Il vino - e ben lo sanno i tanti appassionati nel mondo - è una bevanda
estremamente ricca, capace di offrire innumerevoli interpretazioni in funzione
ai tanti fattori che regolano la sua produzione. Grazie anche alla sua
millenaria storia e alla larga diffusione della vite nel mondo, ogni paese è
capace di produrre vini con caratteristiche proprie - nel bene e nel male -
offrendo ai consumatori sensazioni ed emozioni diverse in accordo alle
condizioni ambientali e meteorologiche di ogni annata. Questo è quello che
accade - in termini generali - quando si evita di emulare gli stili vinicoli di
altri paesi e offrendo nel calice degli appassionati la cultura, la tradizione e
la ricchezza di ogni singolo paese. In fin dei conti, anche questo dovrebbe
essere il bello del vino: paese che vai, vino che trovi. Questo è ciò che noi
tutti appassionati della bevanda di Bacco dovremmo augurarci, evitando di essere
condannati a bere vini prodotti con lo stesso stampo e con lo stesso gusto,
rifuggendo dall'idea di un futuro di vini tutti uguali, tutti simili.
L'argomento vino riscuote oggi un largo consenso dalla gente, aiutato anche dal
fatto che intorno a questa bevanda si è costruito un vero e proprio fenomeno di
massa - e quindi una rilevante importanza economica e commerciale - lo si
considera un argomento alla moda e, per fortuna, l'attenzione della
maggioranza dei consumatori è rivolta verso la qualità piuttosto che alla
quantità. Le tante etichette oramai disponibili sul mercato - dalle enoteche ai
supermercati - confermano l'importanza commerciale del vino e se fino a circa
dieci anni fa nei supermercati si riservava un modesto spazio al vino, oggi si
dedicano interi settori offrendo alla clientela una ricchissima scelta. Questo è
il segno di un cambiamento epocale, poiché nessuno - almeno fino a circa dieci
anni fa - si sarebbe mai aspettato di vedere negli scaffali dei supermercati
etichette blasonate, pregiate e costosissime: questo è visto oggi come un fatto
normale, uno dei tanti modi per arrivare al consumatore ottenendo quindi il fine
ultimo della produzione: la vendita e quindi il profitto.
Tuttavia nel mondo del vino - ma sarebbe meglio dire nel mondo dei consumatori
di vino - esistono anche dei pregiudizi e degli atteggiamenti di forte
scetticismo verso certi vini e certe categorie di vini. Sono proprio questo
genere di comportamenti difficili da cambiare nei consumatori, spesso - non
dimentichiamolo - indotti da efficaci campagne pubblicitarie e di mercato
che hanno un influsso ben preciso sulle scelte e gli atteggiamenti dei
consumatori, o almeno su una parte di essi. Va riconosciuto che questi
pregiudizi sono spesso giustificati da evidenti motivi e quindi oggettivamente
condivisibili, mentre ce ne sono altri che nascono da discutibili condizioni del
passato e, nonostante le cose siano cambiate in meglio, il pregiudizio e lo
scetticismo verso certi prodotti non cambia affatto o comunque è difficile da
cambiare.
Chi non ricorda, per esempio, la perenne discussione che dura da anni fra lo
Champagne e lo spumante Italiano? Un confronto che si protrae da decenni e che
si basa prevalentemente su certe condizioni del passato oramai fortemente
radicate anche se ampiamente cambiate. Lo spumante Italiano ha fatto molta
strada e la sua qualità è innegabilmente elevata, eppure ci sono molti
consumatori che disdegnano qualunque tipo di bollicina con l'esclusione di
quelle della nobile Champagne. Chiaramente lo Champagne è un vino unico e
straordinario - chi potrebbe negare questo - ma lo stesso si può oggi dire di
altri spumanti, incluso quello Italiano. Tuttavia il pregiudizio e lo
scetticismo verso questo tipo di prodotti è ancora alto e molti continuano a
sostenere queste ipotesi - vecchie di decine di anni - senza avere assaggiato
con il proprio naso e la propria bocca il radicale cambiamento che si è
sviluppato nel corso degli anni. Ciò che è ancora peggio, molti usano i
pregiudizi solo perché hanno sentito dire da altri cosa è meglio e cosa è
peggio, senza nemmeno preoccuparsi di verificare di persona.
Ci sono poi i pregiudizi che nascono da cattive esperienze e che sono
implicitamente estesi a tutte le esperienze analoghe future. Ci sono alcuni che
dopo avere assaggiato un vino di qualità mediocre o scadente, sono convinti che
tutti i vini appartenenti alla stessa categoria abbiano la stessa qualità e
pertanto sono accuratamente evitati. Ci sono persone - senza nessuna pretesa da
parte nostra di criticare i loro gusti - che dopo avere assaggiato un vino
bianco di pessima qualità, si rifiutano categoricamente di assaggiare qualunque
vino bianco colpevole di appartenere a quella categoria offesa da un esemplare
di pessima qualità. Spesso, queste persone si rifugiano nei vini rossi
considerandoli gli unici e degni rappresentanti della bevanda di Bacco. Chiunque
sia appassionato di vino è consapevole del fatto che ci sono tantissimi bianchi
capaci di mettere in ombra un foltissimo gruppo di vini rossi. Lo stesso può
essere detto per qualunque altro stile di vino, ovviamente.
Ben diversa è la posizione di chi non gradisce un determinato tipo di vino
semplicemente perché non incontra il suo gusto: di fronte a questo nessuno ha il
diritto di criticare o obiettare. Dove si può invece obiettare e criticare sono
in tutti i comportamenti in cui si applicano indiscriminatamente ridicoli
pregiudizi e uno scetticismo di altri tempi. Il bello del vino è anche questo:
la possibilità di avere a disposizione una ricca scelta di prodotti che
aspettano solo di essere valutati e ognuno di questi sarà capace di smentire o
confermare sia i pregiudizi sia qualunque scetticismo. La conclusione rimane
comunque la stessa, così simile a quello che accade nei rapporti umani. Ci sono
persone che sono disposte ad ascoltare anche quando non condividono le idee
altrui ma hanno la volontà di capire, altri invece che, non solo sono incapaci
di ascoltare, ma continuano a parlare in modo arrogante non consentendo agli
altri di esprimersi. Con il vino accade esattamente la stessa cosa. Se gli si
concede la possibilità di farlo parlare attraverso i suoi aromi e il suo gusto,
allora lo si potrà comprendere fino in fondo e arricchirsi della sua storia e
cultura. Se non gli si concede nemmeno di parlare, non si può nemmeno pretendere
di capire. La colpa non potrà ricadere su quel vino a cui si è negata un po' di
attenzione a causa di un pregiudizio che rende solamente più povero chi si
ostina a metterlo davanti ai propri occhi.
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