![]() Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXIII |
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Notiziario |
In questa rubrica sono pubblicate notizie e informazioni relativamente a eventi e manifestazioni riguardanti il mondo del vino e dell'enogastronomia. Chiunque sia interessato a rendere noti avvenimenti e manifestazioni può comunicarlo alla nostra redazione all'indirizzo e-mail.
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Fattori: La Differenza Abita in Collina |
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Nella campagna 2012 l'impegno dell'azienda è stato ridurre l'impatto ambientale monitorando costantemente i vigneti e intervenendo solo quando necessario. Anche grazie all'utilizzo di prodotti alternativi come quelli a base di semi di pompelmo, già sperimentati lo scorso anno, la Società Agricola Fattori ha ridotto del 25% i trattamenti effettuati in vigneto e l'impegno per il futuro sarà sempre più in questa direzione. Anche la determinazione del periodo di vendemmia è basata su metodi naturali, ovvero sulla tecnica del grape tasting che prevede l'analisi sensoriale delle uve attraverso l'assaggio di buccia, polpa e vinaccioli. Alla raccolta, la qualità delle uve si sta rivelando molto interessante, previsione che riguarda anche la Garganega, vitigno base del Soave, la cui vendemmia inizierà tra circa 20 giorni. «Questa è l'annata dei vigneti in altura. Le uve prodotte sopra i 300 metri promettono grandi qualità - spiega Antonio Fattori - Quest'anno abbiamo mantenuto i grappoli riparati limitando le operazioni in verde; i vigneti appaiono più disordinati, ma i frutti, coperti dalle foglie, hanno colori vivaci ed il succo è buono, molto dolce ma supportato ancora da buona acidità. Molto armonico. Concimazioni organiche e sovescio sembrano aiutare molto in queste estati calde; meno richiesta idrica e maggiore omogeneità dei grappoli. Abbiamo anticipato la vendemmia per mantenere freschezza acida e aromatica e impiegato estrema cura per evitare ogni possibile perdita di freschezza a causa di anomalie fermentative, attività batteriche e ossidazioni» Il rispetto della natura sarà l'elemento distintivo anche del progetto in rosso di Fattori in Valpolicella e, più precisamente, a Montecchia di Crosara. Qui è terminato ora il lavoro di impianto dei 10 ettari di nuovi vigneti, destinati a produrre i vini rossi simbolo del territorio, in primis Ripasso e Amarone, che saranno firmati da Fattori. Bandite le concimazioni, i vigneti sono stati preparati utilizzando il sovescio, ovvero la coltivazione di piante erbacee che poi vengono interrate nel terreno con l'obiettivo di apportare sostanze nutritive e migliorare la struttura del suolo. Proprio il progetto in rosso rappresenta la nuova sfida dell'azienda veronese che ha visto premiare il suo Amarone della Valpolicella, Veneto 2007 con la medaglia d'argento ai Decanter World Wine Awards 2012. |
Erbaluce: Sempre Più Qualità per il Vino Simbolo del Canavese |
È un momento d'oro quello vissuto dall'Erbaluce di Caluso. Negli ultimi anni,
infatti, è cresciuto del 60% l'imbottigliato a dimostrazione che, sempre più,
Erbaluce di Caluso è sinonimo di vino di qualità. Oggi la produzione della
denominazione si attesta su 1.300.000 bottiglie. Il dato è ancor più
interessante se si considera che la superficie a vigneto è aumentata solo del
5%, il che significa che molto del vino che prima veniva venduto sfuso è ora
prodotto come vino di qualità. Merito dei produttori, che hanno resistito al
fascino delle mode puntando sul proprio autoctono, oggi sempre più riconosciuto
dal mercato. Una scelta che ha ripagato nel tempo e che, con la vendemmia 2012, porterà ulteriori soddisfazioni. Secondo il Consorzio di tutela dei vini DOC di Caluso Canavese e Carema, infatti, si tratterà di un'ottima annata. La quantità subirà una flessione del 20% rispetto alla media, a causa di un normale andamento dominante della natura che stabilisce le produzioni annuali. Le uve però si presentano perfettamente sane. Non vi sono stati, infatti, eventi meteorici eccezionali, né attacchi di malattie fungine (peronospora, oidio) e di parassiti. Le grandinate sono state quasi assenti e hanno colpito esclusivamente una piccola superficie tra Orio e Montalenghe. E secondo il principio che vede inversamente proporzionali qualità e quantità, la prima sarà davvero eccezionale, con ottimo corredo zuccherino e di acidità. Anche il grande caldo non ha creato particolari problemi perché nel territorio non vi sono stati particolari complicazioni legate alla siccità. Si inizierà con la raccolta delle uve destinate alla produzione del passito e dello spumante, cui seguirà alla metà del mese la vendemmia di quelle destinate a diventare bianco fermo. |
Spirito Di Vino: i Premiati della 13ª Edizione |
Nella Sala Florio di Palazzo Florio a Udine, si è tenuta la premiazione della
13ª edizione di Spirito di Vino, il concorso internazionale che ogni anno
celebra le più divertenti e originali vignette satiriche sul tema del vino in
occasione della grande kermesse Friuli Doc. Il concorso è indetto annualmente dal Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l'Istituto Europeo di Design, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine, il Comune e l'Università di Udine, Fondazione Crup, Terra dei Patriarchi e la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia. Anche quest'anno il contest è stato accolto con particolare entusiasmo e ha un respiro sempre più internazionale: sono state inviate infatti oltre 500 vignette provenienti da artisti di ogni parte del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Russia all'Australia, dal Brasile alla Finlandia. I partecipanti hanno concorso in due sezioni in base alla fascia di età di appartenenza: la prima riservata ai vignettisti dai 18 ai 35 anni, mentre la seconda ad artisti che hanno superato i 36 anni. Il tema che ha contrassegnato questa edizione del concorso, sia in termini di visioni creative degli artisti che di scelte della giuria, è stato quello dedicato alla crisi economica, sempre interpretato in chiave enologica e con grande ironia. Le vignette in gara sono state giudicate da una giuria d'eccezione capitanata dal presidente in carica Alfio Krancic e dal presidente onorario Giorgio Forattini e composta da nomi illustri del panorama satirico italiano, giornalismo e grafica: Emilio Giannelli (vignettista), Valerio Marini (vignettista), Gianluigi Colin (art director del Corriere della Sera), Franz Botré ed Enzo Rizzo (direttore e vicedirettore della rivista Spirito DiVino), Carlo Cambi (direttore editoriale della rivista Wine Passion), Paolo Marchi (giornalista de Il Giornale), Aldo Colonetti (direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Design), Fede & Tinto (Decanter - RadioRai), Francesco Salvi (attore) e da Elda Felluga (Presidente del Movimento Turismo del Vino FVG). Vincitori dell'edizione 2012 di Spirito di Vino, premiati con una selezione delle migliori etichette delle cantine associate al Movimento Turismo del Vino FVG, sono stati per la sezione under 35 Gianmaria Bozzolan con Riserva bancaria (primo classificato), Massimo Mazzucco con Spumonti (secondo classificato) e Dario Gianuario Spread di vino (terzo classificato). La sezione over 35, invece, ha visto trionfare Luigi Renatti con Evoluzione (primo classificato), Marco De Angelis con Amore di Vino (secondo classificato) e Sacco & Vallarino con In rosso (terzi classificati). I concorrenti selezionati, unitamente ai rappresentanti della giuria del concorso, sono stati invitati il 15 settembre per la cerimonia di premiazione, a cui è seguito all'Hotel Astoria di Udine un rinfresco a base di eccellenti vini delle cantine associate al Movimento Turismo del Vino FVG e prodotti regionali. Le trenta opere selezionate, insieme alle vignette dei Maestri della satira italiana, sono state protagoniste di una mostra presso la Sala Colonne di Palazzo Florio. |
Grande Successo per Grasparossa! Qualità Senza Riserve |
Si è rivelato un vero e proprio successo l'evento Grasparossa! Qualità senza
riserve che si è svolto il 15 e 16 settembre a Castelvetro di Modena. La
manifestazione, che ha celebrato il Grasparossa, l'eccellenza del Lambrusco, ha
offerto occasioni di divertimento in un percorso all'insegna dei sapori del
territorio tra passeggiate in pendenza, degustazioni guidate a cura di Ais
Modena e un ricco banco d'assaggio con la presenza di alcuni dei produttori di
questo vino simbolo del territorio (Benedetta B., Cà Berti, Cantina Settecani
Castelvetro, Cantine CIV & CIV, Cavaliera, Fattoria Moretto, Giampiero
Simonini, La Piana, Le Casette, Tenuta Pederzana, Zanasi). Momento clou delle
due giornate è stato lo show cooking condotto domenica sera da Stefano
Reggiani, che ha visto salire sul palco 4 grandi chef del modenese per un menu
a 8 mani che ha stupito gli appassionati gourmet che hanno preso parte alla
cena en plein air nella storica piazza di Castelvetro. Lo show, che ha unito alta ristorazione e il Grasparossa, si è aperto con la performance di Francesco Pedone del Ristorante Il Cappero alle Mura di Castelvetro con l'antipasto Cannolo al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro farcito al magro di Bianca Modenese, patata di Montese e dadolata di Mortadella. A seguire il Risotto con rustico di maialino al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro realizzato in diretta da Massimiliano Telloli dell'Osteria Stallo del Pomodoro di Modena. Luca Marchini del Ristorante l'Erba del Re di Modena ha invece stupito il pubblico con Maialino da latte, scalogno in agrodolce al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e spinaci. A concludere la serata in dolcezza è stato Roberto Rossi del Ristorante Locanda del Feudo di Castelvetro con i Biscotti frollini al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e zabaione. Il tutto accompagnato dalla degustazione guidata di Grasparossa delle 11 aziende vitivinicole presenti. Grazie all'evento organizzato da Consorzio Castelvetro V.I.T.A. la cittadina modenese si è trasformata in un vero e proprio palcoscenico dove è stato possibile anche ammirare l'opera delle sfogline di Miss Tagliatella che hanno realizzato la pasta fatta a mano, e scoprire la filiera del pane, dalla battitura alla cottura, grazie al lavoro del Gruppo allestitori Sagra e alla collaborazione della Compagnia Amici delle Macine. |
Asolo Prosecco Superiore: Una Grande Rivelazione |
Una pioggia molto attesa quella che ha anticipato in questi giorni la
vendemmia 2012 dell'Asolo Prosecco Superiore, che con la sua denominazione,
garantita dal 2009, rappresenta una produzione di eccellenza che nasce in un
terroir dalla limitata produzione e dall'elevata qualità. Uno Spumante
ottenuto, come nel caso del più conosciuto Prosecco Superiore DOCG dell'area
di Conegliano e Valdobbiadene (al quale nulla ha da invidiare) da uve Glera,
vitigno generoso e naturalmente di grande stoffa. A fare la differenza è proprio il terreno del Montello, che il passaggio del fiume Piave rende argilloso e calcareo, ideale per le uve Glera. Il caldo eccezionale dell'estate appena terminata ha reso necessarie le piogge di questi giorni, per completare la maturazione dell'uva. Per contro, una stagione così calda ha perlomeno favorito un attacco minimo da parte delle malattie e ha arrecato solo qualche scottatura dei vitigni maggiormente esposti. «La quantità di produzione prevista, seppure sia stata ridimensionata dalla siccità rispetto a quanto prometteva in primavera, è comunque superiore alla media e anche il prezzo delle uve si manterrà positivamente stabile sui valori dello scorso anno» dichiara Armando Serena, Presidente del Consorzio Tutela Vini Montello-Colli Asolani. La qualità non è stata quindi intaccata e anzi, rimane inalterato l'entusiasmo con il quale ogni anno questa singolare produzione di Asolo Prosecco Superiore DOCG viene portata avanti e si afferma ogni anno come un prodotto di nicchia e di qualità, tanto da poter ambire anche a nuovi riconoscimenti. Sono solo 13 i produttori che realizzano appena 1,5 milioni di bottiglie all'anno. A rendere ancora più esclusiva questa produzione c'è un disciplinare particolarmente rigido, che impone una resa massima di uva ettaro molto bassa, con una densità minima di 3000 ceppi per ettaro nei nuovi impianti e un estratto secco nel vino di almeno 15 g/l. «Il nostro prossimo obiettivo - continua Serena - è la valorizzazione dell'altra nostra produzione di qualità: il Montello. Vogliamo che i consumatori imparino a riconoscere questo grande vino rosso senza doverne specificare il colore nella sua denominazione. Vogliamo che diventi un simbolo del territorio e il sinonimo di una passione portata avanti con cura e attenzione. Viviamo questa come una sfida per tutti noi produttori, una scommessa che vorremmo vincere già nel 2013». |
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