![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
|
Contrasti di Curtefranca Rosso e Chianti ClassicoDue vini rossi, fra i più rappresentativi nelle rispettive regioni, Lombardia e Toscana, si confrontano nei calici della degustazione per contrasto di questo mese |
Quando si parla dei vini di Toscana, il Chianti Classico è, innegabilmente, uno dei primi ai quali si pensa, un vino che ha segnato la storia enologica di questa regione e, per molti aspetti, anche quella d'Italia. La Lombardia si distingue per i suoi diversi stili di vino e, fra questi, i rossi ricoprono un ruolo importante. Quando si parla della Lombardia, ovviamente, la denominazione che maggiormente si distingue è la Franciacorta, innegabilmente fra le principali eccellenze spumantistiche d'Italia. La Franciacorta, tuttavia, non è solo fatta di bollicine poiché in questo territorio si producono anche vini bianchi e rossi appartenenti alla denominazione Curtefranca. La storia dei vini fermi di Franciacorta è certamente più recente di quelli del Chianti, tuttavia in questa parte di Lombardia si parla di vini mordaci – vale a dire effervescenti e frizzanti – già nel sedicesimo secolo. I vini della degustazione per contrasto di questo mese sono decisamente diversi e distanti, non solo in termini geografici. Nel Chianti Classico, infatti, domina incontrastato il Sangiovese, mentre nel Curtefranca Rosso sono le uve di carattere internazionale a comporre i vini di questo territorio. Si tratta, evidentemente, di vini appartenenti a storie enologiche diverse, fortemente legati ai rispettivi territori e in accordo agli sviluppi viticolturali ed enologici che si sono verificati nel corso del tempo. In entrambi i casi, va detto, si sono verificati degli adattamenti e delle modifiche tali da rendere oggi questi vini molto diversi rispetto al passato. Questo si è verificato, in particolare, per il Chianti Classico che ha visto, di recente, l'introduzione nella sua composizione anche di varietà internazionali, di fatto, uve ammesse alla coltivazione nella regione Toscana.
|
Il territorio della Denominazione d'Origine Controllata Curtefranca prevede la produzione di vini bianchi e rossi, inoltre corrisponde esattamente a quello della Franciacorta, la celeberrima area nella quale si producono spumanti con l'omonimo metodo. All'inizio della propria definizione – infatti – la denominazione Franciacorta prevedeva, oltre alla produzione di spumanti, anche quella di vini fermi da tavola. La nascita di questa importante denominazione risale al 1967 per poi essere suddivisa, nel 1995, in due distinte denominazioni: una riservata esclusivamente alla produzione spumantistica – e che conserva il nome Franciacorta – l'altra per i vini fermi e che prenderà il nome di Terre di Franciacorta. Quest'ultima denominazione, con lo scopo di evitare confusione con la denominazione riservata agli spumanti, nel 2008 cambia nuovamente il proprio nome nell'attuale Curtefranca. La denominazione prevede, come nella sua iniziale definizione, la produzione di vini sia bianchi sia rossi e coincide con lo stesso territorio del Franciacorta. Il Curtefranca Rosso si produce prevalentemente – come previsto dal relativo disciplinare – con varietà cosiddette internazionali, alle quali possono concorrere anche uve italiane e storicamente presenti in questo territorio. Il rosso si compone infatti di Cabernet Franc e Carmenère – da soli o insieme – per un minimo del 20%, Merlot per un minimo del 25% e Cabernet Sauvignon per un minimo del 10% e un massimo del 35%. Nella produzione del Curtefranca Rosso possono inoltre essere impiegate varietà non aromatiche e idonee alla coltivazione in Lombardia, per un massimo del 15%. Questa restante quota è generalmente composta – quando utilizzata – da Barbera e Nebbiolo. La denominazione Curtefranca Rosso prevede anche l'eventuale menzione del vigneto di origine delle uve e, in questo caso specifico, è obbligatoria la maturazione in botti di legno per un minimo di 8 mesi. A tale proposito, si deve osservare che la maturazione in legno – botte o barrique – è anche frequente per il Curtefranca Rosso senza menzione di vigneto, tuttavia, in alcuni casi, si utilizzano solamente contenitori inerti, come la vasca d'acciaio.
|
Il Chianti Classico è, senza ombra di dubbio, uno dei vini italiani che vanta una lunga storia e prestigio, oltre a fama internazionale. Pregiato ambasciatore dell'enologia toscana e italiana nel mondo, il Chianti è anche uno dei primi vini del nostro Paese per il quale sono state definite sia le pratiche viticolturali sia il territorio di produzione. Si deve infatti al Granduca Cosimo III de' Medici la definizione dei territori di produzione di Chianti, Carmignano, Pomino e Valdarno di Sopra con l'emanazione di un apposito editto. Era il 24 settembre 1716 e il provvedimento del Granduca Cosimo III si può considerare – di fatto – il primo disciplinare di produzione enologica emanato in Italia. Questo episodio permette inoltre di comprendere l'importanza culturale e commerciale dei vini ai quali fa riferimento questo editto – Chianti compreso – tanto da disciplinare e regolamentare la loro produzione con lo scopo di tutelare la loro identità e prevenire le frodi. Il territorio del Chianti Classico si estende notoriamente fra le odierne provincie di Firenze e Siena, in un'area di 70.000 ettari e comprende i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano in Val di Pesa. Nel corso della sua storia il Chianti Classico ha subito diverse modifiche nella produzione, arrivando quindi al 1874 quando il Barone Bettino Ricasoli stabilisce le varietà di uve e definisce la sua famosa ricetta: Sangiovese in larga parte, Canaiolo Nero, Malvasia Bianca e Trebbiano Toscana. Questa celebre formula resterà invariata fino al 1984, quando si provvede a revisionare il disciplinare di produzione, fino ad arrivare all'ultima modifica nella quale si stabilisce una presenza minima di Sangiovese dell'80% e la restante quota costituita da varietà a bacca rossa idonee alla coltivazione in Toscana. Il Chianti Classico è riconosciuto dal sistema di qualità italiano come territorio a Denominazione d'Origine Controllata e Garantita (DOCG).
|
Diamo inizio alla degustazione per contrasto di questo mese provvedendo alla scelta dei vini che verseremo nei nostri calici. La produzione dei due vini che prendiamo in esame questo mese prevede – in entrambi i casi e in accordo ai rispettivi disciplinari – l'impiego di uve diverse. Per questo motivo, è opportuno prestare attenzione alla loro composizione, assicurandoci che siano prodotti con le uve riportate di seguito. Per quanto riguarda il Curtefranca Rosso, sceglieremo un vino prodotto con Cabernet Franc, Carmenère, Merlot e Cabernet Sauvignon, possibilmente con le prime due uve in quantità dominante. Nella scelta del Chianti Classico faremo attenzione che il vino sia prodotto in larga parte da Sangiovese – esattamente come impone il suo disciplinare – con l'aggiunta di Canaiolo Nero. Per quanto concerne la tecnica di maturazione, in entrambi i casi sceglieremo vini fatti maturare in botte grande per almeno 8 mesi. I due vini sono versati nei rispettivi calici da degustazione alla temperatura di 18 °C. La prima qualità sensoriale che prenderemo in esame nei vini della nostra degustazione è, come di consueto, l'aspetto, cioè la valutazione del colore e della trasparenza. Il primo vino del quale valutiamo questa qualità sensoriale è il Curtefranca Rosso, ponendo il calice inclinato sopra una superficie bianca, come per esempio un tovagliolo o un foglio di carta. Osserviamo la base del calice: alla vista rileviamo un colore rosso rubino intenso e una trasparenza moderata tale da rendere difficoltosa la visione dell'oggetto posto a contrasto. La sfumatura del Curtefranca Rosso, osservata all'estremità del vino, verso l'apertura del calice, conferma il colore rosso rubino. Passiamo ora all'osservazione del Chianti Classico e, come per il vino precedente, incliniamo il calice sopra la superficie bianca. Il vino Toscano si presenta ai nostri occhi con un colore rosso rubino brillante e intenso, trasparenza moderata, in genere superiore rispetto al Curtefranca Rosso. La sfumatura del Chianti Classico conferma il colore rosso rubino brillante. L'evidenza delle differenze fra Curtefranca Rosso e Chianti Classico si esprime – senza ombra di dubbio – nella valutazione dei rispettivi profili olfattivi. Questi due vini, infatti, sono prodotti con uve diverse e, come tali, contraddistinte da qualità sensoriali distanti. Il Curtefranca Rosso è generalmente prodotto con il Cabernet Franc, Carmenère, Merlot, Caberbet Sauvignon, spesso il Nebbiolo e la Barbera; il Chianti Classico è principalmente composto da Sangiovese, varietà che rappresenta almeno l'80% del totale. In entrambi i vini l'espressione di frutti a polpa nera è dominante, sebbene con qualità diverse. Nel Curtefranca Rosso dominano il ribes, amarena, prugna e mirtillo, mentre nel Chianti Classico il naso è caratterizzato da amarena, prugna, mirtillo e mora. Nel vino toscano si percepiscono inoltre sensazioni di frutti rossi, in particolare il lampone. Il mondo dei fiori è in entrambi dominato dalla violetta, mentre nel Chianti Classico si percepisce talvolta il profumo della rosa. Procediamo con la degustazione e prendiamo in esame il profilo olfattivo del Curtefranca Rosso. Manteniamo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, eseguiamo la prima olfazione così da apprezzare l'apertura del vino, cioè le sensazioni primarie che si percepiscono al naso. Il Curtefranca Rosso regala al naso aromi intensi e puliti di ribes, prugna e amarena ai quali si aggiunge anche il piacevole profumo della violetta. Dopo avere roteato il calice, operazione che, notoriamente, favorisce lo sviluppo degli altri aromi, eseguiamo una nuova olfazione. Il vino lombardo di completa con mirtillo e, talvolta, sensazioni vegetali che ricordano il peperone verde, oltre a qualità tipiche della maturazione in legno, come vaniglia e cioccolato, spesso un accenno balsamico che ricorda il mentolo. Ben diversa l'apertura di Chianti Classico, valutata mantenendo il calice verticale e senza rotearlo, si caratterizza con amarena, prugna e lampone, anche in questo caso unito all'elegante profumo della violetta. Dopo avere roteato il calice, il profilo olfattivo del Chianti Classico si completa con mirtillo, mora, rosa e ciclamino, oltre alle tipiche sensazioni terziarie conferite dalla maturazione in legno. Dopo avere valutato le sensazioni olfattive dei due vini, procediamo con l'esame dei profili gustativi, iniziando, come per le fasi precedenti, dal Curtefranca Rosso. La prima qualità che valuteremo, come di consueto, è l'attacco del vino, cioè le sensazioni primarie che si percepiscono in bocca. Prendiamo un sorso del vino lombardo: l'attacco si distingue con una buona sensazione di astringenza prodotta dai tannini alla quale si oppone – contribuendo all'equilibrio – l'effetto dell'alcol e della morbidezza. In bocca si percepiscono i sapori di ribes, prugna e amarena con una buona corrispondenza con il naso, ovvero con le sensazioni percepite nell'apertura dell'esame olfattivo. Passiamo alla valutazione dell'attacco del Chianti Classico e prendiamo quindi un sorso del vino toscano. In bocca si percepisce la buona astringenza dei tannini – tuttavia inferiore a quella del Curtefranca Rosso – oltre alla piacevole freschezza conferita dall'acidità, caratteristica spesso percettibile nei vini prodotti con il Sangiovese. La corrispondenza con il naso è, anche in questo vino, molto buona: in bocca sono evidenti i sapori di amarena, prugna e lampone. La nostra degustazione per contrasto si conclude con la valutazione delle sensazioni finali che i vini lasciano in bocca dopo la deglutizione, in modo particolare, la persistenza gusto-olfattiva, fra i più importanti fattori che determinano la qualità. Il finale del Curtefranca Rosso si fa apprezzare per la buona persistenza, nella quale si continuano a percepire sia la sensazione di struttura e astringenza, sia i sapori di ribes, prugna e amarena. Le sensazioni di freschezza e di morbidezza risultano moderate, prevalentemente a causa delle uve utilizzate per la produzione. Il finale del Chianti Classico è caratterizzato da buona persistenza e in bocca è ben percettibile la sensazione di freschezza conferita dalla tipica acidità del Sangiovese, pur essendo equilibrato dalla piacevole morbidezza e dall'effetto dell'alcol. In bocca, inoltre, si percepiscono netti e puliti i sapori di amarena, prugna e lampone. Prima di concludere la nostra degustazione, soffermiamoci nuovamente sul confronto delle qualità olfattive e gustative dei due vini: le differenze sensoriali sono evidenti e distanti.
|
I Vini del Mese |
|
Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
![]() |
|
Maremma Toscana Rosso Barbaspinosa 2015 |
|
Moris Farms (Toscana, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 12.90 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Morellino di Scansano Riserva 2016 |
|
Moris Farms (Toscana, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 18.60 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Etna Bianco 2018 |
|
Giovi (Sicilia, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 14.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Etna Rosso Pirao 2011 |
|
Giovi (Sicilia, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 30.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Barbera d'Alba Superiore 2015 |
|
Casavecchia (Piemonte, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 8.50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Langhe Nebbiolo Pian del Lupo 2013 |
|
Casavecchia (Piemonte, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 13.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Tralivio 2017 |
|
Sartarelli (Marche, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 17.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Balciana 2016 |
|
Sartarelli (Marche, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 38.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Montefalco Sagrantino Valdimaggio 2015 |
|
Arnaldo Caprai (Umbria, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 32.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
![]() |
|
Montefalco Sagrantino 25 Anni 2015 |
|
Arnaldo Caprai (Umbria, Italia) | |
![]() | |
Prezzo: € 50.00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|
![]() |
|
||||||||
I Sondaggi di DiWineTaste
|
| |||||||
Informativa sulla Riservatezza |
Copyright © 2002-2025 Antonello Biancalana, DiWineTaste - Tutti i diritti riservati |
Tutti i diritti riservati in accordo alle convenzioni internazionali sul copyright e sul diritto d'autore. Nessuna parte di questa pubblicazione e di questo sito WEB
può essere riprodotta o utilizzata in qualsiasi forma e in nessun modo, elettronico o meccanico, senza il consenso scritto di DiWineTaste. |