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Indice:Il Forum del Vino: DOC, DOCG e IGT: quanto contano nel vino?  Nuovo Messaggio
Autore Messaggio
maxtrek
Enofilo



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02/08/2004 21:35:21 GMT
Quota  Inviato: 21/10/2004 18:10:39 GMT Messaggio SuccessivoInizio Pagina
Salve a tutti gli amici di enoforum.
Seguendo il suggerimento di mirtillo e visto anche che in enoforum in inglese c'è un argomento simile, ho attivato questa nuova discussione circa l'importanza delle DOC.
Sono veramente importanti oppure non esiste differenza fra IGT, DOC e DOCG? C'è qualcuno fra voi che conosce come funzionano e chi si occupa di controllarle? Perché due stessi vini della stessa DOC sono in genere molto diversi fra loro?
Speriamo di fare luce e di capire meglio questo aspetto. Che cosa ne pensate?
Max
antonello
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Quota  Inviato: 22/10/2004 17:55:44 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
In Italia il sistema di qualità classifica i vini in categorie qualitative distinte. Queste categorie sono, in ordine crescente di qualità, le seguenti:

  • Vini da tavola
  • IGT (Indicazione Geografica Tipica)
  • DOC (Denominazione d'Origine Controllata)
  • DOCG (Denominazione d'Origine Controllata e Garantita)
  • DOCG con indicazione di sottozona

Il riconoscimento delle aree di qualità (IGT, DOC e DOCG) sono stabilite per legge e la loro istituzione è generalmente promossa da consorzi dei produttori di una certa zona o dalle amministrazioni locali. Le restrizioni produttive sono più rigide nelle categorie più elevate in cui sono fissate norme che regolano praticamente ogni fase della coltivazione della vite - comprese le varietà di uva raccomandate o autorizzate - fino alla produzione del vino, compresi i confini che definiscono il territorio della denominazione.
Un vino prodotto all'interno di in un territorio compreso in una zona di denominazione può avere diritto ad essere riconosciuto come IGT, DOC o DOCG. I vini che aspirano alla denominazione vengono sottoposti all'esame di una speciale commissione di degustazione istituita dalle Camere di Commercio di ogni provincia che ne decidono l'idoneità. Questo è quello che accade ai sensi di legge.
Ovviamente non è un sistema perfetto - del resto anche i sistemi di qualità in vigore in altri paesi hanno comunque i loro difetti - tuttavia è sconcertante vedere così tanti vini appartenenti alla stessa denominazione con qualità assolutamente diverse se non opposte. L'idea di valutare il fattore territorio con tutte le sue peculiarità è certamente interessante e opportuno, tuttavia i risultati lasciano spesso a desiderare proprio per le diversità qualitative dei vini prodotti nella stessa zona.
Per quello che mi riguarda la zona è molto importante e va tutelata, tuttavia necessita di altri fattori per potersi esprimere in modo opportuno, fra questi la serietà e l'affidabilità del produttore, in definitiva, l'unico responsabile della qualità dei suoi vini e che può trarre vantaggio dal territorio in cui opera.
Antonello Biancalana
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gilberto65
Enofilo



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Quota  Inviato: 04/11/2004 18:14:41 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Per quello che mi riguarda il fatto che in una bottiglia ci sia scritto DOC o DOCG non mi interessa mai. Dirò di più, il fatto che un vino sia DOC o DOCG non influisce mai sulla scelta dei vini che acquisto. Per esperienza dico che le migliori bottiglie che ho bevuto erano tutte IGT e non mi hanno mai fatto rimpiangere i più blasonati DOC o DOCG. Anche perché, se vogliamo dirla tutta, in Italia ci sono delle DOC e delle DOCG che non hanno nessun senso e che a mio avviso non rendono giustizia alla qualità del vino Italiano. Tutelare la produzione tradizionale di una zona è certamente importante, però bisogna riconoscere che non tutte le zone sono capaci di produrre grandi vini.
Per quello che mi riguarda le denominazioni non mi interessano mai, mi fido molto di più della serietà dei produttori che conosco, poi se i vini che fanno sono IGT, DOC o DOCG, non mi interessa. Del resto come spiegate le enormi differenze qualitative fra due vini appartenenti alla stessa DOC o alla stessa DOCG? A volte sembrano due vini completamente diversi in tutto e per tutto!
Gilberto
frgen
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Quota  Modificato: 07/11/2004 16:47:43 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
gilberto65 ha scritto:
Per quello che mi riguarda il fatto che in una bottiglia ci sia scritto DOC o DOCG non mi interessa mai. Dirò di più, il fatto che un vino sia DOC o DOCG non influisce mai sulla scelta dei vini che acquisto. Per esperienza dico che le migliori bottiglie che ho bevuto erano tutte IGT e non mi hanno mai fatto rimpiangere i più blasonati DOC o DOCG. Anche perché, se vogliamo dirla tutta, in Italia ci sono delle DOC e delle DOCG che non hanno nessun senso e che a mio avviso non rendono giustizia alla qualità del vino Italiano. Tutelare la produzione tradizionale di una zona è certamente importante, però bisogna riconoscere che non tutte le zone sono capaci di produrre grandi vini.
Per quello che mi riguarda le denominazioni non mi interessano mai, mi fido molto di più della serietà dei produttori che conosco, poi se i vini che fanno sono IGT, DOC o DOCG, non mi interessa. Del resto come spiegate le enormi differenze qualitative fra due vini appartenenti alla stessa DOC o alla stessa DOCG? A volte sembrano due vini completamente diversi in tutto e per tutto!


Condivido "in pieno" le tue osservazioni!!
Qualcuno mi potrebbe spiegare chi controlla che i vari disciplinari per le DOC o le DOCG vengono rispettati in pieno ?
ciao a tutti
mirtillo
Enofilo



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Quota  Inviato: 08/11/2004 18:32:30 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
frgen ha scritto:
Condivido "in pieno" le tue osservazioni!!
Qualcuno mi potrebbe spiegare chi controlla che i vari disciplinari per le DOC o le DOCG vengono rispettati in pieno ?
ciao a tutti

Anc'io mi sono fatto la stessa domanda molte volte e non sono mai riuscito a capire. Da quel poco che so, credo siano le camere di commercio delle varie provincie ad occuparsi dei controlli. Poi come questo avvenga in pratica non ne ho idea.
Esprimendo un'opinione sul tema di questa discussione, anch'io non pongo particolare attenzione sulle DOC e di certo non influiscono più di tanto le mie scelte. Anche perché, in tutta onestà, molte volte, proprio fidandomi del prestigio di una DOC, sono rimasto piuttosto deluso dalla qualità. Ecco perché mi fido poco delle DOC e mi affido di più alla serietà del produttore.
Carlo
antonello
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Quota  Inviato: 10/11/2004 18:18:24 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Quello che avete espresso nei vostri messaggi sembrerebbe confermare quello che sin dall'inizio sosteniamo in DiWineTaste. Nonostante il fattore "ambiente" sia di estrema importanza ai fini della qualità di un vino, in realtà sono la serietà e l'onestà del produttore che consentono la sua migliore espressione. Questa è una condizione che nasce da una precisa attitudine e predisposizione del produttore, qualcosa che va oltre qualunque legge. Nel mondo esistono numerose grandi terre da vino, ma è anche vero che in queste terre spesso i risultati sono deludenti a dispetto delle denominazioni che ne regolano la produzione.
Tuttavia questo non vuole essere un atto denigratorio verso le denominazioni: sono in ogni caso utili a tutelare il patrimonio tradizionale dei luoghi riconoscendo loro un'identità storica e culturale. Il vino di qualità è il risultato di una serie di fattori - tutti importanti e determinanti - la cui attuazione dipende dalla volontà del produttore e dall'obiettivo che questo vuole ottenere.
Antonello Biancalana
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frgen
Utente



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Quota  Modificato: 14/11/2004 18:02:50 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
antonello ha scritto:
Quello che avete espresso nei vostri messaggi sembrerebbe confermare quello che sin dall'inizio sosteniamo in DiWineTaste. Nonostante il fattore "ambiente" sia di estrema importanza ai fini della qualità di un vino, in realtà sono la serietà e l'onestà del produttore che consentono la sua migliore espressione. Questa è una condizione che nasce da una precisa attitudine e predisposizione del produttore, qualcosa che va oltre qualunque legge. Nel mondo esistono numerose grandi terre da vino, ma è anche vero che in queste terre spesso i risultati sono deludenti a dispetto delle denominazioni che ne regolano la produzione.
Tuttavia questo non vuole essere un atto denigratorio verso le denominazioni: sono in ogni caso utili a tutelare il patrimonio tradizionale dei luoghi riconoscendo loro un'identità storica e culturale. Il vino di qualità è il risultato di una serie di fattori - tutti importanti e determinanti - la cui attuazione dipende dalla volontà del produttore e dall'obiettivo che questo vuole ottenere.


Belle parole!!
Ma di preciso chi controlla che i vari "disciplinari" vengano attuati?
E che "pene" si infliggono ai trasgressori?
Mi sembra che tutto sia basato sulla "buona fede" dei produttori!!!!
Troppo poco!
ciao a tutti
maxtrek
Enofilo



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Quota  Inviato: 15/11/2004 18:11:22 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
frgen ha scritto:
Belle parole!!
Ma di preciso chi controlla che i vari "disciplinari" vengano attuati?
E che "pene" si infliggono ai trasgressori?
Mi sembra che tutto sia basato sulla "buona fede" dei produttori!!!!
Troppo poco!
ciao a tutti

Dal quel poco che so, non vorrei sbagliare, ma credo che siano le camere di commercio responsabili per i controlli sulla regolarità e l'attuazione dei disciplinari di produzione. Non credo esistano delle pene per i trasgressori dei disciplinari, che fra l'altro sono emanati dallo Stato come leggi a tutti gli effetti.
Nella mia opinione, se guardo a certe DOC, anche molto famose, mi sembra che siano così permissive che la qualità è troppo variabile e in molti casi è un lusso definirla penosa.
Ecco perché molti produttori sono scappati dalle DOC e si sono rifugiati nelle IGT. Forse per questa ragione i produttori di qualità si sono sentiti penalizzati dagli altri colleghi più "andanti" e hanno deciso di rischiare in prima persona senza nascondersi dietro le regole di un disciplinare che, a quanto pare, non garantisce una buona qualità. Forse per questo motivo Antonello sosteneva l'idea che è meglio fidarsi dei produttori. Magari ci spiegherà lui cosa intendeva dire.
Max
miclan
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Quota  Inviato: 17/11/2004 18:10:31 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
frgen ha scritto:
Belle parole!!
Ma di preciso chi controlla che i vari "disciplinari" vengano attuati?
E che "pene" si infliggono ai trasgressori?
Mi sembra che tutto sia basato sulla "buona fede" dei produttori!!!!
Troppo poco!
ciao a tutti

In effetti sembrerebbe essere un bel dilemma. Credo che il controllo sia di competenza della camere di commercio, ma come vengano svolti i controlli non lo so. Non credo nemmeno che esistano delle sanzioni per i trasgressori, credo semplicemente che il vino può essere incluso o escluso dalla denominazione previo esame organolettico e chimico.
Certo, viene da chiedersi chi controlla, per esempio, l'origine delle uve e se è vero che un certo vino DOC sia stato realmente prodotto in quella zona oppure altrove.
Forse si tratta sempre della solita vecchia storia: fatta la legge trovato l'inganno. Ecco perché anch'io sono d'accordo che la qualità nei vini non può essere imposta per legge e che è meglio fidarsi della serietà dei produttori che si conoscono e, soprattutto, si conoscono i loro prodotti.
Inoltre credo che la qualità sia un concetto così personale che definirla per legge mi sembra assurdo. Ciò che è di alta qualità per me potrebbe essere di qualità mediocre per altri e viceversa. Anche perché se si guardano i vini di certe DOC o DOCG, regolarmente indicate in etichetta o con tanto di fascette, la qualità è così variabile che spesso sembrano due vini appartenenti a due pianeti diversi!
Credo che la funzione migliore delle DOC e delle altre denominazioni sia quella di rendere riconoscibile la tradizione di un luogo: saranno poi i produttori, con la loro serietà, a rispettare e onorare la loro terra e la cultura dei luoghi che consentono loro di fare vini e, non da ultimo, di fare soldi!
Michele Landolfi
panterarosa
Enofilo



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Quota  Inviato: 30/11/2004 11:01:28 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Io credo che la DOC, intesa come istituzione garante della qualità, abbia uno scarso valore. Anche perché la qualità dei vini appartenenti alla stessa DOC o DOCG è così diversa tanto da fare decadere, almeno per me, ogni valore di garanzia e affidabilità. In tutta onestà sono maggiormente colpito dai vini IGT che dai vini DOC e DOCG. Questo mi ha fatto sempre pensare che gli stessi produttori fuggono dalle DOC vista la grande quantità di ottimi vini IGT. Discorso diverso è la tutela della tradizione di una zona e non credo che questo si possa ottenere con una legge. Secondo me si ottiene con la serietà e la coscienza delle cantine che si trovano in quella zona.
Fabio B.
gilberto65
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Quota  Inviato: 06/12/2004 17:59:01 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Mi fa piacere vedere che ci sono molti a pensarla come me! DOC, DOCG e affini non hanno molto valore e non sono garanzie di qualità. Parlo per la mia esperienza e di troppe bottiglie "DOC" che puntualmente erano delusioni. Molto più affidabile l'IGT, almeno molte IGT, che trovo generalmente più interessanti e "entusiasmanti" di tante DOC.
Rimango fermo sulla mia opinione: la serietà del produttore è il primo fattore di qualità nei vini, certo non l'unico, ma importante.
Gilberto
antonello
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Quota  Inviato: 15/12/2004 18:04:18 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Se la qualità fosse un obiettivo raggiungibile per mezzo di una legge, tutti i vini sarebbero eccellenti e impeccabili. Il fattore "zona" rimane comunque di primaria importanza; tuttavia se è sfruttato in modo improprio o approssimativo, il risultato non sarà certamente eccellente. Basta valutare alcuni vini della stessa zona - la cui produzione è regolata dagli stessi disciplinari e leggi - per capire che in realtà ci sono altri fattori che vanno ben oltre qualunque regola scritta.
Personalmente continuo a sostenere il fattore "serietà e affidabilità" del produttore, che unito alle condizioni locali del luogo in cui opera, rappresentano le migliori garanzie per la qualità di un vino.
Antonello Biancalana
DiWineTaste
mirtillo
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Quota  Inviato: 20/12/2004 17:56:46 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Sono d'accordo con Antonello, comunque devo dire che non tutti hanno la possibilità di assaggiare così tanti vini per potere dire quali sono i migliori produttori. Almeno per me non è semplice, visto che sono uno studente, non dispongo certamente di ingenti somme da spendere sul vino, certo ogni tanto mi tolgo qualche sfizio, ma non posso certamente dire di conoscere molti produttori e molti vini.
Ho i miei produttori "preferiti" forse perché sono quelli che mi sono sembrati migliori fra tutti quelli che ho provato, tuttavia sono sicuro che ci siano anche tanti altri produttori meritevoli!
Carlo
jada
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Quota  Inviato: 16/01/2005 19:41:07 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
anche io sono in pieno accordo
in fondo sappiamo tutti la differenza che c'è tra un "amarone della valpolicella" doc e un "bardolino superione" docg in fondo tutti e due hanno le stesse uve..
e un "bolgheri sassicaia doc" e altre docg..
penso che le denominazioni servano a proteggere il vino.. da fatti legislativi..
infatti molti igt oggi sono rientrati nella tutela delle doc..
ma non mi ricordo bene la faccenda legale..
antonello tu ne sai di più in merito?
antonello
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Quota  Inviato: 18/01/2005 17:58:34 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
jada ha scritto:
anche io sono in pieno accordo
in fondo sappiamo tutti la differenza che c'è tra un "amarone della valpolicella" doc e un "bardolino superione" docg in fondo tutti e due hanno le stesse uve..
e un "bolgheri sassicaia doc" e altre docg..
penso che le denominazioni servano a proteggere il vino.. da fatti legislativi..
infatti molti igt oggi sono rientrati nella tutela delle doc..
ma non mi ricordo bene la faccenda legale..
antonello tu ne sai di più in merito?

In effetti spesso le faccende DOC, DOCG e IGT finiscono per generare solamente confusione e certamente questo non porta benefici al vino, almeno a quello buono. Rimane comunque evidente il fatto che ancora oggi molti produttori "fuggono" dalle DOC per rifugiarsi nelle IGT, che consentono loro una maggiore e relativa libertà produttiva.
Insisto nel dire che la qualità non può essere imposta per legge: credo si tratti piuttosto di un fatto di coscienza e serietà di ogni produttore.
Alla fine - comunque sia - tutti i vini finiscono in un calice e solo allora si comprende esattamente quanto una DOC, una DOCG o una IGT riescono a esprimere, leggi a parte, e in modo particolare l'uso che il produttore ha fatto delle sue uve, del territorio e della sua cantina.
Antonello Biancalana
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mirtillo
Enofilo



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Quota  Inviato: 25/01/2005 17:12:02 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Certo che da quello che si sente dire in giro, non so quanto siano controllate le produzioni dei vini DOC. Forse sarà l'abitudine del famoso proverbio "fatta la legge, trovato l'inganno", ma continuo a fidarmi del produttore piuttosto della DOC o della DOCG.
Anche perché ci sono certi vini DOCG che sono veramente pessimi! A proposito ma chi decide se una zona è meritevole della DOCG o della DOC?
Carlo
maxtrek
Enofilo



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Quota  Inviato: 21/02/2005 11:07:06 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
mirtillo ha scritto:
Certo che da quello che si sente dire in giro, non so quanto siano controllate le produzioni dei vini DOC. Forse sarà l'abitudine del famoso proverbio "fatta la legge, trovato l'inganno", ma continuo a fidarmi del produttore piuttosto della DOC o della DOCG.
Anche perché ci sono certi vini DOCG che sono veramente pessimi! A proposito ma chi decide se una zona è meritevole della DOCG o della DOC?

In effetti la DOCG sembra anche a me un paradosso. Dovrebbe rappresentare il massimo qualitativo dell'Italia e invece sono spesso messi in ombra dalla qualità dei vini IGT. Mi viene in mente il Chianti, per esempio. Ci sono certi Chianti, con tanto di fascettina rossa DOCG sul collo, che sono veramente penosi al cospetto di tanti IGT. Credo sia veramente strano e di certo questo non giova al buon nome del vino Italiano.
Ovviamente non tutto il Chianti è così anche perchè ce ne sono alcuni assolutamente notevoli - anch'essi DOCG - però è strano che nella stessa categoria di qualità esista una così grande differenza! Che ne dite?
Max
dariostar
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Quota  Inviato: 25/08/2011 10:15:31 GMT Messaggio PrecedenteMessaggio SuccessivoInizio Pagina
Ciao a tutti!
Sono uno sviluppatore di software gestionali e ne sto facendo uno per gestire l'attività commerciale di una enoteca.
Poichè in questo software necessito di definire la denominazione del vino, mi servirebbe sapere se le denominazioni sono solamente: IGT, DOC e DOCG oppure ce ne sono altre e sopratutto se possono variare negli anni (ad esempio se cè la possibilità che fra 5 anni qualche ente ne immetta una nuova)
Spero che chiedervi dei consigli anche banali ogni tanato non vi disturbi...
ho bisogno di aiuto per comprendere questo mondo così complesso con gente esperta.
Grazie 1000!
Dario
Dario
Cele
Utente



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Registrato il:
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Quota  Inviato: 22/06/2012 09:49:45 GMT Messaggio PrecedenteInizio Pagina
mi sa che il programma ormai l'avrai finito comunque le DOC e le DOCG possono cambiare con il tempo, sicuramente passeranno dalle diciture italiane a quelle standard europee con il passare del tempo e quindi gli IGT diventeranno IGP e le DOC, DOP.
La cosa è già attuabile ma non mi ricordo fino a che annata sarà possibile affiancare la dicitura italiana a quella europea!
Le DOC sono comunque in continua evoluzione quindi ti conviene fare un bel database aggiornabile!!

Per rispondere agli altri la differenza tra DOC e IGT sta nel fatto che i parametri di produzione sono più rigidi nel primo caso.
Negli IGT c'è più possibilità di "creare" tagliando magari diversi vitigni, con le DOC questo è molto più vincolato.
La tutela è fatta dai consorzi e da aziende terze preposte (io ho a che fare con tre di queste: Valoritalia, Siquria e IMC), quindi sono enti terzi che controllano ed eventualmente sanzionano i produttori.
Negli IGT spesso non sono indicati i vitigni perchè lo si può fare solo in determinati casi, non è una scelta dei produttori non dirvi cosa c'è dentro ma spesso per legge non si può indicarlo.
Si possono sempre guardare le schede tecniche, spesso presenti sui siti internet, per conoscere tutta la storia della bottiglia!!!

Indice:Il Forum del Vino: DOC, DOCG e IGT: quanto contano nel vino?  Nuovo Messaggio

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