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  Non Solo Vino Numero 37, Gennaio 2006   
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Numero 36, Dicembre 2005 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 38, Febbraio 2006

La Cultura del Tè

Prodotto dall'infusione in acqua delle sue piccole profumate e verdi foglie, il tè svolge un importante ruolo nelle abitudini e nella cultura di innumerevoli paesi nel mondo

 Da quando l'uomo ha scoperto che l'infusione delle piccole foglie del tè consentivano di produrre una bevanda profumata e benefica, non ha mai smesso di farne uso. Il tè, una delle bevande più antiche che si conoscano, va ben oltre questa semplice definizione. In passato le sue foglie erano utilizzate come moneta e come mezzo di pagamento per i tributi imperiali dell'antica Cina, svolgendo da sempre un ruolo essenziale e importante negli scambi commerciali. Il tè è stato inoltre fondamentale nella nascita degli Stati Uniti d'America poiché fu la causa dei moti di indipendenza contro l'Inghilterra. Il 16 dicembre 1773, a Boston, alcuni appartenenti al Sons of Liberty - travestiti da indiani Mohawk - assaltarono tre navi della Compagnia delle Indie gettando in mare il prezioso carico di tè. Si trattò di una forma di protesta contro il Tea Act - emanato dalla madre patria inglese - che imponeva forti tributi sul tè causando un evidente malcontento nella popolazione. L'episodio passò alla storia come il Boston Tea Party.

 La storia del tè affonda comunque le sue radici più lontano nel tempo. Alcuni documenti fanno risalire la “scoperta” di questa preziosa bevanda addirittura al 2737 a.C., quando il famoso imperatore cinese Sheng Nung - seduto ai piedi di un albero di tè - era in attesa che la sua acqua bollisse. L'antica consuetudine di fare bollire e bere acqua calda era molto diffusa in Cina, sia perché si riteneva che questa fosse più dissetante e più salutare, sia per semplici motivi igienici. Si racconta che alcune foglie di tè caddero dall'albero e finirono nella tazza dell'imperatore. Quando bevve dalla sua tazza, l'imperatore trovò quell'acqua eccellente: nacque così la prima infusione di tè. Nonostante non esistano notizie attendibili su questo fatto - spesso ricordato come una leggenda piuttosto che come un episodio reale - la pianta del tè è conosciuta in Cina da oltre 3.000 anni. Risalgono infatti a questo periodo i primi documenti scritti e nei quali compare il termine , inteso come infusione delle foglie dell'omonimo arbusto.

 

Il Tè in Cina e in Oriente

 Il tè rappresenta ancora oggi in Cina un fondamentale elemento culturale - uno di quei fattori che ne determinano l'identità - un ruolo che si è mantenuto inalterato per millenni nel paese. Considerato dai cinesi molto più che una bevanda nazionale, il tè è infatti frequentemente consumato come bevanda salutare capace di lenire o prevenire alcuni disturbi e malattie. I benefici salutistici del tè sono infatti documentati in molti libri di medicina dell'antica Cina, e già Huang Di - il leggendario Imperatore Giallo - parlò degli effetti salutistici del tè nel suo Nei Jing Su Wen, il trattato di medicina interiore. Ben presto il consumo del tè divenne in Cina un'usanza sociale talmente importante, che fu addirittura codificata una vera e propria arte che ne fissava i principi della preparazione. L'arte del tè cinese sarà fortemente influenzata da una delle figure più importanti di tutta la storia di questa bevanda - Lu Yu - che nel 760 dC scrisse la sua celebre opera Cha Jing, ovvero il Canone del Tè. Il Cha Jing è il primo libro della storia esclusivamente dedicato al tè, nel quale si tratta esaustivamente - e per la prima volta - ogni aspetto legato alla bevanda, dalla coltivazione della pianta alla sua lavorazione, fino alle regole per la preparazione così come poemi e aforismi sul tè.


Il Samovar, protagonista della cultura
del tè in Russia
Il Samovar, protagonista della cultura del tè in Russia

 L'opera di Lu Yu è ancora oggi considerata un importante riferimento per ogni appassionato di tè. La sua figura, il suo pensiero e il suo stile di vita - interamente dedicati al culto del tè e al rapporto in armonia dell'uomo con la natura - sono stati così determinanti tanto da fare considerare Lu Yu come il dio del tè. Ben presto in Cina si diffusero ovunque le cosiddette case da tè, luoghi pubblici dove la gente si incontrava, conversando e bevendo tè. Ancora oggi le case da tè sono molto diffuse nel paese e rappresentano un importante riferimento per la vita sociale. In Cina il consumo del tè è riferito per la quasi totalità al tè verde, del quale esistono centinaia di varietà diverse, ognuna con i suoi aromi, gusti e proprietà. In Cina sono apprezzati anche i cosiddetti Hua Cha - cioè i tè aromatizzati con petali di fiori, fra questi, il gelsomino e il crisantemo - e i tè semifermentati. La Cina è il paese con la più antica cultura del tè del mondo - la pianta del tè, la Camellia Sinensis è appunto originaria della Cina - e il modo di preparare l'infuso è cambiato nel corso dei secoli. Oggi, come nella maggioranza dei paesi del mondo, il tè in Cina è preparato per mezzo dell'infusione delle foglie in acqua calda.

 Fra le civiltà più antiche del mondo, la Cina ha svolto un ruolo determinante anche nello sviluppo culturale degli altri paesi orientali, introducendo anche la cultura e il consumo del tè. Giappone, Taiwan, Corea e Vietnam - paesi nei quali il consumo del tè rappresenta un'abitudine sociale importante - hanno ricevuto dalla Cina la cultura per questa bevanda. Fra questi, il Giappone è certamente il paese che ha maggiormente subito il fascino del tè, fino a sviluppare una rigida e formale cerimonia, il celebre Cha No Yu, letteralmente acqua calda per il tè. Nel Cha No Yu, la preparazione del tè assume elevata dignità e ogni gesto, istante, oggetto e il luogo stesso dove si celebra, deve seguire scrupolosamente un preciso rituale e forma, sia da parte di chi offre e prepara il tè, sia da parte degli ospiti. In realtà, dietro le rigide regole dello svolgimento del Cha No Yu, si ricerca l'espressione del rapporto dell'uomo con sé stesso, un momento in cui si esalta la dignità e il rispetto per sé stessi e per gli altri, una precisa ricerca ed esaltazione del bello e dell'ospitalità.

 Il senso fondamentale del Cha No Yu può essere riassunto in un episodio che vidde protagonista Sen No Rikyu, il più grande e importante maestro del Cha No Yu. Vissuto in Giappone nel 1500, il pensiero di Sen No Rikyu ha determinato sia la diffusione della cultura e del consumo del tè in Giappone, sia della suggestiva cerimonia. Si racconta che Sen No Rikyu fu invitato da un contadino nella sua casa per un tè. Il maestro accettò e porto con sé alcuni suoi discepoli. Il contadino - emozionato per l'onore di avere il grande maestro nella sua casa - preparò il tè con gesti piuttosto maldestri di fronte a Rikyu, che rimase impassibile. Quando furono sulla via di casa, i discepoli - dileggiando il povero contadino - dissero al maestro come avesse potuto quell'umile uomo invitare il grande maestro e servirgli il tè in quel modo. Sen No Rikyu rispose che quell'uomo aveva in realtà eseguito il Cha No Yu in modo impeccabile. Alla sorpresa dei suoi discepoli, il maestro aggiunse che quell'uomo gli aveva offerto il tè con sincerità e con il cuore, pertanto non aveva commesso alcun errore.


 

 Il consumo del tè in Giappone non è esclusivamente legato alla ritualità del Cha No Yu. La bevanda è consumata dai giapponesi anche in momenti meno formali e il consumo riguarda quasi esclusivamente il tè verde. Un altro paese dell'estremo oriente nel quale il tè assume un'alta importanza sociale è la Corea. Il tè fu introdotto nel paese nel VI o VII secolo d.C da alcuni monaci buddisti di ritorno dalla Cina. Anche in Corea - esattamente come in Cina e in Giappone - si pratica una cerimonia formale sulla preparazione e il servizio del tè. In Corea il consumo del tè riguarda quasi esclusivamente quello verde e la bevanda è parte integrante degli usi e della cultura del paese, la cui popolazione lo consuma - in genere senza ricorrere a cerimonie rituali - in diversi momenti della giornata. Anche a Taiwan la cultura del tè è un'espressione sociale molto importante e il consumo della bevanda è molto diffuso nel paese. Qui si produce e si consuma prevalentemente tè semifermentato - i cosiddetti Wu Long Cha, letteralmente tè drago nero - tuttavia anche il tè verde è piuttosto diffuso.

 Un altro paese di estrema importanza per la cultura del tè è l'India. A differenza degli altri paesi orientali - nei quali si coltiva la varietà Camellia Sinensis - qui si coltiva e si produce tè dalla locale varietà Camellia Assamica. È da questa varietà che si produce la maggioranza del tè nero esportato e consumato nei paesi Europei e del Nord America. Il consumo di tè in India è molto diffuso, un'abitudine che riguarda prevalentemente tè nero e che si registra in tutto il paese, così come nella vicina isola di Sri Lanka, altro importante produttore di tè. In India il tè è principalmente preparato con la semplice infusione delle foglie in acqua, tuttavia è piuttosto diffusa l'abitudine di aggiungere semi e spezie con lo scopo di aromatizzare la bevanda, così come di preparare l'infusione delle foglie nel latte anziché nell'acqua.

 

Il Tè nel Resto del Mondo

 Nonostante in Europa e nei paesi occidentali la cultura del tè sia stata fortemente condizionata dall'Inghilterra, il tè arriva per la prima volta nel vecchio continente con una nave Olandese. Fu infatti nel 1610 che per la prima volta le verdi e profumate foglioline di tè arrivarono in Europa, senza peraltro riscuotere successo. Fu solo verso il 1650 che il tè giunse in Inghilterra - all'epoca forte consumatore di caffè - e che lentamente divenne, grazie anche alla sua diffusione presso le classi nobili, la bevanda nazionale. Prima di giungere in Europa, il tè era già conosciuto nei paesi del medio oriente, le quali popolazioni sono ancora molto legate al consumo di questa bevanda. Sono molti infatti i paesi del medio oriente nei quali si consuma prevalentemente tè verde, spesso aromatizzato con foglie di menta e molto zuccherato, un'abitudine che si ritrova anche nei paesi del nord Africa.

 Fra i paesi nell'Africa settentrionale, è singolare il modo di preparare il tè in Tunisia, molto simile ai paesi di cultura araba - cioè molto dolce e aromatizzato con foglie di menta - al quale si aggiungono dei pinoli. Famosi consumatori di tè, il popolo dei Tuareg ha per questa bevanda una particolare predilezione. Il tè è generalmente servito alla fine di ogni pasto, in modo particolare dopo il pasto serale. I Tuareg sono soliti consumare tè verde - spesso aromatizzato con foglie di menta - che fanno bollire per tre volte con lo scopo di ottenere una bevanda sempre più delicata. Al termine di ogni ebollizione il tè viene alternativamente travasato in due caraffe, facendolo cadere dall'alto in modo da formare un'abbondante schiuma. I Tuareg sono soliti dire che la prima infusione - forte e scura - è dura come la morte, la seconda è forte come la vita e la terza - più delicata e leggera - è dolce come l'amore. Nei paesi arabi è consuetudine offrire il tè agli ospiti e la bevanda è usata anche per accompagnare i pasti, mentre nei bazar gli abili mercanti sono soliti offrire del tè ai propri clienti, durante le lunghe e caratteristiche trattative che precedono la vendita.

 La cultura del tè è molto diffusa e radicata anche in Russia. Il tè arrivò per la prima volta nel paese nel 1618, quando lo Zar Alexis ricevette in dono le foglioline dall'Imperatore della Cina. Più tardi, con l'aumentare dei consumi e della sua diffusione, il tè divenne una ricercata merce di scambio. La Zarina Elisabetta organizzava addirittura lunghe spedizioni di carovane dalla Cina con lo scopo di approvvigionarsi delle preziose foglie di tè. In Russia il consumo del tè è ancora oggi un importante aspetto sociale: ovunque nel paese sono diffuse le Chai-Naya, cioè le case da tè, proprio come in Cina. Il consumo del tè in Russia è strettamente legato al caratteristico samovar - un particolare bollitore di rame o di ottone che risale al XVII secolo - sopra il quale si trova una teiera contenente tè molto concentrato. Si versa circa un quarto di tè concentrato nella tazza - spesso anche in un bicchiere di vetro con il manico d'argento - e si riempie con l'acqua bollente prelevata dal rubinetto del samovar. Il modo tipico di bere il tè consiste nel mettere in bocca una zolletta di zucchero o un cucchiaino di marmellata, seguito da un sorso di tè, al quale è talvolta aggiunta una fetta di limone.

 L'Inghilterra è il paese che più di ogni altro ha condizionato la cultura del tè di tutti gli altri paesi europei. Provengono infatti dalla cultura inglese, l'abitudine di aggiungere il latte al tè e il five o'clock tea, un'usanza che trae origine dalle classi nobili inglesi, ancora oggi considerata come regola fondamentale per coloro che apprezzano consumare il tè alla moda inglese. Il consumo in Inghilterra riguarda quasi esclusivamente il tè nero, un'abitudine che condizionerà la diffusione del tè in tutti gli altri paesi d'Europa, così come il modo di preparare la bevanda. Nonostante in Inghilterra non esista una cerimonia formale del tè - come accade invece nei paesi orientali - il “rito” del five o'clock tea prevede regole sia per la preparazione del tè, sia per i cibi da servire con la bevanda e certi modi comportamentali. Il tè è la più antica bevanda del mondo - ovviamente dopo l'acqua - e la sua importanza è stata tale che ha contribuito alla formazione di riti, cerimonie e culture in ogni paese dove è stato introdotto. Nonostante le differenze sociali e culturali, in ogni paese del mondo, il tè rappresenta sempre un'occasione di pace e di tranquillità per sé e per gli altri, un modo per ritrovare sé stessi e per fuggire dalla frenesia dei tempi moderni, che l'uomo testardamente continua a imporsi. Anche questa è la magia delle piccole e profumate foglie di tè.

 



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Aquavitae

Rassegna di Grappe, Distillati e Acqueviti

 

I punteggi delle acqueviti sono espressi secondo il metodo di valutazione di DiWineTaste. Fare riferimento alla legenda dei punteggi nella rubrica "I Vini del Mese"



Grappa Spalletti, Tenute Folonari (Toscana, Italia)
Grappa Spalletti
Tenute Folonari (Toscana, Italia)
(Distillatore: Distillerie Bonollo)
Materia prima: Vinaccia di Sangiovese
Prezzo: € 6,50 - 70cl Punteggio:
Questa grappa si presenta incolore, limpida e cristallina. Al naso denota aromi intensi, puliti e gradevoli di prugna, amarena, miele, nocciola e liquirizia, con pungenza dell'alcol quasi impercettibile. In bocca è intensa con pungenza dell'alcol percettibile, buona corrispondenza con il naso, nota dolce equilibrata. Il finale è persistente con ricordi di prugna e liquirizia. Questa grappa è distillata con alambicco discontinuo a vapore in caldaie di rame. Alcol 40°.



Grappa di TorCalvano Fattoria di Gracciano Svetoni, Tenute Folonari (Toscana, Italia)
Grappa di TorCalvano Fattoria di Gracciano Svetoni
Tenute Folonari (Toscana, Italia)
(Distillatore: Distillerie Berta)
Materia prima: Vinaccia di Sangiovese
Prezzo: € 19,50 - 50cl Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
La grappa si presenta incolore, limpida e cristallina. Al naso rivela aromi intensi, puliti e gradevoli di prugna, amarena, violetta, liquirizia e anice, con pungenza dell'alcol quasi impercettibile. In bocca è intensa con pungenza dell'alcol percettibile, buona corrispondenza con il naso, nota dolce equilibrata, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di prugna e amarena. Questa grappa è distillata con alambicco discontinuo a vapore in caldaie di rame. Alcol 43°.



Grappa Cabreo Il Borgo, Tenute Folonari (Toscana, Italia)
Grappa Cabreo Il Borgo
Tenute Folonari (Toscana, Italia)
(Distillatore: Distillerie Berta)
Materia prima: Vinaccia di Cabernet Sauvignon e Sangiovese
Prezzo: € 19,50 - 50cl Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questa grappa si presenta incolore, limpida e cristallina. Al naso esprime aromi intensi, puliti e gradevoli di amarena, mirtillo, prugna, lampone e ciclamino, con pungenza dell'alcol quasi impercettibile. In bocca è intensa con pungenza dell'alcol percettibile, buona corrispondenza con il naso, nota dolce bilanciata, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di amarena, prugna e lampone. Questa grappa è distillata con alambicco discontinuo a vapore in caldaie di rame. Alcol 43°.



Grappa La Morbida, Roner (Alto Adige, Italia)
Grappa La Morbida
Roner (Alto Adige, Italia)
Materia prima: Vinaccia di Moscato Bianco e Chardonnay
Prezzo: € 13,10 - 70cl Punteggio:
Questa grappa è incolore, limpida e cristallina. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati di pera, mela, pesca, banana, ginestra, rosa bianca e miele, con pungenza dell'alcol quasi impercettibile. In bocca è intensa, pungenza dell'alcol percettibile e che tende a dissolversi rapidamente, buona corrispondenza con il naso, piacevole morbidezza e nota dolce bilanciata. Il finale è persistente con ricordi di pera, pesca e miele. Questa grappa è prodotta per doppia distillazione in alambicchi a bagnomaria. Alcol 40°.



Acquavite di Mele Caldiff Privat 2004, Roner (Alto Adige, Italia)
Acquavite di Mele Caldiff Privat 2004
Roner (Alto Adige, Italia)
Materia prima: Mele Gravensteiner
Prezzo: € 18,95 - 70cl Punteggio:
Alla vista si presenta con un colore giallo ambra intenso, limpida e cristallina. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti di mela, vaniglia, caramello, tabacco, liquirizia, fico secco, miele e nocciola, con pungenza dell'alcol quasi impercettibile. In bocca è elegante con sapori intensi, pungenza dell'alcol percettibile e che si dissolve rapidamente, ottima corrispondenza con il naso, piacevole morbidezza e nota dolce bilanciata, molto gradevole. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di mela, fico secco, liquirizia e miele. Un distillato ben fatto. Questa acquavite è prodotta per doppia distillazione in alambicchi a bagnomaria e matura per 2 anni in barrique. Alcol 43°.





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Wine Parade


 

I 15 migliori vini secondo i lettori di DiWineTaste. Per esprimere le vostre preferenze comunicate i vostri tre migliori vini al nostro indirizzo di posta elettronica oppure compilare il modulo disponibile nel nostro sito.


Posizione Vino, Produttore
1 Aglianico del Vulture La Firma 2002, Cantine del Notaio (Italia)
2 Amarone della Valpolicella Classico 1998, Santa Sofia (Italia)
3 Palazzo della Torre 2000, Allegrini (Italia)
4 Trento Talento Brut Riserva Methius 1998, Dorigati (Italia)
5 Colli Orientali del Friuli Rosazzo Bianco Terre Alte 2002, Livio Felluga (Italia)
6 Montepulciano d'Abruzzo Riparosso 2001, Illuminati (Italia)
7 Riesling Central Otago 2004, Felton Road (Nuova Zelanda)
8 Chablis Grand Cru Les Clos 2002, Domaine Billaud-Simon (Francia)
9 Brunello di Montalcino 1999, Castello Banfi (Italia)
10 Riesling Cuvée Frédéric Emile 1999, Maison Trimbach (Francia)
11 Amarone della Valpolicella Classico 2000, Zenato (Italia)
12 Harmonium 2001, Firriato (Italia)
13 Wine Obsession 2001, Vignamaggio (Italia)
14 Rêve 2001, Velenosi Ercole (Italia)
15 Edizione Cinque Autoctoni 2001, Farnese (Italia)

 in salita    in discesa    stabile    nuova entrata



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