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  Eventi Numero 129, Maggio 2014   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Nebbiolo Prima 2014


 
“Nebbiolo Prima”, la manifestazione che porta in scena le più note espressioni del vitigno piemontese sarà all'insegna della sostenibilità ambientale in Africa. L'anteprima delle nuove annate di Barolo, Barbaresco e Roero, giunta alla quinta edizione, si terrà dall'11 al 16 maggio, presso il Palazzo Mostre e Congressi di Alba. La presentazione dei tre grandi vini delle Langhe diventerà, quest'anno, l'occasione per introdurre al pubblico della stampa internazionale la recente iniziativa di Albeisa per la conservazione della foresta tropicale del Kenya. Il progetto dell'associazione, nato per celebrare i quarant'anni della storica bottiglia albese, mira a finanziare il reintegro di 4000 alberi nella zona keniota di Bore, grazie al supporto dell'organizzazione Tree-Nation.
Novanta giornalisti provenienti da venticinque nazioni si daranno appuntamento nel cuore delle Langhe per degustare le annate Barolo 2010 e riserva 2008, Barbaresco 2011 e riserva 2009, Roero 2011 e riserva 2010. Saranno presenti oltre 230 aziende di Langa e Roero per un totale di quasi 500 vini a base Nebbiolo. Questi numeri fanno di Nebbiolo Prima uno dei più importanti eventi internazionali del settore.
L'evento si articolerà in cinque giornate, con una formula rinnovata, che si propone di assecondare le diverse esigenze dei partecipanti, permettendo a ognuno di scegliere tra un programma leggero e uno intensivo. Nel primo caso i giornalisti parteciperanno, al mattino, a degustazioni alla cieca di massimo un vino per produttore e visiteranno le cantine nel pomeriggio. Chi sceglierà la seconda opzione invece, avrà la possibilità di prolungare le degustazioni e di assaggiare più di un'etichetta per azienda, ma di visitare una sola cantina. In questo modo gli ospiti potranno conoscere i vini, i volti e i luoghi delle Langhe, dove il terroir si presenta come un mosaico di espressioni, che si mescolano alla filosofia e alla passione di ogni singola famiglia di viticoltori.
Albeisa è stata fondata nel 1973 da un'idea di Renato Ratti con l'obiettivo di identificare attraverso un contenitore unitario, una bottiglia dalla forma unica e speciale, le migliori produzioni di Langa. È un'associazione non a scopo di lucro, la cui finalità principale è la promozione e la valorizzazione dei vini dell'albese.

In Italia il Consumo dei Rosati Cresce del 13%

Negli ultimi anni il consumo di vino Rosato in Italia ha registrato una crescita superiore al 13%. L'incremento emerge dall'analisi dei dati sul consumo mondiale di vino Rosato nel 2012, resi noti dall'Observatoire de l'Economie du Rosé a cura del Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence.
Nel 2011 il consumo in Italia di Rosato ammontava a circa 1,18 milioni di ettolitri, aumentato nel 2012 fino a 1,34 milioni, evidenziando una crescita complessiva del 13,38% con una tendenza al rialzo che sembra confermarsi anche nel 2013. Il report francese sottolinea che oltre il 9% del vino consumato al mondo è Rosato (22,3 milioni di ettolitri su un totale di 244) e che l'Italia, con il 6% del consumo mondiale, è al quarto posto, dopo Francia (36%), USA (13%) e Germania (7%).
Secondo l'osservatorio della Provenza, i maggiori produttori di Rosato a livello mondiale sono Francia (28% del totale), Italia (20%) e USA (15%) mentre resta incontrastata la leadership dell'Italia nell'export, con il 43% del totale mondiale, seguita da Spagna (21%) e Francia (13%). Il nostro Paese, che nel 2002 esportava solo il 27% del totale mondiale, appare invece restio alla importazione dei Rosati, tanto che nel 2011 il saldo tra esportazioni e importazioni era pari a circa 3,5 milioni di ettolitri.
Se in Francia la culla del Rosato è la Provenza, con il 35% della produzione nazionale, in Italia è la Puglia a fare la parte del leone, con una quota prossima al 40% della produzione nazionale. L'assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia prosegue pertanto nella costante attività di promozione di questa bevanda, sempre più apprezzata dal pubblico giovanile, anche attraverso il Concorso enologico nazionale di vini Rosati, autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, e organizzato in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia. Giunto alla sua terza edizione anche quest'anno il concorso sta riscuotendo massimo interesse nel settore con campioni di vino che stanno pervenendo da tutta Italia.
«Quello che per molti fu un tratto visionario del Concorso enologico pugliese è oggi più nitidamente una scelta politico-strategica di successo - dichiara l'Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari della Puglia, Fabrizio Nardoni - perché il trend dei consumi ci conferma che scommettere sul vino Rosato è vincente e posizionarsi in questo mercato con una competizione nazionale di riferimento vuol dire mettere ancora una volta una puntata di valore sulla giusta casella. La Puglia, ricchissima di produttori di Rosati, oggi è la terra che premia questo vino ed è gioco forza la terra che suggerisce al mercato il meglio dei Rosati di tutta Italia».
Il successo della edizione 2013, con la partecipazione di etichette provenienti da tutte le regioni d'Italia, ha consacrato l'iniziativa come il primo e unico riconoscimento specialistico italiano del settore e punto di riferimento per la filiera di questa eccellenza vinicola in costante ascesa. Alla terza edizione del Concorso sono ammessi vini Rosati italiani tranquilli, frizzanti e spumanti divisi in sei categorie: vini tranquilli, sia a denominazione di origine (DOC - DOP) che a indicazione geografica (IGT -IGP); vini frizzanti, sia a denominazione di origine (DOC - DOP) sia a indicazione geografica (IGT - IGP), vini spumanti a denominazione di origine (DOC - DOP) e vini spumanti a indicazione geografica protetta (IGP) e di qualità (VSP). La selezione dei vini avverrà in un hotel di Bari il 10 e 11 maggio, i migliori vini Rosati d'Italia passeranno al vaglio del palato, dell'occhio e dell'olfatto di otto commissioni composte dai maggiori esperti, enologi, giornalisti enogastronomici e addetti ai lavori. La premiazione avverrà, come nelle scorse edizioni, nella splendida cornice del Castello Aragonese di Otranto il 31 maggio.

Il Territorio della DOCG Adotta il Protocollo Viticolo

Garantire una viticoltura sempre più rispettosa dell'ambiente e di chi vi abita. È questa la finalità del Protocollo Viticolo, progetto promosso dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, che è stato presentato ieri in Camera di Commercio a Treviso. Il Protocollo consiste in un insieme di regole rivolte a tutti i produttori per limitare il più possibile l'uso di prodotti chimici in vigneto.
«Con questa iniziativa - afferma il presidente del Consorzio di Tutela, Innocente Nardi - presentiamo qualcosa che va oltre quanto permesso dalla legge italiana ed europea perché introduciamo delle norme ancora più restrittive in materia di prodotti fitosanitari, con l'obiettivo di rispondere a una maggiore sensibilità nei confronti dell'ambiente e della qualità della vita. Vogliamo inoltre darci dei tempi e fare in modo che nel giro di quattro o al massimo cinque anni la nostra DOCG diventi una denominazione d'avanguardia, simbolo dell'eccellenza italiana e modello economico e ambientale».
Il progetto è stato accolto con favore da tutti i soggetti del territorio, come dimostrato dalla partecipazione in conferenza stampa dei rappresentanti delle associazioni categoria, in primis Confagricoltura, CIA, alcuni comuni dell'area e Ulss 7.
Con l'edizione 2014 del Protocollo Viticolo vengono così messi definitivamente al bando i prodotti fitosanitari di classe molto tossico, tossico e quelli nocivi a maggiore tossicità, compresi quelli a base di Mancozeb e Folpet. La linea restrittiva è stata applicata anche su altri composti di fascia rossa, con un ulteriore ristringimento delle possibilità di applicazione. Già dal 2013 il Protocollo Viticolo dà anche l'indicazione dell'intervallo di sicurezza, ovvero dei giorni che devono intercorrere fra l'ultimo intervento con il prodotto specifico e la raccolta delle uve, e della fascia di rispetto o “buffer zone” che consente all'utilizzatore di capire i confini e le pertinenze da osservare durante l'intervento fitosanitario per non disperdere il prodotto nelle aree circostanti. L'obiettivo è quello di avviare una lotta ragionata contro tutte le avversità della vite, dalla peronospora all'oidio nel pieno rispetto dell'ambiente e della salute di chi vi abita. È il risultato di un lavoro di squadra svolto dalla Commissione di Protocollo insieme con la filiera dei produttori e rivenditori di prodotti fitosanitari della zona.
Il documento sarà completato quest'anno anche con le schede agronomiche sulla gestione del suolo, sul diserbo e non diserbo, sulla gestione della chioma, sulla potatura e la carica di gemme e sulla concimazione minerale della vite. Tutte attività che, se ben condotte, possono garantire lo sviluppo di una viticoltura sostenibile. Dopo le riunioni informative svolte nei comuni della DOCG, il Consorzio di Tutela ha inviato una newsletter ai produttori e organizzato una consegna porta a porta facendo del Protocollo Viticolo l'inserto del suo magazine che verrà distribuito presso tutti i soci viticoltori in 5.000 copie.






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