La degustazione sensoriale del vino è un esercizio capace di regalare emozioni
e soddisfazioni, qualcosa che si rinnova certamente a ogni bottiglia e a ogni
calice. Si tratta, inoltre, di una pratica che richiede dedizione,
concentrazione e attenzione poiché, spesso, il degustatore può trovarsi di
fronte a vini difficili e non immediatamente comprensibili. Ogni vino,
senza eccezione, offre opportunità per migliorare le proprie capacità di
degustazione. Questo è vero anche per i vini che si sono degustati in
passato poiché, per quanto esagerato può sembrare, ogni bottiglia dello
stesso vino è diversa da tutte le altre. Per questo motivo, la degustazione
sensoriale di un vino con finalità critiche e analitiche non può mai essere
svolta con superficialità. In particolare, quando si degusta un vino - anche
nelle occasioni informali - è bene considerare quel momento come un'opportunità
di studio.
A tale proposito, è bene ricordare che la degustazione sensoriale svolta in
modo informale e in luoghi che potrebbero influire sulla percezione di un vino,
vanno considerate in funzione delle condizioni. L'esistenza di condizioni non
propriamente favorevoli consente comunque la comprensione di come certi
elementi siano capaci di alterare e influire la percezione di un vino.
Pertanto, anche la degustazione svolta in condizioni non del tutto favorevoli
offre al degustatore un'opportunità di studio e di miglioramento relativamente
all'influsso di certi fattori. In questi casi, purtroppo, gli elementi di
studio offerti dal vino si riducono in funzione dei fattori di condizionamento
e sarà la capacità del degustatore a consentire di trarre il massimo profitto
dalla circostanza. In queste specifiche condizioni, si potranno comunque
ottenere alcuni elementi sommari e utili per la valutazione del vino, filtrati
opportunamente dai fattori di disturbo.
La capacità di approfittare di qualunque occasione nella quale si degusta un
vino è, di fatto, un fattore importante che consente di migliorare le proprie
abilità. Infatti, uno dei segreti per progredire nella pratica della
degustazione sensoriale è quello di mantenersi in costante allenamento, in
altre parole, è indispensabile dedicarsi spesso all'esercizio della
degustazione. L'analogia con un atleta è decisamente appropriata: per
continuare a conseguire risultati migliori ha bisogno di allenarsi
continuamente con impegno e metodo. Del resto, non si può pretendere di
apprendere la pratica della degustazione sensoriale semplicemente leggendo
libri, articoli di riviste o recensioni critiche di vini. La pratica è
fondamentale. Quello che si legge in libri e riviste risulta comunque utile
per l'apprendimento teorico e per la comparazione con le proprie valutazioni.
L'apprendimento delle tecniche enologiche e viticolturali risultano
fondamentali per il miglioramento delle proprie capacità di degustazione. Non
si può, infatti, analizzare e valutare un vino se non si conosce come si
produce, dalla vigna alla bottiglia. Lo studio della viticoltura e
dell'enologia consente infatti di comprendere come le varie tecniche possono
influire sulle qualità sensoriali del vino. Non si tratta, evidentemente, di
raggiungere una conoscenza approfondita di queste materie, qualcosa che è
essenziale, invece, per chi coltiva la vigna e per chi produce vino. Lo studio
della viticoltura e dell'enologia non può essere comunque superficiale o
elementare: il vantaggio di sapere come si raggiungono certi risultati in vigna
e in cantina, come questi interagiscono fra loro in funzione del vino, fornisce
al degustatore una migliore comprensione di quello che ha nel proprio calice.
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Prendere appunti delle
degustazioni è molto utile per migliorare le proprie capacità | |
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La conoscenza di come si produce il vino offre inoltre un vantaggio innegabile
per la comprensione di uno degli aspetti più insidiosi della valutazione
sensoriale: i difetti. Il riconoscimento dei difetti in un vino è certamente
uno degli aspetti più complessi e per i quali solitamente non si pone
particolare attenzione durante lo studio. Riconoscere i difetti e conoscere i
fattori che li determinano, rappresentano per il degustatore un vantaggio e una
capacità superiore. In mancanza di questo, la percezione di un odore per il
quale non si è capaci di classificarlo e identificarlo, lascia il degustatore
nella totale incertezza e questo potrebbe influire sul risultato finale.
Inoltre, la mancanza della capacità di sapere riconoscere i difetti può portare
il degustatore a classificare un palese difetto come pregio, identificandolo
come caratteristica tipica e positiva di un vino.
Per questo motivo, un degustatore dovrebbe porre particolare attenzione nello
studio e nel riconoscimento dei difetti di un vino. Come già detto in altre
occasioni, un vino di qualità è - prima di tutto - un vino con il minore numero
di difetti possibile. Quando si incontra un vino con un palese difetto - e nel
caso non si stiano degustando una serie di vini - è opportuno concentrarsi nel
suo studio piuttosto che rifiutare quel vino. Diverso il caso di degustazione
seriale di più vini, poiché un vino con un palese difetto olfattivo o gustativo
potrebbe alterare la percezione e la valutazione di quelli successivi. La
circostanza diviene invece trascurabile per i vini con difetti nell'aspetto.
Qualora le cause di un difetto riconosciuto come tale non fossero spiegabili
dalle proprie conoscenze enologiche e viticolturali, è bene - avendo la
possibilità - chiedere aiuto a un degustatore esperto o a un enologo, così da
approfittare di una ulteriore opportunità di studio.
Riconoscere significa, prima di tutto, conoscere. Non si può, infatti,
identificare qualcosa - in termini positivi o negativi - se non si conosce.
Oltre all'utilissima predisposizione per la curiosità - ogni stimolo sensoriale
è per il degustatore motivo di apprendimento - si ha inoltre bisogno di
un'ottima memoria sensoriale. Questa capacità è specialmente utile per
l'identificazione dei profumi, fra i principali aspetti della valutazione
sensoriale di un vino. L'uso di descrittori olfattivi per analogia è pratica
consolidata durante l'esercizio della degustazione. Si tratta, in effetti, di
una semplificazione utile alla comunicazione di uno stimolo olfattivo in
termini semplici e facilmente comprensibili da chiunque. Dire che in un vino si
percepisce l'aroma di pepe nero è un'indicazione comprensibile per chiunque e
di facile associazione. Dire invece che si percepisce il rotundone - il
sesquiterpene responsabile dell'aroma di pepe nero, presente in certi vini
prodotti con l'uva Syrah - è probabilmente incomprensibile per la maggioranza.
Avere curiosità sensoriale, cioè porre attenzione agli stimoli della vista,
olfatto, gusto e tatto, è una pratica che il degustatore dovrebbe attuare
continuamente, soprattutto nel caso della percezione di stimoli nuovi e
sconosciuti. Allo stesso modo, il riconoscimento di uno stimolo noto
costituisce sia un utile esercizio di memoria sia l'opportunità di perfezionare
e ampliare le informazioni associate a quello stimolo. Si consideri, ad
esempio, il profumo di una mela. Se è vero che l'impronta di base consente
l'associazione immediata con questo frutto, è anche vero che non tutte le mele
hanno lo stesso profumo e, inoltre, può cambiare con la maturazione e la
conservazione. Una mela verde ha un profumo molto diverso da una mela renetta,
entrambe diverse dal profumo di una mela Fuji.
Un'altra buona abitudine che ogni degustatore dovrebbe avere, utile certamente
a migliorare le proprie capacità, è quella di prendere nota delle degustazioni.
A questo scopo si possono utilizzare anche le schede di valutazione utilizzate
da associazioni di categoria oppure creare un modello personale basato su
criteri e sistemi che si ritengono utili per la descrizione sensoriale di un
vino. Qualora non si volessero utilizzare le schede di valutazione, si possono
trascrivere le proprie impressioni di degustazione in un taccuino nella forma e
nel modo che meglio si preferisce. Le note di degustazione aiutano il
degustatore a fissare le proprie impressioni, permettendo inoltre la
costituzione di una personale banca dati sull'attività svolta. Questa banca
dati è molto utile per ricordare le qualità sensoriali dei vini anche
in funzione del loro territorio, uve, annate e tecniche di produzione.
È consigliabile classificare e catalogare gli appunti di degustazione o le
schede di valutazione con lo scopo di consentire una più rapida ed efficace
consultazione e ricerca. A questo proposito risulta estremamente utile e
pratico l'uso di un computer, così come un tablet o smartphone,
soprattutto nelle operazioni di ricerca, consentendo di reperire rapidamente le
informazioni e poterle confrontare. Qualora non fosse possibile realizzare un
programma specifico per questo scopo, si può usare un qualsiasi programma di
archiviazione generico, oppure un semplice elaboratore di testi
suddividendo opportunamente le singole schede e i singoli appunti. In questo
senso, l'uso del computer risulta essere molto vantaggioso per la ricerca e il
confronto di vini con caratteristiche particolari, fornendo quindi un valido
strumento di studio e di esercizio per la propria memoria.
Il metodo con il quale si procede nell'esercizio della degustazione sensoriale
è determinante ai fini del miglioramento delle proprie capacità. Concentrazione
e attenzione sono requisiti fondamentali per l'attendibilità del risultato
della valutazione, condizioni che sono principalmente favorite dalla
degustazione alla cieca. Sarà infatti questo il metodo preferenziale che si
sceglierà per il proprio percorso formativo, poiché la mancanza di elementi e
di fattori identificativi costringeranno il degustatore a una maggiore
concentrazione e attenzione. La cosiddetta degustazione scoperta - inevitabile
in certi casi - offre comunque opportunità di studio, tuttavia alcuni aspetti
del vino diventano per il degustatore prevedibili e scontati, quindi
superficiali. In ogni caso, è sempre opportuno trarre il massimo vantaggio
formativo dalla condizione di degustazione, indipendentemente dalle finalità e
modalità.
Infine, uno dei fattori fondamentali che consentono al degustatore di svolgere
il proprio lavoro in modo efficiente è certamente rappresentato
dall'esperienza. Una condizione che chiede inevitabilmente tempo e dedizione,
soprattutto la consapevolezza che non si finisce mai di imparare poiché
ogni vino è diverso da qualunque altro e, come tale, non va mai considerato con
superficialità. In ogni vino si potranno certamente ritrovare caratteristiche
note e ben assimilate in degustazioni precedenti, riconoscere varietà di uve e
tecniche enologiche specifiche, pur tuttavia avendo sempre una personalità
diversa da qualunque altro vino. Migliorare le proprie capacità di degustazione
sensoriale chiede tempo, pazienza e dedizione, in particolare la consapevolezza
che - per ottenere risultati concreti - è indispensabile perseverare
nell'allenamento e nella pratica.
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