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  Gusto DiVino Numero 135, Dicembre 2014   
Contrasti di Sagrantino e SangioveseContrasti di Sagrantino e Sangiovese I Vini del MeseI Vini del Mese  Sommario 
Numero 134, Novembre 2014 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 136, Gennaio 2015

Contrasti di Sagrantino e Sangiovese

Questo mese mettiamo a confronto il Sagrantino di Montefalco e il Sangiovese del Brunello di Montalcino. Due grandissime uve e molto diverse, entrambi capaci di dare eccellenti vini.

 Sagrantino e Sangiovese, due uve celebri e celebrate, la prima legata in modo pressoché esclusivo all'Umbria e, in particolare, a Montefalco, l'altra tipicamente associata all'Italia centrale, prevalentemente Toscana ed Emilia Romagna. Il Sangiovese si coltiva anche in Umbria e, nella maggioranza dei casi, si trova associato ad altre uve, raramente vinificato da solo. Il Sangiovese diviene assoluto protagonista in vini monovarietali sia in Toscana sia in Emilia Romagna, vera gloria enologica per entrambe le regioni. Il Sagrantino è noto per la sua ricchezza di polifenoli, caratteristica che gli permette di produrre vini robusti e astringenti, tanto da imporre un'attenta valutazione della maturazione polifenolica delle uve e opportuna vinificazione. Anche il Sangiovese è capace di creare vini di notevole struttura, è decisamente meno astringente e fa della freschezza una delle sue principali e apprezzate qualità.


 

 Dal punto di vista enologico, il Sangiovese è una varietà decisamente più versatile del Sagrantino, con la quale si producono vini dal carattere diverso e, talvolta, opposto. Il Sangiovese si adatta infatti alla vinificazione di stili diversi, da vini immediati e freschi, fino a risultati robusti e complessi. Anche il Sagrantino ha saputo mostrare una certa versatilità, perfino nella produzione di spumanti metodo classico, tuttavia la sua ricchezza polifenolica lo rende certamente più critico nell'impiego di certi stili enologici. A differenza del Sagrantino, il Sangiovese è maggiormente diffuso e lo si trova nei vigneti di molte regioni d'Italia, arrivando - addirittura - in Sicilia e Veneto. Il Sagrantino è varietà specifica dell'Umbria e, nello specifico, la sua presenza al di fuori dell'area della denominazione Montefalco è decisamente limitata e rara.

 L'origine dell'uva Sagrantino non è chiara, destino che l'uva di Montefalco condivide con altre varietà considerate autoctone in Italia. Molte le teorie sull'origine del Sagrantino, tuttavia nessuna di queste può considerarsi attendibile con certezza, poiché non si sono trovati evidenti prove storiche sulla sua origine. Quello che è invece certo e provato è la vocazione alla viticoltura di Montefalco e, in particolare di Bevagna, citata addirittura da Plinio il Vecchio nella sua imponente Naturalis Historia. Spesso si è cercato di identificare il Sagrantino con l'antica varietà itriola - talvolta chiamata hirtiola - ma è probabile che non si tratti della rossa uva di Montefalco. Andrea Bacci associava l'Itriola alla Passerina, mentre altri studiosi, in particolare l'archeologo Carlo Pietrangeli, sostenevano che fosse in realtà l'odierno Sagrantino. Ipotesi che non hanno comunque avuto conferma.

 Fra le teorie sull'origine del Sagrantino, si suppone che questa sia stata introdotta a Montefalco da alcuni frati francescani di ritorno dall'Asia Minore. Questa teoria vorrebbe inoltre spiegare l'origine del nome poiché - pare - con il Sagrantino si produceva un vino destinato ai riti sacri dei monasteri. Se è vero che l'origine dell'uva non è certa, ciò che è invece certo è il rapporto di Montefalco con la viticoltura e il vino. La coltivazione della vite è infatti riconducibile al primo secolo dopo Cristo e, fatto di assoluto rilievo, Montefalco era una delle poche città in Italia dove la coltivazione della vite era svolta anche all'interno delle mura urbiche. L'importanza della vite e del vino in Montefalco divenne elevata, tanto che nel 1500 la vendemmia era addirittura regolata da specifici editti comunali. Si ha comunque ragionevole certezza che a quei tempi la presenza del Sagrantino a Montefalco fosse già consolidata e i suoi vini già celebri e apprezzati nella vicina Perugia e nello Stato Pontificio.

 L'origine del Sangiovese è, per certi aspetti, controversa e ricca di incertezze. Due sono infatti le regioni che si contendono l'origine del Sangiovese: Emilia Romagna e Toscana, regioni nelle quali questa varietà è ampiamente presente. Sull'origine del nome si hanno invece maggiori certezze e lo si vuole derivare da sanguis Jovis - sangue di Giove - che, nelle varie mutazioni e adattamenti dialettali, arriva ai giorni nostri come Sangiovese. Si tratta di una delle più importanti varietà d'Italia e della quale esistono numerose espressioni clonali, probabilmente come nessuna altra uva. Gli studi condotti su questa varietà, porteranno alla sua classificazione in due famiglie distinte: Sangiovese Piccolo e Sangiovese Grosso, definite sulla base della grandezza dell'acino. Il Sangiovese prende il nome di Prugnolo nella zona di Montepulciano, Brunello in quella di Montalcino, entrambe in provincia di Siena.

 Altri nomi con i quali si conosce il Sangiovese in Italia sono: Morellino nell'area di Scansano, in provincia di Grosseto; Sangioveto in certe zone della Toscana; Nielluccio in Corsica. I vini prodotti con il Sangiovese sono piuttosto variabili, sia per la sua vasta diffusione in luoghi distanti e diversi, sia per le differenze esistenti fra i tanti cloni. Una caratteristica comune a tutti i Sangiovese è una certa eleganza al naso e in bocca, oltre a una piacevole freschezza, comunque percettibile in ognuno di essi. Dalla vinificazione in acciaio a quella in botte, il Sangiovese dimostra una versatilità unica e interessante, da vini immediati e diretti, fino a interpretazioni complesse e robuste. Re incontrastato dei rossi di Romagna e del Chianti, trova nel Brunello di Montalcino e nel Vino Nobile di Montepulciano due delle sue più note espressioni.


Contrasti di trasparenza: a 
sinistra il Sagrantino di Montefalco; a destra il Brunello di Montalcino
Contrasti di trasparenza: a sinistra il Sagrantino di Montefalco; a destra il Brunello di Montalcino

 Metteremo a confronto il Sagrantino e il Sangiovese così da comprendere le peculiarità delle due varietà valutando le loro differenze. Per rendere ancor più significativo il confronto, prenderemo in esame due vini con caratteristiche enologiche simili - o almeno, il più simile possibile - così da semplificare la degustazione. La scelta del Sagrantino non è difficile, poiché il metodo enologico di produzione è pressoché comune a tutti: maturazione per almeno 33 mesi, dei quali almeno 12 in legno. La scelta del Sangiovese impone pertanto un vino con un significativo periodo di maturazione in legno, motivo per il quale sceglieremo il Brunello di Montalcino. Il disciplinare di questo celebre vino toscano impone infatti una maturazione in legno di almeno due anni. In entrambi i casi, si sceglieranno vini maturati nello stesso tipo di contenitore, pertanto botte o barrique.

 Cominciamo a valutare l'aspetto dei due vini. La semplice osservazione della trasparenza mette in risalto una differenza evidente e sostanziale. Il Sagrantino di Montefalco non lascia passare facilmente la luce, tanto che sarà piuttosto difficile osservare l'eventuale oggetto posto dietro il calice. Il Brunello di Montalcino possiede una trasparenza più elevata e, dipendentemente dalle condizioni enologiche e viticoturali, l'oggetto posto dietro al calice sarà facilmente riconoscibile. Anche il colore si presenta con differenze notevoli. Rosso rubino cupo e intenso nel caso del Sagrantino di Montefalco, divenendo più brillante e acceso nel Brunello di Montalcino. La sfumatura del colore tende generalmente al rosso granato nel celebre vino di Toscana, mentre nel caso del Sagrantino si osserverà una decisa sfumatura rosso rubino.

 Anche il naso rivela delle notevoli differenze già dai primi momenti dell'esame olfattivo. Due profili olfattivi caratterizzati da aperture tendenzialmente diverse anche se - per molti aspetti - possiamo rilevare delle forti analogie. Iniziamo con la valutazione dell'apertura del Sagrantino di Montefalco. Tenendo il calice in posizione verticale e senza compiere nessuna movimento, procediamo con la prima olfazione. Si percepirà il profumo netto della mora - caratteristica primaria e identificativa del Sagrantino - oltre a prugna e amarena, compreso l'elegante profumo di violetta. Passiamo ora all'apertura del Brunello di Montalcino. Le percezioni che giungono al naso offrono un profilo olfattivo decisamente diverso. In questo caso l'amarena e la ciliegia saranno i protagonisti, sensazioni che saranno poi seguite da prugna e violetta.

 Dal punto di vista generale, il Sagrantino di Montefalco ha un profilo olfattivo più pieno e robusto, al contrario del Brunello di Montalcino, con un profilo olfattivo decisamente più fresco e sottile. Nel grande rosso umbro saranno i profumi di frutti scuri a essere percepiti dal calice, mentre nel Brunello di Montalcino si percepiranno maggiormente frutti rossi. Inoltre, nel Brunello di Montalcino non è raro percepire dal calice il profumo della rosa, anche appassita, qualità che è pressoché sconosciuta nel Sagrantino di Montefalco, con l'eccezione di rarissimi casi. Allo stesso modo, il lampone - piuttosto frequente in molti Brunello di Montalcino - è pressoché sconosciuto nel profilo del Sagrantino. Non ci soffermeremo nelle sensazioni terziarie, poiché queste sono fortemente legate ai processi di maturazione, pertanto variabili in accordo al tempo, alla conservazione e vinificazione.

 Al gusto i due vini continuano a evidenziare le loro enormi differenze. Il Sagrantino di Montefalco si farà riconoscere, sin dai primi istanti dell'ingresso in bocca, per la sua poderosa astringenza e la struttura imponente. Vino pieno e robusto, il Sagrantino si contraddistingue anche per il considerevole volume alcolico - non è infatti raro raggiungere il 15% - qualità molto utile per l'equilibrio dei robusti tannini. All'esame gustativo, il Brunello di Montalcino si caratterizza con un profilo decisamente diverso rispetto al Sagrantino. Anche in questo caso si percepisce una struttura piena e robusta con un impatto dell'astringenza decisamente più moderato rispetto al vino di Montefalco. Se i tannini sono meno aggressivi, non lo è certamente la freschezza prodotta dall'acidità, in questo caso decisamente più presente rispetto al Sagrantino.

 Una caratteristica interessante da considerare è la differenza del concetto di struttura nei due vini. Entrambi possiedono una struttura decisamente robusta, tuttavia l'espressione di questa qualità è percettibile in modo diverso e distinto. Nel Sagrantino di Montefalco i polifenoli svolgono, ovviamente, un ruolo fondamentale: non a caso, quest'uva ha un contenuto molto elevato di queste sostanze. Nel Brunello di Montalcino la potenza dei polifenoli è meno imponente di quella del Sagrantino, tuttavia risulta piena e robusta. Il legno svolge in entrambi i vini un ruolo complementare piuttosto importante, oltre a contribuire all'esaltazione della loro morbidezza complessiva. Nel Sagrantino di Montefalco il legno contribuisce infatti all'equilibrio della durezza dei tannini; nel Brunello di Montalcino smussa l'eventuale eccesso di freschezza determinato dall'acidità.

 






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I Vini del Mese


 

Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
Vino con buon rapporto qualità/prezzo Vino con buon rapporto qualità/prezzo
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Donna Francesca 2011, Giovanni Ederle (Veneto, Italia)
Donna Francesca 2011
Giovanni Ederle (Veneto, Italia)
Chardonnay, Garganega
Prezzo: € 17,50 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Giallo dorato intenso e sfumature giallo dorato, molto trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di mela matura, susina e miele seguite da aromi di pesca matura, banana, pera e agrumi.
Attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di mela matura, susina e miele.
Maturazione in botte.
Pasta con pesce, Pesce arrosto, Carne bianca arrosto, Stufati di pesce



Rubro del Forte 2011, Giovanni Ederle (Veneto, Italia)
Rubro del Forte 2011
Giovanni Ederle (Veneto, Italia)
Corvina, Corvinone, Rondinella, Croatina
Prezzo: € 17,50 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, abbastanza trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di mora, prugna e viola appassita seguite da aromi di amarena, tabacco, vaniglia, mallo di noce e cioccolato.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di mora, prugna e amarena.
12 mesi in botte, 12 mesi in bottiglia.
Carne arrosto, Stufati di carne, Brasati di carne, Formaggi stagionati



Collio Malvasia 2011, Borgo del Tiglio (Friuli Venezia Giulia, Italia)
Collio Malvasia 2011
Borgo del Tiglio (Friuli Venezia Giulia, Italia)
Malvasia Istriana
Prezzo: € 22,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Giallo verdolino intenso e sfumature giallo paglierino, molto trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di mela, susina e biancospino seguite da aromi di pera, pesca matura, vaniglia, mandorla, cappero, miele, pompelmo e minerale.
Attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di mela, susina e mandorla.
Fermentazione in botte.
Pesce saltato, Crostacei alla griglia, Paste ripiene con funghi



Collio Rosso 2009, Borgo del Tiglio (Friuli Venezia Giulia, Italia)
Collio Rosso 2009
Borgo del Tiglio (Friuli Venezia Giulia, Italia)
Merlot, Cabrenet Sauvignon
Prezzo: € 22,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Rosso rubino intenso con sfumature rosso granato, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di ribes, amarena e prugna seguite da aromi di mirtillo, viola appassita, vaniglia, cioccolato, tabacco, liquirizia, macis, cuoio ed eucalipto.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole.
Finale persistente con ricordi di ribes, amarena e prugna.
2 anni in barrique, 18 mesi in bottiglia.
Selvaggina, Stufati e brasati di carne, Carne arrosto, Formaggi stagionati



Amaranto 72 Riserva 2010, Italo Cescon (Veneto, Italia)
Amaranto 72 Riserva 2010
Italo Cescon (Veneto, Italia)
Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (35%), Cabernet Franc (15%), Marzemino (10%)
Prezzo: € 15,40 Punteggio:

Rosso rubino cupo e sfumature rosso rubino, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, ribes e prugna seguite da aromi di violetta, mirtillo, cioccolato, vaniglia, macis, tabacco ed eucalipto.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole.
Finale persistente con ricordi di amarena, ribes e prugna.
12 mesi in barrique, 12 mesi in botte, 12 mesi in bottiglia.
Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Piave Raboso Riserva Rabią 2009, Italo Cescon (Veneto, Italia)
Piave Raboso Riserva Rabià 2009
Italo Cescon (Veneto, Italia)
Raboso
Prezzo: € 19,00 Punteggio:

Rosso rubino cupo e sfumature rosso rubino, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, mora e prugna seguite da aromi di viola appassita, mirtillo, vaniglia, cioccolato, macis e mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole freschezza.
Finale persistente con ricordi di amarena, mora e prugna.
36 in botte di rovere, 12 mesi in barrique, 12 mesi in bottiglia.
Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Barbaresco Canova 2010, Ressia (Piemonte, Italia)
Barbaresco Canova 2010
Ressia (Piemonte, Italia)
Nebbiolo
Prezzo: € 22,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, abbastanza trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di ciliegia, prugna e violetta seguite da aromi di lampone, rosa, vaniglia, tabacco, cioccolato, cannella e mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole freschezza.
Finale persistente con ricordi di ciliegia, prugna e lampone.
26 mesi in botte, 6 mesi in bottiglia.
Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Barbaresco Riserva Oro 2009, Ressia (Piemonte, Italia)
Barbaresco Riserva Oro 2009
Ressia (Piemonte, Italia)
Nebbiolo
Prezzo: € 31,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, abbastanza trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di ciliegia, prugna e viola appassita seguite da aromi di lampone, rosa appassita, vaniglia, tabacco, cacao, cannella, liquirizia, cuoio, macis e mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole freschezza.
Finale persistente con ricordi di ciliegia, prugna e lampone.
5 anni in botte.
Selvaggina, Stufati e brasati di carne, Carne arrosto, Formaggi stagionati



Chianti Vigna di Pallino 2013, Tenuta Sette Ponti (Toscana, Italia)
Chianti Vigna di Pallino 2013
Tenuta Sette Ponti (Toscana, Italia)
Sangiovese
Prezzo: € 11,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, abbastanza trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e violetta seguite da aromi di mirtillo, lampone, mora e geranio.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza.
Finale persistente con ricordi di amarena, prugna e lampone.
Maturazione in vasche d'acciaio.
Stufati di carne con funghi, Carne alla griglia, Formaggi



Crognolo 2012, Tenuta Sette Ponti (Toscana, Italia)
Crognolo 2012
Tenuta Sette Ponti (Toscana, Italia)
Sangiovese (90%), Merlot (10%)
Prezzo: € 23,00 Punteggio:

Rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, prugna e ribes seguite da aromi di violetta, mirtillo, vaniglia, tabacco, cioccolato, macis ed eucalipto.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole.
Finale persistente con ricordi di amarena, prugna e ribes.
14 mesi in barrique.
Carne arrosto, Stufati di carne, Brasati di carne, Formaggi stagionati



Cilento Aglianico Cenito 2010, Luigi Maffini (Campania, Italia)
Cilento Aglianico Cenito 2010
Luigi Maffini (Campania, Italia)
Aglianico
Prezzo: € 28,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria

Rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di prugna, amarena e mora seguite da aromi di violetta, mirtillo, ribes, vaniglia, cioccolato, tabacco, liquirizia e mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole freschezza.
Finale persistente con ricordi di amarena, prugna e mora.
18 mesi in barrique.
Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati



Cilento Fiano Pietraincatenata 2012, Luigi Maffini (Campania, Italia)
Cilento Fiano Pietraincatenata 2012
Luigi Maffini (Campania, Italia)
Fiano
Prezzo: € 20,00 Punteggio:

Giallo paglierino brillante e sfumature giallo paglierino, molto trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di mela, susina e nocciola seguite da aromi di agrumi, albicocca secca, mandorla, pera, vaniglia, canditi, biancospino, burro, miele, pietra focaia e minerale.
Attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale molto persistente con lunghi ricordi di mela, susina e mandorla.
8 mesi in barrique.
Carne bianca arrosto, Pesce arrosto, Paste ripiene, Zuppe di pesce






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