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  Eventi Numero 223, Dicembre 2022   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Il Consorzio Tutela Vini Montecucco a Fianco degli Studenti della Scuola ITS EAT


 
Il Consorzio Tutela Vini Montecucco è stato scelto come oggetto di studio per un progetto di marketing da parte di ITS EAT, la scuola speciale di tecnologia di eccellenza con sede a Grosseto che realizza corsi biennali post diploma finanziati per formare tecnici altamente specializzati con immediate prospettive occupazionali nei settori chiave del tessuto produttivo locale toscano, anche nell'ambito della creazione di nuove attività imprenditoriali nel settore agroalimentare.
L'iniziativa – frutto della collaborazione tra la DOP amiatina e il corso Enofood.com, che ha l'obiettivo di formare la figura professionale di “Tecnico Superiore per il marketing e l'export dei prodotti agroalimentari Made in Italy” – è nata con la duplice finalità di offrire agli studenti la possibilità di impegnarsi nel mondo del lavoro attraverso un progetto di consulenza rivolto alle aziende vitivinicole e alle cantine socie aderenti di ricevere suggerimenti utili all'ottimizzazione delle proprie strategie di comunicazione e marketing.
Il percorso, pensato per essere in linea con la filosofia del sistema ITS e per consolidare le competenze “sul campo” degli allievi, è stato coordinato da Vieri Baldocci per la Fondazione EAT e dal Prof. Renato Nesi per la parte didattica. Ai 24 studenti del corso di studio è stato affidato l'importante compito di analizzare l'attuale strategia di marketing del Consorzio e proporre tecniche e strumenti innovativi per migliorarla. In particolare, agli allievi, suddivisi in più team, è stato richiesto di elaborare da una parte un progetto di marketing per il Consorzio, soprattutto in vista della celebrazione del suo venticinquesimo anniversario, e dall'altra un progetto di marketing per ciascuna delle aziende coinvolte. I progetti hanno riguardato strategie e metodologie per l'impresa nel suo complesso oppure singole azioni di marketing operativo in ambito commerciale, turistico o di territorio.
Dopo una prima fase teorica in aula dedicata allo studio del territorio e delle imprese vitivinicole del Montecucco, gli studenti hanno intrapreso un percorso didattico fatto di visite presso le cantine socie che hanno partecipato all'iniziativa – Le Pianore, Basile, Tenuta L'Impostino, Poggio Stenti, ColleMassari e Peteglia – e di incontri con gli imprenditori presso la sede del Consorzio. Gli elaborati finali sono stati presentati il 25 ottobre, offrendo interessanti prospettive e originali spunti di approfondimento.
«Il lavoro svolto dagli allievi della Fondazione EAT è stato sicuramente utile per i ragazzi, che hanno avuto modo di conoscere la realtà consortile e di visitarne la sede ed alcune delle aziende socie, ma è stato a tutti gli effetti illuminante anche per noi» spiega Patrizia Chiari di Tenuta L'Impostino e Consigliere in seno al Consorzio Tutela Vini Montecucco. «Gli studenti hanno messo in luce aspetti e suggerito tecniche di ottimizzazione della comunicazione e del marketing del Consorzio che offrono un punto di vista decisamente innovativo e fresco, un'interpretazione giovane che ci ha regalato spunti di riflessione importanti. È stato molto stimolante promuovere questo incontro tra la generazione Z e la nostra tradizione secolare, e faremo certamente tesoro dei progetti che ne sono scaturiti».
Afferma Paola Parmeggiani, Direttrice di ITS EAT Academy: «Il partenariato del nostro ITS EAT – che collabora per la specializzazione dei giovani diplomati, in primis con aziende eccellenti del settore agri-food – è vincente e garantisce un futuro di innovazione per i ragazzi e per tutto il settore agro-alimentare. Le metodologie di didattiche utilizzate vertono sul favorire l'esperienza diretta degli studenti su concreti progetti di sviluppo e di innovazione delle imprese partner».

L'Enoturismo Sostenibile tra le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

«L'enoturismo rappresenta oggi un'attività strategica soprattutto per una regione come il Veneto, prima regione turistica italiana con oltre 70 milioni di presenze all'anno e prima regione vitivinicola italiana con 100mila ettari vitati e 11,5 milioni di ettolitri di vini prodotti. Per questo è importante far conoscere, attraverso l'offerta enoturistica e gastronomica, questa regione ricca di tradizioni, cultura, arte e architettura che conta oggi ben nove siti Patrimonio dell'umanità. E proprio un enoturismo in chiave sostenibile e innovativo può diventare elemento strategico di valorizzazione di un territorio UNESCO come le “Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” dove la presenza di tante cantine è già di per sé elemento distintivo ed attrattivo per i turisti. Ricordiamo, infatti, come riporta il “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” che oltre il 55% degli italiani nel 2021 ha svolto almeno una vacanza avendo come motivazione il connubio cibo-vino».
Con queste parole Marina Montedoro, Presidente dell'Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, interviene all'incontro “Enoturismo tra sostenibilità e innovazione” tenutosi in occasione del WINE2WINE Business Forum di Verona. Sul tema si sono confrontati, oltre a Montedoro, Roberta Garibaldi – Amministratore Delegato di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo); Bruno Bertero – Direttore Generale di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e Giulia Di Cosimo, produttrice e Vicepresidente del Consorzio Vini di Orvieto. Il panel ha approfondito l'evoluzione del mercato dell'enoturismo, sottolineando come sia essenziale che esso si leghi all'aspetto culturale dei luoghi, al concetto di benessere e sostenibilità, con un uso sapiente delle nuove tecnologie che permettono una comunicazione forte in questa direzione.
«UNESCO ed enoturismo – conclude Montedoro – sono oggi un'opportunità per un'area che deve puntare a essere sempre più accogliente nel rispetto del patrimonio che siamo chiamati a tutelare e portare nel mondo come bandiera veneta di bellezza e sostenibilità. In questa direzione vanno tutte le azioni di valorizzazione del territorio che stiamo attuando come Associazione: dallo sviluppo di percorsi a piedi, a cavallo e in bici alla creazione di hub logistici per ridurre la pressione del trasporto pesante».

Contrade dell'Etna: Ecco la Prima Mappa Completa e Aggiornata

Si è da poco concluso un lungo e minuzioso lavoro per identificare con chiarezza e precisione i confini e la posizione esatta delle 133 Contrade presenti all'interno del territorio di produzione dell'Etna DOC, riportandole all'interno di una vera e propria mappa.
È la Mappa delle Contrade dell'Etna, predisposta dal Consorzio Tutela Vini Etna DOC e realizzata grazie al contributo del Dipartimento Agricoltura dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana. Consente di fotografare il territorio etneo attraverso lo sfaccettato mosaico di Contrade che cingono l'area vitivinicola presente ai piedi del vulcano da Nord a Sud.
L'identificazione delle contrade sino a oggi si basava sull'interpretazione di vecchie carte catastali, con curve di livello mai aggiornate e limiti territoriali che oggi non esistono più, anche a causa della continua attività eruttiva dell'Etna. La nuova mappa è stata realizzata a partire da recenti rilievi topografici che sono stati poi sovrapposti a layer cartografici costruiti attraverso più rilevamenti con strumentazioni GIS (Geographic Information System).
«Si tratta di un lavoro impegnativo giunto finalmente al termine e che rappresenta solo il primo tassello di un progetto ancor più articolato di studio del territorio etneo» commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC. «Non era mai stato fatto uno studio di questo tipo. L'obiettivo è quello di fare, definitivamente, chiarezza sugli esatti confini delle 133 Contrade dell'Etna presenti all'interno del disciplinare di produzione e di individuare le nuove che verranno ufficialmente introdotte nei prossimi mesi. L'incredibile biodiversità che l'Etna custodisce, infatti, si esprime non solo all'interno dei diversi versanti del vulcano dove è presente la nostra viticoltura, ma anche nelle tante Contrade a partire dalle diverse stratificazioni delle colate laviche e dall'esposizione dei vigneti. Tutti fattori che rendono ogni Contrada quasi un unicum all'interno dell'areale etneo, in grado di donare sfumature differenti poi ai suoi vini».
Il Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Controllata Etna, la più antica presente in Sicilia nata nel 1968, riconosce a partire dal 2011 all'interno della sua area, che si estende nel territorio di 20 comuni, la presenza di 133 contrade, legalmente equiparate a Unità Geografiche Aggiuntive (UGA). Nel lungo lavoro di ricognizione del territorio, l'aggiornamento dei confini ha portato all'individuazione di 9 nuove contrade, grazie alla collaborazione dei produttori aderenti al Consorzio, che saranno ufficialmente inserite nel prossimo aggiornamento del disciplinare di produzione. La nuova Mappa delle Contrade prende in considerazione anche queste ultime, arrivando al numero di 142 Contrade, suddivise nel territorio di 11 comuni: 25 a Randazzo, 41 a Castiglione di Sicilia, 10 a Linguaglossa, 13 a Piedimonte Etneo, 8 a Milo, 4 a Santa Venerina, 20 a Zafferana Etnea, 9 a Trecastagni, 6 a Viagrande, 1 a Santa Maria di Licodia, 5 a Biancavilla.
«È una prima mappa, su scala ridotta, che sarà ulteriormente aggiornata per valorizzare le differenziazioni territoriali in maniera ancora più precisa» aggiunge Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio Tutela Etna DOC. «Si tratta di un primo passo per conoscere meglio la caratterizzazione delle singole Contrade e per andare ancora più in profondità nel rilevare le differenze presenti all'interno della denominazione». Quest'ultimo passaggio sarà possibile attraverso il futuro lavoro di zonazione che il Consorzio sta predisponendo insieme all'Università di Catania e all'Università degli Studi di Milano-Bicocca. «Quest'ultimo progetto ci permetterà di interpretare tutte le variabili presenti all'interno delle Contrade in modo dettagliato, sulla base delle differenze che ci sono tra suoli, altitudini, microclimi».

La Magia de “La Notte degli Alambicchi Accesi”

L'antica arte di trasformare la “povera” vinaccia in prezioso distillato. Questo il magico processo protagonista de La notte degli alambicchi accesi, speciale spettacolo teatrale itinerante organizzato dall'Associazione culturale “Santa Massenza piccola Nizza de Trent” con il supporto di Trentino Marketing, il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino – nell'ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest – e la collaborazione di Garda Dolomiti e Istituto Tutela Grappa del Trentino.
Un evento, quest'anno in programma da giovedì 8 a domenica 11 dicembre, diventato ormai una tradizione, a cui ogni anno accorrono centinaia di visitatori da tutta Italia che riempiono di allegria le stradine del piccolo borgo di Santa Massenza di Vallelaghi, detto anche la “piccola Nizza de Trent” per via del suo ridente passato di località turistica estiva amata soprattutto dai vicini abitanti di Trento e riconosciuta come “capitale della grappa artigianale”, visto che vanta la maggiore concentrazione in Italia di distillerie artigianali a conduzione familiare.
Ed è proprio in queste distillerie, prezioso patrimonio storico-culturale del borgo, che vanno in scena i diversi episodi dello spettacolo itinerante degli attori della compagnia teatrale Koinè, guidati dalla divertente voce narrante di Patrizio Roversi.
Sette le performance previste nell'arco di quattro giorni (2 al giorno l'8, il 9 e il 10 mentre una l'11 dicembre) in cui, di volta in volta, gli spettatori saranno divisi in 5 gruppi, dotati di radiocuffie e condotti all'interno delle cinque distillerie del paese: Distilleria Casimiro, Distilleria Francesco, Distilleria Giovanni Poli, Distilleria Giulio & Mauro e Maxentia.
A ogni tappa, ovviamente, anche una piccola degustazione, con assaggi delle varie versioni del distillato – tra cui la grappa di Nosiola, vitigno rappresentativo della Valle dei Laghi e unica varietà a bacca bianca autoctona della provincia, e quella di Vino Santo, vera chicca ottenuta dalle vinacce degli acini di Nosiola lasciati appassire fino a primavera – in abbinamento a dolci e specialità del territorio.
Un appuntamento che valorizza la grappa artigianale trentina e il suo rigido processo produttivo, protetto dal disciplinare dell'Istituto Tutela Grappa del Trentino, che prevede l'utilizzo esclusivo di vinacce fresche locali e la tradizionale distillazione con il metodo “a bagnomaria” in alambicchi discontinui: un'arte tramandata di generazione in generazione, praticata da distillatori che utilizzano modeste quantità quando la vinaccia è ancora fresca e profumata e prediligono un riscaldamento uniforme, lento e continuo del contenuto, al fine di ottenere una migliore estrazione degli aromi.

 


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