Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Notiziario |
In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.
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Il Morellino di Scansano Accoglie l'Istituto Tecnico Agrario di Siena |
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Così, nella giornata di martedì 1 marzo, il Consorzio Tutela Morellino di Scansano ha aperto le porte gli allievi del corso, per illustrare sul campo le caratteristiche e le attività della struttura, dando agli studenti la possibilità di visitare il territorio di Scansano che da vita a uno dei vini rossi toscani più noti ed il simbolo della Maremma enologica. Un vino in cui il Sangiovese trova la sua espressione più moderna e versatile. I ragazzi in visita hanno perciò potuto conoscere in prima persona la grande diversità del territorio in cui il Morellino viene prodotto e che si ritrova nelle tante interpretazioni di questo vino. Il Morellino di Scansano nasce infatti in una zona che presenta ampie fasce collinari a ridosso del mare, mentre il disciplinare permette di utilizzare un massimo del 15% di uve a bacca nera, varietà locali come Canaiolo, Ciliegiolo, Malvasia, Colorino, Alicante ma anche Merlot, Cabernet, Syrah e altri. Una vera tavolozza di ingredienti che, unita alla sapiente interpretazione dei vignaioli maremmani, crea un prodotto dalle infinite sfumature, raccontando al contempo il suo territorio e la sua storia. Un territorio, quello di Scansano, fatto di profumi e immagini indimenticabili, 65 mila ettari di incontaminata bellezza che l'Istituto Tecnico Agrario di Siena ha scelto come punto di riferimento per i percorsi di approfondimento dedicati agli enotecnici di domani. |
Il 50° Vinitaly Dedica a Giacomo Tachis una Degustazione Storica dei Suoi Vini |
Ci sono uomini cui tanti devono molto e Giacomo Tachis è uno di questi. Uomo
raro, intelligente, colto, umile, ironico, ha scritto le pagine fondamentali
dell'enologia e della vitivinicoltura italiane moderne. Interprete acuto delle
potenzialità del territorio, ha creato vini straordinari, capaci di far
scoprire e valorizzare anche regioni enologiche meno conosciute. A lui e ai
suoi vini, che hanno fatto la storia degli ultimi 50 del vino italiano,
Vinitaly dedicherà la più importante degustazione della 50ª edizione (10-13
aprile 2016). «Il racconto di ciò che ha creato lo faranno quei produttori che hanno avuto l'intuizione, il privilegio e l'onore di lavorare al suo fianco - ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere - Giacomo Tachis ha rappresentato il Rinascimento dei vini italiani e resterà per sempre nella Storia dell'enologia italiana e nei cuori di quanti lo hanno conosciuto». |
Nuove Regole per l'Imbottigliamento e Invecchiamento della Grappa |
Norme più severe a tutela dell'IG Grappa riservata esclusivamente all'Italia,
con indicazioni precise sulle modalità di imbottigliamento e sulle denominazioni
legate all'invecchiamento, come ad esempio barrique. È questo il contenuto
del decreto 747 del 28 gennaio 2016, varato dal Ministero delle Politiche
Agricole e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.31 dell'8 febbraio 2016,
salutato con soddisfazione da AssoDistil, l'associazione degli imprenditori di
categoria. «Per noi produttori, è una grande vittoria - afferma Cesare Mazzetti, Presidente del Comitato Nazionale Acquaviti dell'associazione - Si è trattato di un percorso molto lungo e complesso, che ha visto impegnata l'Associazione in una battaglia difficile. Ora, finalmente, possiamo contare su uno strumento normativo che tutela l'autenticità della Grappa. Alle resistenze di Bruxelles all'obbligo di imbottigliamento nella zona d'origine abbiamo risposto con una soluzione condivisa con il Mipaaf, che finalmente garantisce l'Indicazione Geografica e tutela l'autenticità del prodotto contro possibili fenomeni fraudolenti». Finora, operatori di altri paesi potevano acquistare grandi quantitativi di Grappa allo stato sfuso, ad alta gradazione alcolica, che poi di fatto venivano nuovamente rielaborati nei loro stabilimenti con aggiunte di zucchero, diluizioni con acqua, separazione degli oli aromatici e altre operazioni. Il consumatore di questi prodotti pensava di acquistare Grappa di produzione italiana, quando invece il carattere del prodotto derivava da operazioni produttive effettuate a migliaia di chilometri di distanza dalla zona d'origine. Dall'1 agosto 2016, invece, la Grappa potrà essere imbottigliata fuori dalla zona di produzione, vale a dire l'Italia, esclusivamente se spedita all'estero come prodotto finito. Non saranno quindi più consentite operazioni quali il taglio tra diverse partite, edulcorazione, diluzione e refrigerazione. Al consumatore sarà quindi garantito che la Grappa che consuma è quella originale del produttore, non ha subito alcuna trasformazione, nemmeno se imbottigliata fuori dalla zona di origine. «In questo modo - osserva Mazzetti - abbiamo posto un forte freno a eventuali contraffazioni e garantito l'autenticità del distillato italiano. È una questione di salvaguardia dell'Indicazione Geografica, di tutela del distillato nazionale, oltre che una battaglia di principio perché un prodotto a IG è tale solo se assume le caratteristiche finali nella zona di produzione. Per i distillatori, sarà più facile valorizzare questo distillato, che rappresenta un pezzo importante dell'agroalimentare italiano». Il decreto del Mipaaf stabilisce altre fondamentali novità per l'acquavite Made in Italy per eccellenza. I distillatori potranno utilizzare la denominazione Grappa barrique o barricata, a condizione che la Grappa sia invecchiata in botti o tini di legno per un minimo di 12 mesi, almeno metà dei quali trascorsi nelle piccole botti tradizionalmente chiamate barriques. Inoltre, il provvedimento stabilisce che il periodo di invecchiamento debba essere effettuato esclusivamente nei magazzini di invecchiamento sotto controllo doganale, per una maggiore garanzia ai consumatori. Permane infine la possibilità di designare come riserva la Grappa che è invecchiata in legno per almeno 18 mesi. «Era nostro dovere fare chiarezza e colmare alcuni vuoti normativi. Ora i produttori potranno contare su norme chiare e precise - è il commento di Daniele Nicolini, direttore di AssoDistil - Un risultato fondamentale per l'intero comparto, di cui ringraziamo il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, che ha saputo ascoltare le nostre ragioni. È il frutto di una collaborazione proficua con gli uffici del Ministero che sono sicuro porterà altre soddisfazioni al mondo della distillazione». |
L'Export del Vino 2015 è da Record: Vale 5,4 Miliardi di Euro |
Il 2015 è stato un anno da record per l'export del vino italiano che vale
5,39 miliardi di euro (+5,4% sul 2014), confermando pienamente le previsioni
rilasciate dall'Osservatorio del Vino nei mesi scorsi. I vini spumanti sono i
veri protagonisti di questo successo, con un valore di 985 milioni di euro
(+17%) e un volume scambiato pari a circa 2,8 milioni di ettolitri (+15%).
La voce che comprende il Prosecco guida questa domanda con un incremento del
30% a volume (oltre 1,8 milioni di ettolitri) e del 32% a valore (oltre 660
milioni di euro). Questi i dati dell'Osservatorio del Vino relativi all'export
2015 del comparto, elaborati su base Istat da Ismea, partner
dell'Osservatorio. «L'Osservatorio del vino, come confermano questi dati definitivi già preannunciati e analizzati nei mesi scorsi, è uno strumento strategico e affidabile - commenta Domenico Zonin, presidente Osservatorio del Vino - su cui poter contare per avere un quadro attendibile del panorama vitivinicolo e pianificare le necessarie azioni da mettere in campo, dal punto di vista aziendale e da quello istituzionale afferente alle politiche del vino con l'obiettivo di avere risposte concrete e tempestive rispetto alle esigenze di un settore complesso in continua evoluzione come questo». «Il dato complessivo che più colpisce - conclude Domenico Zonin - è il sempre maggior apprezzamento del nostro vino di qualità da parte del mercato internazionale, che evidenzia come la cultura del vino stia crescendo e, soprattutto, come il lavoro delle nostre aziende in termini di innovazione, sviluppo e ricerca sia ben percepito e stia finalmente portando gli sperati frutti, che auspichiamo ripaghino degli investimenti operati in tal senso durante questi anni». «A poco più di settimane dal via della 50ª edizione di Vinitaly, i numeri mostrano un settore vitivinicolo in continua crescita sui mercati esteri, forte di qualità e tipicità territoriali di dop e igp - afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - Ora l'obiettivo indicato dal premier Renzi è traguardare 7,5 miliardi di euro di export entro il 2020. Bene, quindi, i 300 milioni di euro messi in campo dal Governo con il decreto OCM per la promozione del nostro vino all'estero, ma, alle aziende servono anche strumenti efficaci e autorevoli come Vinitaly e il nuovo Osservatorio del Vino per sviluppare a livello internazionale il proprio business». Vini e mosti nel complesso fanno registrare ottime performances nelle esportazioni 2015. In primis, gli Stati Uniti confermano la fiducia verso il nostro vino, con un incremento in valore del 14% per un corrispettivo che sfiora 1,3 miliardi di euro, e oltre il 7% anche in volume (3,2 milioni di ettolitri). Per il Regno Unito l'export vale 750 milioni di euro (+13,3%) mentre la Germania fa registrare un -6,7% in volume e un -1,5% in valore. Buone notizie anche dall'estremo oriente dove sia in Giappone sia in Cina il vino italiano cresce in valore rispettivamente del 3,4% e del 18%. Per quanto riguarda l'export dei vini spumanti, la domanda è guidata dal Regno Unito con incrementi di 46% in volume e 51% in valore (oltre 270 milioni di euro), ma anche per gli Stati Uniti sono da sottolineare il +25% a volume e il +28% a valore, per corrispettivi di oltre 190 milioni di euro. Bene anche i Paesi Scandinavi con incrementi a due cifre per le bollicine italiane sia in Svezia sia in Norvegia. L'Import del 2015 tocca 2,8 milioni di ettolitri (+1%) per un corrispettivo di poco superiore a 320 milioni di euro (+7,4%). Le importazioni italiane sono concentrate sullo sfuso che, con 2,4 milioni di ettolitri, fa segnare il +4% su base annua ed una supremazia ormai consolidata della Spagna da cui nel 2015 sono stati importati 1,6 milioni di ettolitri di vino sfuso (+7%). |
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