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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

TweetYourWines, per un Vinitaly Diverso


 
L'iniziativa è promossa da una ventina di aziende vitivinicole italiane che sfruttano le opportunità offerte dalla rete utilizzando i social media come strumento quotidiano per la comunicazione. In un momento economico difficile, nel quale molte critiche vengono mosse alla comunicazione del vino, diventa fondamentale sperimentare nuovi modi di farsi conoscere e far conoscere i propri prodotti, queste aziende hanno colto la sfida e si sono messe in gioco. Twitter, è la prima piattaforma di micro-blogging che conta oggi milioni di utenti, con trend di crescita notevole, anche in Italia. Superata la fase nella quale Twitter sembrava solo una moda e una tendenza, oggi Twitter rappresenta una delle migliori piattaforme per la socializzazione e il business.
Tutte le aziende aderenti esporranno durante la manifestazione una Cromobox, confezione in legno decorata, creata ad hoc per l'occasione. La Cromobox riporterà i loghi delle aziende aderenti e il logo di TweetYourWines, sarà personalizzata per ogni espositore aderente al progetto, creando così un pezzo unico come tratto distintivo.
Lo scopo è quello di creare un percorso virtuale, all'interno della manifestazione, tra le aziende che usano Twitter le quali, a loro volta, racconteranno il loro Vinitaly in 140 caratteri. Grazie alla geo-localizzazione, in questo percorso virtuale sarà anche possibile “giocare&vincere” facendo check-in nei vari stand, coinvolgendo così i tanti appassionati che si recheranno alla manifestazione.
Oltre a questo, tutte le bottiglie contenute nella Cromobox, riporteranno un'etichetta comune: nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, quasi un messaggio di rinuncia all'identità del singolo a favore dell'identità di una Nazione e di un gruppo. Tutti inseme, quindi, uniti in un unico grappolo. Un esempio, questo, in controtendenza rispetto a quanto si pensa dell'Italia del vino: un'Italia che produce troppo, comunica troppo poco sul mercato interno e non sa fare sistema né dentro né fuori dai confini nazionali.
L'iniziativa TweetYourWines può essere seguita in Twitter facendo riferimento ai messaggi identificati con l'hashtag “#tyw”. Al termine di Vinitaly seguirà la TwitAsta, un'asta di beneficenza che si svolgerà esclusivamente sul Social Network di micro-blogging, nella quale saranno battute e aggiudicate al migliore offerente le Cromobox contenenti i vini delle aziende che hanno partecipato a questa iniziativa. Le aziende che aderiscono a TweetYourWines sono: Az. Agricola Malibràn, Az. Vinicola Kobler, Bele Casel, Cantele Wines, Cantina Li Seddi, Cantina Pieve Vecchia, Carbone Vini, Cascina Garitina, Cascina Gilli, Cascina I Carpini, Crociani, Il Brolo, Il Mosnel, Il Palazzone, Letrari, Le Vigne di Alice, Podere San Lorenzo, Santa Margherita Vini, Sandro de Bruno Wines, Terre Contese e Vini Balbiano.

Fattori: Il Soave è Anche Zero

La ricetta Fattori è semplice quanto difficile: solo vigneti nelle aree più vocate, solo uve di proprietà, sperimentazione in cantina, riduzione degli interventi in vigneto. Grazie a questi elementi, l'azienda con più di un secolo di storia, oggi condotta dai fratelli Antonio e Giovanni, ha raggiunto in questi anni risultati importanti come l'International Trophy nella sezione White Single Varietal Under 10£, assegnato nel 2010 da Decanter al Soave Motto Piane 2008. Se l'espressione della vocazione del territorio vulcanico di Roncà è oggi uno degli elementi caratterizzanti dei vini Fattori, la nuova sfida è produrre in sintonia con l'ambiente ottenendo prodotti sempre più naturali. Per questo l'azienda ha aderito al progetto Free Wine e uscirà a Vinitaly con il primo Soave “zero solfiti” applicando il protocollo definito dall'associazione. Questo vino è stato fortemente voluto da Antonio Fattori, enologo e vignaiolo per passione e per destino, che ha fatto in questi anni della sperimentazione la propria vocazione.
«La scelta di produrre un Soave zero solfiti aggiunti nasce dalla nostra volontà di ridurre il più possibile gli interventi in cantina e di ascoltare sempre più l'esigenza del consumatore moderno - afferma Antonio Fattori - Se l'uva in vigneto si presenta perfettamente sana e in cantina riusciamo a rispettarla, possiamo ridurre al minimo gli interventi per preservare la qualità. Grazie a tecniche di criomacerazione, fermentazione prolungata a basse temperature e processi solo fisici e meccanici, abbiamo potuto eliminare l'aggiunta di anidride solforosa e questo è particolarmente apprezzato dal consumatore moderno, sempre più alla ricerca di vini naturali e salutari».
Va inoltre ricordato che Soave FreeWine 2010 è stato fermentato con lieviti propri a bassa temperatura e l'illimpidimento del mosto è stato ottenuto solo grazie a refrigerazione e sosta prolungata. Soave FreeWine 2010 è il frutto dell'incontro tra modernità e tradizione che prevede operatività “leggera e conoscente” tale da garantire la naturalità del prodotto, perché capace di creare condizioni di lavoro in grado di “rinunciare” a qualsiasi intervento o additivo invasivo. A Vinitaly Fattori presenterà inoltre l'intera gamma dei vini prodotti dall'azienda, oggi sempre più apprezzati dalla critica e dal mercato. Il segreto sono vigneti coltivati direttamente e situati nelle aree più vocate del Soave Classico e Colli Scaligeri, la vinificazione per singolo vigneto e l'alta specializzazione nella produzione di vini bianchi. Una filosofia in linea Soavecru, associazione fondata a marzo da un gruppo di aziende fortemente legate al Soave e impegnate nel rilanciare l'immagine di una delle più grandi e storiche denominazioni italiane.
Fattori è stata una delle prime aziende a credere nel progetto. Obiettivo di Soavecru è fare conoscere il “Soave del fare” ovvero quello caratterizzato da piccoli produttori e piccole vigne, situate in territori difficili da coltivare, dove il rapporto intimo fra viticoltore e vigna si esprime nelle differenze di un vino. Vinitaly sarà, infine, l'occasione per presentare la nuova sfida Fattori, la Valpolicella, dove l'azienda ha acquisito una tenuta situata nel lembo più ad est dell'area della Valpolicella Classica, a Montecchia di Crosara tra la val d'Alpone e la val d'Illasi.

Il Consorzio del Valdobbiadene Fa un Bilancio e Rilancia

Una viticoltura sempre più sostenibile ed ecocompatibile è il primo obiettivo del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco. È con questa finalità che nei giorni scorsi si è riunita la neo costituita Commissione di Protocollo, voluta dal Consorzio di Tutela e composta dai principali istituti di ricerca, Ente Cra e Università degli Studi di Padova, insieme con alcuni agronomi che operano nel territorio. Obiettivo è definire regole precise per ridurre sempre più l'impatto ambientale della viticoltura.
L'opinione pubblica chiede risposte rispetto alle tematiche dei trattamenti, alle quali il Consorzio di Tutela è il primo soggetto interessato a rispondere. L'incontro della Commissione ha avuto l'obiettivo di fare il punto della situazione per gestire ancor meglio la prossima stagione viticola. In questo ambito, il Consorzio di Tutela avrà il ruolo di definire gli aspetti tecnici relativi alla viticoltura, grazie a una vera e propria commissione che guiderà il viticoltore verso un utilizzo sempre più consapevole dei prodotti fitosanitari dando preferenza a quelli a basso impatto.
L'incontro della Commissione di Protocollo ha avuto il ruolo di analizzare anche quanto avvenuto nel 2010. Si è evidenziato così come nell'area di Conegliano Valdobbiadene, grazie alla politica di sensibilizzazione e formazione dei viticoltori, nel 2010 sono stati effettuati mediamente undici trattamenti contro le malattie della vite, rispetto ai 16-18 della media provinciale. Ciò è stato possibile nonostante un andamento climatico molto piovoso. La campagna viticola del 2010, infatti, è stata la più piovosa dal 1937. Grazie a una viticoltura ragionata e razionale, oltre a ridurre il numero dei trattamenti, sono stati usati prodotti per la maggior parte non classificati, ovvero inseriti dal Ministero della Salute nella classe di tossicità inferiore. Ogni prodotto usato in viticoltura, infatti, viene anzitutto testato per circa 10 anni prima di essere introdotto nell'allegato ministeriale ed essere messo in commercio. Si tratta di un settore in continua evoluzione nella direzione della riduzione di impatto tanto che, oggi, sono stati eliminati ben il 60% dei prodotti utilizzati 10 anni fa. Va inoltre sottolineato che il viticoltore dispone di strumenti avanzati per agire in modo sempre più corretto. Anzitutto esiste un Consorzio di Difesa provinciale, unico nel suo genere, capace di definire le direttive generali settimana per settimana, grazie alla riunione di ben 25 tecnici e alla presenza di 50 stazioni sul territorio provinciale. Nell'area di Conegliano Valdobbiadene, poi, le indicazioni generali sono ancor più restrittive, tanto che oggi si svolgono 1/3 dei trattamenti in meno rispetto alle altre zone viticole. Vi è poi la formazione ai viticoltori, fatta dal Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene grazie a cinque incontri periodici e ad almeno venti bollettini informativi. Infine, ogni viticoltore deve disporre di un patentino per poter trattare la vite e deve annotare in un apposito registro ogni intervento antiparassitario segnando data, prodotto, quantità e persino numero di fattura di acquisto.
«La Commissione di Protocollo ha la finalità di adottare una viticoltura sempre più sostenibile e in armonia con la comunità - afferma il Direttore del Consorzio di Tutela Giancarlo Vettorello - Dal canto nostro, con questo protocollo vogliamo dare indicazioni sempre più precise nella gestione del vigneto, in modo da rendere più semplice per i viticoltori il rispetto del Regolamento di Polizia Rurale che i comuni della DOCG stanno adottando per la prossima campagna; dall'altro canto la Polizia Rurale avrà il ruolo di reprimere atteggiamenti irresponsabili.»

Il Soave ha un Nuovo Volto: Soavecru!

È la “faccia” delle venti piccole aziende aderenti a Soavecru, associazione nata per il rilancio del Soave. Ogni produttore partecipa al progetto solo con i migliori vigneti, quelli collocati nell'area collinare e pedecollinare delle sottozone Soave Classico e Colli Scaligeri, con l'obiettivo di affermare una nuova immagine della denominazione.
«Soavecru non vuole essere un gruppo elitario ma un'esperienza aperta a chi desidera impegnarsi - afferma Sandro Gini, presidente Soavecru - Nostro obiettivo è rispondere alle nuove esigenze del mercato e interpretare un grande vino, il Soave, già nel 1931 ridefinita come prima zona tipica di vini pregiati italiani. Il nostro approccio è nuovo perché abbiamo scelto di creare una forte sinergia tra piccoli produttori uniti dall'amore per la propria terra e dalla volontà di tramandare un ambiente sano e ben conservato ai nostri figli».
Ma quali sono gli ingredienti di Soavecru? Solo vigneti di proprietà nelle zone più vocate, solo tecniche a basso impatto ambientale, tanta ricerca in cantina per ridurre sempre più l'uso di additivi, tanta formazione per perfezionare il nuovo modello di Soave. Il vero segreto della ricetta, però, è la condivisione delle esperienze per creare uno spirito di squadra ancora assente nel territorio. Uno degli aspetti più innovativi di Soavecru, infatti, sarà l'obbligo, da parte di ogni aderente, di condividere le proprie sperimentazioni con tutto il gruppo promuovendo così la crescita di ognuno. Un ruolo importante sarà svolto da TerraViva, Associazione Culturale che punta a porre le basi per il miglioramento della salute dell'uomo e dell'ambiente. Le attività di Terra Viva hanno l'intento di diffondere conoscenze culturali e tecniche per una nuova consapevolezza della natura, che punti alla salvaguardia dell'ambiente attraverso un'agricoltura capace di rivitalizzare la terra.
Soavecru è un'associazione autonoma di piccoli produttori che lavorano in vigna e in cantina per esprimere al massimo le potenzialità della Garganega e dei suoli vulcanici che contraddistinguono questa terra. Per farlo valorizzano la singola vigna situata nelle aree più vocate, rispettano la natura con l'obiettivo di preservare il paesaggio e rendere la viticoltura più sana. Consapevoli che da soli non si vince, hanno deciso di condividere esperienze e ideali. I vini del progetto Soavecru saranno riconoscibili grazie al logo che riproduce le dolci colline del Soave e che sarà riportato su tutte le bottiglie aderenti al progetto.






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