Chi pensa che Sangiovese voglia dire solo Toscana non può mancare a Vini ad
Arte! Il 22 e 23 febbraio, presso il Museo Internazionale della Ceramica di
Faenza, l'Altro Sangiovese, il Sangiovese di Romagna, mostrerà una realtà tutta
da scoprire. L'evento, aperto la domenica al pubblico e il lunedì agli
operatori, terrà a battesimo l'anteprima della nuova annata di questo
straordinario vino, che nulla ha da invidiare ai più noti cugini toscani.
Protagonisti saranno gli otto soci fondatori del Convito di Romagna, Tre Monti,
Stefano Ferrucci, Fattoria Zerbina, Poderi Morini, Calonga, Drei Donà - La
Palazza, San Patrignano e San Valentino, e venti aziende del territorio
selezionate come ospiti dal Convito. «Il nostro obiettivo è fare conoscere una
delle migliori espressioni del Sangiovese. Per questo ci siamo riuniti in un
consorzio volontario che autofinanzia le sue attività: non ci sentivamo
rappresentati dalle istituzioni e così abbiamo deciso di creare noi una
struttura autonoma» - afferma Enrico Drei Donà, Presidente del Convito di
Romagna - «Siamo convinti che l'unione fa la forza e per questo abbiamo deciso
di aprire Vini ad Arte anche alle altre aziende del territorio che producono
qualità, per offrire ai visitatori una panoramica completa del Sangiovese di
Romagna. Il Convito, infine, è il luogo dello scambio di opinioni, e abbiamo
quindi creato un dialogo anche con colleghi lontani: i piccoli produttori della
Champagne, vocati come noi all'eccellenza, che a Vini ad Arte presenteranno le
loro selezioni».
Questa mentalità aperta sta portando ad ottenere grandi risultati. Grazie al
lavoro del Convito di Romagna, consorzio volontario composto dalle otto aziende
di riferimento del territorio, oggi il Sangiovese di Romagna ha tutte le carte
in regola per stare allo stesso tavolo di Brunello di Montalcino, Nobile di
Montepulciano e Chianti Classico. Anzi, se l'immagine di questi ultimi
è stata recentemente messa in discussione, per il Sangiovese di Romagna è in
continua ascesa. Alta qualità, regole rigide e un pizzico di umiltà sono le
carte vincenti anche per il futuro. Il territorio, infatti, sta ottenendo
riconoscimenti crescenti e punta sempre più su questo vitigno tanto che,
presto, il disciplinare di produzione ridurrà dal 15 al 5% la quantità di
altre uve che possono concorrere all'uvaggio delle riserve più importanti. Per
i soci del Convito è giunto quindi il momento di fare conoscere la Romagna, una
delle regioni più vocate per la produzione del Sangiovese, capace di esprimere
molti cru. E non si tratta di una lotta con la vicina Toscana. In Romagna il
Sangiovese affonda le proprie radici nelle argille calcaree che gli permettono
di esprime un carattere elegante ed austero abbinato sempre ad una nota
fruttata precisa ed immediata grazie all'esposizione ampia delle proprie
colline, estremamente eterogenee, che partono dall'entroterra imolese per
approfondirsi alle pendici più alte dell'Appennino Faentino e Forlivese fino a
degradare verso l'area più marittima dei colli riminesi.
Durante la due giorni di Vini ad Arte, i giornalisti avranno la possibilità di
degustare l'intera produzione, incontrando i produttori o scegliendo il
salotto, sala a loro riservata, dedicata alle degustazioni alla cieca. E per
il pubblico sarà anche un'occasione per conoscere il territorio goloso e
ospitale della Romagna e le sue bellezze artistiche. Nel pieno rispetto del
nome Vini ad Arte, infatti, tutti i visitatori avranno la possibilità di
visitare il Museo Internazionale della Ceramica, una delle eccellenze del
territorio.
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