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Notiziario


 In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.

 

L'Addio di Euro-Toques al Suo Fondatore Gualtiero Marchesi


 
Euro-Toques International è nata 31 anni fa anche grazie a una colonna portante della Cucina italiana come Gualtiero Marchesi. Nel 1986 fu Paul Bocuse, insieme all'amico e collega Pierre Romeyer, a contattare lui e altri colleghi da tutta Europa per confrontarsi e dare vita a quella che oggi è l'unica associazione di cuochi riconosciuta dall'Unione Europea. I Paesi europei membri sono 19 che associano complessivamente oltre 2.500 cuochi che si riconoscono nel codice d'onore e mettono a disposizione parte del loro tempo per condividere le proprie esperienze e confrontarsi sui temi che riguardano il motivo per cui Euro-Toques venne fondata: garantire un cibo buono e sano ai cittadini europei.
A livello nazionale, nel nostro Paese l'associazione fu fondata da Marchesi che ne resse a lungo la presidenza per poi passare il testimone prima a Massimo Spigaroli e poi ad Enrico Derflingher, attuale presidente sia di Euro-Toques Italia che di Euro-Toques International.
«Molti dei ragazzi che sono passati dalla mia cucina sono oggi dei cuochi degni di questo nome, capaci, in base alle proprie attitudini, di formare altre persone, altri entusiasti». Quella di Gualtiero Marchesi per la cucina è stata una vocazione, nata attraverso i genitori che possedevano l'albergo ristorante Al Mercato, in via Bezzecca, a Milano. La passione per il disegno e per la musica, l'opera in particolare, c'erano già, come la fame di letture. Il lavoro impostato con rigore e sensibilità distingueva quel ristorante dagli altri, spingendo Marchesi a pensare in meglio.
Innumerevoli sono stati i riconoscimenti e i premi meritati nell'arco di una carriera lunga più di sessant'anni, oltre all'importante ruolo di guida che ha rappresentato come rettore di Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana.
«Marchesi è stato un grande - dichiara Enrico Derflingher - un mito, una leggenda. Lo conosco come uomo da trent'anni, è stato la storia della cucina italiana e non solo. Ha subito critiche feroci da chi non vale un decimo di lui, è un uomo che ha fatto ciò che nessun altro ha saputo ripetere. La sua figura ci ha permesso di crescere come cuochi e come uomini».
«Tanti i ricordi personali che ho di lui. Un uomo di cultura, facevamo lunghi viaggi insieme in macchina o in Europa quando lui era presidente di Euro-Toques. Parlava di musica, arte e artisti internazionali, ne parlava per ore e lo ascoltavi sempre con interesse e piacere».
«L'ho chiamato il giorno di Natale per gli auguri ma non mi ha risposto, era una persona che richiamava sempre, ma quel suo panettone insieme non lo mangeremo più. Un esempio cui nessuno può essere paragonato neanche lontanamente. Oggi in tanti sono bravi, ma nessuno lo raggiunge».
Il presidente, il direttivo e tutti i membri di Euro-Toques esprimono dolore per la perdita di una delle menti più geniali e creative che l'Italia abbia avuto, nella speranza di mantenere sempre vivi i frutti dei suoi insegnamenti.

Il Saluto di Unione Italiana Vini a Gualtiero Marchesi

«Con Gualtiero Marchesi se ne vanno quell'eleganza unica, quei modi pacati ed essenziali ma carichi di contenuto, quella sapienza nell'unire cultura a buon gusto in modo tanto naturale quanto arguto. Un uomo che non solo ha rivoluzionato la cucina internazionale, ma che ha saputo portare nel mondo la migliore tradizione italiana sperimentando, con coraggio, nuove forme di espressione dell'eccellenza che ci contraddistingue. A lui, la nostra più sincera gratitudine».
Con queste parole Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, saluta Gualtiero Marchesi, scomparso a Milano il 26 dicembre 2017 all'età di 87 anni.

Gli Spumanti Italiani Protagonisti del Natale 2017

Spumanti italiani protagonisti a Natale: durante le prossime festività, nel nostro Paese si sono stappate 66 milioni di bottiglie di spumanti italiani (+6% sul 2016; bottiglie da 0,75l), mentre all'estero 174 milioni (+11%). Dai dati dell'Osservatorio del Vino, su stime Ismea, emerge che il comparto nazionale dei vini spumanti chiuderà il 2017 con una produzione di circa 671 milioni di bottiglie (5,032 mln di hl, +9% sul 2016) ed un export di 3,7 milioni di ettolitri (quasi 500 milioni; bottiglie da 0,75l) se fosse confermato il trend gennaio-settembre dell'anno.
«Anche quest'anno, i vini spumanti italiani saranno protagonisti del Natale e, più in generale, delle festività - commenta Ernesto Abbona, presidente dell'Osservatorio del Vino - Da evidenziare l'incremento dei consumi sul mercato interno, che ci porta a due considerazioni molto significative: l'economia interna è in ripresa e i consumi sono favoriti da un clima di maggior fiducia; il consumatore sta facendo notevoli passi avanti in termini di crescita culturale nei confronti della qualità che siamo in grado di offrire, che ci fa ben sperare per il futuro di tutto il vino italiano. L'export, trainato dal Prosecco, vola a doppia cifra, ma come in più occasioni abbiamo ribadito, non possiamo affidare a questo prodotto, seppur vincente, la nostra penetrazione nei mercati stranieri. Stiamo lavorando da tempo, insieme all'ICE e al MISE, per individuare strategie efficaci affinché tutto il nostro vino di qualità venga percepito e apprezzato come tale all'estero. La situazione sta migliorando, ma c'è ancora molto lavoro da fare».
L'export di vini spumanti italiani continua a crescere a doppia cifra. I dati Ismea su base Istat registrano infatti un incremento pari a +11% a volume e +14% a valore. In particolare, da gennaio a settembre sono stati esportati circa 2,5 milioni di ettolitri di vino per un incasso di 920 milioni di euro. Performance sopra la media per gli spumanti Dop (+13% a volume e +15% a valore), mentre il Prosecco copre la quota preponderante delle esportazioni: da solo rappresenta infatti il 70% circa di tutti gli spumanti Dop e poco meno del 60% rispetto all'intero comparto spumantistico.
Tra i principali Paesi clienti, il Regno Unito si conferma il primo Paese di destinazione delle bollicine Italiane, dove si registra, sullo stesso periodo 2016, un incremento in valore del 13% per un corrispettivo di 267 milioni di euro (+10% in volume per circa 769mila hl). Al di sopra della media la performance degli Stati Uniti dove l'export vale oltre 217 milioni di euro (+17%) con una crescita anche in volume del 14% (531mila hl). Dato interessante sulla Russia, che riporta una progressione in termini di valore e volume pari al 41%.
Dall'analisi Ismea, con il contributo del Cirve dell'Università degli Studi di Padova, partner dell'Osservatorio del Vino, in base ai dati dei primi nove mesi 2017 sui movimenti del vino spumante a livello mondiale, si può parlare di una crescita complessiva delle esportazioni pari all'11% in valore e in volume, contro un dato 2016 rispettivamente, del 4 e 7%. In questo quadro, l'Italia prosegue il suo percorso di espansione nel mercato internazionale degli spumanti, con una crescita dei valori maggiore della media del mercato (+14%) e una crescita dei volumi in linea con quella del mercato (10%). Nel 2017 crescono anche le spedizioni degli altri grandi esportatori di spumanti. La Francia tuttavia cresce meno dell'Italia (+9,6% in valore, +8,5% in volume) e la Spagna cresce più dell'Italia in volume ma con prodotti di minor pregio, pertanto la crescita in valore risulta minore rispetto all'Italia (+10% in valore, +18% in volume).
«Questi dati consentono di chiudere il 2017 con un moderato ottimismo - conclude Abbona - di buon auspicio per il prossimo anno. Il nostro augurio per queste festività è che la tradizione italiana, con i suoi sapori, le sue passioni e la sua storia, sia il filo conduttore per passare un “gustoso” e sereno Natale».

 


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