Che il mondo del vino stia vivendo un momento non proprio esaltante dal punto di
vista dei consumi, non è certamente una novità. Ed è proprio nei momenti di
crisi e di recessione che si avverte maggiormente la necessità di trovare nuove
soluzioni e proposte, tali da limitare le perdite economiche derivanti dal
minore interesse - o per meglio dire - dalla minore possibilità di spesa.
Nonostante il vino sia un patrimonio di alta cultura e tradizione, coloro i
quali si occupano della sua produzione devono necessariamente confrontarsi con
il profitto che possono ricavare dal loro lavoro, anche quando è fatto con
autentica passione. Per questo motivo si cercano soluzioni alternative, nuovi
ambiti in cui promuovere e vendere i propri prodotti, occasioni adatte a
stimolare l'interesse dei consumatori. Ecco quindi che si cerca di lavorare
maggiormente sull'immagine del prodotto - e per quanto concerne il vino, sul suo
aspetto puramente edonistico - sulla sua promozione e divulgazione, cercando di
conquistare nuove fasce di clienti.
Da qualche anno il mondo del vino sembra concentrarsi particolarmente sui
giovani, svolgendo una giustissima e responsabile campagna di sensibilizzazione
al consumo moderato - e il piacere del vino è sempre legato alla moderazione -
con l'auspicio, certamente non velato, di incrementare i profitti. In fin dei
conti disporre di consumatori responsabili e intelligenti è anche nell'interesse
primario dei produttori: un consumatore irresponsabile non privilegia la qualità
ma unicamente la quantità e, molto probabilmente, a causa dei gravi danni
arrecati alla propria salute, prima o poi sarà costretto a interrompere il
consumo del vino, anche in modo occasionale. Consumatori più attenti,
responsabili, consapevoli e intelligenti, assicurano una vita prospera e
duratura - e quindi un migliore profitto - al vino di qualità. Anche questo è un
modo per fidelizzare il cliente a determinati prodotti. E certamente la
categoria di consumatori più adatta a questo tipo di investimento sono i
giovani, soprattutto se nel messaggio promozionale si aggiungono anche fattori
vincenti legati alla moda e all'attualità.
Moda, attualità e diffusione della cultura del bere moderato, non bastano
tuttavia a convincere pienamente i giovani ad avvicinarsi al vino di qualità.
Questo non perché i giovani non siano affascinati dal vino e dal suo mondo: la
causa principale è - a nostro avviso - da ricercarsi nell'elevato prezzo di
vendita. Nei periodi caratterizzati da condizioni economiche complessivamente
negative - che rendono certamente difficoltosa anche la condizione delle persone
adulte con vita professionale ed economica stabile - le difficoltà si
ripercuotono maggiormente sui giovani, tipicamente con occupazione precaria,
pertanto con possibilità di spesa piuttosto ridotta. Chiunque si trovi in
condizioni economiche precarie, opera necessariamente delle scelte dettate
unicamente da priorità di vita. Questa - che è certamente una considerazione
scontata - è comunque una condizione che finisce per determinare l'andamento
delle vendite, vino compreso. Per quello che ci riguarda, i giovani sono molto
attenti alla qualità del vino, la sanno apprezzare e la cercano con passione.
Esistono molti consumatori responsabili e sensibili fra i giovani, esistono
certamente anche quelli sconsiderati e irresponsabili, ma lo stesso si può dire
dei consumatori adulti.
Anche ai giovani piace il vino buono e di qualità: se potessero - come chiunque
altro, del resto - acquisterebbero frequentemente vino di qualità e lo
consumerebbero anche con piacere. È fin troppo scontato dire che chiunque
apprezzi il buono non è disposto a compromessi per poterlo avere. Tutti
preferiscono il buono al cattivo, a patto che se lo possano permettere. I
giovani si informano sul mondo del vino, si interessano sui nuovi prodotti e -
per quello che ci riguarda dalle lettere che riceviamo - sono attenti a quello
che leggono nei periodici del settore. Che i giovani si stiano interessando al
vino è assolutamente evidente, che siano attenti al prezzo di vendita con i
quali si devono confrontare tutte le volte che decidono di acquistare una
bottiglia, è ancor più evidente. Una strategia commerciale che pare essere
vincente con i giovani è la vendita del vino al bicchiere: con una spesa
relativamente contenuta, è possibile apprezzare un vino che avrebbe altrimenti
un costo troppo elevato qualora si acquistasse l'intera bottiglia.
Produrre vino di qualità costa. Crediamo questo sia qualcosa che tutti sanno e
qualcosa in cui tutti sono d'accordo. La produzione del vino di qualità richiede
investimenti economici piuttosto elevati e l'adozione di tecnologie e pratiche
anch'esse costose. I costi sostenuti per la produzione di un vino di qualità
dovranno essere poi recuperati attraverso la vendita, dalla quale ci si aspetta
- com'è naturale - anche un profitto. Tuttavia - come abbiamo già detto altre
volte nella pagine del nostro mensile - è opportuno fare una doverosa
distinzione fra il giusto profitto e la speculazione. E forse è proprio la
consapevolezza che nel vino esiste un'evidente speculazione a tenere lontano i
giovani dall'acquistare vini costosi, non solo la minore possibilità di spesa.
In fin dei conti, il mercato offre un'ampia scelta nei vini e, fra le tante
bottiglie disponibili, non mancano quelle vendute a un prezzo ragionevole,
capaci di offrire anche un'ottima qualità e, soprattutto, un eccellente rapporto
qualità prezzo.
Non c'è dubbio che ai giovani piaccia il buon vino e il vino di qualità,
tuttavia - come tutti, indipendentemente dall'età - sono costretti a fare i
conti con le proprie tasche e avere il maggiore beneficio in funzione delle
proprie possibilità. È anche risaputo che il vino stia attraversando un periodo
non proprio felice e molte cantine devono fare i conti con le bottiglie
invendute che, molto probabilmente, prenderanno la via della distillazione. Che
sia necessario continuare a sensibilizzare i giovani - l'unica certezza che ogni
società dispone per il suo futuro - è altrettanto vero. Se si riesce a
sensibilizzare i giovani a un consumo responsabile e consapevole del vino -
sempre e comunque all'insegna della moderazione - unitamente alla capacità di
offrire vini a prezzi ragionevoli e adatti a questa fascia di consumatori,
allora si getteranno delle concrete basi per un proficuo futuro del mondo del
vino. Un futuro che può partire da oggi, un futuro che molti produttori hanno
già compreso riuscendo a offrire vini di buona qualità a prezzi ragionevoli.
Nessuno è stupido a questo mondo e chiunque è capace di riconoscere ciò che è
buono, riconoscendo a questo il suo reale valore, giovani compresi. Allora largo
ai giovani e al buon vino di qualità, venduto al giusto prezzo, possibilmente.
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