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Giorgio Lungarotti

La storia recente del vino in Umbria è indissolubilmente legata a Giorgio Lungarotti, un nome che ha contribuito al rilancio del prestigio della qualità dell'enologia italiana nel mondo

 La storia del vino in Umbria, ma anche in Italia, non sarebbe oggi la stessa senza il fondamentale e caparbio contributo di uno dei grandi nomi del vino del cuore verde d'Italia, indiscutibile patriarca dello sviluppo recente dell'enologia in Umbria e della sua affermazione nel mondo: Giorgio Lungarotti. L'Umbria e i suoi vini hanno oggi percorso molta strada, un viaggio probabilmente inimmaginabile 40 anni fa, ma che vede fra i tanti protagonisti un nome in particolare, uno dei tanti pionieri che negli anni 1960 avevano il sogno di rendere grande il vino delle loro terre e di credere nelle potenzialità della loro storia e della loro tradizione. Giorgio Lungarotti era uno di questi, un uomo che aveva una grande passione per la sua terra e per la sua regione, convinto che dal piccolo cuore verde d'Italia - l'Umbria - si potessero creare grandi vini. Tutto comincia nel 1962 a Torgiano - oggi fra i luoghi dell'eccellenza enologica dell'Umbria - percorrendo un cammino che porterà la bella cittadina Umbra a fregiarsi, nel 1968 e fra le prime in Italia, con il riconoscimento della Denominazione d'Origine Controllata.


La Cantina Giorgio Lungarotti
La Cantina Giorgio Lungarotti

 Fra gli artefici di quel primo e importante successo, il Rubesco - lo storico vino Torgiano Rosso DOC - che a distanza di 40 anni contraddistingue ancora le Cantine Lungarotti nel mondo e uno dei vini umbri di maggiore fama, al quale si unisce il prestigioso Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio. Nel 1999, con la scomparsa di Giorgio Lungarotti, la conduzione della cantina passa nelle mani delle figlie, le sorelle Chiara Lungarotti e Teresa Severini, che insieme alla moglie di Giorgio Lungarotti, la signora Maria Grazia Marchetti Lungarotti, daranno vita a un nuovo stile dell'azienda, un sistema di conduzione interamente al femminile. Grazie agli insegnamenti e alla passione tramandata dal padre Giorgio, Chiara Lungarotti e Teresa Severini continuano oggi, con passione e determinazione, la storia di questa importante cantina umbra. Si introducono nuovi vini - molti di questi sono infatti il frutto delle intuizioni e del lavoro di Teresa Severini - che si uniscono così agli storici vini dell'azienda, come l'imponente San Giorgio Rosso e il prestigioso Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio.

 Portano infatti la firma di Teresa Severini - fra le prime donne enologo in Italia e fra le fondatrici del movimento “Donne del Vino” - due dei nuovi vini che caratterizzano la storia recente delle cantine Lungarotti. Aurente, un eccellente vino bianco - connubio fra Chardonnay e il locale Grechetto - e Giubilante, un interessante rosso nato dall'unione di Merlot, Sangiovese e Syrah la quale etichetta è stata disegnata dal pittore Piero Dorazio. A questi vini si aggiunge da quest'anno anche il risultato dei vigneti di proprietà delle cantine Lungarotti coltivati nell'altra grande terra da vino dell'Umbria - Montefalco - famosa nel mondo per il Sagrantino. Proprio quest'anno è stato infatti rilasciato per la prima volta nel mercato il Sagrantino di Montefalco delle cantine Lungarotti, 5400 bottiglie dell'annata 2003, un interessante risultato che offre certamente buone speranze per le annate future, viste le premesse, questo vino sarà capace di regalare grandi emozioni e soddisfazioni ai palati degli enoappassionati.


Un sistema al femminile: da
sinistra a destra Chiara Lungarotti, Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Teresa
Severini
Un sistema al femminile: da sinistra a destra Chiara Lungarotti, Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Teresa Severini

 Chiara Lungarotti - recentemente eletta presidente del Movimento Turismo del Vino - è l'amministratore unico dell'azienda. Grazie alla sua passione e alla sua competenza in campo agrario ed enologico, introduce nei vigneti e nelle cantine sistemi innovativi e moderni, facendo attenzione a mantenere l'equilibrio fra la tradizione della sua famiglia e della sua terra con la sperimentazione e modelli innovativi per la produzione vinicola. Grazie alla competenza e alla sensibilità culturale e artistica della signora Maria Grazia Marchetti Lungarotti, si deve l'istituzione della Fondazione Lungarotti, importante anello di congiunzione fra il mondo dell'arte e del vino della famiglia. Grazie all'opera di Maria Grazia Marchetti Lungarotti nascono anche il museo del vino e il museo dell'olio, due importanti e straordinarie testimonianze della cultura e della storia di questi due importantissimi prodotti della tradizione umbra e italiana. I musei, grazie anche agli straordinari reperti storici che qui si conservano, sono oggi due realtà culturali di rilevanza nazionale e famose in tutto il mondo.


 

 I vigneti delle cantine Lungarotti si trovano nella zona vinicola di Torgiano, ai quali si sono aggiunti recentemente quelli di Montefalco. I vigneti di Torgiano si trovano tutti in posizione collinare. Le uve utilizzate per la produzione dei rossi riserva e dei bianchi più prestigiosi provengono da vigneti situati ad altitudini comprese fra i 270 e i 300 metri, mentre le uve impiegate per la produzione dei vini giovani e freschi provengono da vigneti situati nella valle del Tevere, ad altitudini comprese fra 170 e 200 metri. Nei vigneti delle cantine Lungarotti si opera nel rispetto della natura e secondo principi eco-compatibili, pur ricorrendo - quando necessario - alle moderne tecnologie di viticoltura. Fra queste, l'interessante sistema di controllo meteorologico fornito da cinque apposite stazioni collocate nei vigneti e che forniscono preziosi dati sulle condizioni locali, consentendo quindi di intervenire opportunamente in accordo alle condizioni meteorologiche, garantendo una migliore gestione agronomica e limitando al minimo gli interventi antiparassitari.

 In cantina trovano spazio le più innovative tecnologie enologiche e, nonostante siano presenti barrique di rovere, lo stile Lungarotti ha da sempre preferito l'uso della botte grande di rovere francese, in modo particolare, per i vini prodotti con uva Sangiovese. Nelle grotte di affinamento trovano inoltre posto suggestive file di pupitres utilizzate per la produzione dello spumante metodo classico Lungarotti Brut. Una caratteristica che ha sempre contraddistinto le riserve della cantina Lungarotti, è il lungo affinamento in bottiglia, oggi comunque ridotto a cinque anni. Di notevole spessore, infine, la squadra di enologi che danno vita ai vini di Lungarotti. Oltre a Teresa Severini, la cantina Lungarotti di avvale del lavoro dell'enologo Vincenzo Pepe e di due consulenti esterni di grande prestigio, come Lorenzo Landi e Denis Dubourdieu, enologo e ricercatore di fama mondiale, nonché professore di enologia della prestigiosa facoltà di enologia dell'Università di Bordeaux.

 




Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
Vino con buon rapporto qualità/prezzo Vino con buon rapporto qualità/prezzo
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Torre di Giano Bianco Vigna il Pino 2004, Lungarotti (Umbria, Italia)
Torre di Giano Bianco Vigna il Pino 2004
Lungarotti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Trebbiano Toscano (70%), Grechetto (30%)
Prezzo: € 9,75 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Alla vista si presenta con un colore giallo paglierino chiaro e sfumature giallo verdolino, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di pera, mela e biancospino seguite da aromi di ananas, ginestra, vaniglia, nocciola e susina. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza. Il finale è persistente con ricordi di mela, susina e pera. Una parte di Torre di Giano Vigna Il Pino fermenta e matura per 3 mesi in barrique, a cui segue un affinamento di 6 mesi in bottiglia.
Abbinamento: Paste ripiene, Pesce arrosto, Crostacei alla griglia, Carne bianca arrosto



Aurente 2004, Lungarotti (Umbria, Italia)
Aurente 2004
Lungarotti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Chardonnay (90%), Grechetto (10%)
Prezzo: € 14,85 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Aurente si presenta con un colore giallo dorato intenso e sfumature giallo dorato, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di banana, tostato e nocciola seguite da aromi di mela, susina, lievito, vaniglia, ananas, litchi, pompelmo, minerale e pralina. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e piacevole morbidezza, comunque ben equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di banana, susina e pompelmo. Un vino ben fatto. Aurente matura per 7 mesi in barrique a cui seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Paste ripiene, Pesce arrosto, Carne bianca arrosto, Zuppe di pesce e funghi



Giubilante 2003, Lungarotti (Umbria, Italia)
Giubilante 2003
Lungarotti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Sangiovese, Merlot, Syrah
Prezzo: € 8,85 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Giubilante si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, abbastanza trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di amarena, prugna e ribes seguite da aromi di mirtillo, vaniglia, violetta, carruba e pepe nero. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e piacevole morbidezza, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di amarena e prugna. Giubilante matura per 8 mesi in barrique a cui segue oltre un anno di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Carne alla griglia, Carne arrosto, Stufati di carne con funghi



Sagrantino di Montefalco 2003, Lungarotti (Umbria, Italia)
Sagrantino di Montefalco 2003
Lungarotti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Sagrantino
Prezzo: € 17,25 Punteggio:
Alla vista si presenta con colore rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di prugna, mora e amarena seguite da aromi di mirtillo, violetta, vaniglia, carruba, anice, macis e chiodo di garofano. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di prugna, amarena e mora. Questo Sagrantino di Montefalco matura in barrique per 12 mesi a cui seguono 18 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Carne arrosto, Selvaggina, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio 2001, Lungarotti (Umbria, Italia)
Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio 2001
Lungarotti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Sangiovese (70%), Canaiolo Nero (30%)
Prezzo: € 20,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo vino si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di amarena, prugna e mirtillo seguite da aromi di violetta, ciclamino, vaniglia, lampone, mora, carruba, liquirizia, tabacco, cannella e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco tannico e piacevole morbidezza, comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di amarena, prugna e mora. Un vino ben fatto. Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio matura in botte e in barrique per 12 mesi a cui seguono 3 anni di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



San Giorgio 2001, Lungarotti (Umbria, Italia)
San Giorgio 2001
Lungarotti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Cabernet Sauvignon (50%), Sangiovese (40%), Canaiolo Nero (10%)
Prezzo: € 17,25 Punteggio:
San Giorgio si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di ribes, amarena e prugna seguite da aromi di violetta, vaniglia, mirtillo, mora, mentolo, tabacco, liquirizia, cioccolato, cannella e pepe rosa. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque ben equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di amarena, ribes e prugna. Un vino ben fatto. San Giorgio matura per 12 mesi in barrique seguiti da 3 anni di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Carne arrosto, Selvaggina, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Cantine Giorgio Lungarotti - Via Mario Angeloni, 16 - 06089 Torgiano (Perugia) - Tel. 075 988661 Fax 075 9886650 - Enologo: Vincenzo Pepe con la consulenza di Denis Dubourdieu e Lorenzo Landi - Anno fondazione: 1962 - Produzione: 2.600.000 bottiglie - E-Mail: lungarotti@lungarotti.it - WEB: www.lungarotti.it


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Giornale di Cantina


 Questa rubrica è riservata ai produttori di vino che intendono rendere note particolari attività produttive, annunciare nuovi prodotti o semplicemente comunicare alla clientela informazioni e promozioni sulla propria attività e i propri prodotti. Inviare le notizie da pubblicare al nostro indirizzo e-mail.

 

Livio Felluga: 50 Anni di Carta Geografica


 
Settembre 2006, è festa a Brazzano di Cormòns in Friuli Venezia Giulia per i “50 anni di carta geografica”, quell'etichetta, con la mappatura della “proprie colline”, inventata nel '56 da Livio Felluga, che ha determinato la geografia del suo vino in tutto il mondo, con un'idea di marketing ante litteram, che ha origine nel semplice amore per la terra. A celebrare l'evento è un libro che “viaggia intorno” alla storia delle carte geografiche, con aneddoti, ricordi, divertissement, divagazioni sul tema affidate ad artisti e scrittori, accademici e celebrità internazionali affezionatesi a Livio Felluga e alla qualità dei suoi vini, tra cui Terre Alte, tanto celebrato in tutto il mondo. “50 anni di carta geografica. Storia di un viaggio intorno” è infatti anche la “storia di un viaggio intorno” a Livio Felluga e alla sua azienda, alla vicende imprenditoriali ed umane di un patriarca dell'enologia italiana, che ha creduto nel potere delle colline, prima degli altri, quando erano le fabbriche a popolarsi intorno. Lo dice Livio stesso in una lunga ed inedita intervista, che a 92 anni per la prima volta racconta l'Italia del Novecento.
Il libro è anche la “storia di un viaggio intorno” alla carta geografica, alla mappa del tesoro che incastra in ognuno di noi il desiderio di un angolo di mondo dove sognare, in una girandola di temi ad essa dedicati, dall'arte antica a quella contemporanea, dalla cartografia storica alle “mappe immaginate” degli illustratori di fama internazionale, tra cui Tullio Pericoli, Lorenzo Mattotti, Guido Scarabattolo, Gianluigi Toccafondo. “50 anni di carta geografica. Storia di un viaggio intorno”, a cura di Elena Commessatti, progetto grafico di Giovanna Durì, è in edizione bilingue (italiano, inglese).
Per l'occasione verrà presentata una speciale selezione di Pinot grigio in bottiglie numerate e confezionate con l'etichetta in versione originale del 1956. In contemporanea, si potrà fare un autentico “viaggio intorno” alle carte geografiche di Famiglia, esposte nella sede dell'Azienda per tutto il mese di settembre, in una curiosa e inconsueta mostra (entrata libera). Per informazioni www.liviofelluga.it

 


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