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  Cavatappi Numero 15, Gennaio 2004   
Leggere le Etichette dei ViniLeggere le Etichette dei Vini  Sommario 
Numero 14, Dicembre 2003 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 16, Febbraio 2004

Leggere le Etichette dei Vini

Spesso oggetto di collezionismo, le etichette forniscono utili indicazioni sulla provenienza e le caratteristiche di un vino, tuttavia la loro funzione è anche di tipo promozionale e identificativo

 Alcune indagini di mercato hanno evidenziato che il consumatore, difronte alla ricca offerta di prodotti appartenenti alla stessa categoria ed esposti in un supermercato, spesso basa la propria scelta in funzione del messaggio che la confezione trasmette. In quel momento, soprattutto quando non ha competenze né sulla categoria del prodotto né sul prodotto specifico, la sua scelta è fortemente influenzata dall'apparenza. Il vino, un prodotto che sta guadagnando sempre più una maggiore importanza nel mercato, non fa certamente eccezione. Del resto è sufficiente osservare l'evoluzione dell'etichetta negli ultimi 15 anni per comprendere l'attenzione che i grafici, i pubblicitari e le aziende vinicole hanno posto su questo essenziale strumento di identificazione. In pochi anni si è potuto assistere ad un'evoluzione dell'etichetta passando da un'interpretazione semplice e sobria, quasi essenziale, ad una forma più sfarzosa, colorata e, a volte, ricca di così tanti dettagli decorativi che fanno perdere di vista le informazioni fondamentali che dovrebbe comunicare.

 Ovviamente non ci interessa, in questo contesto, l'evoluzione grafica e pubblicitaria dell'etichetta, ciò che ci interessa è invece il modo in cui leggerla, cercando di comprendere quali informazioni si possono ricavare dalla sua interpretazione. A prescindere dal loro aspetto, le etichette dei vini devono rispondere a delle precise norme e leggi in vigore nei diversi paesi e devono comunicare in modo esplicito informazioni sulla provenienza, sul produttore e sulle caratteristiche del vino. Queste informazioni, certamente utili per il consumatore, non riescono comunque a fornire indicazioni sulla qualità reale ed effettiva del vino, una condizione che trova nell'assaggio l'unica e indiscutibile verifica. La qualità reale di un vino, così come di qualunque altro prodotto, non può essere garantita dalle sole indicazioni riportate in etichetta o da leggi specifiche. La qualità è, innanzitutto, una condizione e un principio sul quale il produttore basa il proprio lavoro. Ovviamente è di fondamentale importanza l'esistenza di specifiche leggi che regolino la produzione di cibi e bevande, quindi anche del vino, tali da garantire il consumatore sui requisiti di base necessari alla produzione di qualità e alla tutela di eventuali frodi.

 

Il Vestito della Bottiglia

 Le etichette, nel corso della storia del vino, hanno contribuito progressivamente alla migliore identificazione del prodotto rendendolo più evidente rispetto agli altri. Se si confrontano le etichette utilizzate nelle bottiglie di un secolo fa con quelle utilizzate oggi, si nota che il loro sviluppo e il loro ruolo comunicativo ha assunto oggi una funzione fondamentale. In passato le etichette erano spesso scritte a mano e riportavano informazioni essenziali e succinte sul produttore, sul nome del vino, l'annata e, talvolta, l'area di origine. Oggi, oltre a tutte queste informazioni, le etichette sfoggiano ricchi colori e alle indicazioni testuali si trovano spesso immagini, disegni e loghi di ogni genere, forma e colore. In genere, nelle bottiglie non si trova solamente una sola etichetta, ma anche altre più piccole in posizioni “secondarie” che hanno lo scopo sia di identificare maggiormente la bottiglia, sia di fornire al consumatore utili informazioni supplementari sulle qualità del vino.


 

 L'etichetta che principalmente identifica la bottiglia è quella che si trova sulla parte anteriore, generalmente di dimensione più grande, e la sua composizione è praticamente regolata da specifiche leggi e norme in vigore in ogni paese del mondo. Nella parte posteriore della bottiglia si trova frequentemente la cosiddetta “retro etichetta”, spesso una preziosa fonte di utili informazioni e curiosità sul vino e sul modo di servirlo e conservarlo. La retro etichetta, in genere di dimensioni più ridotte rispetto all'etichetta frontale, deve in alcuni casi riportare delle indicazioni e degli “avvertimenti” obbligatori imposte dalle leggi in vigore in certi paesi. A completare il “vestito” della bottiglia si può trovare inoltre il “collare”, un'etichetta tipica nei vini spumanti e posizionata sul collo, che oltre ad avere una funzione decorativa, spesso indica alcune caratteristiche del vino, come per esempio l'annata. Altre etichette che si possono trovare in una bottiglia sono rappresentati dai vari “sigilli” identificativi dei consorzi dei produttori o di tutela di un determinato vino, come per esempio il celebre “Gallo Nero” del Chianti Classico, così come piccole etichette che ricordano al consumatore il conferimento di determinati premi e riconoscimenti sia al vino sia al produttore. Inoltre, in accordo a specifiche leggi a tutela dei sistemi di qualità dei vari paesi, nelle bottiglie si possono trovare degli speciali sigilli e fascette conferite al produttore da appositi organi governativi e che sono in genere collocati nel collo delle bottiglie a tutela della qualità del vino e della sua provenienza. Un esempio di fascette governative è offerto dai vini DOCG Italiani (Denominazione d'Origine Controllata e Garantita) e dai vini WO del Sud Africa (Wine of Origin).

 

Le Informazioni dell'Etichetta

 A parte l'efficacia comunicativa e promozionale dell'etichetta, il ruolo più importante e pratico per il consumatore è quello di fornire indicazioni sulla natura e le caratteristiche del vino. Per quanto rigorose possano essere le leggi dei vari paesi produttori, una funzione che un'etichetta non potrà mai garantire al consumatore è l'informazione sulla reale ed effettiva qualità del vino. Questa garanzia è offerta unicamente dalla serietà del produttore e che, purtroppo, è accertabile solamente con l'assaggio e la valutazione del prodotto. Nonostante l'etichetta dovrebbe fornire, in teoria, una basilare garanzia sulla qualità del prodotto, l'esperienza e la pratica ci insegnano invece che vini provenienti dalla stessa area ma di produttori diversi, la cui produzione è regolata dalle medesime leggi, hanno indiscutibilmente livelli di qualità molto diversi fra loro. Data la diversità delle leggi in vigore nei singoli paesi in materia di etichettatura, ci limiteremo semplicemente a trattare gli aspetti che sono comuni in ogni paese del mondo e che si trovano praticamente in tutte le etichette. Per informazioni specifiche sui sistemi di qualità in vigore nei vari paesi del mondo, i cui effetti influiscono anche sulle informazioni riportate in etichetta, si rimanda il lettore alla consultazione degli articoli pubblicati nella rubrica “ABC Vino”.


Dalle etichette si ricavano utili
informazioni sul vino e sulla sua origine
Dalle etichette si ricavano utili informazioni sul vino e sulla sua origine

 In alcuni paesi esistono delle specifiche norme che regolano l'etichettatura delle bottiglie di vino e che impongono ai produttori l'obbligo dell'indicazione dei possibili rischi legati al consumo di vino. Mentre è pienamente e indiscutibilmente condivisibile che l'alcolismo sia un fenomeno da prevenire e da contrastare - non ci stancheremo mai di ripetere che il piacere e il saggio apprezzamento del vino passa necessariamente per un consumo moderato e oculato - è meno condivisibile la netta presa di posizione di certi provvedimenti. Generalmente si ricorda, nei paesi in cui esiste questo obbligo, che il consumo di vino può recare disturbi e danni alla salute, mentre non si fa nessun riferimento alla quantità che in genere porta a questo tipo di disturbi. Giudicato in quest'ottica, non è chiaro se sia necessario un solo sorso di vino per provocare gravi danni alla salute oppure sia necessaria una bottiglia intera o, addirittura, una botte. La cultura e la civiltà si misurano anche con l'onesta di certe affermazioni e certamente non con l'indiscriminata generalizzazione e approssimazione che arrecano solo danno, allarmismo e ingiusti pregiudizi. Lo ripetiamo, l'abuso di bevande alcoliche non è certo un aspetto né favorevole né condivisibile, di certo è un fenomeno da combattere, e questo può essere effettuato solamente con un'informazione onesta e corretta. Inoltre numerose ricerche mediche condotte sugli effetti del vino sulla salute, suggeriscono che un consumo moderato e oculato sia addirittura benefico al miglioramento e alla buona conservazione della salute. Questa considerazione medica e scientifica sembra contrastare con la generalizzazione suggerita da certi avvertimenti obbligatori nelle bottiglie di vino imposte dalle leggi di certi paesi.

 Come già detto, le indicazioni riportate per legge nelle etichette variano da paese a paese, tuttavia alcune di queste sono praticamente previste da ogni sistema di etichettatura e sono oramai considerate indicazioni comuni in ogni bottiglia. L'elenco seguente riporta le indicazioni comunemente riportate nelle etichette.

 

  • Nome del Vino - Indica e identifica il vino e può anche essere rappresentato da un nome di fantasia. In molti casi il nome del vino può anche essere rappresentato dalla zona o dalla località in cui si produce oppure dal nome dell'uva o delle uve utilizzate per la produzione
  • Nome del Produttore - Questa indicazione è solitamente ben evidente nell'etichetta del vino e completa l'identificazione del prodotto. Va osservato che in alcuni paesi questa informazione può essere sostituita con il semplice indirizzo del produttore, o dell'imbottigliatore, o da informazioni giuridiche che consentono l'identificazione del reale produttore, come per esempio il numero d'iscrizione alla camera di commercio
  • Categoria e Denominazione - Informazioni strettamente legate al sistema di qualità in vigore nel paese in cui il vino è stato prodotto. Ogni paese stabilisce le proprie categorie nell'ambito dei sistemi di qualità e che devono essere riportate in etichetta. In Francia, per esempio, si identificano con AOC (Appellation d'Origine Contrôlée) oppure con Vin de Pays, mentre in Italia vengono sostituite con DOC (Denominazione d'Origine Controllata) o IGT (Indicazione Geografica Tipica). Per maggiori informazioni sui sistemi di qualità in vigore nei vari paesi, si rimanda agli articoli pubblicati nella rubrica “ABC Vino”
  • Area di Origine - Anche questa informazione è legata ai sistemi di qualità in vigore nei paesi di produzione e dipende generalmente dalla categoria e dalla denominazione. Indica solitamente il nome del paese, e più specificamente, il nome dell'area di provenienza del vino così come il nome di città, comuni, villaggi, o aree più piccole, o il nome del vigneto in cui sono state vendemmiate le uve. In genere per i vini appartenenti a categorie di qualità elevate, come per esempio gli AOC Francesi o le DOC Italiane, il nome dell'area di origine deve essere riconosciuto e permesso dalla legge
  • Annata - Indica l'anno relativo alla vendemmia in cui un determinato vino è stato prodotto. L'indicazione dell'annata, che per certe categorie dei sistemi di qualità può anche essere omessa, è vincolata da specifiche leggi e possono prevedere o rendere obbligatoria, per esempio, l'indicazione dell'annata solo se il vino contenuto nella bottiglia è interamente prodotto in quell'annata. Va comunque osservato che per certe categorie e in alcuni paesi, l'annata può essere indicata anche quando solamente una parte del vino è stata prodotta nell'annata indicata mentre la restante parte può provenire da vendemmie diverse
  • Contenuto della Bottiglia - Indica la quantità di vino contenuta nella bottiglia. Solitamente il volume di una bottiglia è pari a 750 millilitri e il volume degli altri formati è generalmente determinato da multipli o sottomultipli di questa misura
  • Grado Alcolico - Indica la quantità di alcol presente nel vino in rapporto al volume totale. La misura della quantità di alcol è generalmente espressa in percentuale (%), tuttavia in molti paesi, come per esempio l'Italia, viene espresso in gradi (°) e ogni grado corrisponde ad un'unita percentuale, pertanto i due metodi di misura sono equivalenti. Ad esempio, un vino contenente il 12% di alcol equivale ad un vino che ha 12° alcolici. Il grado alcolico generalmente indicato in etichetta si riferisce all'alcolicità effettiva, cioè alla quantità di alcol etilico effettivamente presente. Va comunque osservato che questa misura, in accordo alle leggi vigenti nei vari paesi, può prevedere una piccola tolleranza sia in eccesso sia in difetto. Se per esempio la tolleranza legale è dello 0,5%, un vino che riporta in etichetta 12% potrebbe contenere una quantità di alcol compresa fra 11,5% e 12,5%. Talvolta l'indicazione del grado alcolico può essere completato da un'informazione supplementare, come nel caso di alcuni vini Italiani, e che indica l'alcolicità potenziale. Questo valore è indicato dopo l'alcolicità effettiva facendo uso del segno più (+) ed è espresso sempre in gradi (°) o in percentuale (%). L'alcolicità potenziale indica la quantità di zuccheri residui presenti nel vino e non trasformati in alcol, cioè non fermentati, e che contribuiscono pertanto alla dolcezza del vino ma non al suo grado alcolico. Per esempio, l'indicazione 12°+3° significa che l'alcolicità effettiva del vino è pari a 12° (12%), mentre l'apporto potenziale alcolico che si sommerebbe all'alcolicità effettiva, qualora gli zuccheri residui fossero fermentati e trasformati in alcol, è pari a 2° (2%)
  • Composizione del Vino - Indica il nome dell'uva, o delle uve, utilizzate per la produzione del vino. L'indicazione di questa informazione dipende dalle leggi in vigore nei vari paesi e, in certi casi, può anche essere omessa. In alcuni sistemi di qualità l'indicazione della composizione è ammessa solamente se una determinata percentuale di vino è stata prodotta con l'uva, o le uve, riportate in etichetta
  • Altre Indicazioni - I sistemi di qualità in vigore nei diversi paesi, possono anche prevedere l'indicazione di termini supplementari in modo da fornire al consumatore una maggiore e chiara informazione sulla natura e la qualità di un vino. Queste informazioni riguardano in genere la tipicità dei vini, come per esempio i termini Classico, Riserva e Superiore nei vini Italiani, così come indicazioni sul grado di dolcezza del vino, come per esempio i termini Amabile, Secco e Dolce. Queste informazioni supplementari dipendono fortemente anche dal tipo di vino in cui vengono utilizzate, come nel caso dello Jerez (Sherry) e del Porto.

 







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