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  Editoriale Numero 182, Marzo 2019   
Sangiovese: Anima DivinaSangiovese: Anima Divina  Sommario 
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Sangiovese: Anima Divina


 Mi è successo già in passato di dovere scrivere delle mie uve e i miei vini preferiti. Non è mai semplice – in questi casi – prendere una posizione assoluta e definitiva poiché, in verità, sono molti i vini e le uve che considero preferite. Pinot Nero, Nebbiolo, Sagrantino, Verdicchio, Fiano, Sauvignon Blanc, Marsala – e l'elenco sarebbe piuttosto lungo – sono solamente una piccola parte di quello che mi piace versare nel mio personalissimo calice. Nell'elenco dei miei preferiti ci sono, inevitabilmente, anche le uve e i vini della mia terra – l'Umbria – per me una costante presenza che da sempre colma i miei calici. Aggiungo, quindi, Grechetto, Trebbiano Spoletino, il già citato Sagrantino, l'emergente e recentemente riscoperto Grero, oltre all'uva che era decisamente la protagonista prima dell'inarrestabile successo della rossa di Montefalco: il Sangiovese. Non è, com'è ben noto, una varietà di origine Umbra – a onore del vero, introdotta nella regione in tempi relativamente recenti – tuttavia ben presente nei vigneti del cuore verde d'Italia.


 

 Uva di straordinaria personalità, il Sangiovese dà vita a grandissimi vini di enorme e comprovata classe ed eleganza, grazie anche alla sua vasta presenza nel territorio italiano. Si deve infatti osservare che, sua Maestà il Sangiovese, è pressoché presente nella quasi totalità delle regioni italiane, di fatto, fra le principali uve coltivate del Bel Paese. La grandezza e il fascino del Sangiovese non si limita all'Italia: la presenza di questa grande uva rossa si registra infatti anche in altri paesi vitivinicoli del mondo, dando vita a interessanti interpretazioni enologiche. Parlare del Sangiovese significa inequivocabilmente evocare i grandi vini della Toscana – Brunello di Montalcino, Chianti e Vino Nobile di Montepulciano, tanto per citarne alcuni – tuttavia è capace di produrre eccellenze enologiche anche in altre regioni d'Italia. I figli del Sangiovese si fanno sempre riconoscere nei calici, anche negli esemplari, per così dire, più umili e modesti.

 Difficile parlare del Sangiovese come varietà “unica”, poiché si tratta di un'uva estremamente prolifica in termini di cloni, una differenziazione che è frutto sia della sua lunga storia, sia dei processi di adattamento, avvenuti nel tempo, nei diversi territori dove è coltivato. Parlare, quindi, dell'espressione del Sangiovese nell'ambito di un territorio, significa anche considerare il relativo clone. Si devono infatti notare le enormi differenze sensoriali che uniscono e dividono allo stesso tempo i tanti vini da Sangiovese prodotti in Italia. Non si tratta solamente di differenze regionali, ma soprattutto territoriali con cambiamenti netti anche in vigneti distanti pochi chilometri l'uno dall'altro. È molto probabile, infatti, che le differenze siano prevalentemente determinate dal tipo di clone e non solo dal territorio e il suo microclima. In termini generali, infatti, non ha molto senso confrontare, per esempio, un Brunello di Montalcino con un Romagna Sangiovese Superiore: due vini diversissimi, per quanto eccellenti, e non solo per motivi geografici.

 Il Sangiovese è uva di enorme versatilità, capace di conferire nobile personalità ai suoi vini. Una delle qualità che apprezzo del Sangiovese, è la piacevole acidità che si percepisce puntualmente nei suoi vini: non solo capace di conferire equilibrio, ma soprattutto artefice di nobile eleganza. Uva non esattamente ricchissima di sostanze coloranti – va detto, caratteristica piuttosto variabile in funzione del clone – il Sangiovese produce vini con sensazioni di astringenza moderata, un ulteriore tocco di eleganza. Per quanto concerne la capacità di produrre alcol, il Sangiovese può essere anche molto generoso, tuttavia – grazie alla sua piacevole acidità e moderata astringenza – i suoi vini giungono a perfetto equilibrio, anche quando vinificati in contenitori inerti. Sono questi Sangiovese, infatti, a mettere maggiormente in risalto l'immediatezza, il carattere schietto e diretto della grande uva rossa italiana, regalando al calice vini beverini in ogni caso ricchi ed espressivi.

 Il Sangiovese, non da meno, ben si adatta alla vinificazione in legno – sia in botte grande sia in barrique – qualcosa che è risaputo da tempo immemore e molti sono i vini ottenuti da quest'uva e prodotti in questo modo. È infatti sufficiente pensare al Brunello di Montalcino, Chianti, Vino Nobile di Montepulciano, oltre ai tanti altri vini da Sangiovese prodotti in Italia, per avere un minimale elenco dello stile prodotto in botte. Anche in questi casi, il Sangiovese esprime in pieno la sua elegante personalità, nella quale si percepisce sempre la sua caratteristica freschezza conferita dall'acidità. La vinificazione del Sangiovese in legno, inoltre, aumenta sia la struttura sia l'astringenza, non da meno – e in funzione del tempo – dona una piacevole morbidezza che tende a equilibrare la sua freschezza. La vinificazione del Sangiovese in botte è, in ogni caso, un'operazione che richiede “maestria” – come per qualunque altro vino, del resto – poiché l'eccessivo impatto del legno tende a coprire i profumi di fiori e frutti rossi dell'uva. Un errore spesso fatale che trasforma l'eleganza aromatica del Sangiovese in un tripudio di falegnameria.

 Le meraviglie del Sangiovese non finiscono qui. Questa magnifica uva rossa, infatti, è impiegata anche per la produzione di vini passiti – uno su tutti, il prelibato Occhio di Pernice che si produce a Montepulciano – oltre a vini bianchi e spumanti. Questi stili, va detto, rappresentano una minima parte della vasta produzione di vini rossi prodotti con il Sangiovese, tuttavia, anche in questi casi, non manca di evidenziare la sua eleganza e personalità. Il fascino e la raffinatezza dell'Occhio di Pernice rappresentano un magnifico tributo alla grandezza del Sangiovese anche in chiave dolce da uve appassite. Cosa dire poi del rapporto fra Sangiovese e il tempo? Quando opportunamente vinificato per questo scopo, i vini prodotti con il Sangiovese sono capaci di sfidare il tempo anche per decine di anni, sviluppando nel contempo un'enorme complessità senza mai perdere eleganza. Infine, accomodante e accogliente, tanto da essere felicemente unito ad altre uve per dare vita a nuove interpretazioni enologiche di grande classe. Un'uva dall'anima divina, magnifico interprete di vini divini. Lode a te, Re Sangiovese!

Antonello Biancalana



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