La primavera è finalmente arrivata - a dire il vero, siamo proprio in piena
primavera - e questo periodo dell'anno rappresenta sempre un momento
significativo per tutte le cantine dell'emisfero settentrionale del nostro
pianeta. Infatti, è proprio in questa stagione che fanno il loro ingresso i vini
delle ultime vendemmie e in modo particolare i vini bianchi e i vini rossi di
pronto consumo. Il risultato dell'andamento della nuova vendemmia è sempre
preceduto dall'arrivo dei gioiosi vini novelli in Novembre, un evento che non
sempre è attendibile per la valutazione dei vini prodotti con le metodologie
canoniche e immessi al consumo, più o meno, con l'arrivo della primavera.
Non è un caso che proprio in primavera e nel mese di novembre si registri la
maggiore percentuale di manifestazioni e di fiere enologiche in tutto il mondo.
Probabilmente questo è proprio il periodo migliore, così come l'estate, per
apprezzare i nuovi vini e in particolare quelli bianchi. Come già ripetuto più
volte, i vini bianchi veramente adatti all'affinamento in bottiglia sono
veramente pochi e spesso si finisce per aprire certi bianchi quando oramai
hanno perso le loro migliori caratteristiche. Questo è particolarmente vero per
tutti quei vini bianchi che sono stati fermentati e maturati in vasche inerti,
come l'acciaio e il cemento, e che pertanto sono volutamente creati con
l'espresso scopo di offrire qualità di freschezza e di giovinezza. Vini dai
freschi aromi di fiori e frutta, fragranti e piacevoli, capaci di dare il
meglio di sé nel loro periodo migliore che è certamente rappresentato dalla
tenera età. Allora quale migliore occasione di questa? Con l'arrivo del caldo
farà senz'altro piacere trovare nel calice un profumato e fresco vino bianco
che allieterà certamente sia i pasti sia i momenti di riposo.
Inoltre, visto il non proprio entusiasmante risultato dell'annata 2002, dove in
pochissime zone è stata capace di regalare vini degni di nota, la curiosità di
vedere come si comporterà l'anno appena trascorso - il 2003 - contribuirà
certamente alla preferenza per i nuovi vini. Le premesse sembrano certamente
promettenti, pronte a smentire la non proprio fausta annata 2002, nella quale
molte cantine hanno perfino deciso di non rilasciare i propri vini, in modo
particolare quelli rossi. Un gesto certamente coraggioso e meritevole della più
alta stima, soprattutto per il rispetto e la correttezza che questi produttori
hanno saputo dimostrare verso i propri consumatori e, non da ultimo, anche per
mantenere il prestigio e il livello qualitativo dei loro migliori vini. Altri
ancora, con lo scopo di non perdere completamente il lavoro dell'annata 2002,
hanno deciso di declassare i loro vini migliori, consapevoli che quell'anno
non ha certamente contribuito a produrre vini capaci di rappresentarli
degnamente, e quindi venduti a prezzi minori e riclassificati con altri nomi
o categorie di disciplinari inferiori. Comunque sia, anche questo è un gesto
apprezzabile che mostra correttezza e rispetto per i propri consumatori.
E i vini rossi? Quelli da bere giovani e maturati per pochi mesi vengono
solitamente immessi al consumo con l'arrivo della primavera, proprio come per i
bianchi, mentre per apprezzare le riserve - comprese quelle del 2002 - si dovrà
attendere ancora un mese - giugno segna generalmente l'arrivo di questi vini -
o più probabilmente la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Insomma, vini
caldi e robusti che preannunciano la fine della stagione calda e danno il
benvenuto a quella fredda, o per meglio dire, meno torrida. Tuttavia l'arrivo
della stagione calda - segnata dall'arrivo della primavera - è felicemente
accompagnata anche da quei vini rossi giovani e poco tannici, che meglio si
adattano a temperature di servizio più estive e fresche. Anche i vini rosati
trovano nella stagione calda il loro migliore momento: immessi al consumo
proprio con l'arrivo della primavera, sono felicemente apprezzabili a
temperature fresche e quindi estremamente gradevoli - profumati e meglio
apprezzabili - in questo loro momento di spensierata gioventù.
La fine dell'inverno e l'inizio della stagione più mite segna inoltre il
momento in cui si provvede all'ultima fase della produzione di vini spumanti
metodo classico: la sboccatura. Dopo un breve e opportuno periodo di riposo che
segue l'aggiunta della cosiddetta liqueur d'expédition - o dosaggio - i
vini spumanti metodo classico sono pronti per affrontare - e certamente
allietare - le calde giornate dell'estate. Cosa c'è di meglio che un buon
calice di buon spumante metodo classico, fresco, gradevole e brioso, per
allietare un buon pasto estivo o un lieto momento passato al riparo dal caldo
del sole? E non vanno nemmeno dimenticati gli spumanti prodotti con il metodo
Charmat che in questo periodo trovano largo impiego, non solo bevuti da soli,
ma anche come base per le centinaia di bevande miscelate in cui sia il vino sia
lo spumante rappresentano ingredienti fondamentali. Inoltre è proprio nelle
stagioni calde in cui si gradisce principalmente l'aperitivo, una bevanda che
trova negli spumanti - metodo classico o Charmat - ottimi ed eccellenti
alleati. Tuttavia la fin troppo frequente moda di servire spumanti come
aperitivi non dovrebbe essere esasperata perché alla fine si corre il rischio -
probabilmente già concreto - di credere che questo sia il loro ruolo principale
e di certo non è così. Non va certamente dimenticato il loro brillante ruolo
nella tavola per abbinare degnamente un pasto, cosa che agli spumanti riesce
magnificamente bene.
Insomma, ce n'è per tutti i gusti e per tutte le occasioni. L'arrivo della
stagione calda coglie puntualmente ogni anno gli appassionati della bevanda di
Bacco con un calice in mano e nell'altra un provvidenziale cavatappi, pronti ad
allietarsi con i risultati della nuova vendemmia. Ci auguriamo che il 2003, nel
quale molti ripongono speranze e fiducia, sia capace di fare dimenticare il
2002, di certo non generoso e ricco come il 2001 ma che comunque è stato capace
di regalare alcune, di certo non moltissime, bottiglie di pregio. Come sempre
il verdetto spetta al giudizio e alla prova del calice, spesso spietata ma
comunque inevitabile, con l'augurio che questo 2003 sia capace di regalarci
nuove e brillanti emozioni. L'importante è ricordarsi sempre che dietro, o per
meglio dire, dentro ogni bottiglia di vino si ritrovano gli sforzi e le
passioni di uomini e donne che credono nel loro lavoro e nel sogno di produrre
la millenaria bevanda di Bacco, che cercano ogni anno di produrre quanto di
meglio sia possibile nel rispetto di ciò che la natura, in tutto e per tutto, è
stata capace di offrire loro anno dopo anno.
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