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 Gusto DiVino  Condividi questo articolo     Sommario della rubrica Eventi Non Solo Vino 
  Eventi Numero 213, Gennaio 2022   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Addio a Lidia Bianco, Paladina del Ruché. A Lei si Deve il Riconoscimento della DOC nel 1987


 
Si è spenta a 78 anni Lidia Bianco, sindaca di Castagnole Monferrato per 25 anni e donna di cultura eccelsa, da sempre impegnata a valorizzare il vino locale e le bellezze del territorio. La sua lungimirante visione pose le basi per il successo enologico internazionale del Ruché. Verso la fine degli anni settanta infatti, con il parroco don Giacomo Cauda, si impegnò nella rivalutazione qualitativa del vitigno, fino a ottenerne nel 1987 la DOC, allora la più piccola denominazione d'Italia. Oggi il Ruché viene prodotto in soli sette comuni dell'astigiano e nel 2010 ha ottenuto la DOCG.
«La conoscevamo tutti personalmente – la ricorda Luca Ferraris, Presidente dell'Associazione Produttori del Ruché – io ero ragazzino e lei già mi parlava del potenziale del nostro vino, in cui ha sempre creduto e investito. La sua lungimiranza è stata per noi fondamentale perché ha portato il riconoscimento della denominazione, primo passo per far conoscere le nostre colline in tutto il mondo. Il suo sogno – continua Ferraris – era quello di vedere i diversi produttori riuniti con l'obiettivo di crescere assieme per far rifiorire il paese dopo l'industrializzazione degli anni 1960. Siamo fieri, come Associazione, di aver contribuito a realizzare un suo desiderio.»
Lidia Bianco, nonostante fosse astemia, amava il Ruché in quanto frutto più pregiato di una terra alla quale era profondamente legata. A lei si deve anche il premio culturale Castagna d'Or, creato nel 1982 e che ha premiato oltre 200 personaggi illustri nei diversi anni.
Eletta Sindaca nel 1978, ha guidato il comune di Castagnole Monferrato fino al 1995, con un nuovo ultimo incarico dal 1997 fino al 2002, quando ha passato il testimone all'attuale Sindaco Francesco Marengo.

Delle Venezie Pinot Grigio DOC: Anche nel 2021 Performance Importanti

La DOC delle Venezie si appresta a chiudere il suo quarto anno nel segno della positività, mantenendo un trend in costante crescita che riguarda sia gli imbottigliamenti sia le certificazioni. Nel periodo gennaio-novembre 2021, la più grande denominazione a livello nazionale del Pinot grigio che, con i suoi circa 27 mila ettari di vigneto, riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot grigio DOC di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, registra un +6% di imbottigliato, ovvero +97.322 hl sullo stesso periodo del 2020, per un totale di ben 1.728.517 hl messi bottiglia a una media di 157.138 hl/mese (oggi al 98,7% di tutto il Pinot Grigio DOC imbottigliato nel 2020). Una vera e propria corsa all'imbottigliamento quella della nuova stagione produttiva iniziata già a settembre – anticipando le operazioni di un mese rispetto allo scorso anno (e di due rispetto al 2019) – che si traduce in oltre 94 mila hl messi in bottiglia nell'ultimo trimestre.
Fa ben sperare anche il trend delle certificazioni che, a poche settimane dalla fine dell'anno, vede già certificato tra settembre e novembre – esclusivamente dall'ultima campagna produttiva – un totale di 362.855 hl, 206.647 dei quali sono stati certificati nel solo mese di novembre, che registra il valore più alto di sempre pari a un +22% di certificazioni sullo stesso periodo del 2020.
E a novembre il Pinot Grigio delle Venezie chiude anche l'intenso tour istituzionale e informativo promosso dal Consorzio di Tutela in Nord Europa, USA e UK, primi partner commerciali della Denominazione, che assorbono insieme oltre il 70% dell'intera produzione. Un trimestre ricco anche di attività promozionali che ha segnato un passaggio senza precedenti in termini di traguardi raggiunti e di consapevolezza da parte del consumatore internazionale, facendo guadagnare al Pinot Grigio delle Venezie (che, ricordiamo, solo nel 2020 ha concluso i percorsi di riconoscimento ufficiale di Denominazione e Consorzio) il podio rispetto all'enorme offerta internazionale della varietà.
Qualità nel bicchiere e territorialità garantita da tracciabilità e certificazione unite a una intensa attività promozionale sono quindi gli ingredienti del successo che accompagna il Consorzio a chiudere positivamente il 2021. A inaugurare il fitto calendario autunnale di eventi e manifestazioni è stato il Simply Italian Great Wines Scandinavia Tour 2021 organizzato da I.E.M (International Exhibition Management), che ha visto il Pinot Grigio DOC protagonista di due masterclass aperte a un pubblico B2B e media a Oslo e Copenaghen, rispettivamente il 20 e il 22 settembre 2021. Non tra i primissimi mercati della DOC delle Venezie, ma senza dubbio i due Paesi rappresentano un punto di forza per l'export del vino italiano, con un consumo pro-capite, per quanto riguarda soprattutto la Danimarca, molto elevato, fra i primi 10 posti a livello globale (dati al 2020).
Il Consorzio è volato poi a Londra per incontrare il media partner The Drinks Business in occasione della manifestazione b2c The Wine & Spirits Show in programma dal 15 al 17 ottobre 2021 al Chelsea Old Town Hall. Qui il MW Patrick Schmitt ha condotto due masterclass dedicate alla DO che hanno registrato un “tutto esaurito” per un totale di 100 partecipanti seduti ai banchi d'assaggio. Sempre nella Capitale, il 21 ottobre la DOC delle Venezie si è presentata anche a un pubblico di operatori, giornalisti e opinion leader nell'ambito della tappa londinese del Simply Italian Great Wines Northern Europe Tour 2021: importante occasione di approfondimento sulle diverse sfumature di colore – dal bianco al ramato – tipiche della varietà, che affonda le sue radici in secoli di tradizione e viticoltura del Nordest. Il Consorzio ha infine partecipato per la prima volta a Taste of London, Festive Edition (Tobacco Dock, 18-21 novembre 2021), manifestazione enogastronomica di punta dell'autunno londinese che ha aperto le porte a circa 25mila foodies e wine & spirits enthusiasts.
Il Regno Unito, secondo più grande importatore di vino al mondo, rappresenta anche il secondo mercato di riferimento per il Pinot Grigio delle Venezie, con un assorbimento di circa il 27% della produzione della DOC. Per ora, nonostante gli oneri burocratici relativi all'import del vino causati dalla Brexit, sembra che il comparto nazionale non solo stia resistendo, ma che, anzi, nel primo semestre del 2021 abbia registrato un piccolo incremento delle esportazioni (Confagricoltura, luglio 2021).
Negli Stati Uniti, nuovamente in collaborazione con I.E.E.M. (International Event & Exhibition Management), il Pinot Grigio DOC ha partecipato, il 25 e il 27 ottobre 2021, alle due tappe di New York e San Francisco del Simply Italian Great Wines US tour 2021, organizzando due seminari rivolti a operatori, stampa ed esperti del settore. «Gli Stati Uniti – dichiara Albino Armani, Presidente del Consorzio DOC delle Venezie – sono il nostro mercato di riferimento con una quota che supera il 40% sul totale dell'export della nostra DOC. Qui troviamo certamente un consumatore attento ed esigente, con una discreta consapevolezza del prodotto enologico e, quindi, una certa predisposizione a cogliere tutte le implicazioni e le specifiche contenute nel concetto di Denominazione d'Origine. I consumatori americani si dimostrano sensibili ai valori della DOC e questo, nel caso specifico del Pinot Grigio delle Venezie, rappresenta per noi uno stimolo per un'ulteriore crescita nell'immediato futuro, per rendere sempre più familiare agli acquirenti americani il concetto di certificazione, di sicurezza, di controllo e di elevata qualità del nostro prodotto». Il Consorzio tornerà negli USA già a febbraio 2022, per una serie di eventi in programma a Miami, Florida.
Non mancano commenti positivi anche da parte dei media statunitensi. Lo scorso agosto la DOC è stata infatti protagonista di un approfondito seminario condotto dalla giornalista esperta e wine educator Regine Rousseau, nell'ambito della Wine Media Conference (Eugene, OR), il più grande evento del settore rivolto esclusivamente a giornalisti e blogger. «A partire dall'annata 2017, la regione ha imposto un sistema di certificazione a “beneficio del consumatore”. Regine T. Rousseau, wine writer & educator, li chiama “vini che sollevano l'umore” e ricorda ai consumatori di cercare sempre la fascetta di stato, a garanzia del complesso sistema di certificazione e tracciabilità riconducibile alla Denominazione d'Origine», si legge in un articolo pubblicato su Forbes, a cura della giornalista Jill Barth.
«Forti dei grandi risultati raccolti negli ultimi mesi, con l'inizio imminente della campagna di commercializzazione 2022, siamo pronti a realizzare nuovi progetti di comunicazione on e off-line con brand ambassadors selezionati dal nostro CdA in paesi come USA, Canada, Russia, Giappone, UK ed Est Europa» conclude Nazareno Vicenzi, Area Tecnica del Consorzio di Tutela.

Vini d'Abruzzo: la Promozione Trascina l'Export Imbottigliato in Linea con gli Ultimi Anni

La fine dell'anno è tempo di bilanci per l'enologia abruzzese e quelli presentati dal Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo sono più che soddisfacenti, con l'export che paga l'impegno delle molteplici attività di promozione all'estero, continuate anche durante la pandemia.
In particolare, l'analisi realizzata dall'Osservatorio Permanente Wine Monitor Nomisma – attivato nel 2019 dal Consorzio per rilevare in modo puntuale i trend dei vini regionali sui principali mercati e attuare una strategia di promozione e comunicazione sempre più efficace – mette in evidenza la ripresa dell'export nel 2021 (+10% rispetto al 2020) nei principali Paesi target per un fatturato complessivo superiore ai 205 milioni di euro: Germania (+25%), Usa (+12%), Svizzera (+45%), Cina (+33%), Giappone (+26%).
«In realtà i vini abruzzesi avevano subito solo una leggera riduzione dell'export in termini di valore tra il 2019 e il 2020, di poco superiore all'1%, soffrendo molto meno di altre regioni italiane la contrazione degli scambi internazionali. Certamente è l'effetto del trend che ha portato dal 2010 a oggi a una crescita del 90% delle esportazioni dei nostri vini», afferma Valentino Di Campli, presidente del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo.
Bene anche il mercato nazionale dove, dopo il boom generale delle vendite di vino nella distribuzione moderna fino ai primi sei mesi del 2021 e il tendenziale riallineamento verso i valori pre-pandemia nel terzo trimestre, il Montepulciano d'Abruzzo si mantiene invece su livelli superiori a quelli del 2019.
Negli ultimi quattro anni (2018-2021, periodo cumulato gennaio-settembre), le vendite della principale Denominazione regionale (ora pari a 43 milioni di euro) sono cresciute del 12% a valore per quanto riguarda il totale dei formati e del 6% in relazione alle bottiglie (da 0,75 litri). Al di là del trend complessivo, nel 2021 si registra un calo delle vendite nelle fasce di prezzo più basso (le bottiglie sotto i 3 euro, destinate principalmente al canale Discount, in linea con la tendenza nazionale) e un parallelo incremento in tutte le altre. In particolare le bottiglie di Montepulciano d'Abruzzo di prezzo superiore ai 7 euro hanno raddoppiato le vendite nel periodo analizzato.
«Questo trend ci lascia ben sperare per il futuro e comincia a ripagare gli sforzi fatti da anni per riposizionare i vini d'Abruzzo e per dare sempre più valore al lavoro dei nostri produttori» commenta Di Campli sottolineando come la “premiumisation” dei consumi in Italia sta interessando anche il Montepulciano d'Abruzzo, vino portabandiera della regione e attorno a cui ruota gran parte della programmazione promozionale del Consorzio per aumentarne anche la percezione da parte di operatori e wine lover. La crescita delle vendite dei vini abruzzesi collocati nelle fasce più alte di prezzo ha portato a un aumento del prezzo medio delle bottiglie della denominazione regionale vendute in GDO pari al 19% e questo è un segnale molto importante». Anche per quanto riguarda l'imbottigliamento Di Campli spiega: «Se a questo aggiungiamo che il trend a 12 mesi della richiesta di fascette per le diverse Denominazioni fa registrare una continuità con gli ultimi due anni, nonostante il Covid, possiamo affermare che l'interesse nazionale e internazionale per la nostra produzione enologica, con il Montepulciano d'Abruzzo in testa, sta percorrendo una strada ormai ben delineata».
Sono risultati che non arrivano per caso, ma frutto del lavoro portato avanti negli anni dal Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo e sostenuto dai soci, cresciuti nell'ultimo triennio del 20% fino agli attuali 204, rappresentanti di oltre 4.000 produttori di uve DOC e IGT. Con un fitto programma promozionale che non si è mai fermato, nonostante la pandemia, il Consorzio ha puntato sia sui mercati internazionali sia su quello interno: masterclass e attività dedicate per raccontare i vini d'Abruzzo a buyer, operatori e wine lover si sono susseguite in Italia e nel mondo, dal Giappone al Canada, dagli Usa alla Cina al Nord Europa.

Presentato il Nuovo Marchio “Sorì Eroici” dei Comuni del Moscato

Una delegazione rappresentativa dell'Associazione Comuni del Moscato, formata dal presidente Alessio Monti e dagli amministratori Luca L. Tosa, Gabriele Saffirio e Bruno Penna, è stata ricevuta lunedì 20 dicembre dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. L'occasione è servita a presentare al presidente Cirio il nuovo progetto del marchio collettivo “Sorì Eroici”, frutto di un grande lavoro e di importanti partnership, che è decollato nello scorso mese di settembre attraverso l'adesione dei primi tredici produttori, che imbottiglieranno il loro vino dell'ultima vendemmia con questo prestigioso contrassegno.
Il progetto “Sorì Eroici” è stato accolto con entusiasmo e notevole interesse da Cirio, che ha offerto subito all'Associazione e alla Commissione che hanno ideato il marchio, una visione “regionale” e quindi una riflessione di quanto potrebbe estendersi questa certificazione, invitando ad approfondire le diverse realtà di territorio con versanti impervi coltivati a vigneto.
Ma prima ancora di questo, si è constatato insieme quanto sia importante evidenziare l'aspetto della qualità, quale primo e importante messaggio che il marchio intende offrire: un chiaro segnale offerto al consumatore, l'identità di un prodotto che è certamente figlio dei “sorì” e quindi rappresentativo di vigneti su versanti particolarmente soleggiati, dove l'uva è coltivata con cura e tradizionale dedizione, ma anche e soprattutto dove la qualità raggiunge altissimi livelli.
La qualità, così come già annunciato tra le intenzioni del progetto, sarà un elemento determinante per contraddistinguere il prodotto, e così anche nella comunicazione che si svilupperà lungo il cammino di questo nuovo marchio collettivo. E la Regione Piemonte sarà al fianco dell'Associazione, offrendo il sostegno necessario nelle varie forme, anche nell'allestimento della visibilità che si vorrà dare al marchio nei prossimi appuntamenti di settore di carattere internazionale.

 


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