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  Gusto DiVino Numero 125, Gennaio 2014   
Suolo, Mineralità e VinoSuolo, Mineralità e Vino I Vini del MeseI Vini del Mese  Sommario 
Numero 124, Dicembre 2013 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 126, Febbraio 2014

Suolo, Mineralità e Vino

Il tipo di suolo nel quale cresce la vite influisce sulle qualità organolettiche del vino. La mineralità, spesso associata al suolo, in realtà non ha nessun legame con questo

 Il suolo rappresenta uno degli elementi fondamentali della viticoltura. Non è un caso, infatti, che le varietà di uve che si piantano in un terreno, e - in particolare - il loro apparato radicale, sono scelti anche in funzione di questo fattore. Com'è noto, dopo la devastazione della fillossera - che mise a serio rischio la viticoltura dell'Europa - tutte le varietà di uve sono innestate in un apparato radicale resistente agli attacchi di questo afide. Questo ha consentito anche un adattamento delle varietà nelle diverse condizioni ambientali, interagendo in modo significativo con la capacità della vite di assorbire minerali e nutrienti dal suolo, così come assicurarsi l'approvvigionamento d'acqua. Questo fattore, unitamente alla caratteristiche geologiche del suolo, consentono alla vite di generare espressioni diverse, talvolta anche distanti, comunque in accordo al terreno e all'ambiente.


 

 Al suolo si riconosce, spesso ed erroneamente, la capacità di conferire al vino qualità organolettiche che si definiscono genericamente minerali. Il concetto di mineralità nei vini, benché definito e riconoscibile ai sensi del degustatore, non trova un riscontro scientifico concreto tale da spiegare l'origine di questa sensazione. Prima di definire, a livello sensoriale, cos'è la mineralità in un vino, cerchiamo di chiarire il motivo per il quale non ha alcun legame con il suolo dove è stata coltivata la vite. Si deve comunque notare che, spesso, la sensazione di mineralità si percepisce in vini prodotti da uve di vigneti coltivati in terreni particolari, come quelli vulcanici, per esempio. Se per “minerale” si intende una sensazione prodotta da un sale minerale o da altri componenti minerali, supponendo che questi, dalla terra siano assorbiti dalla vite per poi giungere all'acino, va detto che le quantità rilevabili nel succo dell'uva sono decisamente trascurabili.

 Il concetto di mineralità in un vino è generalmente definito dalle sensazioni olfattive riconducibili ad alcune pietre e alcuni minerali - come la selce e la pietra focaia - così come alcuni metalli. Secondo alcuni, i minerali e i metalli non producono odore, in realtà questa teoria è facilmente smentita dalla realtà dei fatti, come nel caso dell'odore prodotto dallo sfregamento della pietra focaia. Anche le pietre riscaldate dal sole, oppure bagnate, producono un loro odore caratteristico. Infine, alcuni degustatori classificano come minerali anche gli aromi di zolfo, catrame, affumicato e gomma bruciata, sensazioni che - a nostro avviso - andrebbero classificate in altro modo. Per alcuni, alla mineralità si associa anche la sensazione gustativa di salinità, tipica dei vini prodotti nei vigneti a ridosso del mare o che comunque risentono del forte influsso delle brezze marine. Va ricordato che la sensazione salina prodotta da certi vini - e di discutibile attribuzione al concetto di mineralità - non corrisponde, come sostenuto da alcuni, alla sapidità di un vino.

 Il termine mineralità, riferito alla degustazione del vino, è comunque associato a diversi stimoli olfattivi e gustativi, spesso di attribuzione puramente soggettiva, e assumono significati diversi e soggettivi anche fra i degustatori. Per alcuni, la mineralità è associabile alla freschezza di un vino, per altri alla sua finezza, alcuni, infine, associano la mineralità al cosiddetto gusto di terroir, cioè alle sensazioni organolettiche, nel loro insieme, esprimibili dai vini di uno specifico territorio. La scienza non aiuta a chiarire il concetto di “mineralità”, poiché non si sono trovate prove tangibili sulla relazione fra i componenti del vino e la percezione di questa sensazione. Si deve comunque notare che l'ipotesi scientifica più attendibile, ritiene la mineralità sia prodotta da certi composti solforati in forma ridotta che si sviluppano in funzione della varietà e della sua maturazione.


La vite si abbraccia al suolo. Un'unione
che determinerà la personalità e il carattere del suo vino
La vite si abbraccia suolo. Un'unione che determinerà la personalità e il carattere del suo vino

 Se è vero che la mineralità non ha alcun legame con il suolo e le qualità che questo può conferire al vino, è invece innegabile che la sua composizione influisce sulle caratteristiche organolettiche, dall'aspetto al gusto. Non si tratta dell'unico fattore capace di conferire al vino la sua personalità e le sue peculiarità, ma certamente costituisce uno dei fattori fondamentali. Non tutti i suoli sono uguali, per composizione, disponibilità di nutrienti e acqua, non tutte le varietà sono uguali. Ci sono uve che producono vini migliori in determinati tipi di suolo, mentre in altri producono risultati, non solo ordinari, ma anche deludenti. La variabilità del risultato, oltre alle condizioni del suolo e dell'ambiente, sono fortemente condizionate dall'apparato radicale della vite che - come già detto - è scelto anche in funzione della composizione del suolo.

 La composizione del suolo, unitamente alle condizioni ambientali e climatiche, influisce direttamente sulle caratteristiche organolettiche del vino oltre a interagire con i cicli biologici della vite. L'influsso del suolo nel vino riguarda tutti i suoi aspetti sensoriali. L'aspetto e il colore di un vino, così come lo sviluppo di certi aromi e determinate qualità gustative hanno un legame diretto con le caratteristiche del suolo. Come vedremo, infatti, ogni singolo tipo di suolo - avente caratteristiche geologiche proprie - altera in modo sostanziale il vino che si può ottenere dalla medesima varietà, restituendo, nella maggioranza dei casi, risultati anche distanti fra loro. Nel considerare i singoli tipi di suolo e il loro effetto sul vino, è bene ricordare che il risultato è anche in funzione dell'apparato radicale della vite. La stessa vite, innestata su apparati radicali diversi, produce infatti vini diversi anche nello stesso tipo di suolo e nella medesima vigna.

 Non tratteremo gli effetti e le conseguenze agronomiche del suolo nella coltivazione della vigna, pur fornendo alcuni elementi fondamentali, ci soffermeremo principalmente sull'influenza del suolo nelle qualità organolettiche del vino. Dal punto di vista agronomico, il suolo è il supporto fondamentale della vite, nel quale ogni pianta affonda le sue radici, sia per garantire il proprio sostegno, sia per l'approvvigionamento di sostanze nutrienti, minerali e acqua. Come già detto, le sostanze minerali che la vite assorbe dal suolo - e che per alcuni sarebbero responsabili della mineralità di un vino - non hanno nessuna relazione con questo descrittore organolettico. Se è vero che una parte degli elementi minerali assorbiti dal suolo raggiunge l'acino, e quindi il succo, la quantità che si ritrova nel vino è decisamente trascurabile ai fini della percezione sensoriale.

 I viticoltori sono soliti dire che la vite, per fare un vino di qualità, deve soffrire, nel senso che deve essere posta in una condizione tale da costringerla ad affondare le proprie radici in profondità alla ricerca di acqua e nutrimento. Questa ipotesi trova un fondamento concreto, poiché i vini prodotti con uve di vigneti coltivati in terreni molto fertili hanno qualità organolettiche lievi, dall'aspetto al gusto. I viticoltori sono sempre contrari all'irrigazione della vite, salvo i casi nei quali la siccità potrebbe comprometterne la vita, così da “costringere” la vite a cercare l'acqua nelle profondità del suolo. A questo proposito è bene ricordare che i disciplinari di produzione delle aree DOC e DOCG, vietano espressamente l'irrigazione dei vigneti. Il divieto è principalmente adottato con lo scopo di evitare la produzione quantitativa delle uve, fattore che, inevitabilmente, diminuisce la qualità del vino.

 Un terreno adatto alla viticoltura dovrebbe avere, fra le sue principali qualità, un buon drenaggio dell'acqua. Non solo per il fatto che questo impone alla vite la ricerca dell'acqua nel sottosuolo, ma anche per il fatto di evitare alle radici di rimanere bagnate per troppo tempo. Non tratteremo gli aspetti fisici e geologici che riguardano la composizione del suolo, tuttavia è bene sapere che questo è composto essenzialmente da scheletro, sabbia, argilla e limo. Lo scheletro è composto da elementi di grosse dimensioni e che hanno scarsa utilità agronomica. Sabbia, argilla e limo sono composti da particelle molto fini e che svolgono funzioni agronomiche importanti, sia in termini di drenaggio e assorbimento dell'acqua, sia per la porosità e l'efficacia fertile del suolo. I tipi di suolo si differenziano per la presenza variabile di questi elementi, dando a ognuno di essi qualità agronomiche e fisiche proprie che influiranno la coltivazione, la resa e la qualità della vite e delle uve.

 L'argilla è l'elemento che più frequentemente di trova nella composizione del suolo, anche in termini di quantità. Ha la caratteristica di assorbire acqua e trattenere sostanze organiche, rendendo quindi il terreno piuttosto fertile. Le uve coltivate in terreni ricchi di argilla, producono vini tannici, dai colori intensi e poco trasparenti, con buone possibilità di lunga maturazione, contenuto in alcol piuttosto elevato, notevole struttura, buoni aromi e morbidezza. I terreni ricchi di sabbia conferiscono al suolo notevoli capacità drenanti. I vini prodotti da uve coltivate in questo tipo di suolo sono caratterizzati da colori tenui ed elevata trasparenza, buona freschezza, breve capacità di maturazione nel tempo, generalmente di buona eleganza e fragranza di profumi, struttura esile. In ogni caso, terreni eccessivamente umidi producono vini dal colore scarico, scarsità di aromi e struttura, breve longevità e freschezza accentuata.

 Le stesse qualità, come già detto, sono caratteristiche dei vini prodotti con uve coltivate in terreni molto fertili. Il terreno non è composto unicamente da argilla, limo e sabbia. Anche lo scheletro, quindi elementi dalla dimensione più grande, interagiscono con il ciclo biologico della vite e conferiscono ai vini qualità specifiche. Terreni ricchi in scisto, ghiaia, roccia e marna, per esempio, offrono una buona ritenzione del calore e riflettono i raggi del sole verso l'alto. Queste caratteristiche sono pertanto utili alle varietà che tendono a maturare in ritardo, come il Cabernet Sauvignon, e favoriscono lo sviluppo di aromi di frutta e fiori. Il suolo ricco di gesso - un classico esempio è quello della Champagne - riflette i raggi del sole verso la vite, è decisamente soffice e quindi le radici possono penetrare facilmente in profondità. Il gesso conferisce inoltre alle uve un grado di acidità piuttosto spiccato, qualità importante per la produzione di spumanti.

 Altri componenti importanti del suolo sono il calcare e il carbonato di calcio. Questi componenti conferiscono generalmente ai vini qualità aromatiche intense, fini ed eleganti, un'acidità moderata e non sempre sono adatti a lunghi tempi di maturazione. Un suolo eccessivamente acido produce vini con colori tenui e il profilo olfattivo sviluppa aromi non sempre eleganti, mentre al gusto ha buona freschezza, ma una carenza di struttura e alcol. La diversità della composizione del suolo - variando quindi la presenza di scheletro, argilla, limo e sabbia - influisce direttamente sulle qualità organolettiche del vino, aspetto, olfatto e gusto. Il suolo è parte integrante ed essenziale del concetto di terroir che, unito a tutte le altre caratteristiche dell'ambiente e del clima, consente di ottenere vini unici e irripetibili altrove. Infine, l'intervento dell'uomo riesce spesso ad alterare questi equilibri. Il suolo può essere infatti alterato cambiando la sua composizione e, con questa, il vino che può produrre.

 






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I Vini del Mese


 

Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
Vino con buon rapporto qualità/prezzo Vino con buon rapporto qualità/prezzo
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Giada 2012, La Costaiola (Lombardia, Italia)
Giada 2012
La Costaiola (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Bonarda
Prezzo: € 7,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Giada si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso porpora, poco trasparente. Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia, mirtillo e lampone seguite da aromi di violetta, mora, prugna e fragola. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e giustamente tannico, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, mirtillo e lampone. Giada fermenta in autoclave.
Abbinamento: Affettati, Pasta con carne, Carne saltata



Rossetti \& Scrivani Pinot Nero Metodo Classico Rosé, La Costaiola (Lombardia, Italia)
Rossetti & Scrivani Pinot Nero Metodo Classico Rosé
La Costaiola (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Pinot Nero
Prezzo: € 16,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Rossetti & Scrivani Pinot Nero Metodo Classico Rosé si presenta con un colore rosa tenue brillante e sfumature rosa tenue, trasparente, perlage fine e persistente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di lampone, mandarino e crosta di pane seguite da aromi di fragola, ciliegia, lievito, mela e biancospino. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di lampone, ciliegia e mandarino. Rossetti & Scrivani Pinot Nero Metodo Classico Rosé rifermenta in bottiglia sui propri lieviti per almeno 18 mesi.
Abbinamento: Pasta con pesce, Pesce saltato, Carne bianca saltata



Franciacorta Extra Brut 2008, Ricci Curbastro (Lombardia, Italia)
Franciacorta Extra Brut 2008
Ricci Curbastro (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Chardonnay (50%), Pinot Nero (50%)
Prezzo: € 21,60 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo Franciacorta Extra Brut si presenta con un colore giallo dorato chiaro e sfumature giallo paglierino, molto trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di banana matura, mela e crosta di pane seguite da aromi di susina, nocciola, miele, vaniglia, pietra focaia, biancospino, lievito, agrumi, pompelmo e burro. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza. Il finale è persistente con ricordi di banana matura, mela e nocciola. Questo Franciacorta Extra Brut rifermenta in bottiglia sui propri lieviti per 42 mesi.
Abbinamento: Pesce arrosto, Carne bianca arrosto, Paste ripiene, Pesce fritto, Crostacei alla griglia



Franciacorta Satèn Brut Museum Release 2004, Ricci Curbastro (Lombardia, Italia)
Franciacorta Satèn Brut Museum Release 2004
Ricci Curbastro (Lombardia, Italia)
Uvaggio: Chardonnay
Prezzo: € 25,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Franciacorta Satèn Brut Museum Release si presenta con un colore giallo paglierino brillante e sfumature giallo paglierino, molto trasparente, perlage fine e persistente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di mela, banana matura e crosta di pane seguite da aromi di pera, acacia, biancospino, lievito, miele, pompelmo, susina, pralina, burro e un accenno di vaniglia. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e fresco, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di mela, banana matura e susina. Franciacorta Satèn Brut Museum Release rifermenta in bottiglia sui propri lieviti per almeno 40 mesi.
Abbinamento: Pasta con pesce e crostacei, Carne bianca saltata, Crostacei alla griglia, Pesce stufato



Valpolicella Classico Superiore I Cantoni 2009, Novaia (Veneto, Italia)
Valpolicella Classico Superiore I Cantoni 2009
Novaia (Veneto, Italia)
Uvaggio: Corvina (50%), Corvinone (30%), Rondinella (20%)
Prezzo: € 20,00 Punteggio:
Valpolicella Classico Superiore I Cantoni si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, abbastanza trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di prugna, mora e amarena seguite da aromi di viola appassita, mirtillo, vaniglia, tabacco, macis e cioccolato. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di mora, prugna e amarena. Valpolicella Classico Superiore I Cantoni matura per 18 mesi in barrique a cui seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Carne alla griglia, Stufati e brasati di carne con funghi, Formaggi stagionati



Amarone della Valpolicella Classico Corte Vaona 2008, Novaia (Veneto, Italia)
Amarone della Valpolicella Classico Corte Vaona 2008
Novaia (Veneto, Italia)
Uvaggio: Corvina (50%), Corvinone (25%), Rondinella (20%), Oseleta (5%)
Prezzo: € 35,00 Punteggio:
Amarone della Valpolicella Classico Corte Vaona si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di prugna, mora e amarena seguite da aromi di viola appassita, mirtillo, tabacco, cioccolato, vaniglia e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole morbidezza. Il finale è persistente con ricordi di mora, prugna e amarena. Amarone della Valpolicella Classico Corte Vaona matura per 24 mesi in barrique a cui seguono 8 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati



Chianti Classico Riserva Il Poggiale 2010, Castellare di Castellina (Toscana, Italia)
Chianti Classico Riserva Il Poggiale 2010
Castellare di Castellina (Toscana, Italia)
Uvaggio: Sangiovese (90%), Canaiolo Nero (5%), Ciliegiolo (5%)
Prezzo: € 26,40 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Chianti Classico Riserva Il Poggiale si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di amarena, prugna e violetta seguite da aromi di mirtillo, mora, vaniglia, tabacco, cacao, macis, pepe rosa e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di amarena, prugna e mora. Chianti Classico Riserva Il Poggiale matura per 18 mesi in barrique a cui seguono 12 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Carne arrosto, Brasati e stufati di carne con funghi, Formaggi stagionati



I Sodi di San Niccolò 2008, Castellare di Castellina (Toscana, Italia)
I Sodi di San Niccolò 2008
Castellare di Castellina (Toscana, Italia)
Uvaggio: Sangiovese (90%), Malvasia Nera (10%)
Prezzo: € 51,70 Punteggio:
I Sodi di San Niccolò si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di amarena, prugna e mora seguite da aromi di violetta, mirtillo, vaniglia, tabacco, cioccolato, pepe rosa, cuoio, liquirizia, macis e mentolo. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di amarena, prugna e mirtillo. I Sodi di San Niccolò matura per circa 30 mesi in barrique a cui seguono 12 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati



Palamita 2012, Ganguzza (Sicilia, Italia)
Palamita 2012
Ganguzza (Sicilia, Italia)
Uvaggio: Catarratto
Prezzo: € 8,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Palamita si presenta con un colore giallo paglierino brillante e sfumature giallo paglierino, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di mela, susina e biancospino seguite da aromi di agrumi, pesca, pera e mandorla. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di mela, susina e pera. Palamita matura per 5 mesi in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Pasta e risotto con pesce, Carne bianca saltata, Pesce saltato



Barbera d'Alba Superiore 2011, Demarie (Piemonte, Italia)
Barbera d'Alba Superiore 2011
Demarie (Piemonte, Italia)
Uvaggio: Barbera
Prezzo: € 9,60 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo Barbera d'Alba Superiore si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente. Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia, prugna e mirtillo seguite da aromi di violetta, mora, vaniglia e cioccolato. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, mirtillo e prugna. Questo Barbera d'Alba Superiore matura per 6 mesi in botte a cui seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Paste ripiene con carne, Carne alla griglia, Stufati di carne con funghi



Roero Riserva 2009, Demarie (Piemonte, Italia)
Roero Riserva 2009
Demarie (Piemonte, Italia)
Uvaggio: Nebbiolo
Prezzo: € 15,20 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo Roero Riserva si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, abbastanza trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di ciliegia, prugna e violetta seguite da aromi di mirtillo, lampone, vaniglia, tabacco, rosa, pepe rosa, cioccolato, macis e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, prugna e lampone. Questo Roero Riserva matura per 12 mesi in botte e barrique a cui seguono 12 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne con funghi, Formaggi stagionati



Pelago 2009, Umani Ronchi (Marche, Italia)
Pelago 2009
Umani Ronchi (Marche, Italia)
Uvaggio: Cabernet Sauvignon (50%), Montepulciano (40%), Merlot (10%)
Prezzo: € 22,00 Punteggio:
Pelago si presenta con un colore rosso rubino cupo e sfumature rosso rubino, poco trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di ribes, prugna e amarena seguite da aromi di violetta, mora, mirtillo, vaniglia, tabacco, iris, macis, cacao, cuoio ed eucalipto. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di ribes, amarena e prugna. Pelago matura per 14 mesi in barrique a cui seguono 12 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Maximo 2010, Umani Ronchi (Marche, Italia)
Maximo 2010
Umani Ronchi (Marche, Italia)
Uvaggio: Sauvignon Blanc
Prezzo: € 18,00 - 375ml Punteggio:
Maximo si presenta con un colore giallo dorato cupo e sfumature giallo dorato, trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di albicocca secca, canditi e miele seguite da aromi di litchi, uva passa, confettura di pesche, confettura di mele cotogne, cedro, dattero, zafferano, melone, scorza d'agrume e smalto. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco dolce e morbido, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di albicocca secca, miele, litchi e uva passa. Maximo matura per circa 12 mesi in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Pasticceria secca, Formaggi stagionati






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