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  Eventi Numero 218, Giugno 2022   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

La Germania si Conferma Primo Mercato per i Vini d'Abruzzo


 
I vini abruzzesi sono pronti a tornare a Prowein, dopo due anni di stop, forti della crescita del 24,63% in valore dell'export in Germania messo a segno nel 2021, per un importo pari a 43,7 milioni di euro e superiore di 6,5 milioni di euro anche al risultato ottenuto nel 2019. Il Paese che ospita Prowein si conferma così il primo mercato dell'Abruzzo enologico. Ottime prestazioni anche nei Paesi vicini alla Germania con Francia e Paesi Bassi dove l'export dei vini abruzzesi cresce di oltre il 25% e l'Austria che – pur essendo un mercato più piccolo – segna un +43%.
«La fiera è da sempre una vetrina fondamentale per i nostri vini, fortemente apprezzati dal mercato tedesco dove, con il Montepulciano d'Abruzzo in testa, abbiamo una crescita costante delle vendite, ormai da anni», spiega il presidente del Consorzio Valentino Di Campli. «Il messaggio che trasmettiamo è che i nostri vini sono unici perché le nostre uve crescono nella regione più verde d'Europa, tra mare e montagna, curate dai nostri produttori esaltando le peculiarità di ogni singolo areale».
I mercati internazionali hanno premiato l'Abruzzo nel 2021 con un aumento della domanda del 10% nei principali Paesi target, per un fatturato complessivo superiore ai 205 milioni di euro e un trend in ulteriore crescita dei consumi anche in Italia.
Il positivo andamento è confermato dall'incremento della produzione vitivinicola regionale, che nel primo trimestre del 2022 ha superato i valori pre-pandemia. Il Montepulciano d'Abruzzo, che rappresenta circa l'80% del prodotto denominato regionale, cresce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 14,9%. Un risultato davvero incoraggiante avvalorato dal +18% del Cerasuolo d'Abruzzo e dal +24,8% del Trebbiano d'Abruzzo. Non è da meno l'Abruzzo Doc, in particolare per le tipologie Pecorino e Passerina, che mette a segno un ottimo +38,2%.

Il Morellino di Scansano Investe sulla Bellezza del Suo Territorio

È stata un'edizione di successo per Rosso Morellino, l'evento organizzato dal Consorzio di Tutela lo scorso 9 maggio per celebrare Il Morellino di Scansano DOCG e per fare il punto su progetti e strategie future della denominazione.
Merito del lavoro di squadra tra Consorzio e i suoi produttori, sempre più entusiasti e consapevoli di avere una carta in più da giocare nella promozione di questo grande Sangiovese Toscano: la ricchezza di un territorio incontaminato, che va dalla costa tirrenica sino al monte Amiata, ricco di storia, arte e di tanti punti di interesse.
Idealmente è stato proprio questo lembo di Maremma a essere protagonista della quarta edizione dell'evento, che si è svolta a Scansano, tra il Teatro Castagnoli e le ex scuole elementari, con la partecipazione di oltre quaranta produttori.
A Rosso Morellino hanno partecipato numerosi operatori, appassionati e delegati stampa, che nell'arco di tutta la giornata hanno preso parte ai tre momenti inseriti in palinsesto: il talk “Morellino di Scansano: nuovi scenari per scoprire l'unicità del territorio”, le due masterclass condotte da Filippo Bartolotta (“Dal vulcano al Mare: wine tour nelle terre del Morellino attraverso il racconto di sei produttrici” e “Dal vulcano al Mare: wine tour nelle terre del Morellino dagli Etruschi ai nostri giorni”) e il grande banco d'assaggio con oltre 80 etichette.
Il Morellino di Scansano negli ultimi anni non ha subito un calo dei consumi sfruttando l'ottimo posizionamento nei canali di distribuzione tradizionale e la spinta in quelli innovativi della vendita diretta, ha dimostrato una notevole dinamicità registrando una domanda superiore all'offerta.
Il Morellino di Scansano infatti, è sempre più al centro delle scelte dei consumatori in Italia e all'Estero, e i numeri degli ultimi anni parlano di un cambio di passo e di un interesse crescente per il territorio della denominazione. I dati mettono in evidenza che nel 2021 sono state prodotte 9,2 milioni di bottiglie con la fascetta DOCG, con un incremento del 7% rispetto al 2019, per un giro d'affari che vale 51 milioni di euro, di cui il 20% quota export.
Nel corso del Talk, moderato da Lorenzo Tersi (LT Wine & Food Advisory) sono stati tracciati i prossimi traguardi che la denominazione intende raggiungere, attraverso investimenti e iniziative sia a livello produttivo che di promozione, avendo sempre come denominatore comune la bellezza, l'unicità e la ricchezza della Maremma Toscana.
«Il Morellino di Scansano – ha spiegato nel corso del suo intervento Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio – ha le carte in regola per giocare nei prossimi anni un ruolo da protagonista nel panorama enologico italiano. Nonostante la crisi pandemica, abbiamo registrato una buona performance economica grazie a un posizionamento strategico nel canale della GDO che ci ha permesso di dare seguito ad un percorso di crescita graduale e costante. Oggi stiamo lavorando per rafforzare e consolidare il nostro posizionamento anche nel canale Ho.re.Ca. in Italia e all'estero, con vini caratterizzati sempre più dalle sfumature peculiari di questo straordinario territorio».
A Rosso Morellino, è stato presentato l'accordo di collaborazione con l'Università di Pisa. Lo studio che sarà condotto dai professori Claudio D'Onofrio, Fabio Mencarelli e dal ricercatore Giovanni Caruso del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali della facoltà di Agraria, si concentrerà sulle caratteristiche pedoclimatiche dell'area e sull'interazione tra il Sangiovese e i contesti produttivi della denominazione che danno vita al profilo aromatico unico del Morellino di Scansano. L'obiettivo è quello di tradurlo in pratiche di viticoltura di precisione, in grado di esaltare sempre di più questo patrimonio di tipicità nella produzione delle uve e farne percepire la loro specifiche sfumature territoriali nelle differenti interpretazioni del Sangiovese di Maremma.
«Siamo una denominazione forte e coesa – ha concluso il presidente – motivati nel produrre un Morellino di Scansano di grande qualità e personalità, espressione di questo territorio unico che abbiamo il dovere di preservare con una politica di Agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Per questo abbiamo anche intrapreso il percorso di certificazione di sostenibilità dell'intera denominazione tramite il progetto Equalitas».
Il rispetto e la salvaguardia di un paesaggio incontaminato e di grande bellezza sono stati alla base delle azioni con cui si sta promuovendo il territorio del Morellino di Scansano come destinazione enoturistica di qualità. In questi anni il Consorzio ha fatto da regista coadiuvato dagli attori del luogo per costruire una proposta competitiva, a misura d'uomo sempre di più legata all'identità produttiva, alla storia e alla natura di quest'area della Toscana.
«Per noi il Morellino è un'eccellenza della Maremma – ha affermato il direttore Alessio Durazzi, a Rosso Morellino – che deve diventare una leva strategica per attrarre l'attenzione sul territorio come destinazione turistica. Abbiamo deciso di promuoverne la sua ricchezza con un programma ben preciso, che sempre di più punta ad esaltare i suoi valori distintivi con precise scelte di campo in grado di dare valore aggiunto ad un'esperienza. L'obiettivo è quello di diventare una delle mete più interessanti e sviluppare economia e benessere in tutti i periodi dell'anno».
Il Morellino di Scansano è stata tra le prime denominazioni a favorire la fruibilità del territorio in maniera sostenibile, grazie al progetto Morellino Green, che l'ha resa tra le prime DOCG “EV friendly” in Italia. Presto questa possibilità sarà estesa anche ai possessori di eBike, con l'istallazione di specifiche stazioni di ricarica che accresceranno così le possibilità di esplorare questo territorio incontaminato.
Un'altra iniziativa realizzata è il portale visitmorellino.com, che aiuta il visitatore a costruirsi un percorso personalizzato tra le tante eccellenze gastronomiche, naturali e paesaggistiche del territorio. Nei prossimi giorni sarà inoltre ufficialmente disponibile su tutti gli store digitali l'App VisitMorellino, con informazioni e foto dell'area della denominazione, gli indirizzi delle cantine e il calendario delle loro iniziative. E poi ancora i punti d'interesse, gli itinerari e la mappa interattiva che permetteranno ancor di più al turista di costruirsi un'9esperienza su misura. Infine, nel suo intervento il direttore Alessio Durazzi ha annunciato che a breve sarà on line anche l'implementazione di VisitMorellino, con restyling grafico e un aggiornamento dei contenuti e della struttura.

Albino Armani Riconfermato alla Guida del Consorzio Tutela Vini delle Venezie

Albino Armani resta alla Guida del Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie, rieletto all'unanimità oggi nel corso del Consiglio di Amministrazione, rinnovato lo scorso 6 maggio durante l'Assemblea dei Soci presso la sede di Cantine dei Colli Berici, a Lonigo (VI), che, oltre alla nomina del nuovo CdA, ha anche approvato le linee programmatiche dell'attività consortile per il biennio. Armani sarà affiancato dai Vicepresidenti Claudio Venturin (Veneto) e Flavio Bellomo (Friuli Venezia Giulia).
Albino Armani torna dunque a presiedere un tavolo composto da 21 Consiglieri in rappresentanza delle tre regione del Nordest: per il Trentino Lorenzo Libera (Cantina di Avio e Cavit), Pietro Patton (Cantina di La Vis e Valle di Cembra), Luca Rigotti (Mezzacorona), Albino Armani (Albino Armani Viticoltori dal 1607), Goffredo Pasolli (vinicola Lechthaler) e Daniele Simoni (Schenk Italia), per il Veneto Claudio Venturin (Cantina Produttori Piave Sile), Dario Toffoli (Ormelle), Corrado Giacomini (Vi.V.O. Cantine), Andrea Paladin (Paladin Giovanni), Christian Scrinzi (Gruppo Italiano Vini), Alberto Marchisio (Cantine Vitevis), Wolfgang Raifer (Cantina di Soave), Luigi Bersano (MGM), Giorgio Pizzolo (Enoitalia), Massimo Marasso (Fratelli Martini) e per il Friuli Venezia Giulia Angela Bortoluzzi (Soc. Agr. Borgo Tintor), Michelangelo Tombacco (I Magredi), Antonio Zuliani (Cantina di Rauscedo), Flavio Bellomo (Viticoltori Friulani La Delizia) e Sandro Sartor (Ruffino).
Il Presidente neo rieletto raccogliere quindi per la seconda volta la responsabilità della più estesa denominazione sul territorio nazionale, seconda italiana per volumi, che rappresenta sicuramente una garanzia di stabilità di tutta la filiera produttiva di Pinot grigio del Nordest, ma anche un progetto più ampio di valorizzazione di un prodotto-territorio unico del made in Italy.
«Ringrazio i Consiglieri per avermi dato ancora una volta l'opportunità di essere alla guida di questo Consorzio di Tutela, a dimostrazione del consenso e della fiducia guadagnati nel corso dei precedenti mandati. Difficile non osservare, infatti, il grande lavoro di rafforzamento del valore identitario ed economico del Pinot grigio delle Venezie che la squadra del Consorzio ha svolto negli ultimi anni. Il nuovo CdA, che con la sua ampia rappresentanza facilita l'espressione delle diverse realtà produttive del Territorio, intende continuare questo eccezionale percorso di crescita e sarà capace di aprire nuovi e importanti capitoli nella storia della nostra DOC. I prossimi anni ci riserveranno sfide sempre più impegnative e dovremo lavorare tutti assieme con l'unico obiettivo di consolidare una realtà economica unica a livello mondiale. Gli obiettivi sono molto chiari: continuare a condividere misure di gestione coordinata del potenziale produttivo del Pinot grigio del Nordest che mantengano in equilibrio l'offerta e ne garantiscano la tenuta del valore economico – e assicurare al contempo un giusto riconoscimento all'impegno profuso da tutta la filiera – sostenibilità e rafforzamento della promozione, impegnandoci in primo luogo a migliorare il posizionamento e il percepito della DOC, sia nel mercato domestico sia in quello internazionale».
«Il nuovo CdA, in continuità con il lavoro svolto da quello uscente, è chiamato a tutelare e rafforzare il valore della DOC delle Venezie» dichiarano all'unisono Bellomo e Venturin, nuova Vicepresidenza «cun posizionamento che, anno dopo anno, diventa sempre più alto nel mercato e che rappresenta il merito di un percorso intrapreso con coscienza da tutti i protagonisti della scena vinicola di Friuli, Trentino e Veneto, che hanno saputo fare squadra a beneficio di un patrimonio comune, il Pinot grigio del Nordest, sostenendo un Consorzio impegnato fortemente già da cinque anni nella tutela e certificazione del nostro vino».
La DOC delle Venezie garantisce oggi un importante equilibrio di Sistema delle DO del Triveneto a produzione di Pinot grigio e rappresenta per tutte le aziende e i produttori un valido sostegno in termini di valore, posizionamento internazionale e qualità, grazie alla garanzia di tracciabilità e certificazione. Valori che il Consorzio porterà nel mondo grazie alle moltissime attività promozionali programmate nel biennio approvate dall'Assemblea appena svolta e che vedranno il Pinot grigio delle Venezie impegnato in Italia, USA, Canada, Giappone, UK, Svizzera e Centro, Nord ed Est Europa.

Enoteca Regionale Emilia Romagna: il Nuovo Presidente è Davide Frascari

Nei giorni scorsi si è riunito il rinnovato Consiglio d'Amministrazione che, all'unanimità, ha nominato Davide Frascari al vertice dell'ente.
«La nomina a Presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna è un riconoscimento che voglio vivere con grande senso di responsabilità, lo stesso che sento come agricoltore custode della mia terra (e come cooperatore che ha responsabilità verso i propri soci). Vorrei aprire una stagione di racconto che parta dalla campagna e dal paesaggio e porti la nostra cultura nel mondo, siamo una regione con territori straordinari e per tanti ancora da conoscere. Mi auguro che il nostro lavoro sia un'opportunità per una filiera (economica) che ha radici salde e migliaia di famiglie al lavoro nelle vigne. Vorrei dare voce a tutti loro, a privati e cooperative, in un gioco di squadra e di ruoli in cui ognuno con le proprie competenze e storie possa regalarci futuro».
47 anni, agronomo, Davide Frascari conduce un'azienda a indirizzo viticolo con oltre 60 ettari di vigna in provincia di Reggio Emilia. Presidente dal 2005 della cantina sociale di Arceto, che nel 2014 si fonde con altre realtà del territorio per dare origine a Emiliawine, attuale cooperativa che conta 726 soci viticoltori in provincia di Reggio Emilia e della quale ad oggi è ancora presidente.
Gli altri membri del Cda che condurranno l'Enoteca Regionale per il prossimo quadriennio sono: Benassai Barbara di Union Camere Emilia-Romagna, Bertolani Andrea della Bertolani Alfredo di Scandiano (RE), Bigucci Davide di Podere Vecciano di Coriano (RN), Biondi Claudio del Consorzio Tutela Lambrusco Doc, Bordini Francesco di Villa Papiano di Modigliana (FC), Capelli Antonio del Consorzio Vini Colli Bolognesi, Deserti Luca della Coop. Giulio Bellini di Filo di Argenta (FE), Galassi Paolo di Due Tigli di Forlì (FC), Giardini Mauro di Villa Venti di Roncofreddo (FC), Paltrinieri Alberto della Cantina Paltrinieri di Sorbara (MO), Perini Stefano delle Cantine 4 Valli di Piacenza, Sirri Mauro dell'azienda Celli di Bertinoro (FC). Inoltre, Perini e Sirri sono stati nominati Vice Presidente.
Un ringraziamento, infine, va all'intero CdA uscente e al suo Presidente Zinzani per il lavoro svolto e per aver traghettato Enoteca Regionale nei difficili anni della pandemia.

Il Nobile di Montepulciano è la Prima Denominazione Italiana a Fregiarsi del Marchio Equalitas

È ora ufficiale: il Vino Nobile di Montepulciano è la prima denominazione italiana ad aver ricevuto il marchio di certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas. La notizia è stata annunciata nella sede di Federdoc, tra i partner del percorso, in occasione della presentazione del traguardo che ha riguardato la denominazione toscana come la prima in Italia in questo senso.
«L'obiettivo che ci siamo posti fin dall'inizio del percorso – dichiara Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – lo abbiamo ritenuto da subito strategico poiché per raggiungerlo abbiamo favorito “un cambiamento culturale” nelle nostre imprese con l'obiettivo di modificare progressivamente il profilo produttivo e organizzativo con metodi e tecniche di produzione più rispettosi dell'ambiente e del paesaggio, ma soprattutto nella direzione di garantire un elevato standard di valori etici, sociali ed economici, che rafforzeranno la coesione tra le nostre imprese e tra queste e il territorio guardando quindi a una dimensione ambientale, economica ed etico-sociale dove il rispetto dei valori e dei diritti collettivi gioca un ruolo centrale in questo processo».
«Quello dato dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è un segnale importante per l'intero settore delle denominazioni del vino del nostro Paese – sottolinea Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Equalitas – e giunge a conferma che il percorso intrapreso da Federdoc ha nello standard Equalitas un punto di riferimento di assoluto valore. Il viaggio verso un Italia del vino sempre più sostenibile prosegue spedito e, soprattutto, rappresenta ormai di fatto un valore etico ed economico fondamentale nel posizionamento delle nostre etichette sui mercati mondiali».
Sostenibilità: un percorso che parte da lontano a Montepulciano. La visione di sostenibilità a Montepulciano nasce in tempi non sospetti. Negli anni 1985-1990, grazie alla sensibilità del Consorzio ed al sostegno del Comune di Montepulciano, fu creata una rete di stazioni meteorologiche installate su tutto l'areale di produzione per la rilevazione dei dati meteo. In base alle condizioni riscontrate, a cadenza settimanale gli esperti agronomi emanavano il “messaggio verde”. Di fatto uno strumento operativo a favore delle aziende che permetteva di razionalizzare gli interventi di difesa fitosanitaria con la conseguente limitazione dell'utilizzo di presidi chimici.
Nei primi anni 1990 il Consorzio fu tra i primi in Italia a indagare i terreni produttivi tramite un progetto di zonazione denominato “Vino Nobile di Montepulciano Zonazione e Valorizzazione del territorio” che interessò i vigneti di produzione nel triennio 1992-1994. Fu condotto dal gruppo di ricerca in viticoltura presso l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige con il fondamentale apporto dell'allora Istituto Sperimentale per lo studio e la difesa del Suolo di Firenze. La sezione clima fu trattata dall'Istituto Sperimentale per la viticoltura di Arezzo. Il progetto ha prodotto una carta tematica per la gestione del territorio di produzione ancora oggi attuale e basilare per gli studi che si sono susseguiti. Intorno al 2006, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, è nato un progetto per lo smaltimento di scarti biologici dalle vigne per la realizzazione di biomassa da combustione per il sostegno energetico a plessi scolastici e amministrativi.
Nel 2015 il progetto della Carbon Footprint del Vino Nobile di Montepulciano diventa un modello su scala nazionale. Il sistema che calcola “l'impronta di carbonio” del ciclo produttivo di una bottiglia di Vino Nobile, ovvero le emissioni di CO2 derivanti dalla realizzazione del pregiato vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, è stato infatti riconosciuto da un gruppo di istituzioni ed aziende che operano ai massimi livelli nel campo della qualità e delle relative certificazioni e che abbineranno quindi il proprio nome a quello del progetto. L'idea di misurare la Carbon Footprint della DOCG di Montepulciano e di attivare una serie di pratiche per la diminuzione o la compensazione della emissioni di anidride carbonica è stata presentata in occasione dell'Anteprima del Vino Nobile 2014 dal Comune di Montepulciano (che ha finanziato il progetto), dal consorzio dei produttori e dall'Università Marconi di Roma, incaricata della realizzazione tecnico-scientifica. Il programma, che ha ricevuto il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Siena e della Camera di Commercio provinciale, in circa un anno è passato dalla fase progettuale a quella sperimentale grazie a una piattaforma di raccolta dati testata con l'Università Marconi di Roma. I produttori hanno all'epoca prontamente compreso la portata rivoluzionaria del progetto, esprimendo convincimento ed entusiasmo; stesso atteggiamento ha manifestato il Gambero Rosso, voce leader a livello internazionale nell'informazione eno-gastronomica, che ha ugualmente garantito il proprio appoggio per il “lancio” della notizia e per la relativa campagna. Questo progetto è stato premiato nel 2015 alla Smau di Milano come “Smart Communities”.
La presenza in Montepulciano di una cantina che è diventata simbolo e modello di queste pratiche, Salcheto, e la vicepresidenza del marchio Equalitas, Michele Manelli, suo titolare, hanno dato un'ulteriore spinta alle attività che hanno oggi portato a questo riconoscimento.
Lo standard Equalitas, elaborato dall'omonima società italiana controllata da Federdoc, consente la certificazione di sostenibilità dell'Organizzazione, ovvero della singola impresa vitivinicola, dei prodotti vitivinicoli e delle Denominazioni di Origine. Lo standard è studiato espressamente per il settore vitivinicolo ed è certamente tra i più all'avanguardia a livello internazionale, l'unico a prevedere anche la certificazione delle denominazioni di origine. Equalitas è un protocollo molto impegnativo che implica il rispetto di un numero elevato di requisiti ambientali, come la misurazione dell'impronta carbonica e dell'impronta idrica, e socio economici, come la verifica del rispetto delle libertà sindacali e delle pari opportunità. Inoltre, Equalitas prevede anche il raggiungimento di obiettivi progressivi e la stesura di un bilancio di sostenibilità nel quale presentare e comunicare i risultati ottenuti.
Il patrimonio “Nobile” si attesta a miliardo di euro circa. È questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell'economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.210 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano DOCG, mentre 305 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano DOC. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 75 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2021 sono state immesse nel mercato 6,8 milioni di bottiglie di Vino Nobile (+21,4% rispetto al 2020) e 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano (+6,4% rispetto al 2020).



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