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  Editoriale Numero 191, Gennaio 2020   
Tempo di Festa, Tempo di VinoTempo di Festa, Tempo di Vino  Sommario 
Numero 190, Dicembre 2019 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 192, Febbraio 2020

Tempo di Festa, Tempo di Vino


 Abbiamo appena lasciato alle spalle dicembre e, con esso, anche l'anno 2019, tuttavia siamo ancora nel periodo delle festività e che ci accompagnerà ancora per un po' in questi primi giorni dell'anno 2020. Si tratta, in ogni caso, di un periodo durante il quale, puntualmente, si stappano gioiosamente bottiglie di vino, sia per allietare i frequenti banchetti che si organizzano nei giorni di festa, sia per celebrare l'arrivo del nuovo anno. Com'è ben noto, il vino che diviene protagonista assoluto di brindisi e celebrazioni è notoriamente quello spumante – di qualunque tipo e provenienza – che occupa un posto d'onore nei calici di ogni tavola. Complice, appunto, il ruolo che la maggioranza riconosce a questo particolare stile di vino: non c'è festa o celebrazione nella quale non si stappi almeno una bottiglia di spumante. Dai metodo Charmat – o Martinotti – ai metodo classico e champenoise, durante le feste, in particolare in quelle di questo periodo, le vendite degli spumanti registrano aumenti significativi e importanti.


 

 In questo periodo – infatti – sono “volati verso il cielo” milioni di tappi di bottiglie di spumante, un rito collettivo che vede il suo momento più intenso e significativo la notte del 31 dicembre e che saluta il nuovo anno. Un successo di consumi, a quanto pare, in continuo aumento e per il quale – non solo in Italia – è disponibile un'ampia selezione di scelte, stili e prezzi. A prevedere questo aumento l'Ovse-Ceves (Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti) il quale stima un incremento del +3,3% nei consumi di vini spumanti, in particolare quelli brut. Interessante, per quanto concerne la preferenza in fatto di “stile”, il costante aumento di consumo degli spumanti più secchi – come il brut, extra brut e pas dosé – segno, non da ultimo, di un cambiamento culturale in Italia nei confronti delle bollicine. L'aumento del +3,3%, inoltre, è un dato decisamente interessante e positivo, sottolineando il buono stato di salute della produzione di vini spumanti.

 Secondo questa stima, oltre a evidenziare l'aumento del +3,3% nel consumo di spumanti rispetto all'analogo periodo delle festività dello scorso anno, emergono anche altri dati interessanti. Per la celebrare l'arrivo del nuovo anno, si stima – infatti – che alla mezzanotte di capodanno 2020 si stapperanno dai 44 ai 48 milioni di bottiglie di spumante. Nell'intero periodo delle festività, quindi dai giorni di Natale fino all'Epifania, si prevede un consumo giornaliero di più di 2,5 milioni di bottiglie di spumante. Queste previsioni sono il risultato dei dati raccolti dagli operatori economici del mercato dei vini spumanti e che riguardano gli ultimi 28 anni. Lo studio, inoltre, mette in evidenza come la preferenza dello stile degli spumanti cambi in funzione della festività od occasione di celebrazione. Nel giorno di Natale sono gli spumanti dry e dolci a essere maggiormente stappati, mentre per l'Epifania si tende a preferire le bollicine rosé, nel brindisi di fine anno, invece, sono gli stili secchi e brut a essere principalmente versati nei calici.

 La stima dei consumi di vini spumanti relativamente a questo periodo di feste e diffuso dall'Ovse-Ceves per mezzo del suo presidente Giampietro Comolli, mette inoltre in evidenza ulteriori dati interessanti. Buone notizie, infatti, sia in termini quantitativi sia in volume di affari. Si stima che in questo periodo di festività si stapperanno 77 milioni di bottiglie di spumante italiano pari a un valore di 280 milioni di euro. Una quota decisamente importante se si confronta questo dato con l'intera spesa degli italiani destinata a celebrare queste feste e che si stima per un totale di 630 milioni di euro. Non saranno comunque stappati solamente spumanti italiani, poiché molti dei nostri connazionali preferiranno stappare circa 3,9 milioni di bottiglie prodotte all'estero, in particolare nei ristoranti e nelle località di vacanza. La spesa relativa al consumo di spumanti stranieri si attesta a 240 milioni di euro, gran parte dei quali destinati allo Champagne.

 Il presidente dell”Ovse-Ceves Giampietro Comolli sottolinea infine la spesa destinata agli spumanti nel periodo delle festività 2019-2020 sarà di oltre 870 milioni di euro, segnando un aumento del +3,3% rispetto al corrispondente periodo precedente e con un incremento di 2,4 milioni di bottiglie. Dati decisamente incoraggianti, considerando l'andamento dei consumi degli anni passati e che, per il secondo anno consecutivo, segna un significativo aumento, segno di una promettente ripresa dell'intero comparto vitivinicolo. I segnali del buon andamento del mercato del vino erano stati già anticipati in ottobre, all'inizio dell'autunno. In quel periodo, infatti, è stato rilevato un significativo aumento delle vendite – e quindi dei consumi – in due vini in particolare: i rossi e il prosecco. Lo stesso, tuttavia, non si è registrato per i vini spumanti dolci che, a quanto pare, soffrono da qualche tempo di una tendenza negativa nei consumi e quindi di mercato.

 Nel mese di ottobre 2019 il mercato del vino italiano ha infatti registrato un aumento del 5,74% in termini di valore pari all'1,43% in volume. I vini che hanno segnato i migliori risultati – come già detto – sono i rossi e il Prosecco, quest'ultimo anche grazie ai timori nel Regno Unito per gli effetti della brexit. Con l'attuazione di questa misura, infatti, si teme l'introduzione di dazi, una prospettiva che ha spinto i distributori di vino inglesi a fare “scorta”, in modo particolare, di Prosecco, particolarmente apprezzato oltremanica. Il merito di questo risultato si deve anche ai consumi interni, in particolare a quelli della ristorazione e somministrazione, entrambi registrando aumenti di oltre il 3,50% in termini di valore. Il 2019, pertanto, si può considerare come un anno favorevole per il vino italiano e che ha prodotto risultati positivi sia in termini di volumi sia per il valore economico. Un risultato che regala buone premesse in questo 2020 appena iniziato. Visti i risultati, non certo positivi dei recenti anni passati, si tratta certamente di una buona notizia e che lascia intravvedere un buon futuro per il vino italiano, quanto meno in quello più prossimo.

Antonello Biancalana



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