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Mario SchiopettoMario Schiopetto Giornale di CantinaGiornale di Cantina  Sommario 
Numero 13, Novembre 2003 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 15, Gennaio 2004

Mario Schiopetto

Mario Schiopetto è uno di quei strepitosi personaggi che hanno reso grande il vino Italiano nel mondo. I suoi vini, frutto di vera passione, sono l'autentica immagine del loro territorio: il Collio

 Parlare di Mario Schiopetto significa, oltre che parlare dei grandi vini del Collio, raccontare la storia della moderna enologia Italiana. Grazie a grandi personaggi, proprio come Mario Schiopetto che ha lavorato e creduto nelle sue idee, il vino Italiano è oggi tornato ad essere grande attraverso un formidabile processo di innovazione e di miglioramento qualitativo. Mario Schiopetto proviene da una famiglia che produce vino da tre generazioni. Figlio di Giorgio, titolare della storica osteria “Ai Pompieri” di Udine, Mario Schiopetto eredita da suo padre la grande passione per il vino, il buon vino, che lo porterà ad essere giustamente riconosciuto come il vero padre dell'enologia Friulana. Mario Schiopetto viaggia nei principali paesi vinicoli dell'Europa, nelle storiche cantine Francesi e Tedesche con il chiaro intento di apprendere i segreti dei grandi vini di qualità: un'esperienza che gli sarà utile per realizzare il suo progetto, quello di rendere grande il vino Friulano. Nei suoi viaggi all'estero apprende le moderne e importanti tecniche utili alla produzione di vini eccellenti e di qualità, tuttavia è ben consapevole che questo non è sufficiente per produrre grandi vini.


La famiglia Schiopetto. In basso a
sinistra, Mario Schiopetto
La famiglia Schiopetto. In basso a sinistra, Mario Schiopetto

 Il territorio dove Mario Schiopetto intende realizzare il suo ambizioso sogno è il Collio Goriziano, uno dei grandi territori da vino del Friuli Venezia Giulia, e comprende da subito che le nozioni tecniche apprese all'estero devono essere pazientemente adattate alla natura della sua terra, un luogo unico e particolare. Mario Schiopetto è un autodidatta dotato di un'eccellente capacità di intuizione, e nel 1965 riesce finalmente a concretizzare le sue aspirazioni affittando una vecchia azienda vinicola di Gorizia dalla Curia Arcivescovile che acquisterà successivamente nel 1989. Nella sua azienda applica da subito principi di semplicità, tecnologia e sensibilità per il suo territorio migliorando continuamente le conoscenze acquisite durante i suoi viaggi all'estero. La sua innegabile e profonda esperienza è trasmessa ai figli Maria Angela, Carlo e Giorgio che oggi conducono con successo l'azienda, ubicata nelle colline di Capriva del Friuli, in provincia di Gorizia. L'azienda dispone attualmente di 30 ettari coltivati a vigneto e ubicati intorno allo storico palazzo Arcivescovile, oltre al podere dei Blumeri che si trova poco lontano nella zona dei Colli Orientali del Friuli, a Oleis, sulle colline di Rosazzo.

 La produzione della cantina è basata su una filosofia in cui si ritiene che non ci sia niente da inventare, ma tutto da capire. Secondo Mario Schiopetto «Il buon vino è l'espressione più sincera del territorio e anche l'espressione degli uomini che lo creano. Per produrre del buon vino il rispetto per la natura e per gli uomini è il primo e fondamentale requisito». La sensibilità, secondo la filosofia dell'azienda, «nasce da un antico e ininterrotto dialogo con la natura. Un tesoro unico, una ricchezza dell'anima», un principio in cui Mario Schiopetto ha sempre creduto ancora prima di fondare la sua famosa cantina nel 1965 e fatto proprio quando era bambino e ascoltava il vino che “gorgogliava” nelle botti dell'osteria paterna. Questo principio si è poi sviluppato negli anni cinquanta dello scorso secolo viaggiando attraverso tutta l'Europa e visitando le migliori cantine. In Francia e in Germania Mario Schiopetto ha accumulato un patrimonio di esperienze unico che poi nel 1965 ha deciso di donare al Friuli, la sua amata terra, avviando la propria cantina. Iniziò così a mettere in pratica quanto aveva appreso nei suoi viaggi applicandolo alla realtà unica del Collio Goriziano, sostenendo di non avere inventato nulla e cercando unicamente di capire la terra, il clima e il carattere delle sue colline semplicemente osservando l'armonia della natura. Su questi semplici principi si basa ancora oggi l'attività dell'azienda di Mario Schiopetto. Applicando e facendo tesoro della grande esperienza del padre Mario, non solo fondatore dell'azienda ma anche grande padre della cultura del vino in Friuli, ancora prima di lui, suo padre Giorgio, oste molto apprezzato nella Udine dei primi del Novecento, oggi sono i suoi figli che ereditano l'immenso e prezioso patrimonio dell'azienda. Maria Angela, Carlo e Giorgio proseguono oggi la grandiosa opera di loro padre Mario che affonda le proprie radici nel tempo antico e che riserva sempre storie nuove da raccontare, fatte di sensibilità e rispetto, di amore per la tradizione e di quella passione genuina per il vino che ha sempre contraddistinto Mario Schiopetto.


Una veduta dei vigneti di Mario
Schiopetto
Una veduta dei vigneti di Mario Schiopetto

 L'azienda si trova fra le colline di Capriva del Friuli e la nuova cantina è stata realizzata seguendo i suggerimenti e la sensibilità dell'architetto Tobia Scarpa, dando origine ad un connubio di tecnica, ordine e razionalità. La nuova cantina è stata ideata personalmente da Mario Schiopetto e la sua costruzione iniziò nel 1989, dando priorità alla migliore gestione degli spazi di lavoro, cercando quindi di attuare una logica di praticità piuttosto che di estetica. La struttura è stata progettata in modo da consentire un pratico svolgimento delle fasi della produzione del vino, dall'uva al prodotto finito. La nuova cantina fu terminata nel 1992 e il suo “cuore” è rappresentato dalla sala lieviti, un tassello fondamentale della filosofia aziendale e del processo produttivo. Qui si procede alla moltiplicazione, in accordo alle varie tipologie di vino, dei lieviti autoctoni necessari ad avviare il processo di fermentazione. Sono state inoltre adottate moderne tecnologie con lo scopo di ridurre drasticamente le possibilità di errore e facilitare quindi l'antica arte della produzione di vini eccellenti.

 I vigneti storici dell'azienda di Mario Schiopetto si trovano a Capriva del Friuli, in provincia di Gorizia, ed è qui che crescono le uve Tocai, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon trovando un ambiente ideale per esprimersi al meglio. Nel 1996 l'azienda ha acquistato il podere dei Blumeri, che si trova a qualche chilometro a nord-ovest dalla sede storica, sulle fertili colline di Rosazzo, a Oleis. Questo luogo, dal nome dolce e magico, ha una particolare vocazione storica sia alla vite sia all'olivo. Il nuovo podere fu scelto da Maria Angela, Giorgio e Carlo, figli di Mario Schiopetto, perché il terreno presentava una composizione molto simile a quelli di Capriva del Friuli, tuttavia il microclima è ovviamente diverso, ma ideale per esaltare la maturazione delle uve rosse. I vigneti di Oleis sono stati ristrutturati e destinati alla produzione di vini importanti e il suo nome, podere del Blumeri, deriva da un'antica tradizione carnevalesca dei Colli Orientali del Friuli.


 

 La selezione di vini dell'azienda agricola Mario Schiopetto è piuttosto vasta e la produzione è fatta sia con uve autoctone sia con uve internazionali. Fra le uve tipiche troviamo anche il Tocai Friulano, la famosa uva bianca del Friuli Venezia Giulia vinificata in purezza per i vini Tocai Friulano e Pardes, quest'ultimo fermentato e affinato in botte per circa 10 mesi. Fra i vini bianchi monovarietali troviamo il Pinot Bianco, il Pinot Grigio e il Sauvignon, tutti fermentati e affinati in vasche d'acciaio. Fra gli altri vini bianchi Mario Schiopetto propone il Blanc des Rosis, “storico” assemblaggio da uve Tocai Friulano, Pinot Grigio, Sauvignon Blanc, Malvasia e Ribolla; il Mario Schiopetto Bianco, prodotto con uve Chardonnay e Tocai Friulano di cui una parte fermenta in botte; l'Amrità Pinot Bianco, prodotto con l'omonima uva in purezza, fermentato e affinato per circa 10 mesi in botte; il Tarsia Sauvignon, fermentato e affinato in botte per circa 10 mesi. Fra i vini rossi dell'azienda troviamo il Rivarossa, da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, affinato per 14-15 mesi in barrique; e il Blumeri Rosso, prodotto con uve Merlot, Cabernet Sauvignon e Refosco dal Peduncolo Rosso, affinato per 14-15 mesi in barrique.

 




Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Rivarossa 2001, Schiopetto (Italia)
Rivarossa 2001
Schiopetto (Italia)
Uvaggio: Cabernet Sauvignon (35%), Cabernet Franc (35%), Merlot (30%)
Prezzo: € 16,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Il vino si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature di rosso rubino, abbastanza trasparente. Il naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli ed eleganti che si aprono su piacevoli aromi di frutta come amarena, mora, mirtillo, lampone, ribes e prugna seguiti da piacevoli accenni di vaniglia e carruba. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e comunque ben equilibrato dall'alcol, sapori intensi e buon corpo. Il finale è persistente con buoni ricordi di amarena, prugna e mirtillo. Rivarossa matura in barrique per circa 14-15 mesi.
Abbinamento: Brasati con funghi, Carne arrosto, Formaggi stagionati



Collio Tocai Friulano 2002, Schiopetto (Italia)
Collio Tocai Friulano 2002
Schiopetto (Italia)
Uvaggio: Tocai Friulano
Prezzo: € 16,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo vino si presenta con un colore giallo paglierino brillante e sfumature di giallo paglierino, molto trasparente. Al naso denota aromi intensi, puliti, eleganti e gradevoli di mela, pera, pesca, mandorla e biancospino seguiti da piacevoli accenni di ginestra e sambuco. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e piacevole comunque ben equilibrato, buon corpo e sapori intensi. Il finale è persistente con piacevoli ricordi di mandorla, pesca e pera. Questo Tocai Friulano fermenta in vasche d'acciaio e matura per 7-8 mesi sui lieviti.
Abbinamento: Pesce arrosto, Crostacei, Pasta e risotto con pesce, Carne bianca saltata



Blanc des Rosis 2002, Schiopetto (Italia)
Blanc des Rosis 2002
Schiopetto (Italia)
Uvaggio: Tocai Friulano (40%), Pinot Grigio (20%), Sauvignon Blanc (15%), Malvasia Istriana (15%), Ribolla Gialla (10%)
Prezzo: € 16,00 Punteggio:
Alla vista si presenta con un bel colore giallo paglierino brillante e sfumature giallo paglierino, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, eleganti e gradevoli che si aprono con sensazioni di frutta come pera, pesca, mela e limone seguiti da piacevoli aromi di biancospino, ginestra, mandorla e nocciola. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco piacevolmente fresco e comunque ben equilibrato, buon corpo e sapori intensi. Il finale è persistente con buoni e puliti ricordi di pesca, pera e mandorla. Un vino ben fatto. Blanc des Rosis fermenta in vasche d'acciaio e il 5% della Malvasia Istriana fermenta in botte.
Abbinamento: Pesce arrosto, Crostacei, Pasta e risotto con pesce, Formaggi freschi



Azienda Agricola Mario Schiopetto - Via Palazzo Arcivescovile, 1 - 34070 Capriva del Friuli (Gorizia) Tel. 0481 80332 Fax 0481 808073 - Enologo: Giorgio Schiopetto e Stefano Menotti - Anno fondazione: 1965 - Produzione: 210.000 bottiglie - E-Mail: azienda@schiopetto.it - WEB: www.schiopetto.it


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Giornale di Cantina


 Questa rubrica è riservata ai produttori di vino che intendono rendere note particolari attività produttive, annunciare nuovi prodotti o semplicemente comunicare alla clientela informazioni e promozioni sulla propria attività e i propri prodotti. Inviare le notizie da pubblicare al nostro indirizzo e-mail.

 

“Terre Alte” compie 20 anni

“Terre Alte” nel Mondo: questo il leit motiv che ha fatto da filo conduttore alla festa organizzata al Gambero Rosso Città del Gusto di Roma per celebrare i 20 anni di “Terre Alte”, uno dei vini simbolo della prestigiosa azienda vitivinicola Friulana Livio Felluga, da sempre segnalato per la sua eccezionalità dalle più autorevoli guide del settore e recentemente premiato con i 3 bicchieri Gambero Rosso Slow Food nonché con i 5 grappoli Ais. In occasione del ventennale Daniele Cernilli, Stefano Bonilli e Maurizio Felluga hanno presentato una degustazione verticale di otto tra le migliori annate del “Terre Alte”, dal '91 all'anteprima del 2002. Presenti all'avvenimento Vip, giornalisti, artisti, quali gli attori Ricky e Gian Marco Tognazzi, Simona Izzo, Andrea Pezzi, il sassofonista Amedeo Bianchi nonché il direttore del Tg5 Enrico Mentana accompagnato dalla moglie, Michela Rocca di Torrepadula. A fare gli onori di casa il patriarca Livio Felluga, fondatore dell'azienda oltre cinquant'anni fa e oggi, a 89 anni, mito e leggenda vivente dell'enologia Friulana di qualità. Accompagnavano Livio la moglie Bruna e i figli Elda (presidente della Delegazione Friulana del Movimento Turismo Vino), Maurizio, Andrea e Filippo.
Alla verticale è seguita una vera e propria gioiosa festa, nel corso della quale il pregiato vino friulano è stato esaltato da un allestimento del wine bar della Città del Gusto assolutamente inedito ideato per l'occasione da Wine Art, grazie alla creatività di Andrea Pezzi, Filippo Polidori e Giorgio Meszely. Se un'intera parete del locale era stata rivestita di preziose bottiglie di “Terre Alte”, in un'atmosfera soft ma allegra e informale creata grazie a raffinati giochi di luci, forme e suoni, un'altra fungeva da maxischermo per una rutilante serie di immagini. Tradizione e innovazione: suggestivi scorci della terra Friulana, dei vigneti, della cantina, ritratti dei Felluga sono stati abbinati ad immagini di paesi di tutto il mondo, da cui provenivano i piatti creati per l'occasione dal famoso chef napoletano Alfonso Montefusco, ideatore di Food Context, filosofia in cui lo spazio e il cibo si esaltano a vicenda. Montefusco si è ispirato alla grande versatilità del “Terre Alte” e ha preparato il “Menù dei Tre” dove lo stesso ingrediente è stato interpretato in tre differenti cotture e differenti tradizioni culinarie, esaltando l'armonia tra cucina mediterranea e forti influenze esotiche: ed ecco allora i sapori antichi d'Oriente, le avvolgenti sensazioni del Sud Pacifico, i decisi gusti Sudamericani fusi con la più autentica cucina mediterranea. Ad esaltare l'atmosfera “internazionale” della serata, la musica del Visual Dj Joey Skye e del percussionista Antonio Testa.
Fil rouge di questo giro attorno al mondo dei sapori è stato il “Terre Alte”, un vino che per la sua eleganza e struttura, grazie alle sue infinite sfumature, ben si adatta a cotture e culture culinarie anche molto differenti e distanti dalla nostra. Terre Alte è nato nel 1981 e da subito si è imposto all'attenzione degli esperti, tanto da essere considerato uno dei più prestigiosi vini bianchi italiani. L'armonico assemblaggio di uve Tocai friulano, Pinot bianco e Sauvignon, coltivate a Rosazzo, proprio negli storici vigneti delle “Terre Alte”, crea un vino elegante e ricco, dagli intensi profumi fruttati e floreali. È un vino di grande struttura che, con l'invecchiamento, acquisisce una evoluzione terziaria di notevole complessità.

O'Feo Rosso 2001 Foraci segnalato alla rassegna internazionale del vino biologico

O'Feo Rosso 2001 di Cantine Foraci (Mazara del Vallo), vino da agricoltura biologica, è stato l'unico vino Siciliano tra i segnalati della 9ª edizione della Rassegna internazionale del Vino Biologico, organizzato dalla Cooperativa Ottomarzo di Sant'Ambrogio Valpolicella (VR). O'Feo Rosso 2001 ha ottenuto quest'anno 3 premi di prestigio: una medaglia d'argento al concorso di Bruxelles, un bronzo al Japan Wine Challenge e una menzione al Vinitaly.
O'Feo Rosso 2001 IGT Sicilia, prodotto con uve Nero d'Avola e Nerello Mascalese da agricoltura biologica, è un rosso dal colore rosso rubino con nuance violacee, dal bouquet elegante e persistente con sentori di frutti rossi, dal palato vellutato e pieno. L'abbinamento ideale è con formaggi stagionati e piatti di carne. La Rassegna ha una collaborazione con Critical Wine/Terra e libertà, iniziativa nata da un'idea di Luigi Veronelli e una collaborazione con lo stilista Pierre Cardin.



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