L'Umbria, questa incantevole regione considerata il cuore verde d'Italia e
patria di Santi e di eroi, vanta un'antica tradizione enologica e ancora oggi,
con i sui famosi vini, è annoverata fra i protagonisti dello scenario enologico
italiano e mondiale. Uno dei tanti protagonisti dell'enologia Umbra è
sicuramente la cantina Terra de' Trinci che, puntando sulla qualità dei suoi
prodotti e delle fasi di lavorazione, ha raggiunto in breve tempo ottimi e
crescenti risultati, senz'altro confermati dai suoi vini. Terre de' Trinci è
stata la prima cantina Umbra e la seconda in Italia, ad ottenere e ad applicare
il sistema di qualità certificata UNI EN ISO 9002.
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Il Dott. Lodovico Mattoni,
presidente della Terre de' Trinci e uno dei padri del Sagrantino Secco | |
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Dopo avere attraversato le strade Umbre, da Perugia verso Assisi e quindi
Foligno, meravigliati dallo spettacolo dei suggestivi panorami di questa verde
regione, arriviamo alla sede di Terre de' Trinci, a Foligno, dove siamo accolti
dal Dott. Lodovico Mattoni, presidente della cantina. Il Dott. Mattoni, persona
di estrema disponibilità e cortesia, vanta una lunga esperienza nel mondo
dell'enologia e prima di arrivare alla presidenza di Terre de' Trinci, è stato
direttore dell'Enopolio di Foligno, la cantina da cui è sorta successivamente
l'attuale azienda. Inoltre, è stato uno dei protagonisti della geniale
intuizione di vinificare le uve di Sagrantino in secco anziché nella versione
passito, come dettava la secolare tradizione della zona, dando origine ad uno
dei principali successi che hanno contribuito a rilanciare la fiorente enologia
Umbra e a collocarla ai vertici del mercato internazionale.
Terre de' Trinci è una realtà piuttosto recente, nasce nel 1992 dall'Enopolio
di Foligno e raggiunge in meno di dieci anni ottimi risultati, inizialmente a
livello locale e nazionale per poi confermare il successo a livello
internazionale. Il Dott. Mattoni ne traccia un significativo profilo aziendale:
«Terre de' Trinci nasce nel 1992 per volontà di alcuni agricoltori interessati
a produrre vino dalle loro uve. Attualmente si producono 15000 quintali di
uva, tutte di proprietà, non si acquistano da terze parti né uve né vino, il
nostro vino è esclusivamente prodotto con uve provenienti dai vigneti di nostra
proprietà, circa 250 ettari, nella zona di Foligno, Bevagna, Montefalco e
Gualdo Cattaneo. Terre de' Trinci produce principalmente Sagrantino di
Montefalco, Rosso di Montefalco e Rosso di Montefalco Riserva, Colli Martani
Grechetto e Grechetto IGT. Di recente abbiamo introdotto nel mercato due nuovi
vini: il Cajo e il Luna. Il Cajo, prodotto da tre anni, è stato pensato per
rilanciare la viticoltura al di fuori della zona DOC di Montefalco,
particolarmente vocata alla coltivazione dell'uva e quindi alla produzione di
vino. Il Cajo è prodotto con uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Sagrantino
coltivato al di fuori della zona DOC di Montefalco. Dopo due anni di
sperimentazione e visti gli incoraggianti risultati, il vino è stato presentato
nel 1997 e ha avuto subito un notevole e crescente successo. Con la vendemmia
di quest'anno, disponibile nel 2004, prevediamo una produzione di 100000
bottiglie, per poi arrivare negli anni successivi, secondo i nostri progetti, a
150000 bottiglie. Il Cajo viene affinato per 18 mesi, in parte in botti
grandi e in parte in barrique, per poi subire un'ulteriore affinamento di 6
mesi in bottiglia. L'apporto del legno in questo vino è moderato, in linea con
la filosofia aziendale. Nel 1996 abbiamo avuto il riconoscimento di qualità
certificata UNI EN ISO 9002, e siamo stati la prima cantina in Umbria e la
seconda in Italia ad ottenere questo riconoscimento. Tengo a precisare che
Terre de' Trinci è un'azienda che punta esclusivamente alla qualità dei suoi
vini tanto che la nostra produzione tende a diminuire proprio per favorire la
qualità».
Terre de' Trinci si trova a Foligno, vicino a Montefalco, patria del celebre
Sagrantino, una straordinaria uva che è riuscita a confermarsi in tutto il
mondo per la sue inconfondibili qualità, capace di produrre vini robusti e
molto strutturati, sia in versione secca che in versione passito. Produrre
Sagrantino e trovarsi nella zona DOC di Montefalco assume un ruolo strategico
per la cantina come afferma il Dott. Mattoni. «La cantina si trova a Foligno,
fuori dal territorio DOC di Montefalco, ma i vigneti sono collocati all'interno
della DOC. Il Sagrantino ci ha dato la possibilità di fare nuovi investimenti,
introdurre nuove tecnologie di produzione, modernizzare i sistemi di
vinificazione e di conservazione. Negli ultimi quattro anni abbiamo investito
un milione di euro in tecnologie proprio per favorire una produzione di qualità
trainata appunto dal Sagrantino di Montefalco e dal Rosso di Montefalco»
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| Storia del Sagrantino: a
sinistra una bottiglia del 1972, al centro una del 1973 e a destra una del
1975 |
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Il Sagrantino, appunto, questa straordinaria uva che viene tradizionalmente
vinificata dopo avere subito un appassimento sui graticci, che per secoli, come
ancora oggi, è consumato e abbinato a pietanze robuste dagli abitanti della
zona e di Montefalco. La storia del Sagrantino vinificato in secco è una realtà
recente ed è proprio il Dott. Mattoni uno dei protagonisti di questa importante
intuizione. Lui stesso ci racconta questa preziosa e importante testimonianza
di una delle storie più significative dell'enologia locale: «Il Sagrantino era
tradizionalmente prodotto in versione passito e in quantità ridotte ed era poco
conosciuto al di fuori della zona di Montefalco. Il Sagrantino passito,
contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è un vino da dessert, ma un
vino robusto che nella tradizione locale si consumava prevalentemente a Pasqua
con carne di agnello arrosto, con i grandi arrosti di carne, con formaggi
stagionati e, non da ultimo, può essere considerato come un vino da
meditazione. Il Sagrantino passito è abboccato, ha un piacevole gusto sapido e
dolciastro e i suoi potenti tannini riescono a sgrassare la bocca e a lasciarla
pulita anche dopo pietanze robuste; personalmente non condivido molto
l'abbinamento del Sagrantino passito con i dolci. Nel periodo del 1970 il
Sagrantino si produceva solamente passito e stava pressoché scomparendo. A quei
tempi e precisamente nel 1972 ero appena laureato e fui assunto nell'Enopolio
di Foligno, la cantina da cui è nata Terre dei Trinci, come direttore e insieme
all'enologo Daniele Spinelli, il Dott. Marcello Tassi, agronomo e funzionario
della Regione Umbria Ispettorato dell'Agricoltura, e il prof. Nestore Iacovone
della Facoltà di Agraria dell'Università di Perugia, facemmo in questa cantina
i primi esperimenti di Sagrantino vinificato in secco con uve non appassite. Le
uve utilizzate provenivano dall'azienda agraria di Angelo Fongoli di
Montefalco. Nella cantina conserviamo come memoria storica alcune bottiglie del
1972, 1973 e 1975 di Sagrantino vinificato in secco e testimoniano che questa
cantina è stata la prima a produrre Sagrantino in questo modo. Il vero pioniere
della vinificazione del Sagrantino in secco fu il Dott. Tassi, che a quei tempi
cominciò a introdurre questa idea e dopo il primo risultato ottenuto nel 1972,
si fece subito domanda di riconoscimento per la DOC, approvata poi nel 1979. Il
primo testo del disciplinare di produzione DOC del Sagrantino di Montefalco fu
stabilito e compilato dal prof. Iacovone. All'inizio il vino si presentava con
tannini grossolani, ruvidi e duri, poi con il tempo lo abbiamo notevolmente
migliorato, grazie anche alle nuove tecnologie di vinificazione, e oggi i suoi
tannini sono più gradevoli, raffinati e morbidi grazie anche alle tecniche di
affinamento sia in botte che in bottiglia. Il Sagrantino di Montefalco secco è
oggi conosciuto in tutto il mondo».
Rimanendo in tema di Sagrantino, l'attuale produzione di questo vino, sia nella
versione secca che passito, di cui si producono circa 4500 bottiglie,
rappresenta il 15% della produzione totale di Terre de' Trinci. La percentuale
è comunque prevista in rialzo e nei prossimi anni raggiungerà il 30% fino a
rappresentare il 50% della produzione totale entro il 2004-2005. Nelle annate
precedenti di produzione del Sagrantino il Dott. Mattoni ricorda che «il 1992,
anno di fondazione della cantina, fu per noi un anno pessimo in quanto le uve
di Sagrantino non furono considerate di qualità e quindi si decise di non
vinificarle. Il 1995 e il 1997 sono state invece ottime annate mentre il 1999,
che sarà prossimamente disponibile sul mercato, presenta delle ottime
caratteristiche e sarà a mio avviso un vino eccezionale. Il 1999 è stata una
grande annata perché a fine luglio ci furono delle provvidenziali piogge
seguite da belle giornate di sole. Il risultato è stato una vendemmia
eccezionale». Parlando della prossima vendemmia e del raccolto di quest'anno
«il 2002 sarà probabilmente un anno storico perché il mese di luglio è stato
piuttosto caldo e le piogge di metà luglio sono state senz'altro determinanti.
L'annata 2002 sarà disponibile sul mercato nel 2005». Relativamente ai mercati
in cui la cantina è presente, ricorda il Dott. Mattoni che «all'inizio della
propria attività, Terre de' Trinci era presente prevalentemente nel mercato
locale, anche perché la produzione era bassa, adesso siamo presenti il tutto il
territorio Europeo, negli USA, parte del Canada, in Giappone e in Cina»
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Una veduta della cantina. In queste botti il
Sagrantino si affina e attende pazientemente l'opera del tempo | |
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Ritorniamo a parlare dei due nuovi vini della Terra de' Trinci: Il Luna e il
Cajo. Due nomi particolari il cui significato ci viene spiegato, ancora una
volta, dal Dott. Mattoni: «la scelta di questi due nomi è legata al nome
dell'azienda. Terre de' Trinci prende il nome dai Trinci, antichi signori di
Foligno e di probabile origine Longobarda, che governarono la città dal 1305 al
1493. I Trinci erano i proprietari dei terreni dove oggi noi coltiviamo le
nostre uve e questo spiega il significato del nome della nostra cantina. Il
nome Luna deriva da un quadro, opera di Gentile da Fabriano, che si trova nel
bellissimo Palazzo Trinci a Foligno e che invito a visitare. Il Cajo deve
invece il suo nome all'Imperatore Romano Cajo Mario, raffigurato nella Stanza
dei Giganti, sempre a Palazzo Trinci. Essendo il vino possente, ben si adatta
alla figura dell'Imperatore Cajo Mario. Luna è l'ultimo nato in Terre de'
Trinci. Fra i nostri vini mancava un grande bianco, e dopo due anni di
sperimentazione, siamo usciti lo scorso anno per la prima volta con una
produzione di 3300 bottiglie. Luna è prodotto con uve Chardonnay, circa il
15%, e Grechetto, un'uva autoctona dell'Umbria. La nostra filosofia aziendale
crede nella rivalutazione e nell'utilizzo di uve locali. Il vino viene fatto
affinare per un breve periodo di circa tre mesi in barrique a tostatura leggera
che conferisce al vino un lieve e gradevole aroma di legno. Il Cajo è un vino
IGT prodotto da uve Merlot, Cabernet Sauvignon e Sagrantino più o meno in parti
uguali, a seconda delle annate. Il vino è il risultato di un vinaggio, cioè
l'assemblaggio di più vini, in quanto le uve hanno tempi di maturazione
diverse. Le uve vengono vinificate separatamente e quindi i vini vengono
assemblati e affinati in botti grandi e in barrique per circa un anno per poi
completare l'affinamento in bottiglia per sei mesi»
Nei locali della Terre de' Trinci si trova inoltre un'apposita sala di
degustazione dove è possibile apprezzare e valutare i vini ed è possibile
acquistare direttamente in cantina.
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