Parlare della Franciacorta significa, innanzitutto, parlare di straordinari
vini spumanti prodotti con metodo classico, certamente considerati fra
l'eccellenza delle bollicine del mondo, e quando si parla della realtà
spumantistica Franciacortina, Ca' del Bosco è sicuramente una di quelle aziende
che è quasi impossibile non ricordare per la qualità dei propri Franciacorta
Metodo Classico e per gli altrettanto eccellenti vini fermi, sia bianchi, sia
rossi, che felicemente affiancano e completano la produzione della rinomata
cantina di Erbusco.
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| Maurizio Zanella nella sua cantina |
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L'artefice del successo di Ca' del Bosco è Maurizio Zanella, fondatore della
celebre cantina Franciacortina, che con passione e attenzione per i
particolari, di per sé già dei buoni presupposti per la produzione di qualità,
è riuscito e riesce sempre a creare grandi vini che da tempo sono giustamente e
stabilmente collocati ai vertici della produzione di qualità del mondo. Uno dei
principali obiettivi di Ca' del Bosco è proprio la qualità, un traguardo che
l'azienda raggiunge anche attraverso la ricerca e la sperimentazione. A questo
scopo, l'azienda è dotata di un laboratorio con specifiche attrezzature con cui
effettua i necessari controlli e verifiche in modo da potere offrire alla
clientela un prodotto superiore. La qualità di Ca' del Bosco nasce,
innanzitutto, dalla cura e dalla rigorosa selezione delle uve provenienti dai
vigneti dell'azienda, un'operazione che può essere condotta grazie all'apporto
e all'esperienza di uomini competenti.
La storia di Ca' del Bosco inizia alla fine degli anni 1960, precisamente nel
1968, quando ad Erbusco si iniziarono a piantare i primi vigneti dell'azienda;
da quei vigneti, così come in pochi altri vigneti d'Italia, iniziò anche il
cosiddetto Rinascimento Enologico Italiano compreso il lancio della
Franciacorta verso i vertici della produzione spumantistica di qualità del
mondo. Tutto iniziò qualche anno prima, esattamente nel 1965 quando nella
Franciacorta si stabilì in una casa nel bosco, Annamaria Clementi Zanella,
madre di Maurizio Zanella, alla quale oggi è dedicato il più prestigioso e
pregiato Franciacorta dell'Azienda. Fu proprio fra le colline di Erbusco che
Maurizio Zanella iniziò a coltivare la passione di creare grandi vini pregiati
e di qualità. Dopo la maturità, frequenta la Facoltà di Agraria dell'Università
Cattolica di Piacenza e approfondisce la sua cultura enologica studiando per
due anni in Francia, alla Station Œnologique de Bourgogne e
l'Università di Enologia di Bordeaux.
L'evoluzione della produzione di Ca' del Bosco si può riassumere in quattro
significative fasi storiche, in ognuna delle quali l'azienda ha introdotto
nuove tipologie di vini fino ad arrivare all'attuale offerta e produzione.
Durante la prima fase, all'inizio degli anni 1970, l'azienda ha esordito con
due vini fermi: un bianco e un Rosso di Franciacorta. Nella seconda fase, in un
periodo di tempo compreso fra il 1978 e il 1980, l'azienda decide di avviare la
produzione spumantistica e introduce i Franciacorta Brut, Dosage Zero, Rosé,
Ammamaria Clementi e Satèn, che in quei tempi era noto con il nome di
Crèmant. Negli anni 1980, periodo che può essere considerato come la
terza fase, Ca' del Bosco si concentra nella produzione di vini fermi e propone
il Maurizio Zanella, un vino che porta lo stesso nome del fondatore e composto
dal classico uvaggio Bordolese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot,
uno Chardonnay in purezza, il Pinero, prodotto con uve Pinot nero in purezza e,
infine, Elfo, un interessante vino bianco prodotto con Sauvignon Blanc e altre
uve autoctone. Nella quarta e ultima fase, l'azienda completa la propria linea
di produzione con altre bollicine non vintage, come previsto dal
disciplinare di produzione della Denominazione d'Origine Controllata e
Garantita Franciacorta. La strada della qualità dei grandi vini è comunque
attiva e viva anche ai giorni nostri ed è proprio uno degli ultimi vini nati da
Ca' del Bosco che sta suscitando un nuovo e confermato interesse verso
l'azienda Franciacortina: Carmenèro, un particolare quanto eccellente vino
prodotto con un'uva altrettanto particolare; il Carmenère.
Le particolarità di Ca' del Bosco non finiscono con i suoi vini. L'azienda è
elegantemente decorata da quadri, mobili antichi e opere d'arte che culmina con
un particolare cancello, ingresso all'azienda, opera dello scultore Arnaldo
Pomodoro e che porta il nome di Inno al Sole. Questo cancello è
costituito da una struttura circolare di 5 metri di diametro che si apre in due
semicerchi di 25 quintali ciascuno. La progettazione di quest'opera si concluse
nel 1987, mentre la sua realizzazione terminò nel 1993. Il cancello,
posizionato all'ingresso di Ca' del Bosco, è stato commissionato da Maurizio
Zanella che incaricò lo scultore Arnaldo Pomodoro per la realizzazione di un
cancello che rappresentasse un ingresso emblematico verso le vigne e l'intera
proprietà. Il cancello, nell'ottica di quest'opera d'arte, non ha solo funzione
di portale, ma è la consacrazione del rapporto fra vino e arte, poiché, come
afferma lo stesso Maurizio Zanella, l'arte è anche fare del vino di
qualità. Attraverso quest'opera Zanella ha infatti voluto impostare una nuova
civilizzazione del vino, creando una nuova relazione privilegiata tra le
qualità delle sue strutture, territori, uomini, vini e la qualità dell'arte.
Con questa filosofia prende forma il cancello di forma circolare, in bronzo e
anima in acciaio, con punte rivolte verso l'alto simili a frecce, un grande
sole, perché è il sole il vero nutrimento dell'uva e che con i suoi raggi
riscalda e illumina i dolci colli di Ca' del Bosco.
La vicenda di Maurizio Zanella, e con lui quella di Ca' del Bosco, è piuttosto
singolare e sorprendente. Inizia a produrre vino, e a credere alla produzione
di grandi vini di qualità, in un periodo quando in Italia si producevano
prevalentemente vini che non erano certamente cattivi, tuttavia non avevano
nessuna possibilità di confronto con i vini di quella nazione che invece aveva
già fatto della qualità il proprio punto di forza: la Francia. La scelta di
Maurizio Zanella di produrre vini di qualità inizia proprio a seguito di un suo
viaggio agli inizi degli anni 1970 in Francia, per la precisione in Borgogna, e
a soli diciassette anni rimane folgorato dalla qualità Francese e sconcertato
da quella Italiana. Fu in quel periodo che decise che la sua professione
sarebbe stata quella di produrre grandi vini nei luoghi dove viveva. Una scelta
certamente coraggiosa, anche perché a quei tempi non fu nemmeno capita dai suoi
colleghi produttori di vino Italiani e, nemmeno a dirlo, fu considerato,
insieme agli altri pionieri del rilancio dell'enologia Italiana, come un
visionario. Il tempo diede ragione a Maurizio Zanella e nell'arco di meno di
dieci anni i suoi vini fanno già parlare di sé in diverse parti del mondo. Con
il successo dei suoi vini riesce anche a coronare il suo desiderio di
avvicinare il mondo dell'arte a quello del vino, ancora una volta, una scelta
difficile per quei tempi, tuttavia, come ricorda lo stesso Zanella, erano tempi
in cui il vino stava vivendo una nuova era e pertanto era necessario imporre
dei cambiamenti che fossero immediatamente evidenti.
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Inno al Sole, cancello d'ingresso di Ca' del Bosco | |
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A distanza di quasi venti anni, i risultati ottenuti da Ca' del Bosco
testimoniamo ampiamente che Maurizio Zanella aveva ragione ad essere fermamente
convinto nei suoi propositi. I suoi vini sono oramai celebrati ovunque e
conquistano puntualmente i migliori risultati e i migliori successi in ogni
luogo; i vini di Ca' del Bosco ricevono attestati e ampi consensi sia da parte
della clientela, sia da parte di operatori del settore e dei professionisti. I
suoi vini fermi si sono imposti ovunque e nelle occasioni in cui sono stati
messi in competizione o a confronto con altri grandi vini di altri paesi,
compresa la Francia, ne sono sempre usciti trionfanti e carichi di onori. La
stessa sorte è toccata anche agli spumanti Franciacorta, un esempio su tutti,
l'eccellente Cuvée Annamaria Clementi 1996, considerato fra i migliori spumanti
metodo classico Italiani, e che spesso surclassa anche i più quotati Champagne
Francesi in occasione di concorsi enologici, ed è inoltre stato l'unico
spumante Italiano ad essersi classificato fra i primi cento vini del secolo. La
Cuvée Annamaria Clementi e non è il solo spumante di Ca' del Bosco ad osare
fino a questo punto. L'esito di una recente inchiesta condotta da un famoso
settimanale tedesco, condotta sui vini spumanti di tutto il mondo e il cui
svolgimento è stato garantito da sette assaggiatori professionisti, il
Franciacorta Dosage Zero di Ca' del Bosco si è aggiudicato l'ambito primo posto
lasciandosi alle spalle una nutrita schiera di degni rappresentanti a livello
internazionale, fra questi anche tredici Champagne e tre Franciacorta.
Le ambizioni del vulcanico Zanella non si fermano certamente qui. Entro
settembre 2003 sarà completata la nuova cantina di Ca' del Bosco, un progetto
di ampliamento e di rinnovamento che ha impegnato l'azienda per due anni, e che
occuperà ventimila metri quadrati in modo da ospitare servizi e strutture tali
da garantire una produzione di un milione e duecentomila bottiglie. La nuova
struttura prevede anche una cantina di affinamento interrata di tredicimila
metri quadrati e che ospiterà duemila barriques, oltre ad altri locali di
affinamento e laboratori d'analisi, fra i quali uno specificamente dedicato
all'analisi del terreno e degli apparati foliari. Al termine dei lavori la
nuova superficie di Ca' del Bosco destinata a vigneti dovrebbe aggirarsi
intorno ai 140 ettari. Ca' del Bosco ha inoltre aderito al gruppo di produttori
che hanno deciso di adottare la denominazione Curtefranca in modo da
diversificare nettamente i vini Terre di Franciacorta ed evitando inoltre
la confusione con gli spumanti prodotti nello stesso territorio e denominati
semplicemente Franciacorta. A tale proposito l'azienda ha voluto creare una
nuova immagine per questi due vini Curtefranca, un bianco e un rosso,
scegliendo per questi una nuova etichetta che fa inoltre uso dell'originale
marchio degli anni 1980 di Ca' del Bosco. Anche in vigna si prevedono nuovi
lavori tesi al miglioramento della qualità con una densità di novemila ceppi
per ettaro e si prevede la raccolta manuale delle uve in cassette da quindici
chilogrammi ciascuna. Da circa due vendemmie, le uve appena raccolte vengono
conservate in celle frigorifere in attesa di essere pigiate in accordo al
ritmo di lavorazione delle macchine pigiatrici. Entro le ventiquattro ore
dalla raccolta, l'uva viene sottoposta a selezione manuale e quindi pigiata. La
produzione dei bianchi non prevede la diraspatura ma semplicemente la
pressatura del grappolo intero, selezionando durante i vari processi di
lavorazione le diverse frazioni di mosto aventi qualità distinte. La
lavorazione delle uve rosse prevede invece la diraspatura e quindi la pigiatura
trasferendo poi il mosto in vasche d'acciaio dove avviene la fermentazione
alcolica.
I vini di Ca' del Bosco sono distribuiti in 28 paesi esteri, ai quali è
riservata circa il 30% della produzione. Sia in Italia, sia all'estero, la
politica di distribuzione favorisce prevalentemente il canale della
ristorazione e della vendita specializzata. L'attuale produzione di Ca' del
Bosco è piuttosto diversificata e ampia e offre il Curtefranca Bianco, il
Curtefranca Rosso e lo Chardonnay fra i vini Terre di Franciacorta DOC;
Elfo 11 e Carmenèro fra i vini da tavola; Pinero e Maurizio Zanella fra i
vini IGT Sebino; Franciacorta Brut, Franciacorta Satèn Millesimato,
Franciacorta Rosé Millesimato, Franciacorta Brut Millesimato, Franciacorta
Dosage Zéro Millesimato e la Cuvée Annamaria Clementi fra i Franciacorta
DOCG.
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