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 Gusto DiVino  Condividi questo articolo     Sommario della rubrica Eventi Non Solo Vino 
  Eventi Numero 237, Marzo 2024   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Maremma Toscana: 2023 Complicato ma l'Imbottigliato Regge


 
La DOC Maremma Toscana ha concluso l'anno 2023 con l'imbottigliamento che segna un +1,54% rispetto allo scorso anno consolidando la sua posizione di Denominazione particolarmente dinamica nel panorama vinicolo nazionale nonostante l'annata molto complicata dal punto di vista dei mercati.
«Anche se i dati dell'imbottigliato non rappresentano i dati di vendita, il nostro piccolo incremento testimonia la costante crescita e l'impegno degli operatori del settore nella valorizzazione dei vini maremmani», spiega Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana. «In uno scenario nazionale che vede il settore in flessione – con la stessa Toscana che cala circa del 7% – possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti seppur con qualche preoccupazione; la nostra è una Denominazione giovane che da qualche anno spicca per dinamicità, vi è molto interesse da parte dei consumatori in cerca di novità e questo credo giochi a nostro favore, oltre a produrre vino in uno dei territori più belli e incontaminati di tutto il Paese» racconta Mazzei convinto che l'ampia proposta di vini bianchi e rosati, di grande qualità, possa essere una carta vincente per soddisfare i nuovi trend di consumo che vanno appunto anche in questa direzione.
«È stata davvero un'annata complicata dal punto di vista dei mercati che hanno rallentato quasi ovunque; così come confermano gli ultimi dati dell'Osservatorio Economico del Consorzio che parlano di vendite in calo anche nell'ultimo trimestre dell'anno appena concluso» aggiunge Mazzei che, con un moderato ottimismo, fa un'analisi dello scenario di settore affermando che: «Una delle cause principali del rallentamento dei mercati è stata l'erosione delle scorte dovuta all'incremento dei tassi di interesse, che speriamo possano iniziare a scendere nei prossimi mesi».
Per quanto riguarda l'imbottigliato 2023, andando nel dettaglio delle singole tipologie, è il Vermentino a registrare la performance migliore. «Tra versione “di base” e tipologia Superiore, di recente introduzione, il Vermentino arriva a toccare la cifra record di 16.573 ettolitri per oltre 2.200.000 bottiglie, rappresentando il 32% del totale della DOC. Questo risultato è ancora più significativo considerando che l'anno precedente aveva chiuso con 14.119 ettolitri. Il Vermentino si conferma non solo come la tipologia più imbottigliata della Maremma Toscana ma registra anche il dato più alto di sempre, superando i 15.025 ettolitri del 2022», conferma Luca Pollini direttore del Consorzio.
Al secondo posto in termini di quantità troviamo la tipologia Rosso che, considerando anche il Rosso Riserva, arriva a 14.889 ettolitri. Questi numeri indicano appunto una varietà di scelte apprezzate dai consumatori, evidenziando la diversificazione delle tipologie prodotte sul territorio. Un'ulteriore nota positiva è rappresentata dall'aumento del Ciliegiolo, seppur con quantità decisamente inferiori (3.163 ettolitri) rispetto alle tipologie citate prima, che consente a questo vino – che sta riscuotendo sempre più interesse – di posizionarsi al quarto posto tra le tipologie della DOC.
«La costante ricerca della qualità e l'impegno dei viticoltori del territorio posizionano la Maremma Toscana tra le destinazioni vinicole più attrattive soprattutto per chi presta attenzione all'enoturismo sostenibile: qui la viticoltura è infatti inserita in un contesto ambientale meraviglioso dove regna la biodiversità e dove vi è una pressoché totale assenza di industrie», racconta Mazzei.
La provincia di Grosseto – dove si sviluppa la DOC – è un esempio vivente di natura conservata e ormai da anni i mari della costa sono riconosciuti come i più puliti d'Italia. La viticoltura ben si inserisce in questa cornice senza risultare invasiva: su 450.000 ettari di superficie totale, infatti, oltre 200.000 sono occupati da boschi (per quasi l'80% da boschi di latifoglie), 55.000 da seminativi, leguminose e altre colture agricole, 16.500 da oliveti e solo il 2% (per 9.000 ettari) da vigneto. Altro dato importante, che pone la Maremma come territorio tra i più “green” della Toscana, è la percentuale di terreni condotti con metodo biologico o in conversione al Bio rispetto al totale della SAU (superficie agricola utilizzata), ben il 44% contro una media toscana che non arriva al 40%, con 2.829 aziende BIO su 9.845 presenti in tutta la Regione.
Nel 2023 il progetto Virtual Telescope ha dichiarato che in Maremma Toscana si trova il cielo notturno più puro e stellato dell'Italia peninsulare, per via delle caratteristiche rurali del territorio che determinano una quasi totale assenza di inquinamento luminoso, insomma, una vera e propria oasi delle stelle. Tutto ciò contribuisce al mantenimento della biodiversità.
Oggi il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana conta 467 aziende associate, di cui 350 viticoltori, 1 imbottigliatore e 116 aziende che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini, per un totale di circa 7 milioni di bottiglie prodotte all'anno. La DOC Maremma Toscana è la sesta tra le Denominazioni Toscane per imbottigliamento.

il Consorzio delle Venezie Accoglie Positivamente le Nuove Tecniche Genomiche

Il Consorzio di Tutela DOC Delle Venezie accoglie favorevolmente il voto dei giorni scorsi del Parlamento europeo in merito alle nuove tecniche genomiche, un testo particolarmente atteso, approvato con 307 voti a favore, 263 contrari e 41 astenuti. Si attende ora il trilogo, il negoziato cui prendono parte le tre istituzioni UE con l'obiettivo di condividere e chiudere l'accordo politico sulla proposta legislativa.
«Le sfide imposte dal cambiamento climatico in atto e dagli orientamenti della politica europea impongono un cambiamento anche rispetto al ruolo della genetica – ha detto il Presidente del Consorzio Albino Armani – e in quest'ottica il via libera del Parlamento europeo rappresenta un passo avanti importante verso un modello più sostenibile e in grado di tutelare la capacità produttiva delle imprese vitivinicole».
«In un contesto nel quale gli effetti dei cambiamenti climatici sono già realtà – ha affermato Stefano Sequino, Direttore del Consorzio – le nuove tecnologie genetiche non-Ogm possono dare un importante contributo in termini di maggiore capacità di adattamento alle fitopatie della vite, che sempre più spesso causano gravi danni ai vigneti e ingenti cali di produzione, così come alla siccità. Si tratta – ha concluso Sequino – di un tema strategico per il futuro della viticoltura e per questo occorre sollecitare la ricerca e, con approccio altrettanto scientifico, il dibattito a tutti i livelli».
Si auspica ora in un proficuo confronto che porti alla definizione dell'accordo politico prima della scadenza dell'attuale legislatura.

V come Vigneto Valcalepio

Il 2024 in Valcalepio sarà un anno all'insegna della viti-cultura. «Nessuno stravolgimento rispetto al passato – commenta il Presidente Marco Locatelli – bensì una sempre maggior volontà di sottolineare le fondamentale importanza dell'universo vigneto all'interno del mondo Vino. Perché è si importante la bottiglia, l'aspetto, l'etichetta, la comunicazione ma è assolutamente di primaria importanza il vino. E il vino si costruisce in vigna».
Il Consorzio Tutela Valcalepio ha sempre posto grande attenzione al vigneto. Già 20 anni fa veniva distribuita sul territorio una serie di centraline meteo in grado di fornire i dati di temperatura, umidità e piovosità in tutta la zona del Valcalepio. «Questo è un aspetto importante – ricorda l'enologo Sergio Cantoni, membro del Comitato Tecnico consortile – perché Valcalepio è una zona poco profonda ma molto lunga e questo origina notevoli variabilità in questi dati. Proprio per sostenere i produttori nella corretta lettura dei dati delle centraline e per rispondere alle domande dei produttori, il Consorzio ha messo a disposizione dei produttori un'assistenza agricola consortile». Un agronomo a disposizione dei produttori, quindi, che, utilizzando i dati delle centraline, compila un bollettino settimanale che fornisce alle aziende consigli sulle lavorazioni e sui trattamenti da effettuare.
«Si tratta di un supporto indispensabile – chiosa Cantoni – Lo scorso anno, ad esempio, è stato molto difficile a causa di una elevata piovosità. Il nostro territorio è riuscito a evitare problematiche e a produrre uva sia qualitativamente che quantitativamente di altissimo livello».
Sempre proseguendo su quello che è un percorso di ventennale attenzione al vigneto, il Consorzio Tutela Valcalepio ha messo in campo un ulteriore supporto alle aziende: un corso di potatura e di micro chirurgia per migliorare l'approccio delle aziende alle problematiche produttive e alle malattie del legno (mal dell'esca, flavescenza).
«Il corso, organizzato dal Consorzio e affidato alla società UvaSapiens – ha precisato il presidente Locatelli – è aperto a tutti i produttori della Valcalepio, soci e non soci del Consorzio proprio nell'ottica di lavorare per il meglio del nostro territorio e della nostra produzione enologica».
Per dare ancora una maggior rilevanza a questa sempre rinnovata attenzione consortile, il progetto di comunicazione che vedrà impegnato il Consorzio Tutela Valcalepio nel 2024 sarà incentrato proprio sulla viti-cultura e sulla divulgazione enologica con post e approfondimenti dedicati alle pratiche e alle tecniche legate al vigneto. «Ci siamo resi conto – aggiunge Cantoni – che tanto spazio viene dato alla degustazione del vino, ma spesso si ignora come quel vino sia arrivato nel bicchiere. È importante per Valcalepio ricordare che tutto parte dalla vigna, tutto parte dal territorio». Nel caso di Valcalepio si potrebbe dire che tutto nasce nel Giardino di Bergamo.

Vino Nobile di Montepulciano: in Trenta Anni +98,8% di Produzione

L'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano raggiunge con il 2024 un importante traguardo: era infatti il 1994 quando, pur con un format diverso da quello attuale, i produttori si riunirono per raccontare l'annata alla stampa e agli operatori. Da allora numerosi cambi di sede, dalla sala del Consiglio Comunale a una tensostruttura in Piazza Grande, arrivando in Fortezza, la casa del Vino Nobile di Montepulciano. Quest'anno già dalle giornate degli operatori e appassionati, la manifestazione organizzata dal Consorzio ha visto un cambio di passo. «Con la sua lunga storia l'Anteprima del Vino Nobile è a tutti gli effetti uno degli eventi vinicoli italiani di riferimento dedicati a una singola denominazione, quest'anno in particolare per la ricorrenza dei 30 anni abbiamo voluto promuovere dei focus già a partire dalle giornate per gli operatori, coinvolgendo le associazioni di sommelerie italiane, e con la giornata della stampa, oltre al ritorno delle stelle con un nuovo impianto, daremo infatti il valore all'annata in commercio e non alla vendemmia, comincia un vero e proprio nuovo corso di questa manifestazione», commenta il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi.
Ecco come cambia la denominazione in trenta anni. Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha analizzato con i propri soci alcuni numeri. A partire dalla produzione: nel 1994 sono state prodotte 3,4 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 156.400 di Rosso di Montepulciano. Oggi siamo a 6,9 milioni per il Vino Nobile (+98,8%) e 2,6 milioni per il Rosso di Montepulciano (+1562%). Anche il numero di produttori è variato: nel 1994 il Consorzio aveva 44 soci, oggi ne conta 81. Di certo è che in trent'anni le aziende sono cresciute tutte quante, qualcuna oggi conta 80 dipendenti, qualcuna oltre 60 e comunque la dimensione media a Montepulciano è di 15 dipendenti, contro poco meno di 6 dell'inizio dell'attività. Una crescita dovuta anche agli investimenti fatti dalla loro fondazione: il 40,9% delle aziende del Vino Nobile di Montepulciano ha investito in trent'anni per più di 5 milioni di euro, il 50% meno di 5 milioni di euro. Investimenti che per l'86,4% sono andati per il miglioramento della sostenibilità dell'azienda, il 68,2% in innovazione, il 72,7% alla pari tra accoglienza e promozione. E quando si parla di promozione c'è stata una crescita negli ultimi trenta anni. Agli inizi il 18,2% partecipava a una media di 4 eventi all'anno, sia Italia che estero, il 13,6% a tre eventi, il 9,1% a due, tutti gli altri a un evento, molti all'Anteprima e al Vinitaly. Con gli anni anche la promozione ha avuto sempre più spazio e oggi c'è chi arriva addirittura a partecipare a 30 eventi all'anno, con una media che arriva a 7 partecipazioni contro le 2 degli inizi. Tra i valori caratterizzanti il Vino Nobile di Montepulciano, indubbiamente “tradizione” è quello maggiormente iconico (il 72,7% delle aziende ha scelto questo termine per definire il proprio vino), ma ci sono anche “territorio” (63,6% delle aziende) e “sostenibilità” (18,2%). E se in questi anni il sistema Vino Nobile di Montepulciano è cresciuto molto, anche per il futuro il sentiment dei produttori è ottimistico. Per il 95,5% infatti, la denominazione continuerà a crescere. E la crescita sarà prevalentemente in riconoscibilità e valore entrambe le voci al 54,5%, seguite da una crescita del mercato (50%) e del brand (45,5%).
Il Vino Nobile di Montepulciano oggi, valore per il territorio. Un miliardo di euro circa. È questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell'economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.102 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano DOCG, mentre 214 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano DOC. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 81 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2023, in linea con i numeri degli ultimi anni, sono state immesse nel mercato 6,9 milioni di bottiglie di Vino Nobile e 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano.
Il 2023 è stato un anno di ulteriore crescita in valore per il mercato del Vino Nobile di Montepulciano. Dall'anno della pandemia è in continuo sviluppo il mercato interno che cresce nei numeri. Per quanto riguarda l'export lo scorso anno ha rappresentato il 66% (negli anni passati si era arrivati al 78%), mentre il restante 34% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2023 ha ormai superato il 30%. Per quanto riguarda il mercato nazionale, inoltre, le principali vendite sono registrate in centro Italia (61%) e in particolare in Toscana per il 42%. Al nord viene venduto il 33% e al Sud il 6,30%. Per quanto riguarda l'estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. In America (tra Nord e Sud) va il 35% dell'export, in Europa (esclusa Italia) il 29,2%. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 38% della quota esportazioni. In crescita continua, anche rispetto al 2022, è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 27,5% dell'export del Vino Nobile di Montepulciano. Successo anche per i mercati asiatici, balcanici ed extra Ue con oltre il 3% delle esportazioni. Continua il trend di crescita del Canada che da solo vale circa il 5% delle esportazioni. Un dato davvero significativo è la fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 44,7% delle vendite, mentre a livello internazionale rappresenta oltre il 70%.



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