Cultura e Informazione Enologica dal 2002 - Anno XXII |
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Contrasti di Montepulciano e CannonauDue colossi dell'enologia italiana a confronto nei nostri calici. Il primo rappresentante di Abruzzo e Marche, il secondo della Sardegna |
Questo mese mettiamo a confronto due uve tipiche di terre piuttosto distanti fra loro, entrambe italiane tuttavia caratterizzate da qualità molto diverse. Il Montepulciano è il protagonista indiscusso del panorama enologico dei vini rossi di Abruzzo e Marche. Conosciuto e diffuso anche in altre regioni d'Italia - in particolare, Molise, Puglia e Umbria - il Montepulciano, una delle grandi uve rosse d'Italia, trova la sua massima espressione in Abruzzo e nelle Marche. Il Cannonau è uno dei grandi vitigni a bacca rossa della Sardegna, fra i principali protagonisti dello scenario enologico italiano. La sua diffusione si estende anche in altre regioni d'Italia - conosciuto con nomi diversi - e la sua origine è da tempo dibattuta. C'è infatti chi ritiene che il Cannonau sia di origine spagnola, altri invece sostengono che si tratti di una varietà autoctona della Sardegna e da qui introdotta in Spagna e Francia. Uve capaci di esprimere vini dal carattere molto diverso, in ogni caso protagonisti delle rispettive terre. Entrambi si adattano a molte tecniche enologiche, regalando al calice interessanti interpretazioni sia nella vinificazione in contenitori inerti - come le vasche d'acciaio e cemento - sia in botte e barrique. La versatilità di queste due varietà consente di ottenere ottimi risultati anche dall'unione di altre uve, sia autoctone sia internazionali. È celebre, per esempio, il connubio fra le uve Cannonau e Bovale, entrambe alla base dei più grandi vini rossi della Sardegna. Lo stesso si può affermare del Montepulciano che ben si presta all'unione con altre varietà, fra queste il Sangiovese con il quale da vita, in particolare, ai vini rossi del Conero e Piceno. Montepulciano e Cannonau si fanno apprezzare per i rispettivi caratteri e, anche quando uniti ad altre varietà, non passano mai inosservati e reclamano la propria identità nei sensi del degustatore. Il Montepulciano, dopo un lungo periodo di scarso interesse da parte di produttori e consumatori, rinasce grazie alla caparbietà di alcune cantine dell'Abruzzo e Marche. Dopo avere contribuito per lungo tempo ad arricchire i vini di altre regioni, il Montepulciano conduce la sua marcia trionfale verso l'Olimpo del vino partendo dalla sua terra d'origine: l'Abruzzo. È proprio da questa regione che inizia il glorioso cammino di questa varietà a bacca rossa, diventando - oggi - una delle più interessanti e importanti uve d'Italia. L'ascesa del Montepulciano è stata ulteriormente rafforzata dalle scelte dei produttori delle Marche che, nel tempo, l'hanno preferito nei loro vini rispetto al Sangiovese. Il Conero e il Piceno rappresentano la rivalutazione del Montepulciano nelle Marche. Se un tempo era indissolubile l'unione con il Sangiovese, in particolare nel Piceno, oggi non è raro trovare vini prodotti con Montepulciano in purezza. Questa scelta, va detto, è sempre stata portata avanti con forza in Abruzzo, poiché il vino più celebre della regione prevede l'impiego di Montepulciano. Le origini di questa importante varietà del centro Italia sono piuttosto incerte, ricordando - in ogni caso - che il Montepulciano non ha alcun legame, né geografico né viticolturale, con l'omonima località in provincia di Siena e famosa per il Vino Nobile. L'ipotesi più accreditata vuole il Montepulciano originario di Torre de' Passeri, in provincia di Pescara. Di questa varietà si hanno notizie storiche piuttosto vaghe e i primi riferimenti scritti risalgono al 1700. Si deve inoltre ricordare che il Montepulciano è stato per molto tempo confuso con il Sangiovese, vitigno con il quale non ha alcun legame. Pilastro fondamentale dei vini rossi di Abruzzo e Marche, il Montepulciano è inoltre diffuso in Umbria, Molise e Puglia, utilizzato anche nella composizione di vini a denominazione di origine controllata. Il Montepulciano, insieme al Sangiovese, è fra le varietà più importanti del centro Italia e la progressiva rivalutazione operata nel tempo - in particolare in Abruzzo e Marche - hanno consentito a questo vitigno di essere oggi, e a pieno titolo, una delle più significative uve del panorama enologico italiano. Il Cannonau è stato per lungo tempo considerata una varietà introdotta dagli spagnoli in Sardegna, identificandola con la Garnacha Tinta, ampiamente diffusa in Spagna. Importanti scoperte archeologiche condotte in alcuni territori dell'isola hanno permesso di riscrivere completamente la storia e l'origine del Cannonau. Il ritrovamento di vinaccioli risalenti a 3200 anni fa e appartenenti alla varietà conosciuta oggi come Cannonau, ha dimostrato che in Sardegna la coltivazione della vite è pratica antichissima, antecedente all'arrivo dei Fenici nell'isola. Questo importante ritrovamento ha consentito inoltre di riscrivere la storia della viticoltura del Mediterraneo, confutando l'ipotesi che la vite fu introdotta prima dai Fenici e poi dai Greci. L'importante scoperta ha consentito di rivedere la storia del Cannonau, tanto da ritenere che la varietà fu introdotta in Spagna durante il dominio aragonese nell'isola importandola proprio dalla Sardegna. Il Cannonau, con nomi diversi, è diffuso anche in altre parti del mondo, in particolare in Italia e in Europa. Il celebre vitigno è infatti conosciuto in Spagna come Garnacha Tinta e in Francia come Grenache, mentre in Italia - a seconda delle zone - prende il nome di Gamay del Trasimeno, Gamay Perugino, Alicante, Granaccia e Tocai Rosso. Il Cannonau è la varietà a bacca rossa più diffusa e coltivata in Sardegna, i quali vini sono riconosciuti come Denominazione d'Origine Controllata nell'intero territorio dell'isola. La celebre rossa di Sardegna trova le sue migliori espressioni in particolare nelle sottozone di Jerzu, Capo Ferrato e Nepente di Oliena. Il Cannonau si presta molto bene a diverse interpretazioni enologiche: non solo nei vini rossi - sia maturati in contenitori inerti sia in botte - ma anche nei vini rosati e liquorosi.
La nostra degustazione per contrasto prende in esame un Montepulciano d'Abruzzo e un Cannonau di Sardegna, scegliendo due bottiglie appartenenti alla stessa vendemmia e maturati in botte. Con lo scopo di non alterare eccessivamente i profili delle due uve con gli inevitabili aromi terziari prodotti dalla botte e dal tempo, i vini non dovranno avere più di tre anni di età. A tale proposito, è opportuno ricordare che il disciplinare di produzione del Montepulciano d'Abruzzo prevede l'uso di questa varietà per almeno l'85%, pertanto è essenziale che il nostro vino sia prodotto esclusivamente con Montepulciano. Anche il disciplinare del Cannonau di Sardegna ammette l'impiego di una piccola parte di altre varietà coltivate nell'isola, pertanto è essenziale - anche in questo caso - la scelta di un vino prodotto in purezza con Cannonau. I due vini saranno versati in due calici distinti alla temperatura di 18 °C. Versiamo il Montepulciano e il Cannonau nei rispettivi calici e iniziamo la nostra degustazione per contrasto. A tale scopo, utilizzeremo un foglio di carta o una tovaglietta bianca che consentirà una migliore valutazione del colore. Incliniamo il calice del Montepulciano, facendo attenzione che l'intera coppa del calice sia sopra la tovaglietta bianca. Osserviamo la base del calice: il Montepulciano si presenta con un colore rosso rubino intenso, sovente cupo. Spostiamo lo sguardo verso l'apertura del calice, in particolare nel bordo del vino: qui si noterà una sfumatura rosso rubino intenso e, molto spesso, tonalità rosso porpora. Passiamo ora al calice di Cannonau e, anche in questo caso, lo incliniamo sopra la tovaglietta. Il colore del grande vino sardo presenta rosso rubino intenso e brillante, tonalità che si rileva anche nella sfumatura. Mantenendo i due calici vicini e inclinati, osserviamo i due vini così da mettere in evidenza le differenze. Passiamo ora alla valutazione dei profumi, certamente uno degli aspetti più entusiasmanti e interessanti della valutazione sensoriale del vino. Montepulciano e Cannonau sono due uve capaci di creare vini - nei rispettivi territori - diversissimi nel profilo aromatico. I vini prodotti con Montepulciano, a differenza del Cannonau, sono capaci di dividere maggiormente gli appassionati di vino a causa della sua particolare personalità. La celebre uva abruzzese esprime delle qualità organolettiche tali che lo collocano spesso alle due estremità della piacevolezza, ponendosi raramente nel territorio di mezzo. Il Cannonau, anch'esso capace di vini di notevole personalità, è certamente più accomodante e diretto. Si tratta, in ogni caso, di due grandi uve, protagoniste assolute dello scenario enologico italiano, entrambe generose nel creare vini di notevole spessore e personalità. Iniziamo la fase della valutazione olfattiva con il calice di Montepulciano. L'apertura di questo vino ci consente, sin da subito, di comprendere la grande personalità olfattiva di questa varietà. Si percepirà, infatti, un carattere vinoso, a tratti rustico, che è qualità tipica e propria del Montepulciano e capace di dividere gli appassionati di vino: si ama o si detesta. Oltre a questo, l'apertura del Montepulciano regala aromi di prugna, amarena, mora e violetta. La roteazione del calice completa il profilo aromatico del vino con mirtillo e le tipiche sensazioni terziarie cedute dal legno, cioè vaniglia, cioccolato e un piacevole tocco balsamico di mentolo. L'apertura del Cannonau è decisamente diversa: in questo vino si percepiranno prevalentemente aromi di amarena, prugna, mirtillo e violetta. Procediamo ora con la roteazione del calice, così da favorire lo sviluppo degli altri profumi, nei quali si riconosceranno lampone, mora e, sovente, aromi riconducibili a erbe aromatiche come ginepro e mirto. Anche in questo caso, si percepiranno aromi terziari tipici della maturazione in legno. Passiamo ora alla valutazione gustativa dei due vini, iniziando dal Montepulciano. L'attacco metterà in evidenza una decisa sensazione astringente, subito seguita dall'effetto caldo e rotondo dell'alcol, seguito da una piacevole freschezza. Il Montepulciano conserva al gusto il suo carattere rustico e che, in ogni caso, ben si integra con le altre caratteristiche gustative. Si percepiranno chiaramente sapori di prugna, amarena e mirtillo, spesso anche la mora. Passiamo al calice del Cannonau e prendiamone un sorso. L'attacco del vino sardo si fa notare in bocca con una buona sensazione di astringenza, anche in questo caso seguita dal generoso effetto caldo e bruciante dell'alcol. Rispetto al Montepulciano, nel Cannonau si rileverà una freschezza meno decisa, qualità che - in entrambi i casi - è fortemente condizionata dalla maturazione in legno e dalla conseguente morbidezza prodotta dal tempo. La corrispondenza con il naso è molto buona: in bocca si percepiranno sapori di amarena, prugna e mirtillo. La fase conclusiva della degustazione si rivela di notevole interesse in entrambi i vini. Il finale del Montepulciano è di buona lunghezza, lasciando in bocca sapori di prugna, amarena, mirtillo e mora, così come la sua caratteristica personalità vinosa e vagamente rustica. Si percepirà, inoltre, una piacevole freschezza che ben si accompagna alla morbidezza regalata dal legno e dal tempo. Il finale del Cannonau è parimenti di buona lunghezza e nel quale è possibile percepire sapori di amarena, prugna, mirtillo e, spesso, il lampone. Rispetto al Montepulciano, si percepirà un minore impatto della freschezza, tuttavia la morbidezza e il calore dell'alcol accompagneranno le altre sensazioni gustative regalate da questo vino. Nei rispettivi territori, Montepulciano e Cannonau svolgono ruoli di primaria importanza, identificando le regioni nelle quali si coltivano con i loro vini. In entrambi i casi si può certamente parlare di storie a lieto fine: da uve poco considerate, sono diventate giganti di insostituibile grandezza e oggi - a pieno diritto - sono fra i grandi vitigni d'Italia.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi Sufficiente Abbastanza Buono Buono Ottimo Eccellente Vino eccellente nella sua categoria Vino con buon rapporto qualità/prezzo I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
Excelsus 2010 |
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Castello Banfi (Toscana, Italia) | |
Merlot (60%), Cabernet Sauvignon (40%) | |
Prezzo: € 38,00 | Punteggio: |
Rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
ribes, amarena e prugna seguite da aromi di mirtillo, violetta, vaniglia,
iris, cannella, tabacco, cioccolato ed eucalipto.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori
intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di ribes, amarena e prugna.
20 mesi in barrique.
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Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati |
Brunello di Montalcino Riserva Poggio alle Mura 2009 |
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Castello Banfi (Toscana, Italia) | |
Sangiovese | |
Prezzo: € 62,00 | Punteggio: |
Rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, abbastanza
trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
amarena, prugna e viola appassita seguite da aromi di mirtillo, mora,
lampone, vaniglia, tabacco, cioccolato, cannella, cuoio, macis, liquirizia e
mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori
intensi, piacevole.
Finale molto persistente con lunghi ricordi di amarena, prugna e mora.
2 anni in barrique e botte, 12 mesi in bottiglia.
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Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati |
Valpolicella Classico Superiore Ripasso 2012 |
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Novaia (Veneto, Italia) | |
Corvina (50%), Corvinone (30%), Rondinella (20%) | |
Prezzo: € 20,00 | Punteggio: |
Rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, abbastanza
trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di amarena, mora
e prugna seguite da aromi di viola appassita, vaniglia, cioccolato,
tabacco, macis e mentolo.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon
corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di amarena, mora e prugna.
12 mesi in barrique, 6 mesi in bottiglia.
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Carne alla griglia, Paste ripiene, Stufati di carne con funghi, Formaggi stagionati |
Amarone della Valpolicella Classico Riserva Le Balze 2009 |
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Novaia (Veneto, Italia) | |
Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta | |
Prezzo: € 60,00 | Punteggio: |
Rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
mora, amarena e viola appassita seguite da aromi di prugna, mirtillo,
vaniglia, tabacco, cioccolato, cannella, liquirizia, macis e mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori
intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di mora, amarena e prugna.
36 mesi in barrique, 8 mesi in bottiglia.
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Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati |
Vigna La Fornace 2011 |
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Benincasa (Umbria, Italia) | |
Cabernet Sauvignon (50%), Merlot (50%) | |
Prezzo: € 14,00 | Punteggio: |
Rosso rubino cupo e sfumature rosso granato, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di prugna secca,
confettura di amarene e confettura di ribes seguite da aromi di viola
appassita, vaniglia, tabacco, macis, cioccolato, liquirizia, cuoio ed
eucalipto.
Attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon
corpo, sapori intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di prugna secca, confettura di amarene e
confettura di ribes.
18 mesi in barrique.
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Carne arrosto, Carne alla griglia, Stufati di carne con funghi, Formaggi stagionati |
Montefalco Sagrantino 2009 |
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Benincasa (Umbria, Italia) | |
Sagrantino | |
Prezzo: € 22,00 | Punteggio: |
Rosso rubino brillante e sfumature rosso granato, poco trasparente.
Intenso, pulito, gradevole e raffinato, apre con note di mora, prugna
secca e viola appassita seguite da aromi di amarena, mirtillo, vaniglia,
tabacco, cioccolato e mentolo.
Attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori
intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di mora, prugna secca e amarena.
18 mesi in barrique.
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Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati |
Orvieto Classico Superiore Luigi e Giovanna 2012 |
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Barberani (Umbria, Italia) | |
Grechetto (90%), Procanico (10%) | |
Prezzo: € 33,00 | Punteggio: |
Giallo paglierino brillante e sfumature giallo paglierino, molto
trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
mela, susina e nocciola seguite da aromi di nespola, pera, pesca,
biancospino, agrumi, ginestra, miele, minerale e accenni di vaniglia.
Attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori
intensi, piacevole morbidezza.
Finale persistente con ricordi di mela, pera e nocciola.
12 mesi in botte, 18 mesi in bottiglia.
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Paste ripiene, Carne bianca arrosto, Pesce arrosto, Zuppe di funghi |
Orvieto Classico Superiore Calcaia 2012 |
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Barberani (Umbria, Italia) | |
Grechetto (80%), Procanico (20%) | |
Prezzo: € 43,00 | Punteggio: |
Giallo ambra brillante e sfumature giallo ambra, trasparente.
Intenso, pulito, gradevole, raffinato ed elegante, apre con note di
albicocca secca, uva secca e miele seguite da aromi di confettura di mele
cotogne, fico secco, canditi, dattero, confettura di pesche, litchi,
mandorla, muschio, zafferano e smalto.
Attacco dolce e morbido, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo,
sapori intensi, piacevole freschezza.
Finale molto persistente con lunghi ricordi di albicocca secca, uva
passa e dattero.
12 mesi in vasche d'acciaio.
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Formaggi stagionati, Crostate di frutta secca |
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