Fra le tante lettere che riceviamo, sono molti i lettori che ci chiedono
consigli e opinioni relativamente alla longevità dei vini in loro possesso. A
quanto pare, i nostri lettori, oltre ad essere sinceri appassionati della
bevanda di Bacco e sempre attenti al buon bere, conservano in casa diverse
bottiglie di vini. Molti di loro hanno acquistato queste bottiglie sia per
l'eccezionalità dell'annata sia per la buona occasione offerta dalla
circostanza. Altri invece hanno ricevuto in regalo bottiglie preziose e pregiate
e non mancano nemmeno i casi in cui si tratti di vini ricevuti in eredità o
tramandati da parenti, o semplicemente patrimoni familiari. Molti di loro si
interrogano sulle condizioni della bottiglia che hanno sempre visto nella
mensola della cucina sin da quando erano piccoli e che spesso sono tentati di
aprire, attratti dalla curiosità e dalla speranza che il vino sia ancora buono.
Sembra inoltre che molti di questi vini siano stati acquistati in occasione di
eventi speciali, come per esempio la nascita di un figlio o per celebrare un
matrimonio, confidando sempre di aprire la bottiglia molti anni più tardi per
festeggiare l'anniversario. È comunque comprensibile che a quelle bottiglie si
riconoscano anche elevati valori affettivi e che ricordano appunto una
determinata circostanza, un determinato evento, un momento felice della vita.
Per questo motivo spesso si rimanda l'apertura della bottiglia speciale
proprio per il ricordo che questa rappresenta, tuttavia è anche forte il timore
che quel vino, con il passare degli anni, perda le sue migliori qualità e
pertanto non sia più bevibile. Il timore che quella bottiglia, dopo anni
trascorsi all'interno di una casa, forse conservata in modo non proprio
ottimale, fa ritenere che siano oramai passati troppi anni e che probabilmente
non vale nemmeno più la pena di aprirla.
Se è vero che non tutti dispongono di locali adatti per la conservazione dei
vini, soprattutto coloro che vivono in appartamenti di condomini, è anche vero
che spesso si trascurano anche le più elementari precauzioni per una buona
conservazione. Spesso dimenticate in qualche mensola, esposte alla luce e ai
forti odori della cucina, oppure nascoste in mezzo a tante altre bottiglie in
qualche mobile della casa, il più delle volte lasciate in posizione verticale,
queste bottiglie non hanno certamente molte possibilità di resistere a lungo. La
conservazione di una bottiglia di vino presuppone la disponibilità di condizioni
di temperatura, luce e umidità adatte, talvolta nemmeno le migliori condizioni
assicurano longevità al vino, almeno non a tutti. Ovviamente la mancanza di
questi presupposti non fanno altro che diminuire drasticamente le speranze per
un buon affinamento del vino in bottiglia.
L'affinamento del vino in bottiglia - spesso definito con il termine generico
invecchiamento - non è determinato solamente dalle condizioni di
conservazione. Incidono fortemente anche l'annata, il tipo di uva, la zona di
produzione e, non meno importante, il modo in cui quel vino è stato prodotto. I
vini bianchi, a parte qualche rara eccezione, perdono dopo due anni dalla
vendemmia le loro migliori qualità e lo stesso vale per i rosati. Anche la
conservabilità degli spumanti è piuttosto ridotta: dopo la sboccatura
inizia il loro inesorabile declino e dopo due o tre anni le loro qualità di
freschezza sono seriamente compromesse in favore di una complessità non sempre
apprezzata da tutti. Esiste una generale convinzione che i vini rossi siano
comunque e sempre adatti a lunghi tempi di maturazione in bottiglia: in realtà
per la maggioranza dei vini in commercio è preferibile il consumo entro due o
tre anni dalla vendemmia. Grazie all'alta percentuale di zucchero o di alcol, i
vini dolci e fortificati sono quelli che resistono meglio alle insidie della
cattiva conservazione, tuttavia in mancanza di buoni presupposti è comunque bene
non esagerare.
In altre parole, il celebre proverbio Italiano che recita il vino più
invecchia e più è buono non è sempre vero e comunque non è valido per ogni
vino. I vini adatti a lunghi tempi di affinamento in bottiglia devono essere
prodotti con questo specifico scopo, a patto che siano comunque conservati in
luoghi capaci di offrire condizioni ottimali. Quando si decide di conservare una
bottiglia in casa, cioè in un luogo che raramente può offrire condizioni ideali,
è bene ricordarsi che tempi superiori ai tre anni rappresentano sempre un
rischio. Ovviamente non stiamo cercando di scoraggiare i nostri lettori
sconsigliandoli alla conservazione casalinga di qualunque vino. In realtà stiamo
solamente cercando di ricordare che la conservazione del vino è regolata da
condizioni specifiche e che non sempre sono possibili da attuare nelle proprie
abitazioni.
Ad eccezione di comprensibili motivi di natura sentimentale e affettiva per
quelle bottiglie che si conservano in casa, spesso si tende a rimandare
l'apertura proprio per il timore che non sia ancora arrivata un'occasione
sufficientemente importante. Si continuerà quindi a rimandare l'apertura di
quella bottiglia convinti che il tempo renderà comunque il vino migliore. Il più
delle volte, quando finalmente si decide di aprire quella bottiglia, la
delusione è il sentimento più frequente. La magia di un momento speciale atteso
per anni è spazzato via da un vino che semplicemente non è più in buone
condizioni a causa sia di una cattiva conservazione, sia perché non era adatto
all'invecchiamento. A meno che non si possiede una cantina adatta
all'affinamento dei vini - o al loro invecchiamento, se preferite chiamarlo così
- il consiglio che vi diamo è quello di riflettere prima di decidere di
conservare un vino. Se non si possiede una cantina, il migliore consiglio che
possiamo darvi è quello di aprire la bottiglia quando è nella sua migliore
condizione di apprezzabilità e prima che si trasformi in una delusione. Insomma,
come insegnavano i Latini, carpe diem!
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