Uno dei tanti positivi effetti del rinnovato interesse per il vino è la
crescente curiosità della gente sull'argomento e, con questo, anche agli altri
argomenti che sono ad esso legati, come le tradizioni gastronomiche e
folcloristiche, una maggiore attenzione, o almeno il tentativo di porre
maggiore attenzione, su ciò che si mangia e sulla sua qualità. Chi ama il buon
vino e il vino di qualità, ama allo stesso modo il buon mangiare e il mangiare
di qualità; coloro che hanno la consapevolezza del buon bere, poco ma buono,
sembrano sfuggire maggiormente alle tentazioni di un'alimentazione fugace,
rapida e meno accorta, e certamente meno salutare.
Questa tendenza, sia al buon bere, sia al buon mangiare, ha, di fatto, ridato
un vero e proprio impulso al turismo, soprattutto a quelle zone periferiche
alle belle città d'arte, ricchissime di patrimoni tradizionali, enologici,
gastronomici. Capita sempre più spesso, nei programmi e nelle escursioni
turistiche della gente, di prevedere certamente visite presso le città d'arte
e, nel contempo, prevedere anche apposite visite nei luoghi tradizionali a
queste vicine che consentono di scoprire le culture e le tradizioni
gastronomiche ed enologiche della zona. Questa tendenza ha consentito a molte
strutture ricettive di organizzarsi in modo specifico e in modo da poter
offrire anche la possibilità di apprezzare le prelibatezze delle proprie zone.
Anche le cantine non sono rimaste fuori da questa opportunità: da molti anni si
registra un vero e proprio interesse dei consumatori a visitare i luoghi di
produzione dei loro vini preferiti, le cantine aprono volentieri le loro porte
alla gente, qualcosa che, va riconosciuto, è sempre appartenuto alla tradizione
di accoglienza delle cantine, la gente può rendersi conto di persona come le
cantine lavorano e producono i loro vini, respirare l'aria di quei luoghi, e,
alla fine, tornare alle proprie abitazioni con un bagaglio culturale certamente
arricchito. Inoltre, le cantine dei diversi paesi vinicoli del mondo si sono
organizzate stabilendo un giorno specifico dell'anno, spesso festivo, in cui
aprono le loro porte alla gente, offrendo i propri vini accompagnati dai cibi
del luogo, organizzando visite guidate alle strutture di produzione della
cantina. Queste iniziative, è oramai un fatto concreto, riscuotono ogni anno un
successo crescente.
La rivalutazione di vini meno conosciuti e, spesso, prodotti in zone piuttosto
ristrette e sconosciute, lontano dalle grandi città e quindi raramente meta di
visitatori, sta vivendo un inaspettato momento di gloria grazie proprio ai vini
che da sempre si sono prodotti in quei luoghi. Grazie al vino e all'interesse
della gente nel conoscerli meglio, anche i cosiddetti centri minori, le
zone rurali e più remote, hanno avuto la possibilità di potere essere
rivalutate; nuove strutture ricettive sono state create appositamente per
questo scopo aiutando, di conseguenza, anche le economie locali. Insieme ai
vini di questi luoghi, e se si va per bere, si finisce sempre e inevitabilmente
per mangiare, hanno avuto la medesima opportunità anche i prodotti gastronomici
tipici, alcuni praticamente scomparsi, sono stati rivalutati e giustamente
proposti ai visitatori. Tutto questo è, ovviamente, un fatto straordinario e
importante, positivo e nobile, in un mondo che tende sempre più verso la triste
omologazione delle cose e delle abitudini, con queste, purtroppo, anche le
abitudini alimentari, è stupefacente sapere che tutto questo sia utile alla
rivalutazione delle preziosissime e fondamentali culture e tradizioni locali,
da considerarsi certamente come e veri e propri monumenti delle nostre società.
Rivalutare le tradizioni e i prodotti dei luoghi significa anche avere a
disposizione una maggiore scelta di prodotti e di opportunità, sotto ogni
aspetto, un ottimo sistema per sfuggire alle abitudini e per essere
liberi, finalmente, di scegliere, una scelta dettata dalla consapevolezza e non
dall'imposizione. Ben vengano quindi i cosiddetti viaggi enoturistici, ben
vengano quelle possibilità che consentono ai consumatori di conoscere nuovi
luoghi e nuovi prodotti, che gli consentano di aumentare la propria cultura e
la propria libertà di scelta. Inoltre, quale modo può essere migliore, nella
conoscenza di qualunque cosa, se non andarla a conoscere e ad apprezzare nei
luoghi dove questa è nata, cresciuta e valorizzata? Non da ultimo, visitando i
luoghi che interessano, supponiamo, dal punto di vista enologico e pertanto il
motivo principale della visita, consentirà inoltre di scoprire anche altri
aspetti che nemmeno si immaginavano.
Con l'arrivare della stagione estiva, è molto probabile che ognuno abbia già
pensato come trascorrere le proprie vacanze, avrà già stabilito quali luoghi e
quali mete saranno previste nei loro viaggi; se si considerano gli itinerari,
ci si accorgerà che si passerà in mezzo a zone e in luoghi che hanno
probabilmente un interesse anche dal punto si vista enologico, una buona
ragione per fermarsi, contemplare la bellezza dei luoghi, magari in compagnia
di un calice di buon vino locale.
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