La primavera è finita, l'inverno è oramai un freddo ricordo, giugno è stato un
po' pazzerello e imprevedibile - tanto da fare ricordare nel suo principio
gennaio, il mese con la sua stessa iniziale - e siamo finalmente arrivati
all'estate. La calda stagione dell'anno vede puntualmente mettere da parte i
grandi e appariscenti calici, per fare spazio a quelli più piccoli e snelli, ai
secchielli con il ghiaccio e alle bottiglie con i colori decisamente più chiari,
almeno se viste in trasparenza. La ciclica moda del vino si ripete
continuamente: in questo periodo dell'anno si mettono da parte i rossi corposi e
densi per lasciare la scena ai protagonisti dell'estate, i vini bianchi e
rosati, gli spumanti e i vini frizzanti. Non solo un'abitudine legata al fatto
che questi vini si servono solitamente a temperature più basse - quindi più
adatti al caldo estivo - ma anche perché considerati più leggeri e quindi
più appropriati per l'estate.
Se è vero che per gran parte dell'anno sono i vini rossi a essere principalmente
preferiti dai consumatori, con l'arrivo dell'estate, i vini bianchi, rosati e
gli spumanti si riprendono la loro rivincita. Infatti, proprio nella stagione
estiva, questi tipi di vini conoscono un largo consenso da parte dei
consumatori, non solo per quanto riguarda il consumo durante i pasti, ma anche
per l'impiego in molte bevande a base di vino - i cosiddetti wine drinks - e
come aperitivi. In modo particolare gli spumanti, che stanno riscuotendo negli
ultimi mesi un rinnovato interesse che va oltre il suo tipico ruolo di sempre,
cioè di vino speciale da aprire solo in occasione delle festività o in
momenti particolari. Sono infatti in crescita gli appassionati che conoscono il
piacere di accompagnare i loro pasti con una buona bottiglia di spumante,
soprattutto nelle stagioni durante le quali il caldo si fa maggiormente sentire.
Ed è anche vero che questo rinnovato interesse è iniziato da diversi anni,
quando anche nei banchetti e nei ricevimenti formali si sono ripresentati gli
spumanti serviti come aperitivi.
È stato certamente un passo significativo che ha consentito agli spumanti di
ricominciare a uscire fuori dalle cantine anche prima dell'arrivo di Natale o
Capodanno. Una tendenza simile si sta registrando anche per i vini rosati che,
con molta fatica, stanno lentamente cercando di farsi notare dal pubblico dei
consumatori. Questo grazie anche a opportune iniziative che hanno saputo
attrarre l'attenzione dei consumatori verso questo piacevole tipo di vino,
unitamente allo sforzo compiuto dai produttori con lo scopo di aumentare la
qualità dei loro vini rosati. Probabilmente quei tempi bui e poco dignitosi sono
oramai un lontano ricordo - seppure recente - quando i vini rosati erano
principalmente prodotti con criteri qualitativi piuttosto discutibili e la
preferenza dei consumatori si rivolgeva ad altro, non trovando nei rosati né
qualità né piacevolezza. Tuttavia i vini rosati sono prodotti di notevole
piacevolezza e si possono servire a basse temperature, quasi quanto i bianchi,
pertanto adatti alle stagioni calde. Inoltre, dal punto di vista
enogastronomico, quando un bianco è poco e un rosso è troppo, nella
maggioranza dei casi la soluzione è rappresentata da un vino rosato.
I vini bianchi invece hanno sempre avuto la loro nutrita schiera di sostenitori
- pur registrando negli anni delle significative oscillazioni sia sui consumi,
sia sulle preferenze verso certe uve - e in particolare le donne che,
generalmente, preferiscono i bianchi ai rossi, possibilmente prodotti con uve
aromatiche, come Gewürztraminer, Müller Thurgau e Moscato Bianco. Le donne
non sono le uniche a mostrare la preferenza per le uve aromatiche: sovente anche
gli uomini non disdegnano i piacevoli aromi di queste uve che si sviluppano nei
calici. Il vino bianco ha rappresentato una moda piuttosto significativa nel
passato, riuscendo perfino a fare perdere l'interesse dei consumatori per il
vino rosso, creando un'alternanza che ha reso celebri certe uve in determinati
periodi. Se è vero che oggi è lo Chardonnay a rappresentare l'uva più apprezzata
dai consumatori, così come quella più utilizzata in cantina, in passato era il
Pinot Grigio a riscuotere i maggiori successi. Ma si sa, le mode vanno e vengono
come le stagioni - e a volte quindi ritornano - e pertanto anche il Pinot Grigio
ha vissuto il suo momento di gloria per poi lasciare il testimone ad altre uve,
compreso l'irruento ritorno dei vini rossi.
Nella stagione calda, i rossi nettari di Bacco vengono da molti lasciati in
cantina e nei calici si preferiscono i vini bianchi. Questi vini - come dicevamo
- sono certamente in buona compagnia poiché affiancati sempre più spesso dai
vini rosati e dagli spumanti, sia metodo Charmat, sia metodo classico. E fra i
vini bianchi, quelli maggiormente preferiti nella stagione estiva, sono quelli
che generalmente hanno una buona freschezza e aromaticità, magari leggeri di
alcol - come certi vini prodotti con Sauvignon Blanc o Riesling - insomma un
vino da bere a una temperatura fresca e adatta all'arsura delle giornate estive.
In questo rinnovato interesse stagionale per i vini bianchi, anche le uve
autoctone riscuotono larghi consensi, soprattutto in quei luoghi affollati dai
turisti che, con l'occasione di una vacanza, soddisfano anche la curiosità di
apprezzare le uve bianche locali trasformate in vino. In un paese come l'Italia,
dove ogni regione dello stivale può vantare le proprie uve tradizionali, la
scelta dei vini cosiddetti autoctoni è ricca di sorprese e, non da ultimo,
di buoni prodotti.
La preferenza per i vini bianchi, gli spumanti e i vini rosati nelle stagioni
più calde è infine giustificato anche dalle pietanze che solitamente
caratterizzano i pasti dell'estate. Cibi più leggeri, spesso crudi e poco
conditi, pesce, crostacei, riso e pasta con salse delicate e leggere: le
opulente e ricche preparazioni della stagione invernale, che ben si accompagnano
ai vini rossi, trovano in questo periodo un minore gradimento. Ecco quindi che
un fresco e piacevole vino bianco, ma anche un buon rosato o uno spumante, oltre
che a rinfrescare il palato, consente il migliore abbinamento enogastronomico
con le pietanze estive. E se per un breve periodo dell'anno i vini rossi sono
messi da parte e si fanno riposare per le future stagioni fredde, non si
offendano coloro che preferiscono e consumano prevalentemente questo tipo di
vino. Dopo tutto, anche la diversità e la curiosità di cambiare, di scoprire - o
riscoprire - cose nuove, fa parte del piacevole aspetto organolettico e
sensoriale che vede nel vino, e non da ultimo, nel suo consumo consapevole e
moderato, uno dei tanti sorprendenti aspetti della bevanda di Bacco. E se un
buon calice fresco di vino bianco apprezzato durante una notte d'estate vi fa
venire voglia di berne subito un altro e un altro ancora, ricordatevi che non è
nella quantità che si esprime il piacere del vino. Buone vacanze a tutti e
arrivederci a settembre!
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