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Castel de Paolis

A Grottaferrata, vicino Roma, dopo un lungo periodo di ricerca e di sperimentazione, la Castel de Paolis è oggi una delle più affermate cantine del Lazio

 L'enologia italiana sta vivendo negli ultimi venti anni un momento di rinnovamento e di splendore. Dopo un lunghissimo periodo segnato da produzioni di quantità - nelle quali la qualità era un fattore riscontrabile in poche realtà vitivinicole - in ogni regione d'Italia si possono oggi trovare produzioni di altissimo livello. Regioni e aree vinicole che un tempo erano poco considerate, hanno saputo oggi dimostrare le loro grandi potenzialità, rivalutando l'espressione unica di ogni territorio, delle loro uve e dei loro vini. Fra queste regioni troviamo indubbiamente il Lazio, che proprio in tempi recenti ha saputo cambiare radicalmente l'immagine dei suoi vini e della loro qualità, un tempo considerati semplicemente come “ordinari”, si sono rivelati oggi autentici “fuoriclasse”. Il lavoro condotto nel Lazio è esemplare per molti aspetti, dalla rivalutazione delle uve locali all'introduzione di nuove varietà, dallo stravolgimento radicale del modo di produrre vino al metodo di farlo conoscere al mondo.


L'ingresso dell'azienda agricola Castel de Paolis
L'ingresso dell'azienda agricola Castel de Paolis

 Fra le cantine che hanno maggiormente contribuito a rilanciare l'immagine dei vini del Lazio troviamo Castel de Paolis, della famiglia Santarelli, che in pochi anni ha saputo portare ai massimi livelli il Frascati, uno dei vini più celebri dei Castelli Romani. La cantina prende il nome da una delle più importanti fortezze per il controllo delle campagne romane durante il periodo dell'alto Medioevo. La fortezza Castel de Paolis fu costruita sulle rovine di una villa di epoca romana che, grazie alla sua posizione strategica, consentiva di controllare l'antica strada che univa Roma a Castromoenium. In tempi passati si riteneva che il colle Castel de Paolis coincidesse con l'antico sito di Castromoenium, tuttavia ricerche recenti hanno confermato che in realtà l'antica colonia romana corrispondeva all'attuale centro abitato di Marino. Anche il terreno nel quale si trovano oggi i vigneti della cantina Castel de Paolis era attraversato da un diverticolo, una strada lastricata che collegava la via Castrimense con la via Latina.

 L'azienda agricola Castel de Paolis si trova nel comune di Grottaferrata, a poche decine di chilometri da Roma - nella zona dei Castelli Romani e nel territorio della Denominazione d'Origine Controllata del Frascati - si estende su una superficie totale di dodici ettari interamente coltivati a vigneto. L'azienda è situata in una posizione collinare a un'altitudine di 270 metri su terreni di origine vulcanica. La storia della Castel de Paolis inizia nel 1985, quando Giulio Santarelli, insieme alla moglie Adriana Croce, riscopre la passione per l'arte di fare il vino, una passione che presto lo porterà a dedicarsi completamente alla cantina della sua famiglia. La svolta fondamentale inizia nel 1985, quando Giulio Santarelli incontra il prof. Attilio Scienza, dell'Università di Milano e all'epoca direttore del prestigioso Istituto Agrario di San Michele all'Adige. Il prof. Attilio Scienza, in visita alla Castel de Paolis, propose a Giulio Santarelli di ripristinare nei suoi vigneti la coltivazione delle antiche varietà autoctone che in passato erano state capaci di rendere famosi ovunque i vini dei Castelli Romani, ma che in quel periodo non godevano certamente della stessa fama.


I signori Santarelli nella loro cantina
I signori Santarelli nella loro cantina

 Iniziò così una lunga e preziosa attività di ricerca e sperimentazione, durante la quale si espiantarono dai vigneti di Castel de Paolis le varietà Malvasia di Candia e Trebbiano Toscano. Si proseguì quindi con la ricerca dei vecchi vitigni della zona: Malvasia Puntinata del Lazio, Bombino Bianco, Cacchione, Bellone, Passerina, Pecorino, Grechetto e Romanesca, oramai divenuti rari nei vigneti dei Castelli Romani. Quando finalmente furono individuate le varietà, fu impiantato un vigneto sperimentale che portò a buoni risultati. Si decise quindi di ampliare le varietà di uve sulle quali condurre la fase sperimentale, ricorrendo alle varietà internazionali Sauvignon Blanc, Chardonnay, Syrah, Cabernet Sauvignon, Viognier, Sémillon, Moscato Rosa, Moscato Giallo, Roussanne, Merlot e Petit Verdot. La fase sperimentale - che si è conclusa nel 1992 - ha inoltre portato alla creazione di una cantina dotata delle più avanzate tecnologie e nella quale si vinificavano unicamente le uve provenienti dai vigneti sperimentali sotto la responsabilità tecnica dell'enologo Lorenzo Peira.


 

 Al termine della fase sperimentale, l'azienda agricola Castel de Paolis era pronta a fare conoscere al mondo i risultati di questa fondamentale attività di ricerca, suscitando sin dai primi momenti un alto interesse da parte dei consumatori e degli appassionati. I vini appartenenti alla DOC Frascati prodotti dalla Castel de Paolis erano così sorprendenti tanto da ritenere che appartenessero a un'altra denominazione: la nuova storia del Frascati e dei vini dei Castelli Romani era appena cominciata. Un risultato - che ancora oggi è fra i più interessanti del Lazio - ottenuto coniugando tradizione e innovazione nell'essenziale e fondamentale opera di sperimentazione, dimostrando che, in presenza di condizioni favorevoli e giuste pratiche vitivinicole, è possibile conservare e migliorare la tradizione enologica di un territorio. La conduzione della cantina, che fino al 2003 era affidata all'enologo Franco Bernabei, è oggi guidata dall'enologo Carlo Corino.

 I vigneti dell'azienda agricola Castel de Paolis sono coltivati secondo i principi dell'agricoltura biologica, con una densità di impianto di 5500 ceppi per ettaro e un carico produttivo per pianta di 1,5 chilogrammi. I vini sono attualmente esportati negli Stati Uniti d'America, Giappone, Australia, Regno Unito, Germania, Danimarca, Belgio, Austria, Francia e Svizzera. La produzione prevede sia vini bianchi sia rossi, ai quali si affiancano gli interessanti vini dolci Rosathea, da uve Moscato Rosa, Frascati Cannellino e Muffa Nobile, prodotto con Sémillon e Sauvignon Blanc. La produzione dei vini bianchi è composta da Frascati Superiore DOC, Campovecchio Bianco, Vigna Adriana - uno dei vini bandiera della Castel de Paolis e prodotto con Malvasia Puntinata del Lazio, Viognier e Sauvignon Blanc - e Selve Vecchie, da uve Chardonnay e Sauvignon Blanc. La produzione di vini rossi è composta da Campovecchio Rosso - da uve Syrah, Cesanese d'Affile, Montepulciano e Sangiovese - e da I Quattro Mori, prodotto con uve Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot maturato per 18 mesi in barrique.

 




Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
Vino con buon rapporto qualità/prezzo Vino con buon rapporto qualità/prezzo
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Campovecchio Bianco 2005, Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Campovecchio Bianco 2005
Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Uvaggio: Malvasia del Lazio, Bellone, Romanesca, Bonvino, Passerina, Grechetto, Trebbiano Giallo
Prezzo: € 7,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Campovecchio Bianco si presenta con un colore giallo paglierino chiaro e sfumature giallo verdolino, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di pera, mela e biancospino seguite da aromi di ginestra, ananas, pesca e susina. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di mela, pera e ananas. Campovecchio Bianco matura in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Pesce fritto, Pasta e risotto con verdure e pesce, Pesce saltato



Frascati Superiore 2005, Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Frascati Superiore 2005
Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Uvaggio: Malvasia di Candia, Malvasia del Lazio, Trebbiano Toscano, Bonvino, Pecorino, Cacchione, Grechetto, Passerina
Prezzo: € 10,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo Frascati Superiore si presenta con un colore giallo dorato chiaro e sfumature giallo paglierino, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di susina, mela e pera seguite da aromi di biancospino, ananas, mandorla e acacia. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di mela, pera e ananas. Questo Frascati Superiore matura in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Pasta con carne e pesce, Carne bianca arrosto, Pesce arrosto



Campovecchio Rosso 2003, Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Campovecchio Rosso 2003
Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Uvaggio: Syrah (50%), Cesanese d'Affile (20%), Montepulciano (20%), Sangiovese (10%)
Prezzo: € 11,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo vino si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, abbastanza trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di amarena, prugna e mirtillo seguite da aromi di ribes, violetta, vaniglia, tabacco a pepe rosa. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di prugna e amarena. Il Syrah utilizzato per il Campovecchio Rosso matura per 18 mesi in barrique, mentre le altre uve maturano in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Paste ripiene, Stufati di carne, Carne alla griglia



Vigna Adriana 2005, Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Vigna Adriana 2005
Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Uvaggio: Malvasia Puntinata, Viognier, Sauvignon Blanc
Prezzo: € 16,00 Punteggio:
Vigna Adriana si presenta con un colore giallo paglierino chiaro e sfumature giallo verdolino, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di pera, mela e pesca seguite da aromi di ananas, biancospino, ginestra, uva spina, susina e minerale. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di pera, mela e pesca. Vigna Adriana matura in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Pasta con funghi e pesce, Pesce fritto, Pesce stufato, Carne bianca saltata



I Quattro Mori 2003, Castel de Paolis (Lazio, Italia)
I Quattro Mori 2003
Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Uvaggio: Syrah (65%), Merlot (20%), Cabernet Sauvignon (10%), Petit Verdot (5%)
Prezzo: € 27,00 Punteggio:
Questo vino si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di prugna secca e amarena seguite da aromi di ribes, mirtillo, vaniglia, tamarindo, tabacco, cannella, cioccolato, macis ed eucalipto. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e piacevole morbidezza, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di prugna secca e amarena. I Quattro Mori matura per 18 mesi in barrique.
Abbinamento: Paste ripiene con funghi, Brasati e stufati di carne, Carne arrosto



Muffa Nobile 2005, Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Muffa Nobile 2005
Castel de Paolis (Lazio, Italia)
Uvaggio: Sémillon (80%), Sauvignon Blanc (20%)
Prezzo: € 20,00 - 50cl Punteggio:
Alla vista si presenta con un colore giallo ambra intenso e sfumature giallo ambra, trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di albicocca secca, dattero e uva passa seguite da aromi di confettura di pesche, miele, confettura di mele cotogne, fico secco e mandorla. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco dolce e morbido, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di uva passa, albicocca secca e miele. Muffa Nobile è prodotto con uve completamente attaccate da Botrytis Cinerea.
Abbinamento: Formaggi stagionati e piccanti, Dessert



Castel de Paolis - Via Val de Paolis, Grottaferrata (Roma) - Tel. 06 9413648 Fax: 06 94316026 - Enologo: Carlo Corino - Anno fondazione: 1985 - Produzione: 90.000 bottiglie - E-Mail: info@casteldepaolis.it - WEB: www.casteldepaolis.it


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Giornale di Cantina


 Questa rubrica è riservata ai produttori di vino che intendono rendere note particolari attività produttive, annunciare nuovi prodotti o semplicemente comunicare alla clientela informazioni e promozioni sulla propria attività e i propri prodotti. Inviare le notizie da pubblicare al nostro indirizzo e-mail.

 

Ancora Riconoscimenti alla Qualità del Franciacorta


 
«Le bollicine di Lombardia non hanno più nulla da invidiare a nessuno, Champagne compreso. E non sono io a dirlo, ma i massimi esperti internazionali del settore». Esordisce così Viviana Beccalossi, assessore all'agricoltura e vicepresidente della Regione nel suo discorso di presentazione della VII Giornata dedicata ai Vini di Lombardia. La manifestazione, organizzata al Circolo della Stampa di Milano, ha fotografato lo stato di salute della vitivinicoltura regionale che, al di là di una congiuntura di mercato mediamente complessa, si mantiene positiva. Vini importanti, apprezzati in tutto il mondo, che possono fregiarsi di un marchio di qualità, tra i quali spicca il Franciacorta che è stato il primo e unico prodotto italiano realizzato esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia ad aver ottenuto, fin dal 1995, la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, la DOCG, massimo riconoscimento di qualità e tipicità di un vino.
La vicepresidente Viviana Beccalossi ha inoltre confermato che: «grazie al lavoro dei produttori e dei Consorzi siamo in grado di offrire prodotti di altissima qualità. Le bottiglie prodotte con il metodo classico, tecnica che trova la propria massima espressione in Franciacorta, possono essere definite, senza timore di smentite, uniche e inimitabili. Ancora una volta verifichiamo come in Lombardia, regione delle bollicine di Franciacorta, la parola d'ordine sia sempre di più l'eccellenza» e ha invitato tutti a valorizzare i prodotti di questo territorio così versatile e, con l'avvicinarsi delle prossime festività, a «bere e brindare con le nostre bollicine».
La manifestazione si è conclusa nel pomeriggio con un banco di assaggio dei migliori vini di 80 cantine di Lombardia. Una grande percentuale di Aziende di Franciacorta, come al solito, è stata premiata per la qualità delle sue bollicine e si è presentata ai banchi d'assaggio con in degustazione i propri vini. Al banco d'assaggio sono stati invitati, e hanno risposto numerosissimi, giornalisti e professionisti del settore enogastronomico, esperti e degustatori.

Cesarini Sforza Rinnova i Lieviti

Cesarini Sforza Spumanti ha partecipato a Bologna al 20° Convegno Internazionale FoodMicro 2006, evento biennale di ampio respiro internazionale, inerente la microbiologia e la sicurezza alimentare. Il Convegno ha visto la partecipazione di ricercatori e studiosi appartenenti a 25 Paesi, i quali hanno affrontato i differenti aspetti microbiologici e biotecnologici in campo alimentare. Cesarini Sforza ha presentato l'importante contributo scientifico del dr. Matteo Cavagna, inerente i risultati preliminari di un'importante ricerca applicata, svoltasi in collaborazione con il Dipartimento Scientifico e Tecnologico dell'Università di Verona, con l'obiettivo di recupero e di studio dei ceppi di lieviti storici aziendali. I risultati presentati al Convegno hanno riguardato essenzialmente la prima fase di studio dei ceppi in laboratorio, attraverso la loro identificazione e caratterizzazione mediante moderne metodiche basate sull'analisi di DNA e sullo studio delle caratteristiche tecnologiche di maggiore rilevanza per la valorizzazione e la tipicità del prodotto.
Nei primi anni '90 sono stati eseguiti da Cesarini Sforza dei tiraggi-prova con ceppi di lieviti indigeni, oltre a quelli già in uso in Azienda, per studiare la capacità fermentativa e il potenziale organolettico. Negli anni questi spumanti sono stati conservati in catasta e degustati periodicamente per valutarne l'evoluzione. Considerata la longevità e le capacità olfatto-gustative di particolare pregio, si è cercato di recuperare e selezionare i lieviti presenti in queste bottiglie da 15 anni. La massa di lieviti prelevata da una bottiglia, che si pensava esaurita, è stata fatta sviluppare su un terreno nutritivo sterile, dando vita a ben 8 ceppi di lieviti diversi sottoposti poi ad attento studio. Da questi 8 lieviti ne sono stati scelti 3 per i loro caratteri interessanti e messi in tiraggio per valutarne le potenzialità: questo lavoro ha permesso di rivitalizzare e ampliare la tradizione di Cesarini Sforza nell'uso di lieviti propri per la spumantizzazione dei suoi prodotti.
La ricerca rappresenta la naturale continuazione del progetto intrapreso da Cesarini Sforza per la valorizzazione della Zona Classica di produzione, individuata in collaborazione con Cantina La-Vis e Valle di Cembra, attraverso il Progetto Zonazione. Studi scientifici hanno infatti appurato che il lievito - nel processo di spumantizzazione - può influire in maniera importante nel conferimento delle proprietà organolettiche del prodotto. In particolare le azioni dei ceppi utilizzati da Cesarini Sforza in rifermentazione hanno contribuito a caratterizzare il vino spumante mediante il conferimento di note organolettiche peculiari, esprimendo al massimo la tipicità del territorio d'origine.

 


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