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 Gusto DiVino  Condividi questo articolo     Sommario della rubrica Eventi Non Solo Vino 
  Eventi Numero 192, Febbraio 2020   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Unione d'Intenti tra Imprese UE e Americane per Contrastare i Dazi


 
«Siamo molto soddisfatti dell'accordo siglato tra l'europea Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV) e l'americano Wine Institute, che oggi ha portato alla firma di un documento condiviso che riconosce l'importanza del commercio transatlantico del vino e chiede l'immediata eliminazione di tutte le tariffe sul vino con l'accordo “zero per zero”. La massiccia partecipazione da parte dei principali stakeholder europei e statunitensi del vino alla stesura del documento, le risposte positive del web alle tante petizioni accese su change.org e alla campagna social lanciata negli Usa da UIV, rappresentano un segnale importante del mondo produttivo europeo e americano che, all'unisono, chiede di tutelare il commercio e i posti di lavoro della filiera in vista dell'imminente decisione che il governo americano dovrà assumere entro il 15 febbraio circa i dazi nei confronti di alcuni prodotti europei di esportazione, tra cui il vino italiano».
Con queste parole Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, commenta in modo positivo l'esito della public consultation di USTR e la presa di posizione del CEEV e Wine Institute che siglano un'unione d'intenti e chiedono l'eliminazione di tutte le tariffe sul vino applicando il principio del “zero per zero” previsto dal GATT.
«I mercati di esportazione sono un'opportunità di crescita chiave per le cantine statunitensi. È giunto il momento per tutti i governi di riconoscere i vantaggi unici del commercio del vino ed eliminare i dazi una volta per tutte», ha dichiarato il Presidente e CEO di Wine Institute Robert P. “Bobby” Koch a margine della consultazione con il CEEV. Sia gli Stati Uniti che l'UE infatti rappresentano reciprocamente i maggiori mercati di esportazione, con scambi totali che hanno raggiunto i 4,66 miliardi di euro nel 2018 (pari a 5,53 milioni di dollari), creando posti di lavoro e investimenti su entrambe le sponde dell'Atlantico. Per il vino italiano, gli Stati Uniti rappresentano la principale destinazione delle vendite per volume e valore con circa 1,5 miliardi di euro corrispondenti a oltre 450 milioni di bottiglie e un quarto del valore dell'export: un mercato strategico, come evidenziato nel numero in uscita del Corriere Vinicolo dove sarà pubblicata un'inedita analisi dell'esposizione dell'export vinicolo di Italia e Francia verso gli USA con una valutazione del possibile impatto dei dazi, insieme alla preview dell'attesa indagine “US Landscapes 2020” curata da Wine Intelligence che verrà resa disponibile nei prossimi giorni. Da qui l'appello congiunto di CEEV e Wine Institute a tutto il settore vitivinicolo per firmare il documento condiviso e sostenere la crescita delle relazioni commerciali tra UE e USA.
Un appello che si somma alle oltre 24 mila dichiarazioni pubblicate sul sito del Governo americano da parte di fornitori, importatori, distributori, piccole aziende e consumatori americani per dire no all'applicazione di ulteriori dazi sul vino.
Ma la battaglia di UIV per proteggere il vino italiano dalla scure dei dazi a stelle e strisce non coinvolge solo il popolo oltre oceano ma necessita anche del sostegno e dell'impegno delle principali istituzioni, al quale nei giorni scorsi il presidente Abbona ha indirizzato un accorato appello. «Nell'attesa che il governo federale si esprima resta alta la nostra attenzione sull'impatto che i dazi potrebbero generare sul business e i posti di lavoro in Italia e in USA. Per questo chiediamo un intervento concreto al Presidente Giuseppe Conte e al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio affinché si incoraggi, anche al livello europeo in vista dell'imminente visita del Commissario al Commercio Hogan a Washington, il dialogo e il confronto con il governo americano in quanto l'imposizione di un dazio al 100% metterebbe fuori mercato i vini italiani con conseguenze disastrose per le imprese, i viticoltori, i territori e nessuna misura di sostegno al settore potrà mai compensare le gravissime perdite di quote di mercato che potremmo subire».

Cambio di direzione al Consorzio di Tutela del Lambrusco di Modena

È stato nominato Giacomo Savorini alla guida del Consorzio di Tutela del Lambrusco di Modena. Bolognese, 41 anni, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali, dal 2008 Savorini è direttore del Consorzio Vini Colli Bolognesi, dal 2013 è inoltre alla guida del Consorzio Pignoletto Emilia Romagna e, dal 1° gennaio 2020, ha aggiunto alla sua agenda questo ulteriore incarico.
Savorini succede a Ermi Bagni, che dopo 12 lunghi anni andrà in pensione pur rimanendo comunque attivo all'interno del Consorzio in qualità di consulente.
«Oltre a garantire continuità con il buon lavoro che è stato fatto in questi anni da Ermi Bagni, che colgo l'occasione per ringraziare nuovamente, – spiega Savorini – ci sono nuovi e importanti obiettivi da perseguire. In primo luogo, occorre aggiungere alla notorietà acquisita da questo vino, una redditività soddisfacente per i produttori. E ciò si raggiunge con l'individuazione di un target di consumatori che possano apprezzare il lavoro fatto negli ultimi anni sul Lambrusco. In altri termini – prosegue il nuovo direttore – puntiamo a costruire una vera e propria “piramide qualitativa”, che possa superare il concetto di Lambrusco come prodotto di massa, per arrivare a valorizzarlo come eccellenza della terra emiliana. I presupposti non mancano: a livello di vini rossi frizzanti non abbiamo pressoché competitor, a livello di spumanti abbiamo già dimostrato di poter competere con le bollicine di maggiore qualità. È ovvio che, all'interno di questo progetto, il Lambrusco deve sì riuscire a trascinare la fiducia dei consumatori, ma a mantenere al contempo la propria riconoscibilità».
«Inoltre – prosegue Savorini raccontando altri obiettivi prefissati – dobbiamo riuscire a valorizzare le piccole produzioni, che oggi stanno soffrendo nel mercato globale, e a consolidare il rapporto tra grandi gruppi e piccoli produttori, facendo in modo che lavorino il più possibile in sinergia. Ritengo del resto che l'Emilia debba essere unita quando si presenta sui mercati internazionali. E parlando di Emilia mi riferisco anche al Pignoletto, il vino bianco frizzante più diffuso nella nostra regione. Una sinergia con il Lambrusco, credo possa essere vincente a livello mondiale».
Affrontando poi il tema della commercializzazione, Savorini sottolinea: «Occorre quanto mai insistere su quei mercati in grado di premiare la qualità del nostro prodotto. In tal senso, Stati Uniti, Giappone ed Europa sono i nostri punti di riferimento».
Ultimo ma non meno importante, il neo direttore pensa anche al problema frodi: «Il Lambrusco, essendo uno dei vini più diffusi al mondo, paga lo scotto di essere tra i prodotti più imitati. Sarebbe importante riuscire a far sì che lo stesso Stato italiano possa difenderlo a livello internazionale. Noi, senz'altro, faremo la nostra parte».
Ermi Bagni intanto, alla direzione del Consorzio dal 2008 fino al 31 dicembre 2019, traccia un breve bilancio dei suoi mandati: «Dodici anni fa arrivai in un momento di profondo rinnovamento per tutto il comparto, a cominciare dai produttori vinicoli, che hanno messo a dimora vigneti dopo avere selezionato nuovi cloni. A ciò si sono aggiunte innovazioni importanti in campo tecnologico e di risorse umane. A livello di Consorzio, – spiega Bagni – abbiamo senz'altro incrementato l'attività di informazione e promozione specialmente all'estero, prendendo anche parte ad alcune delle fiere più importanti del settore, come il ProWein di Düsseldorf, a cui partecipiamo con continuità da una decina d'anni, contribuendo in tal modo a far conoscere il nostro vino non solo al consumatore tedesco, ma ad un pubblico sempre più internazionale. Abbiamo inoltre acquisito una buona visibilità sulla stampa di settore, con diversi servizi dedicati. Per quanto mi riguarda, infine mi reputo soddisfatto per essere riuscito a fare lavorare insieme i produttori di Modena e quelli di Reggio Emilia. Credo infatti sia importante, quando si presenta un vino come il nostro, fornire informazioni corrette sull'intero territorio di produzione, accantonando personalismi e rivalità. Tanto, alla fine, è il cliente a selezionare e a scegliere».
Ermi Bagni, almeno per tutto il 2020, continuerà a collaborare con il Consorzio in qualità di consulente in particolare con incarichi di vigilanza sul rispetto dei disciplinari. Un lavoro che l'ente modenese svolge attualmente anche per conto di diverse altre realtà, tanto che attualmente è punto di riferimento in tale ambito per altri 27 consorzi, per un totale di oltre settanta denominazioni.

La DOC Maremma Toscana Chiude Bene il 2019

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana chiude il 2019 con una crescita dei Soci (a oggi 314) e guarda al 2020 con ottimismo. La vendemmia di quest'anno si attesta come una delle più interessanti degli ultimi anni: è cresciuta la quantità – rispetto al 2018 – e la qualità delle uve è ottima, ci si prepara quindi a portare sui mercati nazionali e internazionali vini – rossi, bianchi e rosati – dalle grandi potenzialità. I dati (fonte Artea) riferiti ai quintali di uva rivendicata parlano di 152.700 quintali (su una superficie pari a 2.016 ettari rivendicata, superiore di oltre 80 ettari rispetto alla vendemmia 2018).
Tra le tipologie prodotte dalla Denominazione, va senz'altro segnalato il Vermentino, il cui interesse da parte dei mercati nazionali e internazionali è cresciuto molto negli ultimi anni e anche in Maremma rappresenta un fenomeno in continua ascesa. I numeri parlano di 747 ettari di Vermentino che si attesta come la prima varietà a bacca bianca della provincia; nel 2019 le bottiglie sono passate a 1.607.000 per 12.049 hl e rappresentano il 28% del totale della produzione imbottigliata. Il Vermentino è quindi la seconda tipologia imbottigliata della DOC dopo la tipologia Rosso e la volontà è quella di “cavalcare” questo trend che potrebbe diventare uno dei motori trainanti della DOC. In Toscana, tra DOC e IGT, nel 2019 sono stati rivendicati 97.053 quintali di uve atte a Vermentino e, di queste, il 34% con la DOC Maremma Toscana (fonte Artea).
La DOC Maremma Toscana passa al 3° posto, per superficie vitata rivendicata, tra le DOP toscane, dietro soltanto al Chianti e al Chianti Classico. Territorio incontaminato, sostenibilità e proposta ampia di prodotti sono i plus della Denominazione che è ancora giovane e ha una potenzialità di crescita molto importante anche in termine di volumi. A oggi si punta quindi in generale su obiettivi di crescita quantitativa e qualitativa del prodotto. Tanti i progetti e gli appuntamenti in calendario per il prossimo anno, per ampliare il progetto di valorizzazione e di comunicazione promosso dal Consorzio sui mercati nazionali e internazionali: dall'appuntamento del 15 febbraio con le Anteprime Toscane a Firenze (PrimAnteprima) e dal Prowein di Düsseldorf in programma dal 15 al 17 marzo.

Vino Nobile di Montepulciano: Torna l'Anteprima

Tutto pronto per il grande evento dell'anno dedicato al Vino Nobile di Montepulciano: l'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano che quest'anno è in programma dal 15 al 20 febbraio nella Fortezza di Montepulciano. Circa 50 aziende partecipanti per far conoscere le nuove annate di vini in commercio da quest'anno, il Vino Nobile 2017 e la Riserva 2016. Una passerella internazionale per una delle prime DOCG italiane che in questi giorni sarà apprezzata da operatori, giornalisti e soprattutto dai winelovers che avranno la possibilità di accedere alle degustazioni nei giorni di sabato 15 e domenica 16 febbraio.
La prima giornata dell'Anteprima sarà quella di sabato 15 febbraio con apertura dei banchi in Fortezza dalle 15 alle 18:30. Si prosegue domenica 16 febbraio dalle 11 alle 18:30. In questi due giorni l'accesso, oltre agli operatori su invito, potranno accedere ai banchi d'assaggio anche gli appassionati. La giornata di lunedì 17 febbraio, dalle 11 alle 18:30, sarà invece riservata agli operatori accreditati e su invito. L'Anteprima poi proseguirà solo per la stampa internazionale (oltre 100 giornalisti da tutto il mondo) giovedì 20 febbraio quando sarà annunciato anche il rating alla vendemmia 2019.
Promosso dalla Pro Loco di Montepulciano torna come ogni anni il concorso riservato ai commercianti e gli artigiani del centro storico e delle sue immediate vicinanze che sono stati invitati ad allestire le proprie vetrine e botteghe ispirandosi al Vino Nobile di Montepulciano. Tema di questa edizione saranno “I personaggi famosi che hanno calcato il suolo Poliziano nel corso del tempo”. I personaggi che hanno avuto un legame con la città del Vino Nobile di Montepulciano dovranno dunque ispirare la composizione della vetrina dell'edizione 2020 del concorso. Domenica 16 febbraio, alle 17, si svolgerà la premiazione presso l'Enoliteca, in Fortezza.
L'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano rientra nel programma di PrimAnteprima, l'iniziativa che inaugura la Settimana delle Anteprime di Toscana 2020 e si inserisce nella cornice della decima edizione di Buy Wine (7-8 febbraio, Fortezza da Basso di Firenze), la più grande iniziativa commerciale per il settore vitivinicolo in Toscana promossa dalla Regione in collaborazione con PromoFirenze, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze e Fondazione Sistema Toscana.

 


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