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  Eventi Numero 148, Febbraio 2016   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Nuovo Record del Vino Italiano negli USA: Vinitaly International a San Francisco, New York e Miami


 
Trainata da un export che nel 2015 ha visto l'enologia italiana mettere a segno un nuovo record con 5,4 miliardi di euro stimati dei quali 1,4 negli Usa, è ripartita il 17 gennaio l'attività all'estero di Vinitaly International, con tappe a San Francisco (17-19 gennaio) al Winter Fancy Food, a New York (7-9 febbraio) e a Miami (10 febbraio). Si tornerà a New York a maggio, dopo Canada e Cina a febbraio e marzo, e poi a giugno sarà la volta di Chicago al Fmi Connect (20-23 giugno) e di nuovo di New York con la partecipazione al Summer Fancy Food (26-28 giugno).
La focalizzazione sul mercato statunitense è frutto di una scelta strategica di lungo periodo impostata da Veronafiere, che ha portato Vinitaly International a diventare braccio operativo del Mise - Ministero dello sviluppo economico e Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane nel Piano Speciale Usa per la promozione dei beni di consumo e dei prodotti enoagroalimentari, lanciato nel 2015.
«Il consumo di vino negli Usa continua a crescere - afferma il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani - ma si tratta di un mercato con due facce, come emerso durante i numerosi workshop che gli abbiamo dedicato durante wine2wine, il forum del vino svoltosi nel dicembre scorso: per certi versi è maturo e questo lo vediamo dalla curiosità espressa dai consumatori per vini meno famosi espressione di territori ancora sconosciuti; d'altro canto, però, ci sono Stati dove solo ora si inizia a consumare vino. Con Vinitaly International siamo negli Stati Uniti dal 2002 e continuiamo a potenziare la nostra attività di anno in anno, proprio per aprire sempre nuovi spazi commerciali per le cantine italiane e per attrarre buyer americani a Vinitaly, dove già rappresentano il 15% delle presenze estere».
La prossima attività di Vinitaly International negli Usa prevede la realizzazione di Executive Wine Seminar della Vinitaly International Academy - VIA, tenuti dal direttore scientifico Ian D'Agata.
A San Francisco tre i seminari avanzati su Grignolino, le subzone del Chianti e l'Etna, mentre uno base realizzato in collaborazione con Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) dedicato ai vini artigianali. I vini erano disponibili in un wine bar appositamente allestito per la degustazione da parte dei buyer e pubblico.
A New York è stata ancora la volta del Grignolino e dei vini artigianali, si è parlerà anche di tendenze di consumo di vino nei ristoranti italiani e di come queste possono riproporsi negli Usa. A Miami, oltre che di Grignolino e di vini artigianali, un terzo Executive Wine Seminar VIA dedicato al Carmignano.

Vini Spumanti Italiani Leader nei Mercati Esteri

«Dalle stime dell'Osservatorio del Vino, emerge che il comparto nazionale dei vini spumanti chiuderà il 2015 con soddisfazione, traguardando una produzione di 519 milioni bottiglie nel 2015 (+10% su 2014) e un consumo interno in ripresa. A confermare questo trend, sono i dati assoluti di consumo relativi al Natale che passerebbero, secondo stime dell'Osservatorio, da 54 milioni di bottiglie delle festività 2014 a 56,5 milioni previsti per le prossime. Interessante anche l'export di spumante italiano che, trainato dal Prosecco (+29%), con 362 milioni di bottiglie fa registrare per tutto il 2015 un +13% sul 2014. Tasso di crescita triplo, questo, rispetto a quello relativo all'export mondiale di bollicine pari a +4,1%». Con queste parole Domenico Zonin, Presidente di Unione Italiana Vini - la principale organizzazione di settore nel comparto, espressione della rappresentanza nazionale e unitaria di tutti i soggetti imprenditoriali e professionali della filiera vitivinicola che rappresenta oltre il 50% del fatturato nazionale nel settore del commercio vinicolo e l'85% dell'export - commenta le stime fornite dall'Osservatorio del Vino relativamente al bilancio 2015 per i vini spumanti, sulla base dei dati elaborati da Ismea, da UIV e da SDA Bocconi.
«Numeri importanti per le bollicine italiane sia sul mercato interno sia all'estero - dichiara Raffaele Borriello, Direttore Generale di ISMEA - che quest'anno supereranno la soglia produttiva di 500 milioni di bottiglie, grazie soprattutto ad un export che viaggia a doppia cifra rispetto al 2014. In ripresa anche il mercato in Italia (+4%) trainato soprattutto dalle vendite presso la GDO (+8% a volume e +7% a valore) e l'Horeca. La spumantistica - prosegue Borriello - è un ambito produttivo che Ismea sta seguendo con crescente interesse, mettendo a disposizione del sistema vinicolo italiano fonti informative ufficiali e certificate per assicurare certezza attendibilità scientifica dei dati».
«Il mese di dicembre - aggiunge Zonin - per molte realtà rappresenta ancora un momento molto attivo che può far variare sensibilmente il risultato finale d'impresa. Per questo motivo i dati definitivi verranno presentati entro i primi sei mesi del 2016, quando saranno chiusi i bilanci di tutte le aziende. Interessante evidenziare, però, che il consumo di spumante italiano nel mercato interno, grazie soprattutto al Prosecco, si è destagionalizzato, diventando vino “da tutto pasto per tutto l'anno”. Trend confermato dai dati: negli anni 2000 il 60% degli spumanti si consumava a Natale quando oggi, invece, il consumo è sceso al 35%».
«Nonostante i dati a disposizione e i nostri migliori auspici - spiega il Presidente Zonin - dobbiamo avviare una seria riflessione su come consolidare i risultati ottenuti e stabilizzare la leadership per far crescere il valore del nostro export. Il comparto spumantistico nazionale fatica a strutturarsi organicamente per affrontare il salto inevitabile verso i mercati stranieri, sempre più interessati al nostro prodotto di qualità. È bene evidenziare che l'export, infatti, si sposta verso gli spumanti di qualità che, in valore, fanno registrare un +16,4% per i DOP e un +57,5% per gli IGP, quando invece gli spumanti “comuni”, pari al 14% a volume e al 12% a valore del totale esportato, perdono il 5,7% a volume mantenendo un debole +1,3%».
«I sensibili risultati di crescita in quantità e valore, unitamente alla destagionalizzazione dei consumi - conclude Andrea Rea, Responsabile Wine management lab SDA Bocconi - dimostrano senza equivoci il successo della formula italiana nel mercato delle bollicine. È il contesto ideale per realizzare strategie di marketing specifiche, non solo per riposizionare l'Asti, unico prodotto in controtendenza, ma soprattutto per consolidare e sviluppare la leadership della straordinaria varietà italiana e del suo stile di vita “evergreen” nel mondo intero».






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