Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Notiziario |
In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.
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Vino: Mercato Fiacco nel Primo Semestre Ma Con Segnali di Ripresa all'Estero |
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Relativamente ai primi sei mesi dell'anno l'analisi, realizzata da Nomisma con in collaborazione con NIQ-NielsenIQ, evidenzia per le vendite nel canale retail italiano un calo a volume di quasi il 3% rispetto allo stesso periodo 2023 a fronte di una crescita di poco meno dell'1% a valore. Nel complesso di evince una riduzione nelle quantità vendute comune a tutti i format distributivi, ma non alle diverse categorie. Nello specifico, per i vini fermi e frizzanti il calo nei volumi risulta maggiore nell'e-commerce mentre è meno accentuato nel segmento discount. Al contrario, per gli spumanti la variazione è di segno positivo in tutti i comparti (più elevata nel discount) salvo che nel segmento Cas&Carry. «Questi numeri evidenziano una volta di più come il fattore che sta influenzando maggiormente le vendite del vino in Italia sia rappresentato dal perdurare dell'incertezza economica che si riflette nella capacità di spesa dei consumatori. Un'incertezza che ha interessato anche i consumi fuori-casa, in particolare quelli al ristorante» dichiara Denis Pantini, Responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma. A tale proposito, basti pensare che dopo una crescita dei consumi alimentari (food&beverage) nel canale Horeca pari a +7% nel primo trimestre di quest'anno (rispetto allo stesso periodo del 2023), il secondo trimestre ha visto invece un rallentamento, portando la variazione a +4,5%. Su questa dinamica ha inciso indubbiamente anche il minor afflusso di turisti, con la crescita degli arrivi dall'estero che non sono riusciti a compensare del tutto il calo dei turisti italiani. Sui mercati esteri, invece, si scorge qualche segnale di ripresa. Se è vero che al giro di boa del primo semestre 2024 le importazioni cumulate di vino nei principali 12 mercati globali, rappresentativi di oltre il 60% degli acquisti mondiali di vino in valore, si mantengono ancora in territorio negativo (-4%), va segnalato un miglioramento rispetto al cumulato del primo trimestre (quando il calo risultava pari al -9%). Per altro le importazioni di vino dall'Italia registrano performance migliori rispetto al trend generale. In particolare, rispetto allo stesso semestre del 2023 gli acquisti di vini italiani a valore risultano positivi negli Stati Uniti (+5,7%), nel Regno Unito (+4,7%), in Canada (+1,3%) e in Brasile mentre soffrono in Germania (-9%) e nei paesi asiatici (Giappone, Cina e Corea del Sud). In merito alle singole categorie, per i vini fermi e frizzanti italiani si evince un miglioramento rispetto al primo trimestre di quest'anno. Il calo degli acquisti nei top mercati mondiali si riduce di intensità, arrivando a un -2% a valore, con performance in controtendenza (e quindi positive) negli Stati Uniti, UK, Canada e Brasile. Rispetto al primo semestre 2023, le importazioni di spumanti italiani mostrano un +4,5% a valori, con performance in crescita negli Stati Uniti, UK, Francia, Canada, Australia e Brasile. Al contrario, continuano le riduzioni degli acquisti di spumanti italiani in Germania, Svizzera e Giappone. Tra i nostri principali vini a denominazione, continua la crescita dell'export di Prosecco (+12% a valore nel cumulato dei primi 5 mesi di quest'anno) e recuperano i rossi DOP della Toscana (+6%) dopo il calo dell'anno scorso, mentre soffrono ancora quelli piemontesi (-2%). Infine, il report di Nomisma propone anche uno sguardo ai competitor. Il grande malato, in questo momento storico, sembra essere il vino francese che più di altri soffre gli effetti di questa congiuntura economica negativa a livello mondiale: -10% il valore dell'export dalla Francia nel primo semestre 2024, con una flessione che tocca il -17% nel caso dello Champagne e il -16% i rossi di Bordeaux, ma non risparmia neppure quelli della Borgogna (-7%). In negativo anche l'export della Nuova Zelanda (-3%), mentre viaggiano in territorio positivo Spagna, Cile e Stati Uniti. In forte crescita l'Australia (+28%), in recupero dopo il crollo nell'export di vino dell'anno scorso. «Il recupero messo a segno dai vini australiani si spiega interamente con la fine dei super-dazi che il Governo di Pechino ha revocato da marzo di quest'anno: al netto del ritorno sul mercato cinese, l'export dell'Australia nel resto del mondo registra, infatti, un ulteriore calo cumulato dell'11% nel primo semestre 2024», conclude Pantini. |
Pinot Grigio DOC Delle Venezie: Imbottigliamenti e Giacenza Confermano Stabilità della DOC |
Si mantiene stabile l'andamento di mercato del Pinot Grigio DOC Delle Venezie,
il primo vino DOC bianco fermo italiano per area geografica e per volumi di
esportazione. La fotografia fornita da Triveneta Certificazioni – ente di
controllo della DOC Delle Venezie che ogni anno applica il contrassegno di
Stato su circa 230 milioni di bottiglie – è complessivamente positiva, come
confermato dai dati di imbottigliamento e di giacenza: al 1° settembre infatti
la disponibilità di Pinot Grigio DOC Delle Venezie è pari a circa 500 mila
ettolitri, un dato sostanzialmente stabile rispetto ai volumi giacenti nello
stesso periodo dell'anno scorso. Resta stabile anche l'andamento degli imbottigliamenti della DOC che da inizio anno ha raggiunto 1.179.387 ettolitri, quasi 160 milioni di bottiglie, in pareggio con le quantità di prodotto imbottigliato nello stesso periodo del precedente anno solare. Si osserva inoltre, come indicato dai dati di Triveneta Certificazioni, una moderata crescita delle certificazioni pari al +4%. «Tenendo conto dell'andamento degli imbottigliamenti, possiamo contare su una disponibilità di prodotto adeguata e in linea con le richieste del mercato – commenta Stefano Sequino, direttore del Consorzio Tutela Vini DOC Delle Venezie e continua – ci troviamo di fronte ad una situazione stabile e in equilibrio che nonostante le difficoltà ed un quadro economico e geopolitico complesso, riflette lo stato di salute della DOC Delle Venezie. Occorre poi considerare, quale ulteriore indicatore di stabilità, che oltre il 90% dei volumi attualmente in giacenza fanno riferimento alla campagna vendemmiale 2023». «Rispetto alla situazione di equilibrio di mercato rimane di fondamentale importanza l'applicazione delle misure di gestione dell'offerta – ha detto Albino Armani, Presidente del Consorzio – un percorso di crescita della denominazione portato avanti con costanza dal Consiglio di Amministrazione che concorre a mantenere questa condizione di stabilità tra domanda e offerta e che rappresenta un grande valore per i mercati internazionali». |
Annata 2024: Qualità e Freschezza dal Vigneto al Calice della DOC Lugana |
Ottime aspettative per la vendemmia 2024 in Lugana, dalla quale ci si aspetta
freschezza acidica, intensità olfattiva e longevità, come afferma il
presidente del Consorzio Tutela Lugana DOC Fabio Zenato, sulla base della
raccolta appena iniziata. L'evoluzione stagionale di quella che si preannuncia come un'annata dall'ottimo potenziale non è stata priva di difficoltà, con i mesi di aprile, maggio e giugno caratterizzati da abbondanti piogge e temperature sopra la media nei due mesi successivi. Nonostante le sfide che hanno dovuto affrontare i produttori, lo stato sanitario dei vigneti della Denominazione è soddisfacente con grappoli che si presentano in condizioni ottimali al momento della raccolta. Gli sbalzi termici non hanno determinato effetti negativi durante la fioritura e l'allegagione per la Turbiana, avvenute in linea con gli anni passati, e la matrice argillosa dei terreni ha permesso di sostenere i vigneti al meglio nella stagione estiva, molto siccitosa. Lo sviluppo dei grappoli è progredito lentamente e le calde settimane di agosto hanno permesso un buon accumulo degli zuccheri, mentre le piogge di questi ultimi giorni con il conseguente cambio climatico, e le attese escursioni termiche giorno/notte, tipiche di questo periodo, stanno consentendo la completa maturazione. Viste le buone premesse, il Consorzio Tutela Lugana DOC ha deciso di attivare la misura della riserva vendemmiale per il vino prodotto quest'anno. «L'andamento climatico nell'area della denominazione giustifica l'attivazione di questa misura, che contribuirà al riequilibrio delle giacenze di Lugana, conseguente al sensibile calo produttivo causato dagli eventi grandinigeni del 2023, e per rispondere a una eventuale aumento della domanda di mercato, in caso di effettiva necessità», spiega il presidente Zenato. La misura permetterà, laddove le condizioni lo consentano, di destinare alla produzione di Lugana, Lugana Superiore, Lugana Riserva, Lugana Vendemmia Tardiva e Lugana Spumante DOC fino a un massimo al 20% in più delle uve eccedenti il limite previsto dal disciplinare di produzione. «Il 2024, sebbene migliore rispetto al 2023, ha confermato un cambiamento nelle manifestazioni climatiche, con eventi estremi sia dal punto di vista pluviometrico con piogge sempre più intense e violente seguiti da periodi siccitosi, con temperature che hanno superato le medie stagionali per molti giorni. Un riconoscimento va ai viticoltori del Lugana per i risultati ottenuti in vigneto, grazie alla loro capacità di operare scelte tecniche agronomiche adeguate e innovative e di gestire efficacemente tutte le criticità, con grande professionalità», conclude il presidente Zenato. |
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