Il vino sta guadagnando sempre più i favori della gente e, con questa, anche
l'attenzione dei mezzi di comunicazione, questo prodotto, che fino a qualche
decina di anni fa sembrava essere destinato ad un ruolo marginale sia
dell'economia, sia della cultura, sta diventando un vero e proprio fenomeno di
massa. Sembra che la diffusione del vino abbia, in un certo senso, seguito
quella dei programmi televisivi dedicati alla cucina, così come i crescenti
spazi che la stampa dedica a rubriche di cucina e di vino; oggi, praticamente
ogni rubrica televisiva o su carta stampata che si occupa di cucina dedica ampi
spazi al vino e al suo abbinamento con il cibo. Buon segno, certamente, ma
soprattutto, segno che la richiesta di una maggiore conoscenza e cultura sul
mondo dell'enogastronomia è un'esigenza di molti.
La stessa sorte è toccata, per così dire, anche ai vari corsi propedeutici e di
preparazione alla degustazione organolettica del vino, riscuotono un buon
successo, la gente li segue, la gente vuole sapere di più e, se i consumatori
diventano più accorti ed esigenti, coloro che lavorano nel settore
enogastronomico, come enoteche, ristoranti, wine bar e locali dove si vende in
qualche modo vino, sono costretti a migliorare e approfondire le proprie
conoscenze se non vogliono correre il rischio di rimanere esclusi
dall'opportunità offerta dal momento. La trasformazione ha, per forza di cose,
coinvolto anche chi produce vino, coloro che erano prevalentemente orientati
sulle alte produzioni, con poca attenzione sulla qualità, hanno dovuto rivedere
in gran parte, se non completamente, le loro strategie e metodologie di
produzione in modo da non essere esclusi. La quantità nel vino sembra che non
paghi più se non in piccoli e oramai rari casi, ciò che i consumatori
richiedono maggiormente sono vini di qualità, tanto da fare pensare che,
finalmente, il motto bere poco e bere bene sia diventato una sorta di
credo per gli appassionati di vino.
Entrando in un wine bar o in un ristorante, sovente si vedono gruppi di persone
che consumano i loro pasti accompagnandoli con un vino, una bottiglia al centro
del tavolo che probabilmente sarà equamente divisa fra i quattro o più
commensali, considerando che da una bottiglia da 0,750 litri si servono in
media 8-10 bicchieri normali, è verosimile pensare che ognuno berrà meno di
200 ml di vino, una quantità che è ancora considerata tollerabile, soprattutto
se consumata durante i pasti, e, in accordo a ricerche mediche e scientifiche,
non dannosa o nociva all'organismo. Lo stesso accade se si osservano gruppi di
giovani che frequentano wine bar; piuttosto che concedersi ingenti quantità di
bevande alcoliche, preferiscono acquistare una bottiglia di vino, di buon vino,
dividono la spesa fra tutti i componenti del gruppo, e si limitano a bere uno o
due bicchieri, magari accompagnandoli a qualche pietanza, e poi, si spera, si
fermano li.
Sembrerebbe che la tendenza del bere poco e bere bene stia diventando
sempre più diffusa, eppure, sono noti a tutti i devastanti effetti e le
catastrofiche conseguenze dell'alcolismo; il bere senza moderazione vino, o
qualunque altra bevanda alcolica, porta dal piacere del buon vivere alle
sofferenze di una vita maledetta. Un paradosso che pesa come un macigno sulle
spalle di ogni appassionato di vino e, non da ultimo, sulla società. Non va
dimenticato nemmeno questo aspetto e, soprattutto, è bene ricordare che l'alcol
è una sostanza velenosa e tossica, seppure piacevole in dosi tollerabili, ma
comunque pericolosa. Questo, va da se, quando assunto in dosi massicce e senza
moderazione. L'alcol, inutile nasconderlo, ha gettato nella disperazione diverse
famiglie e ha reso disgraziata la vita di molti individui. Non dimentichiamo
nemmeno questo.
Il piacere di un buon bicchiere di vino, lasciarsi cullare dai suoi
affascinanti aromi e appagarsi del suo sapore è un piacere, un vero piacere che
certamente conosciamo tutti e al quale probabilmente non sappiamo rinunciare,
tuttavia questo piacere rimane tale solo e solo se si ha la giusta cognizione e
la giusta lucidità per poterlo apprezzare. Non va dimenticato che bere troppo,
per effetto dell'alcol, non solo diminuisce le capacità psicofisiche di un
individuo, ma progressivamente abbassa anche la capacità e la sensibilità
sensoriale; più si beve vino e meno si sapranno apprezzare e cogliere i suoi
profumi e i suoi gusti. Dovrebbe essere, questo, una sorta di avvertimento che
il corpo comunica per dire che è giunto il momento di fermarsi. Questo è un
rischio che ogni degustatore di vino professionista conosce e cerca di evitare
proprio per garantire l'attendibilità e la serietà del suo lavoro.
La cultura del buon bere passa anche per la consapevolezza di ciò che si fa
ogni volta che si decide di bere vino, dei piaceri che questo può regalare e
dei rischi che si potrebbero correre nel caso in cui se ne abusi. La medicina
ha riconosciuto, e continua a riconoscere, i benefici che questa millenaria
bevanda può donare all'organismo, si sa che quando il vino è consumato sempre e
comunque con moderazione, è capace di prevenire certi disturbi del cuore, fra
questi l'infarto, migliora la circolazione sanguigna e aiuta la prevenzione di
alcune forme tumorali. Questo sempre e comunque quando è consumato con
moderazione. Se ascoltiamo l'autorevole voce della medicina che ci ricorda dei
vantaggi di un consumo intelligente e moderato, è bene ricordare anche
l'altrettanto autorevole voce della medicina che ci mette in guardia dai rischi
conseguenti dall'abuso. Anche questo è cultura del buon bere. Non è solo
cercare, acquistare e conoscere i buoni vini, non è mostrare una cultura e una
conoscenza sull'argomento vino, è anche e soprattutto ricordarsi che la
moderazione è parte integrante di questo tipo di cultura. Questo è qualcosa che
si è sempre saputo, anche in mezzo ai tanti e saggi modi di dire, fra i tanti
proverbi delle culture popolari ne troviamo diversi che ci ricordano il buon
uso del vino. Fra tutti, il celebre chi non beve vino è una pecora, chi lo
beve in giusta misura è un leone, chi ne beve troppo è un asino, con tutto il
rispetto per gli animali coinvolti in questa pillola di saggezza popolare.
Se ci sentiamo uomini e donne appartenenti alla cultura del buon bere, se
riteniamo di essere degni sostenitori del vino, ricordiamoci anche di essere
intelligenti e degni sostenitori della moderazione, un rispetto che dobbiamo
principalmente a noi stessi e un rispetto che dobbiamo a chi produce vino di
qualità e lo produce anche con l'intento di creare qualcosa di unico e
particolare che possa essere apprezzato. La cultura del buon bere è anche
questo.
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