sensazioni finali che i vini lasciano in bocca, in particolare la persistenza gusto-olfattiva, uno dei primari fattori che determinano la qualità. Il finale dell'Alcamo Catarratto è di buona persistenza, lasciando in bocca ricordi di mela, susina e pera, oltre a un ricordo di mandorla. Si percepisce inoltre la sensazione di freschezza e struttura, nel complesso decisamente piacevole. Il finale del Marche Incrocio Bruni 54 è caratterizzato da buona persistenza, con ricordi di mela verde, kiwi e pesca, spesso seguiti da una piacevole sensazione di mandorla, tipica del Verdicchio. L'acidità è chiaramente percettibile in bocca e, l'impressione generale che si ricava dal confronto, mette in evidenza una maggiore struttura rispetto al Catarratto. Prendiamo ora un altro sorso dei due vini, prima l'Alcamo Catarratto e poi il Marche Incrocio Bruni 54: le differenze gustative dei due vini sono nette ed evidenti, soprattutto nelle sensazioni che lasciano rispettivamente in bocca dopo la deglutizione.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Conero Riserva Nerone 2012 |
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Terre Cortesi Moncaro (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 30,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito Tordiruta 2011 |
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Terre Cortesi Moncaro (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 30,00 - 500ml | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Moscato di Terracina Passito Capitolium 2015 |
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Sant'Andrea (Lazio, Italia) | |
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Prezzo: € 12,50 - 500ml | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Moscato di Terracina Hum 2014 |
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Sant'Andrea (Lazio, Italia) | |
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Prezzo: € 21,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Monteregio di Massa Marittima Rosso Barbaspinosa 2014 |
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Moris Farms (Toscana, Italia) | |
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Prezzo: € 12,90 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Avvoltore 2015 |
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Moris Farms (Toscana, Italia) | |
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Prezzo: € 32,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Spumante Metodo Classico Brut Meroe |
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Tenuta Spinelli (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 17,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Offida Pecorino Artemisia 2017 |
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Tenuta Spinelli (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 10,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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