Ogni volta che aumenta la frequenza degli incidenti stradali nei quali sono
coinvolti i giovani, la cosa più semplice che si crede di potere fare è quella
di scaricare unicamente la colpa verso alcune abitudini e comportamenti. Una
delle cause più frequenti negli incidenti stradali, così dicono le statistiche,
riguarda il consumo - ma sarebbe meglio dire, l'abuso - dell'alcol. Certamente è
un problema serio, anzi, serissimo. E ogni volta la cosa più semplice che si
crede di potere fare per risolvere il problema sia reprimere certi
comportamenti, sperando che una misura così estrema serva veramente a cambiare
le cose. Nonostante i ripetuti provvedimenti restrittivi e punitivi adottati,
gli incidenti continuano a verificarsi, e ci sono persone - e non solo giovani -
che dopo avere consumato eccessivamente bevande alcoliche, si mettono alla guida
di un veicolo. I rischi e le conseguenze derivanti da comportamenti simili sono
innegabilmente inaccettabili, soprattutto per le conseguenze che comportamenti
simili procurano agli altri, unicamente colpevoli di trovarsi nel posto
sbagliato al momento sbagliato.
Il problema è serio, di primaria importanza e si deve certamente fare qualcosa.
Ma sarebbe bene anche riflettere sull'utilità delle misure punitive, e
soprattutto sulla mancanza di adeguate misure di tipo culturale. La natura degli
esseri umani, si sa, è piuttosto ribelle, e quando una cosa è vietata, non
appena si presenta la possibilità, si trasgredisce la regola, anche per la
semplice - seppur stupida - soddisfazione di fare quello che non si può. È un
po' come accade nei bambini, quando la madre vieta di fare qualcosa, non appena
questa volta le spalle, c'è da stare sicuri, il bambino fa esattamente quello
che gli era stato vietato di fare. In questo, bambini e adulti sono molto
simili, entrambi confermano la natura degli esseri umani. Pur condividendo
pienamente, e senza dubbio alcuno, che sia necessario fare qualcosa per evitare
che la gente si metta alla guida dopo avere bevuto troppo - o comunque che si
abusi delle bevande alcoliche - riteniamo che si debba fare anche
dell'altro, oltre che limitarsi a punire e reprimere. Le regole sono certamente
necessarie: contribuiscono al buon svolgimento della vita sociale nel rispetto
di principi condivisi, nel rispetto degli altri e, non da ultimo, di sé stessi.
Fino a quando la società e le istituzioni si limiteranno unicamente a reprimere
determinati comportamenti senza preoccuparsi di fare comprendere i motivi per i
quali quella regola esiste, probabilmente si tratta di una regola poco utile.
Per quanto riguarda i criteri usati per la determinazione del consumo legale
di bevande alcoliche, fissare una misura oggettiva non è probabilmente corretto,
poiché ogni soggetto ha capacità proprie di metabolizzare l'alcol e la stessa
quantità di alcol consumata da soggetti diversi non produce esattamente gli
stessi effetti e comportamenti. Ci sono persone che già dopo un bicchiere di
vino accusano alterazioni sostanziali nel comportamento, mentre altri, con la
stessa quantità, sono assolutamente sobri. La scienza e la medicina insegnano
che la capacità di metabolizzare - o per meglio dire, degradare - l'alcol è
svolta da un enzima, l'alcol deidrogenasi, presente in quantità diverse in
ognuno di noi. Sempre la scienza ha dimostrato che le donne possiedono una
quantità minore di questo enzima rispetto agli uomini: questo spiega il motivo
per il quale le donne tollerano meno l'assunzione di alcol.
Nella maggioranza dei paesi, il Tasso Alcolemico - cioè la quantità in grammi di
alcol per ogni litro di sangue - è fissato a 0,5, superato il quale si è
considerati legalmente inadatti alla guida di un veicolo. Una regola è
necessaria, certo, ma poiché la fisiologia di ogni essere umano è diversa da
quella di qualunque altro, una regola di questo tipo potrebbe risultare inadatta
per molti, sia in eccesso, sia in difetto. Tuttavia non è nostra intenzione
mettere in discussione questa legge: quello che ci sembra meno condivisibile è
che raramente si pensa a trovare soluzioni diverse da questa. È anche vero che
il compito della legge è unicamente di stabilire le regole della società così da
farne un riferimento comune per tutti e di farle rispettare. Tuttavia riteniamo
che fino a quando si continuerà unicamente a confidare nell'efficacia di misure
come queste, la gente continuerà ad abusare delle bevande alcoliche e non
cambierà mai niente, si continuerà a contare i morti degli incidenti stradali e
a biasimare i disdicevoli comportamenti di chi alza troppo il gomito.
Riteniamo che il problema vada affrontato in modo diverso. L'alcol è una
sostanza tossica e questo è indiscutibile, tuttavia la sua tossicità si
manifesta solo quando lo si assume in quantità elevate, una quantità che è
innegabilmente soggettiva per ognuno di noi. L'alcolismo e l'abuso di alcol sono
certamente due seri problemi sociali e personali, anche nelle società dove il
consumo di bevande alcoliche è socialmente accettabile poiché parte integrante
della cultura e delle tradizioni di un paese, come l'Italia. Riteniamo, anzi,
siamo assolutamente convinti, che la differenza fra moderazione e abuso sia
unicamente rappresentata dalla cultura. Fino a quando la società e le
istituzioni non capiranno l'importanza e il valore della sensibilizzazione,
della diffusione della cultura della moderazione, cominciando a criticare
fortemente determinati modelli sociali che costruiscono tutta la loro stupidità
dietro la falsità dell'apparenza - e solo per l'interesse di pochi - crediamo
sia piuttosto difficile cambiare veramente le cose. E questo è qualcosa che si
deve fare prima possibile, cominciando dai bambini nelle scuole e non facendo
solo prediche a persone adulte che hanno già comportamenti propri e formati,
difficili da cambiare. Il consumo intelligente e moderato delle bevande
alcoliche - anche del vino, ovviamente - è un fatto di cultura: la scelta
consapevole di chi cerca in questo genere di bevande il piacere che si esprime
con i sensi, nel rispetto di sé stessi e nel rispetto di tutto ciò che quella
bevanda rappresenta come cultura, tradizione e come espressione dell'ingegno
umano e della natura.
Anche l'abuso delle bevande alcoliche è certamente una cultura, che spesso si
manifesta nell'inutilità di perdersi altrove sperando di ritrovarsi diversi da
come ci si sente e ci si vede realmente. È necessario fare comprendere le
conseguenze dell'abuso, ma allo stesso tempo, i piaceri e la ricchezza - la
medicina insegna che ci sono anche benefici per la salute - che una bevanda
alcolica può regalare fino a quando la si rispetta e si rispetta sé stessi nella
moderazione. Da parte nostra, riteniamo doveroso fare qualcosa per questo
problema utilizzando le nostre pagine e il nostro sito. Non sarà un contributo
determinante o essenziale, ma probabilmente è sempre meglio di niente. Per
questo motivo abbiamo pensato di offrire ai nostri lettori un pratico
etilometro tale da fornire
una misura indicativa secondo i termini di legge così da evitare eventuali
brutte sorprese. Ci auguriamo questo nuovo servizio sia utile e apprezzato come
gli altri: è il nostro piccolo contributo al bere saggio e alla cultura della
moderazione. Ricordiamo che il nostro etilometro si deve considerare
unicamente come uno strumento per la valutazione indicativa del Tasso Alcolemico
e che la rilevazione effettiva è unicamente possibile attraverso l'analisi del
sangue, del respiro e dell'urina. Il nostro etilometro è inoltre disponibile
anche in DiWineTaste Mobile - quindi utilizzabile dal telefono cellulare - dopo
avere trascorso una serata in compagnia di amici e si desidera avere
un'indicazione del proprio Tasso Alcolemico. Alla salute, ma sempre con
moderazione!
|