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  Eventi Numero 227, Aprile 2023   
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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

Lugana, Prosecco e Primitivo Sono i Preferiti dai Tedeschi


 
La Germania rappresenta il secondo mercato di export del vino italiano, dopo gli Stati Uniti. Nel 2022, degli oltre 2,7 miliardi di euro di vino acquistato dall'estero, il 38% era di provenienza italiana. A differenza di molti altri mercati, quello tedesco si contraddistingue per la stabilità dei consumi e delle importazioni e non è solito stupire per “colpi di scena”: nell'ultimo quinquennio, il tasso medio di crescita annuo del valore degli acquisti di vino dall'estero è risultato pari a poco più dell'1%, con Francia e Italia in grado di spuntare incrementi più sostanziosi (3%).
Per quanto la Distribuzione a libero servizio la faccia da padrone nella vendita di vino, in Germania l'online pesa per circa il 6% di tutti i volumi distribuiti nel canale off-trade, un'incidenza un po' più alta di quella riscontrata in Italia (4%). Nel 2022, secondo i dati dell'Osservatorio nato dalla partnership tra Nomisma Wine Monitor e Vino.com, i vini rossi rappresentano la categoria preferita dai tedeschi (48% di tutte le bottiglie vendute online da Vino.com in Germania), seguita dai bianchi (29%) e dagli spumanti (18%).
«Anche se i rossi rappresentano i vini più acquistati online, sono il Lugana e il Prosecco Docg le top denominazioni italiane preferite dai consumatori tedeschi, con il primo di queste acquistato soprattutto dai Baby Boomers e il Prosecco apprezzato invece dai Millennials», dichiara Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma.
Nell'ambito della top ten dei vini Dop italiani acquistati online dai tedeschi figurano, ovviamente, anche i rossi, in particolare il Primitivo di Manduria (al terzo posto), il Chianti Classico e l'Amarone della Valpolicella.
Per quanto riguarda la spesa media per bottiglia sostenuta dal consumatore tedesco si va dai 9,6 euro per i bianchi ai 12,8 euro per i rossi fino ai 18,1 euro delle bollicine.
«Con 1,1 milioni di bottiglie vendute la Germania è il primo mercato europeo di Vino.com: dal 2020 siamo presenti direttamente sul mercato tedesco, facendo conoscere agli acquirenti molte cantine della nostra tradizione italiana», sottolinea Andrea Nardi Dei, CEO & Founder di Vino.com. «Una presenza che ci permette di analizzare gli acquisti anche per genere e di raffrontarli con le vendite italiane. Infatti, i dati indicano che la componente femminile dei clienti tedeschi emerge soprattutto negli acquisti di spumanti e vini rosé. Per la prima categoria, nel 2022, il 30% delle bottiglie di bollicine sono state comprate da donne (in Italia, la corrispondente quota di acquisto si è fermata al 18%), mentre per i rosati la percentuale è stata del 25,4% contro 16% nazionale. Ne consegue che, in linea generale, la Germania presenta un tasso di acquisto più alto da parte di consumatrici (21,2%) rispetto a quanto accade in Italia (15,5%)».
Emergono invece molte più similitudini sul fronte degli acquisti per età. In entrambi i Paesi, quasi la metà degli acquisti online di vino è a opera di consumatori appartenenti alla Generazione X (nati cioè tra il 1965 e il 1980), seguiti dai Baby Boomers (31% in Italia, 34% in Germania) e con i Millennials a incidere con quote a cavallo del 20%.
La disamina delle preferenze per fascia di età mostra una maggior predilezione di vini rossi da parte dei Baby Boomers tedeschi rispetto a quelli italiani, con questi ultimi orientati – più dei coetanei della Germania – verso le bollicine. Il contrario di quanto accade invece tra i Millennials, dove quelli tedeschi risultano più interessati agli spumanti di quelli italiani.

Lambrusco a Palazzo 2023: In(chiostro) Rosso Effervescente

Vermiglio, rubino o porpora. Ha le bolle. È il Lambrusco! Un calice di Lambrusco, inconfondibile ed estremamente versatile, è capace di soddisfare le esigenze del bere moderno e di mettere d'accordo quattro province: Modena, Mantova, Reggio Emilia e Parma sono unite indissolubilmente da questo vino-simbolo. È un vino contemporaneo che si rivela adatto anche a chi fa della sostenibilità ambientale e della territorialità una filosofia di vita e di consumo.
L'ottava edizione di Lambrusco a Palazzo è alle porte e l'Abbazia di Polirone a San Benedetto Po (Mantova), complesso monastico datato XI secolo, è già pronta ad accogliere i Lambruschi di eccellenza, l'Olimpo dei Lambruschi. Il 6 e il 7 maggio, i chiostri dei Secolari e di San Simeone, location cadenzata e ritmata da archi e mattoni, sarà colorato da 180 etichette di Lambrusco in tutte le sue sfumature e sfaccettature, ideale sia per esperti che per appassionati.
L'evento è organizzato da ONAV Mantova e La Strada dei Vini e Sapori Mantovani con il patrocinio e la collaborazione del Comune di San Benedetto Po, un sodalizio che unisce in un abbraccio cibo e vino della zona del mantovano, modenese, reggiano e parmense, culla del Lambrusco e di numerosi e gustosi prodotti tipici. Durante l'evento, infatti, sarà possibile assaggiare una specialità gastronomica d'eccellenza a cura della Pro Loco Teofilo Folengo: il salame cotto sotto la cenere, unico nel suo genere per armonia di sapori e modalità di cottura caratteristica.
Dopo tre anni di pausa, l'edizione del 2023 sarà un vero e proprio inno all'autenticità e alla naturalezza grazie anche all'area “Indigeno”, allestita nella sala del Capitolino, e dedicata all'assaggio di Lambruschi bio prodotti con lieviti spontanei autoctoni, provenienti dalle 4 province. Sono Lambruschi ancestrali, strettamente legati ai processi naturali di fermentazione, che danno vini diversi l'uno dall'altro e diversi da loro stessi di anno in anno.

L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è l'Organismo di Controllo dell'IG Grappa

È stata ufficializzato da parte del ICQRF (Dipartimento dell'ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti alimentari) – l'incarico all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) in qualità di Organismo di Controllo per l'Indicazione Geografica “Grappa”.
Si tratta di una notizia importante accolta con grande soddisfazione, da parte delle aziende associate al Consorzio Nazionale Grappa, che rappresentano una parte sempre più rilevante della produzione del “distillato di bandiera”.
Il Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa, costituitosi lo scorso anno, associa importanti e storiche aziende ed è presieduto, dal Dott. Nuccio Caffo che commenta: «É un importante passo in avanti che attendevamo da tempo. Le nostre aziende sono pronte ad accogliere l'intervento dell'ADM, che è certamente l'interlocutore più qualificato in quanto già coinvolto ampiamente nell'attività delle distillerie, con le quali già opera, conoscendone dunque tutte le specificità e i processi produttivi e avendo in capo una serie di attività e servizi ad esse correlati, a partire dal rilascio delle licenze, all'analisi della conformità dei distillati e agli accertamenti delle quantità fino al controllo dell'invecchiamento nei magazzini sigillati dai funzionari Doganali (caso unico al mondo) che garantiscono quindi che la grappa abbia realmente l'invecchiamento riportato in etichetta».
ADM è l'Autorità che interagisce da sempre con le distillerie, presidiando tutto il processo di produzione delle acquaviti e che dunque ne garantisce i requisiti di qualità, costituisce un elemento di sicurezza per l'intero comparto e di tutela per i consumatori finali. Infatti, tutto quello che accade nella vita di una distilleria è presidiato dall'attività dell'agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quindi non poteva essere fatta scelta migliore a garanzia dei consumatori e degli stessi operatori che si dovranno confrontare con funzionari già competenti sulla materia oggetto di certificazione.
Aggiunge il Presidente Caffo: «Come organismo di controllo, ADM farà un ulteriore passo in avanti certificando anche l'Indicazione Geografica e la conformità al disciplinare della Grappa».
Le distillerie di acquaviti aderenti al Consorzio, oltre a esprimere il loro plauso per la scelta effettuata da ICQRF, auspicano che questa decisione possa anticipare a breve il decreto di riconoscimento dei Consorzi delle bevande spiritose, atteso da tempo.
Anche AssoDistil, l'associazione che affianca e promuove il lavoro del Consorzio, nella persona del Direttore Generale Dott. Sandro Cobror, esprime un parere altrettanto positivo: «Anche da parte di AssoDistil, vogliamo manifestare la nostra soddisfazione per questo importante passo in avanti verso la piena certificazione della Grappa IG e del Brandy italiano IG che rappresentano l'eccellenza della distillazione. Prodotti che, anche grazie al lavoro svolto nell'ambito dei progetti di promozione che AssoDistil sta realizzando in USA e in Cina, sono sempre più apprezzati dai consumatori anche stranieri. ADM, con questo incarico, potrà fornire a tutti i consumatori un'ulteriore garanzia della indiscutibile qualità e pregio di queste specialità tutte italiane».
Il Dott. Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita nonché distillatore e alla testa del Comitato Nazionale Acquaviti di AssoDistil, esprime la propria soddisfazione: «L'entrata in vigore del Piano dei Controlli per la Grappa e per gli altri distillati e bevande spiritose italiane di qualità porta finalmente a compimento il sistema delle Indicazioni Geografiche italiane, che ai prodotti agroalimentari e ai vini associa anche gli spirits. Una base indispensabile per accrescere le possibilità di successo della Grappa sui mercati internazionali, forte della garanzia di qualità offerta dai controlli e delle opportunità di promozione date dal far parte della grande famiglia delle Indicazioni Geografiche».



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