Los Angeles e New York: sono le tappe del programma di promozione del vino
italiano negli Stati Uniti targato VIA-Vinitaly International Academy e realizzato
in collaborazione con Ice-Italian Trade Agency. Dopo cinque giorni, si è
concluso il primo appuntamento a Los Angeles, tutto dedicato a vini e varietà
autoctone made in Italy, segnando il debutto in California dei corsi di
formazione e certificazione per Italian Wine Ambassador.
La boutique The Line, situata nel cuore di Korea Town (il quartiere trendy
della Città degli Angeli), ha ospitato l'11ª edizione del corso di formazione
altamente specializzato che, per il battesimo nello stato in cima alla
classifica USA per consumo di vino, si è proposto in una versione
tasting-intensive tenuta dalla Master of Wine Sarah Heller e Henry Davar,
professori e divulgatori esperti della Academy di Vinitaly.
Dopo Los Angeles, il primo semestre di corsi si concluderà a New York, dal 24
al 28 giugno. Oltre alle sessioni negli Stati Uniti, ne sono in programma altre
due: a Chengdu, in Cina, dal 16 al 20 marzo, e a Verona, dal 29 marzo al 2
aprile, poco prima di Vinitaly. Anche l'evento di Verona, come i due
statunitensi, vedrà il coinvolgimento di Ice-Italian Trade Agency nell'attività
di incoming degli studenti dall'estero.
«Il vino italiano gode di buona salute, ma non possiamo ignorare i segnali che
ci arrivano da un mercato in continua evoluzione – spiega il direttore
generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – Negli Stati Uniti la Francia
cresce più di noi: se vogliamo riconquistare la leadership in questa piazza
storica per il made in Italy enologico è necessario continuare a investire in
promozione, anche attraverso la diffusione della conoscenza delle specificità
dei nostri prodotti. Per creare questi presupposti alla crescita – conclude
Mantovani – da oltre 20 anni con le attività di Vinitaly International
promuoviamo il vino italiano nel mondo, con particolare riguardo agli Stati
Uniti, dove abbiamo già formato con la Academy 50 tra ambasciatori ed esperti
del vino italiano sui quasi 200 totali in 30 paesi».
«Gli USA assorbono circa il 25% di tutte le vendite di vino italiano
all'estero, ma il nostro export resta ancora troppo concentrato su poche
regioni italiane e su pochi Stati americani – ricorda Maurizio Forte,
direttore dell'Ufficio di New York dell'Agenzia ICE – Occorre quindi mettere
in campo un grande sforzo per elevare la conoscenza dei nostri vini che hanno
una diversità di vitigni e territori unica al mondo. La formazione svolge un
ruolo chiave in questa direzione ed è una parte qualificante del grande
programma di promozione del vino italiano in corso negli USA – Italian
Wine - Taste the Passion – curato dall'Agenzia ICE».
Lo sforzo continuo di Vinitaly e dell'Agenzia ICE sulla formazione, intrapreso
insieme già a partire dal 2017 con il primo corso VIA a New York, viene
incoraggiato dai risultati di recenti sondaggi sul consumatore di Wine
Opinions: la società, che aveva condotto nel 2017 un'indagine per misurare la
percezione del vino italiano nel mercato USA, e ha ripetuto la misurazione a
fine 2018, ha registrato che gli acquisti frequenti di vino italiano – da
parte di consumatori abituali di vino – sono passati dal 30% nel 2017 al 33%
nel 2018. Inoltre, risulta che gli acquisti almeno occasionali di vino italiano
dal 2017 al 2018 sono incrementati per un numero rilevante di denominazioni e
vitigni, dimostrando un maggiore awareness su alcune categorie.
Il trend positivo è quindi confermato, ma ancora ci sono ampi spazi del mercato
da conquistare e attraverso la formazione di personale professionale trade si
può incidere sul consumatore nel medio-lungo periodo.
|