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  ABC Vino Numero 40, Aprile 2006   
Napa ValleyNapa Valley  Sommario 
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Napa Valley

Non solo la più celebre area vitivinicola della California, ma anche degli Stati Uniti d'America, la Napa Valley è celebre per i suoi vini da uve internazionali e dal locale Zinfandel

 La Napa Valley è la zona vitivinicola della California più famosa e certamente anche di tutti gli Stati Uniti d'America. La fama di quest'area è tale che spesso la Napa Valley è considerata come sinonimo di vino Americano, tanto da mettere in ombra anche altre interessanti aree, non solo quelle della California. Fortemente basata sulla produzione vinicola dei più celebri vitigni “internazionali”, la Napa Valley è apprezzata nel mondo per lo stile altrettanto “internazionale” dei suoi vini, dai bianchi ai rossi, e perfino a vini spumanti prodotti con il sistema del metodo classico. Forse è proprio la mancanza di tradizioni antiche - esattamente come in altre zone vinicole di storia recente - che consente alla Napa Valley di adottare le più avanzate tecnologie e metodi di produzione, in questo supportata anche dal sistema di qualità americano - l'AVA (American Viticultural Area) - che lascia più spazio all'intraprendenza delle cantine piuttosto che a principi tradizionali.

 Tuttavia, in questo scenario “internazionale” e moderno, trova spazio anche un'uva antica e che oramai è considerata come autoctona degli Stati Uniti d'America: lo Zinfandel. Nonostante non sia ancora molto chiaro come e quando lo Zinfandel sia arrivato negli Stati Uniti d'America, si sono comunque formulate diverse supposizioni, fino anche a ritenere che esistano dei legami varietali con le uve Primitivo - tipica della Puglia - e il Plavac Mali, tipica della Dalmazia. Due uve analoghe le cui origini si fanno risalire allo Zagarese, un uva dei Balcani. Quello che è possibile stabilire con certezza è che lo Zinfandel è stato comunque introdotto dall'Europa e che era già nota negli Stati Uniti d'America già a partire dal diciannovesimo secolo e con la quale, già a quei tempi, si produceva vino. Qualunque siano l'origine e le cause che hanno portato quest'uva dall'altra parte dell'oceano Atlantico, oggi lo Zinfandel è considerato un'uva autoctona degli Stati Uniti d'America.


La Napa Valley
La Napa Valley

 La storia della California - dal punto di vista vitivinicolo - inizia molto prima del diciannovesimo secolo. Furono alcuni missionari francescani a introdurre - dopo la metà del 1700 - l'uva nelle terre della California. Dapprima fu introdotta l'uva mission, seguita da altre varietà di specie europee che, all'insaputa dei viticoltori della costa orientale, riuscì per la prima volta in terra d'America a produrre frutti e quindi vino. La storia della viticoltura e dell'enologia nella zona della Napa Valley, iniziò più tardi, esattamente nel 1838, quando George C. Yount piantò il suo primo vigneto con l'uva Mission. I primi risultati si concretizzarono nel 1840, quando dalle uve prodotte in questi vigneti si produssero i primi vini. La produzione di George C. Yount era destinata per uso personale e dovranno passare poco più di venti anni per vedere la nascita delle prime cantine commerciali.

 Nel 1861 fu infatti fondata la prima cantina commerciale della Napa Valley per opera di Charles Krug, seguita nel 1862 da Schramsberg, nel 1876 Beringer, Inglenook nel 1879 e Beaulieu Vineyards nel 1900. Lo sviluppo dell'enologia nella Napa Valley fu - a quei tempi - piuttosto rapido e concreto: nel corso di appena venti anni, si potevano contare in quest'area più di 160 aziende dedite alla coltivazione della vite e alla produzione del vino. La qualità dei vini dell'epoca non era certamente comparabile con quelli che si producono oggi nella Napa Valley, tuttavia la produzione vinicola cominciava ad assumere dimensioni importanti. La forte espansione fu bloccata negli anni 1880 - esattamente come in Europa - con l'arrivo della fillossera, che iniziò a devastare i vigneti della Napa Valley. Fu così annullato il paziente lavoro di selezione operato dai viticoltori della Napa Valley svolto sulle potenzialità delle varietà europee nelle diverse aree.


 

 La fillossera non fu comunque l'unico fattore che segnò un brusco arresto della viticoltura e della produzione vinicola nella Napa Valley. Quando si notarono i primi segni di ripresa, un altro determinante evento stava per condizionare lo sviluppo dell'enologia, non solo della Napa Valley, ma di tutti gli Stati Uniti d'America. Questa volta la responsabilità non fu di eventi naturali, ma per intervento dell'uomo e delle sue leggi. Dal 1920 e fino al 1933, la viticoltura e la produzione di vino, così come di qualunque altra bevanda alcolica, fu severamente limitata e ridotta dall'istituzione del proibizionismo, che vietava la produzione, il trasporto e la vendita di qualunque bevanda alcolica. Durante questo periodo, fu ammessa unicamente la produzione di vini sacramentali o comunque vini ai quali erano riconosciute proprietà terapeutiche. Il proibizionismo, che segnò la fine di centinaia di cantine, non segnò comunque il declino dei consumi - che di fatto in quel periodo aumentarono - lasciando campo libero alla produzione casalinga e clandestina.

 Non furono molte le cantine che sopravvissero alla fillossera prima e al proibizionismo dopo. Le poche che ci riuscirono, erano dedite alla produzione di vini sacramentali e alla vendita di uve a coloro che decidevano di produrre il vino in casa. Gli effetti di questi due eventi si faranno sentire per tutta la metà degli anni 1950, quando si contavano poco più di una dozzina di cantine in attività. Segni tangibili di ripresa si registrarono negli anni 1960, quando Joe Heitz fondò - nel 1961 - la “Heitz Wine Cellars”, nel 1966 la famiglia Davies riprese l'attività della Schramsberg, e nello stesso anno Robert Mondavi lasciò l'azienda di famiglia, la Charles Krug Winery, fondando la propria cantina. Negli anni successivi furono fondate molte cantine in tutta la Napa Valley, fino ad arrivare ai giorni nostri a circa 200 aziende che producono vino dalle uve provenienti dai vigneti coltivati in una superficie di oltre 13.700 ettari. Oggi la Napa Valley è considerata fra le aree vinicole più importanti del mondo, sia per qualità, sia per il suo modello enologico fortemente basato su criteri moderni e avanzati, in perfetto stile “internazionale”.

 

Classificazione della Napa Valley

 La Napa Valley si trova in California, a nord-est di San Francisco, e la sua area di produzione vinicola è riconosciuta dal sistema di qualità Americano come Napa Valley AVA (American Viticultural Area, Areea Viticolturale Americana). Il sistema di qualità AVA è stato introdotto nel 1983 con lo scopo di identificare i vini americani, seguendo i modelli utilizzati in Europa, come per esempio il sistema francese della AOC (Appellation d'Origine Contrôlée, Appellazione d'origine controllata). A differenza della maggioranza dei sistemi di qualità in vigore nei paesi europei, i criteri che regolano il sistema AVA sono piuttosto permissivi. Mentre nei sistemi di qualità europei, come per esempio in quello francese, sono definiti criteri e parametri più rigorosi e precisi, come per esempio le varietà di uve ammesse in una determinata zona, la produzione massima per ettaro e il volume alcolico minimo dei vini, il sistema AVA si basa essenzialmente sulla definizione geografica delle aree viticolturali.

 In accordo al sistema di qualità americano, l'unico requisito per un vino che riporta nell'etichetta la menzione di una specifica AVA, è che almeno l'85% dell'uva provenga dall'area viticolturale riconosciuta. Il riconoscimento di una nuova area è determinato dalla proposta dei viticoltori. La decisione viene presa in accordo all'esistenza di specifiche caratteristiche dell'area, condizioni topografiche, tipo del suolo e - in certi casi - precedenti storici. In molti casi è previsto che all'interno di un'AVA siano definite altre aree viticolturali, come nel caso della Napa Valley. La stessa Napa Valley è riconosciuta come AVA, e al suo interno sono definite le seguenti aree viticolturali: Atlas Peak, Oak Knoll District of Napa Valley, Oakville, Rutherford, Chiles Valley, Spring Mountain District, Diamond Mountain District, St. Helena, Howell Mountain, Stag's Leap District, Mount Veeder, Wild Horse Valley e Yountville.

 

Aree di Produzione

 L'area viticolturale della Napa Valley coincide praticamente con il territorio della contea di Napa, l'unica parte esclusa dall'AVA è una piccola parte di territorio che si trova nella parte nord-est del lago Berryessa. La Napa Valley si trova a nord-est della città di San Francisco, a partire dalla punta meridionale della baia di San Paolo, che confina appunto con la baia di San Francisco. L'area meridionale della Napa Valley - in accordo alle regioni climatiche della California - appartiene alla regione I, più fresca, mentre la parte settentrionale appartiene alla regione III, più calda. Nella Napa Valley è inoltre definito parte del territorio dell'AVA Carneros - con la restante parte nell'area di Sonoma - i quali vini non riportano in etichetta la menzione Napa Valley AVA, contrariamente a tutte le altre sotto zone AVA definite nella contea che invece hanno l'obbligo di menzione.

 Con l'eccezione dello Zinfandel, la viticoltura della Napa Valley è interamente basata sulle varietà internazionali di origine francese. Fra le uve a bacca bianca, circa il 65% dei vigneti piantati nella zona sono coltivati con Chardonnay. Fra le altre uve bianche, si coltivano inoltre Sauvignon Blanc, Chenin Blanc, Riesling, Sémillon e Gewürztraminer. Il Cabernet Sauvignon è l'uva a bacca rossa più coltivata nella Napa Valley, per una quota che supera il 50%. Le altre uve a bacca rossa tipica della Napa Valley includono Pinot Nero, Merlot, Zinfandel, Cabernet Franc e Petite Sirah, un'uva che non ha legami con la più celebre Syrah tipica della Valle del Rodano in Francia. Si ritiene - anche se si nutrono dubbi su questa teoria - che il Petite Sirah sia in realtà l'uva Durif, un incrocio fra le uve Peloursin e Syrah, prodotto in Francia negli anni 1880 dal dottor Durif, oramai pressoché scomparsa dai vigneti francesi.

 Nonostante la Napa Valley sia l'area viticolturale più celebre della California, qui si produce solamente il 4% del vino di tutto lo stato. L'area è infatti piuttosto ridotta e copre - da nord a sud - una distanza di circa 50 chilometri, e un'ampiezza variabile fra 1,5 e 8 chilometri. Le eruzioni vulcaniche che si verificarono in tempi remoti, hanno lasciato alla Napa Valley una diversità di suoli, appartenenti a otto delle dodici classificazioni geologiche conosciute. Una diversità geologica come questa consente di ottenere vini totalmente diversi anche a distanza di pochi chilometri, anche a causa della notevole differenza climatica della valle, più fresca a sud, nei pressi della baia di San Paolo, e più calda a nord. Nonostante la ricchezza geologica e la diversità climatica possano fare credere che nella Napa Valley si ottengono ottimi risultati con qualunque uva, in realtà i migliori vini sono indubbiamente quelli prodotti con Cabernet Sauvignon, tipici per la loro potente struttura e complessità, anche se in molti casi, si aggiungono Merlot, Cabernet Franc, Petit Verdot e Malbec.

 Fra le più importanti sotto zone AVA definite all'interno della Napa Valley si ricordano Atlas Peak, Stag's Leap District, Spring Mountain District, Mount Veeder, Howell Mountain, Rutherford e Oakville. L'area di Stag's Leap District - situata nella parte meridionale della Napa Valley - è caratterizzata dai suoi vigneti posti ai piedi delle colline rocciose e dai quali si producono i suoi famosi Cabernet Sauvignon. Altre aree celebri per i loro Cabernet Sauvignon sono Rutherford e Oakville. Fra i vini bianchi, lo Chardonnay è certamente la varietà più utilizzata e le migliori zone sono Mount Veeder, Spring Mountain e St. Helena. Altri vini interessanti sono prodotti con le uve Pinot Nero - in particolare nella zona meridionale, più fresca - e con lo Zinfandel, soprattutto nella aree più calde del nord. Definire uno stile della Napa Valley è piuttosto difficile poiché le diversità geologiche della zona e le differenze climatiche rappresentano fattori piuttosto variabili e con i quali ogni zona si differenzia, anche notevolmente, da tutte le altre.

 




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