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  Editoriale Numero 55, Settembre 2007   
La Calda Vendemmia 2007La Calda Vendemmia 2007  Sommario 
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La Calda Vendemmia 2007


 Un caldo come quello dell'estate 2007 non si registrava da anni, non solo in Italia, ma anche in altri paesi del mondo. Che il clima mondiale stia cambiando, spesso con manifestazioni piuttosto bizzarre - certamente inusuali oltreché preoccupanti - è qualcosa che non fa più notizia, anche se sarebbe bene interrogarsi sui motivi responsabili di questi cambiamenti. In Italia la temperatura ha superato anche i 40° C, soprattutto nelle regioni meridionali, con risultati, dal punto di vista viticolturale, piuttosto scontati. La maturazione dell'uva, e quindi anche la vendemmia, è avvenuta con largo anticipo rispetto agli anni passati, anche di trenta giorni, come si è verificato in molte zone dell'Italia meridionale. L'anticipo della vendemmia è comunque un fenomeno che ha riguardato tutte le regioni d'Italia, da nord a sud, con anticipi medi di venti giorni rispetto agli anni passati.


 

 La qualità delle uve dei vigneti Italiani, secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltori, è molto buona, grazie anche alle favorevoli condizioni che si sono verificate durante la stagione primaverile. Tuttavia l'arrivo del caldo torrido e l'elevata irradiazione solare che si sono registrati nel corso dell'estate, hanno anticipato notevolmente i tempi di maturazione costringendo i viticoltori a provvedere alla vendemmia così da conservare la buona qualità delle uve. Con queste previsioni, e nell'attesa delle consuete conferme che arriveranno il prossimo anno, l'annata 2007 sarà quindi ricordata per la sua ottima qualità e per il largo anticipo della vendemmia. Sempre secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltori, la vendemmia 2007 sarà caratterizzata da una minore produzione rispetto al 2006, con una diminuzione di produzione di vino di circa il 10%. Nel 2006 si sono infatti prodotti in Italia cinquanta milioni di ettolitri di vino, mentre per il 2007 si prevede una produzione di “appena” quarantacinque milioni.

 Pare che la diminuzione della produzione interessi anche altri paesi del mondo oltre all'Italia. Si registreranno infatti cali di produzione anche nei paesi vinicoli dell'Europa così come in quelli dell'emisfero meridionale del mondo, come Australia e Nuova Zelanda. La diminuzione della produzione - sempre secondo la Confederazione Italiana Agricoltori - potrebbe anche portare a un potenziale aumento dei prezzi del vino, una previsione che, ovviamente, auspichiamo non si verifichi. Nel ricco scenario speculativo del mondo del vino, considerando anche le non proprio floride condizioni economiche di questo periodo, un aumento dei prezzi provocherebbe sicuramente una diminuzione delle vendite del vino di qualità. Questo scenario sarebbe certamente a vantaggio di quei vini di “largo consumo” e di qualità ordinaria che, forti del loro prezzo inferiore e più accessibile, potrebbero mantenere così le loro già solide posizioni di mercato.

 La notizia più interessante è certamente quella legata alla qualità dell'annata 2007, qualcosa che - a dire il vero - abbiamo sempre sentito ripetere puntualmente prima dell'inizio delle vendemmie degli anni passati. Se sia questo dettato da motivi puramente economici e speculativi, poco interessa, per il momento accogliamo con piacere questa previsione cercando poi la conferma - o la smentita - quando i vini del 2007 saranno finalmente disponibili e pronti per essere versati nei calici. La vendemmia 2007 sarà fra le più precoci degli ultimi trenta anni, battendo addirittura anche quella del 2003 che, a causa del caldo che si registrò durante quell'estate, costrinse i viticoltori ad anticipare di qualche settimana la raccolta delle uve. I vini della vendemmia 2003, per quanto fossero di buona qualità, oltre alle alte temperature registrate durante l'estate, hanno inoltre risentito della precoce maturazione delle uve e della siccità, soprattutto quelle bianche.

 Le cose dovrebbero comunque andare diversamente nel 2007 grazie alla minore siccità. Nonostante l'inverno e parte della primavera siano stati caratterizzati da una scarsa presenza di piogge, le provvidenziali piogge del mese di giugno hanno consentito alle viti l'approvvigionamento idrico del quale hanno bisogno. L'ondata di caldo che si è verificata a partire dal mese di luglio ha consentito quindi lo sviluppo vegetativo delle viti, portando a una maturazione precoce dei grappoli. Se, in termini generali, l'estate 2007 è stata piuttosto torrida e in molte regioni i vigneti sono stati sempre soggetti ai caldi raggi del sole, va anche ricordato che in certe zone dell'Italia settentrionale, a causa di un'improvvisa ondata di maltempo che si è verificata in luglio, si sono registrati ingenti danni alle colture, vigneti compresi. In alcune zone d'Italia, più che il caldo, sembra che siano stati i problemi legati agli attacchi della peronospora e dell'oidio a preoccupare i viticoltori, come nel caso della Sicilia. Per questo motivo si è dovuto ricorrere alle opportune misure fitosanitarie, non sempre utili a limitare i danni.

 Per quanto concerne l'eccezionalità delle torride temperature dell'estate 2007, va comunque osservato che questo fenomeno si sta verificando già da alcuni anni, complice anche l'evidente e preoccupante cambiamento delle condizioni climatiche nel mondo. Negli ultimi anni si è infatti registrato un netto aumento delle temperature medie, con il risultato di ridurre il periodo vegetativo delle viti. Per questo motivo la maturazione delle uve si verifica in anticipo rispetto agli anni passati, costringendo i viticoltori ad anticipare le operazioni di vendemmia. Recentemente Attilio Scienza - professore di viticoltura presso l'Università degli Studi di Milano - ha infatti dichiarato che già da anni si stanno verificando vendemmie anticipate rispetto ai tempi. Sempre secondo il Prof. Attilio Scienza, qualora il fenomeno continuasse, i viticoltori saranno costretti a piantare - se non a creare - varietà di uve capaci di adattarsi a questi cambiamenti climatici. Uno scenario che certamente non è roseo e che potrebbe vedere scomparire o cambiare le varietà di uve tipiche di ogni territorio. C'è da augurarsi che questo non avvenga, ovviamente, sperando che l'uomo - un essere presuntuoso convinto di avere il dono dell'onnipotenza e dell'intelligenza assoluta - comprenda le conseguenze delle proprie sciagurate azioni, spesso puramente speculative, sciocche e dannose. Benvenuta vendemmia 2007 con i migliori auguri di un grande successo!

 




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