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  Editoriale Numero 229, Giugno 2023   
I Tormenti di BordeauxI Tormenti di Bordeaux  Sommario 
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I Tormenti di Bordeaux


 Non c'è pace fra i vigneti di Bordeaux. I vignaioli della celeberrima terra da vino francese – fra le più iconiche a livello mondiale – sono decisamente preoccupati e non ne fanno segreto alcuno. Il settore vitivinicolo della Francia, a dire il vero, anche quello di altri paesi, sta attraversando un periodo non esattamente florido, con cali nei consumi e nelle vendite significativi tali da destare non poca preoccupazione fra i produttori d'oltralpe. A quanto pare, le vendite e l'esportazione dei vini francesi, in modo particolare quelli di Bordeaux, stanno registrando un calo importante e non solo per quanto riguarda le esportazioni, ma anche per il consumo interno. I francesi – così sembrano suggerire le ultime stime – stanno fortemente diminuendo il consumo pro-capite di vino – in particolare, quello rosso – con effetti che risultano essere significativi per l'intero comparto enologico. Nel contempo, sta aumentando l'interesse dei francesi per la birra, il quale consumo è in netto rialzo a discapito – appunto – del vino.


 

 Nel corso degli ultimi decenni, il consumo di vino rosso in Francia ha subito un calo drastico, passando dai 120 litri annui negli anni 1940, ai circa 40 attuali. Le stime indicano un ulteriore calo per i prossimi anni, prevedendo un consumo annuo pro-capite di vino rosso di appena 25 litri. Questa volta non è dovuto all'effetto nefasto della recente pandemia da Covid-19, piuttosto dalle nuove mode e tendenze sociali che vedono favorire un maggiore consumo di vini bianchi e rosati. Un calo che ha portato il suo maggiore effetto, appunto, proprio nei territori storicamente e tradizionalmente vocati alla coltivazione di varietà a bacca rossa, come Bordeaux, appunto. Le stime indicano un calo nei consumi di vini rossi del -32%, con una conseguente perdita economica del -6,2% per effetto delle minori vendite. A titolo di confronto, il calo nel volume delle vendite che sta riguardando la produzione spumantistica della Francia è di appena il -0,5%. Una differenza decisamente rilevante.

 Una perdita che sta avendo un impatto economico non indifferente nei profitti dei vignaioli di Bordeaux, tanto da iniziare una vera e propria crisi di settore. Per questo motivo, all'inizio dell'anno, i vignaioli di Bordeaux hanno chiesto l'intervento del governo francese per ottenere delle compensazioni economiche derivanti dalle perdite e che, pare, non sono rosee nemmeno per l'imminente futuro. Inoltre, i vignaioli hanno fatto richiesta di espiantare parte dei vigneti, un'operazione sciagurata e disgraziata che, non solo depriva l'ambiente della bellezza dei suoi vigneti, ma anche l'inevitabile perdita di profitti. Del resto, se il vino di quelle vigne non si vende, l'unica cosa che resta da fare è, per così dire, agire di conseguenza e limitare le perdite future. Si sa, mantenere e coltivare un vigneto, raccogliere le sue uve e trasformarle in vino, ha un costo non esattamente banale nel bilancio di qualunque cantina. Le stime e le richieste parlano di una spaventosa quota di 15.000 ettari di vigneti in eccesso, quindi da estirpare, pari a circa il 10% della superficie totale destinata alla coltivazione di vigneti nel territorio di Bordeaux.

 Questo, purtroppo, non è l'unico problema che affligge il comparto vitivinicolo di Bordeaux. Perché se l'espianto dei vigneti limita la produzione futura, resta il problema della destinazione o uso del vino rosso attualmente prodotto e che probabilmente resterà invenduto. Il governo francese, proprio per questa specifica condizione, ha approvato la distillazione delle quote in eccesso per il 2023, prevedendo, per l'operazione, un costo di circa 160 milioni di euro. A tale proposito, è bene ricordare che la Francia aveva già adottato una simile misura in tempi recenti e, precisamente, nel 2020. In quell'occasione, a causa del drastico calo dei consumi derivati dall'effetto della pandemia da Covid-19, il governo francese aveva approvato la distillazione del vino in eccesso. I tormenti dei viticoltori di Bordeaux, purtroppo, non finiscono qui. I vigneti dell'iconico territorio vitivinicolo francese, infatti, stanno subendo gli effetti della flavescenza dorata, una patologia, fra l'altro endemica in Europa e con capacità elevata di diffusione.

 Il governo francese, accogliendo le richieste dei viticoltori di Bordeaux – anche per limitare gli effetti nefasti della flavescenza dorata – ha approvato l'espianto di ben 9.500 ettari di vigneti e stanziato 57 milioni di euro per la compensazione, destinata ai viticoltori che aderiranno al bando. La possibilità di espianto è concessa – previa richiesta – ai proprietari e gestori di vigneti nel territorio della Gironda, riconoscendo loro il compenso di € 6.000 per ogni ettaro. Coloro i quali aderiranno alla possibilità di espianto dei vigneti, dovranno comunque provare che le viti (quindi, non il vigneto) siano state in produzione negli ultimi 5 anni e fino al 2022. Inoltre, sarà necessario dichiarare la finalità dell'estirpazione e la futura destinazione della superficie dove si trova il vigneto. I viticoltori – a quanto pare – spingono per ottenere una procedura veloce e risolutiva, poiché convinti che più in fretta si farà, e meglio sarà per tutti. L'idea dell'espianto è certamente drammatica e dolorosa, tuttavia è la premessa per limitare perdite future, proprio in vista del progressivo calo dei consumi di vino rosso e dell'eventuale propagazione della flavescenza dorata.

 Per quanto riguarda il calo dei consumi interni e relativo ai vini rossi, secondo un sondaggio svolto nel 2022, le cause sarebbero da ricercarsi nelle nuove tendenze e abitudini sociali dei francesi, una condizione che si potrebbe estendere anche al resto dell'Europa. In accordo ai risultati di questo sondaggio, il calo nei consumi dei vini rossi è dovuto alla concomitante riduzione del consumo di carne rossa, alimento per il quale – notoriamente – è preferibilmente abbinato il vino rosso. Altre cause sarebbero da ricercare nelle preferenze attuali dei consumatori nel preferire i vini con un minore volume alcolico e, più specificamente, i vini adatti per l'aperitivo, come i bianchi e gli spumanti, che in genere hanno un volume alcolico minore. Secondo lo stesso sondaggio, un altro elemento che ha determinato il calo dei consumi di vini rossi è legato alla minore tendenza delle famiglie a consumare pasti insieme oltre al crescente numero di famiglie monoparentali, nelle quali l'unico adulto sceglie di non stappare una bottiglia di vino – in particolare, rosso e robusto – per accompagnare il proprio pasto.

 Per quanto riguarda la campagna di espianto dei vigneti di Bordeaux, l'operazione dovrebbe iniziare il prossimo ottobre e vedrà letteralmente scomparire quasi il 10% dei vigneti del territorio. A tale proposito, si deve precisare che la maggioranza di questi vigneti appartengono a piccoli e medi produttori, cioè alla categoria che ha maggiormente subito le severe conseguenza del calo dei consumi e delle esportazioni. Per fare fronte a queste perdite, infatti, i piccoli produttori sono stati costretti a svendere il proprio vino, generando una perdita ingente. Una condizione che – va detto – non riguarda i grandi e blasonati Château di Bordeaux, per i quali la crisi non ha avuto effetti significativi, tanto che molti di questi continuano a espandere le proprie terre e acquistare nuovi vigneti. Una crisi, quindi, a due facce, nella quale – come sempre e ovunque accada – sono i più piccoli a subire le peggiori conseguenze, con il concreto rischio di scomparire, sommersi dai maggiori costi e minori opportunità di mercato. Magari si tratta semplicemente dell'effetto di una moda passeggera – come tante se ne sono viste in questi ultimi decenni – con le altalenanti preferenze di consumatori che, ciclicamente, preferiscono un certo stile di vino penalizzando gli altri. Le mode hanno facile presa nella collettività: oggi i vini rossi – anche di Bordeaux – sorridono meno, mentre bianchi, rosati e spumanti hanno buoni motivi per fare festa. Almeno fino a quando i calici torneranno, sicuramente e prima o poi, a colorarsi di rosso.

Antonello Biancalana



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